Zundaer: “Ok, ci siamo, siamo scesi all’ultimo livello di Hellgate Keep e abbiamo trovato il Demone Divoratore di Corpi. Mostra la mappa, Manico.”
Manico: “…”
Zundaer: “Grazie. Con lui c’è un mezzo esercito di Tanarukka ed è onestamente impossibile ucciderli tutti. Abbiamo raccolto nuovi scritti assurdi, ma ancora non è per nulla chiaro di cosa sia successo in questo stramaledetto posto e cosa ci faccia qui il demone. Per quanto mi riguarda però, non è nulla che mi interessi approfondire.”
Grover: “Ce ne andiamo, quindi?”
Zundaer: “Sì. Abbiamo trovato l’oggetto per Bly, abbiamo recuperato il tizio che cercava Malcer e siamo pure in possesso dell’artefatto che stava cercando Zulgos. Ammazzare il demone ed il suo esercito di Tanarukka è oggettivamente oltre le nostre possibilità e io non vado a morire per una missione che non mi è stata nemmeno ufficialmente affidata. Se avessi saputo che si trattava di venire ad uccidere demoni, di certo avrei chiesto più soldi. Oltretutto pare vogliano sbrigarsela da soli, quindi sì. Noi Crampi ce ne andiamo.”
Eccomi alla resa dei conti.
Khelben vuole che io imprigioni quel demone e non ho intenzione di deluderlo, anche se ho molta paura di non farcela. Ho con me la Sfera di Mythanthar e l’Amuleto sacro di Lurue. Con la prima lo bloccherò per sempre in questo luogo, rendendolo inoffensivo, mentre col secondo riuscirò a tornare sano e salvo a Waterdeep.
Semplice, apparentemente, ma la creatura che avrò di fronte è terribile e un minimo passo falso potrebbe costare la mia vita e quella dei miei compagni. No, non posso permetterlo.
Andrò solo.
Con Malcer e Pence ho elaborato un piano. Userò la magia di cui il mio compagno è capace per avvicinarmi al demone. Sarò invisibile e quando mi troverò a tu per tu con lui, attiverò la sfera e l’amuleto. Il demone brandisce quello che crediamo sia lo Scettro Malevolo e non so quali poteri possa conferirgli.
Spero nulla in grado salvarlo dalla mia missione.
Imprigionato il demone, magari riusciremo a salvare la donna incatenata lì sotto.
Renderò Khelben fiero di me, riporterò in alto il nome di mio padre.
Sono rimasto al fianco di Aethimir fino alla fine, fino a quando i Tanarukka hanno iniziato ad attaccarlo e le fiamme si sono sparse ovunque nella sala del trono. Ho visto la sfera attivarsi nelle sue mani di, troppo lontana dal demone che ne è rimasto fuori.
Certo, ero invisibile, ma ho provato a gridare al mio amico di mettersi in salvo, di usare quel dannato medaglione. Forse la magia non ha funzionato o forse non ha voluto utilizzarla spinto da chissà quale impulso eroico.
Aethimir è il mio più caro amico, ma non è mai stato un eroe. Certamente non di quelli che vivono nelle canzoni dei bardi.
Dopo aver visto il fuoco divampare ovunque mi sono messo in salvo. Non so se Jolanda fosse viva quando il suo corpo ha iniziato a bruciare, non so se la sfera abbia alla fine inglobato anche il demone oltre a qualche tanarukka. A pochi metri dal trono c’era l’ingresso a cunicoli che sappiamo diramarsi praticamente in tutto il Faerun, quindi temo sia riuscito a fuggire.
Ho raggiunto gli altri pochi livelli più su ed insieme abbiamo lasciato Hellgate Keep. Una volta fuori ho utilizzato la mia capacità di scrutare per vedere cosa ne fosse di Aethimir, se alla fine fosse riuscito a salvarsi, ma ho potuto solo vedere alcuni tanarukka fare scempio dei suoi resti.
I questo momento sono sconvolto dal dolore. Ho ritrovato un fratello per perderne un altro.
Ora rientreremo a Waterdeep e farò di tutto per riportare Aethimir in vita, mi costasse tutti i soldi che ho messo da parte.