Zundaer: “A quanto pare lo scopo finale di questa missione è distruggere questo stramaledetto Demone Divoratore di Corpi.”
Shel’Lak: “Quante volte maledetto?”
Zundaer: “Eh?”
Shel’Lak: “Il demone. E’ più o meno maledetto del mezz’elfo?”
Zundaer: “Per quel che mi riguarda sono entrambi maledetti allo stesso modo. Stramaledetti. Loro, i Ruldegost, Pence e pure tutta sta tribù di imbecilli che abbiamo dovuto mettere in salvo.”
Shel’Lak: “Loro non ci hanno fatto niente di male però.”
Zundaer: “Va bene, ma che stra cazzo ce ne frega di loro devo ancora capirlo. Sono amici di Teschio Nero, ok, ma non è che lui sia nostro fratello di sangue eh. L’abbiamo raccattato per strada come guida e, a conti fatti, è stato più utile in battaglia che non nell’esplorare questo dannato posto.”
Grover: “Eddai Zundaev, è stato divevtente raggivave questi ignovanti.”
Zundaer: “Ma ti pare che dopo anni di onorata carriera mercenaria mi ritrovo a fare siparietti da ventriloquo per convincere i superstiti di un popolo di scemi ad abbandonare il luogo dove la loro gente è stata sterminata e dove ancora vive il demone che li ha soggiogati e condotti in rovina? A lasciarli estinguere avremmo fatto un favore al Faerun.”
Shel’Lak: “Meglio bruciarli e sacrificarli a Kossuth a quel punto.”
Grover: “Voi due mi pveoccupate, ogni tanto.”
Manico, annuendo: “…”
Zundaer: “Ad ogni modo, abbiamo convinto Turluk a portarli via di qui e trasferirsi in una non meglio precisata foresta. Eravamo anche quasi riusciti a fregargli quella sua mazza magica, ma Teschio Nero ha rovinato tutto.”
Grover: “Malcev è stato pvopvio bvavo.”
Zundaer: “Sì, devo dire che quando c’è da manipolare le persone e raggirarle è proprio in gamba. Lavorerei volentieri con lui, quando torniamo a Waterdeep. Ora però dobbiamo finire di perlustrare questi cunicoli e trovare il demone. Così possiamo andarcene. Vorrei solo sapere perchè cazzo ci portiamo dietro la testa della strega annis, ma davvero, preferisco smettere di farmi domande. Anzi Grover, va avanti tu con il racconto che non ne posso davvero più.”
Grover: “Ok. Non c’è molto altvo da dive in vealtà. Abbiamo pevlustvato un nuovo livello, tvovato un nuovo scvitto illeggibile e depvedato un’altva tomba. Questa volta eva di un’evoina nana di nome Zuvbvah Bavbaspina che, a quanto pave, fu addivittuva membvo del consiglio di Myth Dvannov…”
Shel’Lak: “Di che?”
Grover: “MYTH DVANNOV. La città leggendavia dove umani, elfi e nani hanno vissuto in avmonia pev un po’ di anni, pvima di massacvavsi gli uni con gli altvi per qualche futile motivo che non conosco. Essendo questa Zuvbvah un pevsonaggio di vilievo, la sua tomba eva non solo pvotetta da una tevvibile tvappola, ma anche custodita dall’ennesimo non movto, chiamato Movte Cvemisi.”
Shel’Lak: “Che nomi del cazzo che ci sono in questo posto però.”
Grover: “Tu ti chiami Shel’Lak eh.”
Shel’Lak: “Touchè.”
Grover: “Lo scontvo è stato ostico, ma abbiamo avuto la meglio e nel savcofago abbiamo vitvovato un anello e una covona, che a quanto ho ovigliato cvedo fosse quel che cevcava il chievico di Lathandev che ci ha piantati in asso.”
Zundaer: “Quanto può valere quella roba?”
Grover: “Non lo so, ovviamente si sono tenuti tutto Pence e compagni questa volta.”
Zundaer: “Usciremo di qui, prima o poi…”