Per onore e gloria del Signore del Mattino, eccomi a redigere gli appunti di questa giornata. La sensazione che i Ruldegost abbiano mire ancora al di fuori della mia comprensione è sempre più forte. Non capisco, infatti, cosa possa trarre una casata come la loro dalla gestione della mia gilda. Gli introiti economici che porta, per quanto cresciuti sotto la mia gestione, non sono certo rilevanti per l’economia di una famiglia nobile così potente e di certo non v’é gloria nel gestire quelle che erano le mie mansioni.
Se davvero voglio incrementare il mio peso politico in città ed essere più utile alla mia Chiesa, l’unica strada è iniziare a comprendere meglio la politica che governa Waterdeep e giocarci all’interno. Mi sono così recato presso la sede della gilda e ho incontrato Kamlann. Da sempre persona fidata, ho deciso di proporgli di subentrare a me al comando. Muovermi per la sua elezione avrebbe portato probabilmente ad uno strappo coi Ruldegost, ma nei miei piani questa mossa avrebbe garantito di continuare a vigilare sull’operato della gilda. Kamlann tuttavia si è detto non interessato e il suo rifiuto sul principio mi è molto dispiaciuto. A conti fatti, però, può essere stata una fortuna.
Poco dopo ho incontrato nuovamente Malcer e Pence. Il colloquio avuto col primo mi ha davvero spiazzato. Il garzone dei Ruldegost ha infatti deciso di accettare la mia proposta e prendersi carico degli Spazzasterco, come richiestogli anche dalla sua casata. Egli però mi ha messo a parte dei dubbi che lui stesso ha nei confronti dell’operato di Lord Bly e di come voglia usare questo suo nuovo incarico per vederci un po’ più chiaro. Pare evidente che la gilda sia legata alle mire dei Ruldegost sulle Colline dei Ratti, ma continua a non essere chiaro cosa mai possano ricavare dei nobili mercanti dalla gestione di quella che è, a tutti gli effetti, una discarica. Malcer mi ha quindi chiesto un’alleanza volta alla guida della gilda nel pieno interesse della città e dei cittadini, rimanendo vigili sull’operato della sua stessa casata. Non ho motivo di pensare volesse ingannarmi e quindi ho accettato la sua proposta, a patto che lui si offrisse di racimolare per me qualche informazione. Se devo ritagliarmi un ruolo in città é bene sapere dove posso essere utile e dove i Lord vedano di buon occhio un cambiamento dello status quo. Se Malcer saprà dirmi quale gilda non gode attualmente della piena soddisfazione dei nobili, io lo aiuterò a gestire gli Spazzasterco al meglio.
Per stare del tutto sereno e tutelarmi da eventuali giochi sporchi ho comunque chiesto a Kamlann di vigilare sull’operato di Malcer e riportarmi ogni sua mossa. Se davvero il garzone è sincero, questa mossa avrà l’unico merito di dimostrarlo.
Le casse della gilda, oggi, contano 1750 m.o. al loro interno. A causa del recente maltempo mi sarà necessario spenderne 72 per riparare alcuni carri danneggiati, ma ho già dato ordine questo venga fatto quanto prima.
Ho mentito ai miei amici. Ho detto loro che la casata, per me, non ha piani e che probabilmente continuerò con le mansioni di sempre. Penso e spero mi abbiano creduto perchè, se davvero il mio legame a loro è diventato cosa nota in città, la mia missione potrebbe esporli a tremendi pericoli e questa è una delle cose che più mi dispiace.
Sono andato a trovare Padre Anoter al tempio di Tymora con l’intento di farmi assegnare la mia penitenza e questi si è fatto trovare pronto, consegnandomi una lettera che dovrebbe chiarirmi le volontà che la Dea ha per me. Sulla pergamena è scritto:
La via di Tymora è quella dell’audacia che affida il proprio destino nelle capaci mani della Dea Bendata.
Non vi sono rischi o pericoli: esistono solo decisioni di Tymora, che Ella sia benedetta.
Cosa vuoi dirmi mia Signora? Cosa si cela tra queste righe?
Oh, mi gira il cazzo. Mi hanno fatto un’offerta orribile. I Ruldegost, dico. Servirebbe una rissa. Per rilassarsi. Mi sono accorto che non ho un tirapugni, però. Devo rimediare.
Con Malcer e Aethimir siamo andati a recuperare gli oggetti magici che avevamo portato a identificare. Ora abbiamo le Lenti dell’Aquila e la Verga Inamovibile. Bah. Di strada mi sono fermato allo Scudo Istoriato. E’ l’armeria del tipo che chiamano LA LAMA. Farsi chiamare LA LAMA fa veramente brutto. Mi piacerebbe se mi chiamassero IL CUTLASS. “Oh attenti, arriva IL CUTLASS!”. Fa bruttissimo. Devo lavorarci su questa cosa. Dicevo, ho chiesto a LA LAMA se avesse un tirapugni magico, ma mi ha detto sarebbe costato una montagna di monete. Stessa cosa per una spada corta fiammeggiante. Questa mi farebbe comodo coi troll. Però è difficile da gestire. Come la fai un’imboscata con una spada fiammeggiante? Insomma, ha i pro e i contro. In ogni caso, non ho concluso niente. E mi gira sempre più il cazzo.
Malcer ha portato me e Aethimir nella locanda della sua amica. Il Sorriso di Selune. Dice che ogni primo giorno del mese dovremmo incontrarci lì. Lontani dalla casata. Con i nostri nuovi impegni ci si vedrà meno, dice. Bisogna tenersi aggiornati. E alla villa c’è gente che ascolta. Dice. A me va bene, anche se io ancora di nuovi incarichi non ne ho. Ho parlato con Zulgos. Forse salta fuori qualche lavoretto al porto e quello mi piacerebbe. Però non è ancora deciso. E poi Malcer mi ha detto che praticamente i Viaggi Avventurosi li devo gestire io. Nel senso che lui mi aiuta, ma poi non potrà partire. Anche questo mi piace. Vediamo.
Mentre ero in taverna ascoltavo Malcer. Però cercavo anche qualcuno che mi guardasse storto. Sai, per attaccare briga. C’era un po’ di gente. Nessuno mi dava un pretesto. In un tavolo c’erano anche quei due avventurieri che avevamo conosciuto. Il tipo e la tipa. E niente, ascoltandoli pare che a Palazzo Waterdeep abbiano sdraiato uno. E salta fuori che è Lorimar, l’amico di Aethimir. Quello che dicono stia coi Ladri dell’Ombra. Sembra che l’abbia ucciso proprio la Vipera Nera. Cioè, ha proprio lasciato la sua firma.
Minchia.