Il teletrasporto non ha funzionato come avrebbe dovuto e invece di arrivare direttamente alla Picca Rotta, siamo comparsi alla locanda I Fuochi Profondi, sicuramente perchè è quella che in Skullport conosco meglio. Soprattutto però, invece che arrivare in otto siamo arrivati in tre. Ci siamo persi Teschio Nero, oltre agli amici di Khelben. Se anche in origine presentarsi in locanda ed aggredire Lavin potesse considerarsi operazione molto rischiosa, non di meno qui a Skullport, ma fattibile, farlo ora a ranghi ultra ridotti sarebbe stata pura follia.
Forse avrei potuto chiedere a Irusyl un aiuto, visto che si trovava anche lei in taverna, ma non avevo le sembianze di Liek e non volevo in nessun modo rischiare di bruciare le coperture di entrambi.
Ad ogni modo i miei compagni, fortunatamente, non non sembra siano dei folli, anche se il loro modo di agire fatto di continue “parole chiave” è da considerare quantomeno bizzarro. A fronte del cambiamento, hanno pensato di escogitare un nuovo piano.
Ci siamo recati alla Picca Rotta sotto mentite spoglie e, senza dare troppo nell’occhio, abbiamo circondato il bersaglio. L’idea era semplice: coglierlo di sorpresa e teletrasportarlo con noi via da lì, lontano da un contesto ostile e dal suo gruppo di scagnozzi. Purtroppo non avevamo tenuto conto del fatto che quello schifoso mutaforme ha un’innata resistenza magica, anche piuttosto sviluppata, che non ha permesso al mio incantesimo di prelevarlo con noi.
C’è qualcosa di strano, in ogni caso. Non posso dire ci aspettassero, ma nonostante avessimo sembianze assolutamente non riconducibili alle nostre, alterate da un incantesimo piuttosto potente, sono certo Lavin e il suo gruppo ci avessero riconosciuti. Se non fossimo “saltati” subito via da lì ci avrebbero attaccati ben prima che potessimo mostrare alcun intento ostile nei loro confronti.
Qualcosa non mi torna.
Skullport è un posto fighissimo. Non so che cazzo viviamo a fare a Waterdeep. E’ come potersi scopare Zelazadda e preferire un’umana. Siamo dei minchioni a volte. Comunque, Skullport è una città di pirati. Nelle locande la gente mangia, beve, gioca d’azzardo e si mena. Quando entri in una stanza c’è sempre almeno uno che ti fa brutto. Per strada spacciano le peggio droghe.
Devo rivedere questa cosa di cercare casa perchè forse andare a vivere lì sarebbe meglio. Anche per la società di Viaggi. Credo che a Skullport farei molta meno fatica a trovare un traffico illegale da infilare nell’attività. Devo parlarne a Malcer.
Il mutaforme alla fine non lo abbiamo menato. Abbiamo pensato a tutto un piano complicato. Una roba con la magia. Dovevamo scattare quando Malcer diceva NUTRIA, ma qualcosa è andato storto e siamo rientrati a Waterdeep da soli. Che palle. Ogni volta che proviamo a fare qualcosa di diverso dallo spaccare il culo al nemico, alla fine falliamo. Dovremmo impararlo prima o poi. E’ la storia del rasoio di Fratello Rame. La soluzione più semplice ad un problema è sempre spaccare il culo.
Mi sono studiato i compari di Lavin. Un nano, che è quello che mena. Un mezz’elfo, che è quello che casta. Un halfling, che sarà il classico combattente leggero. Ha i capelli grigi, deve essere uno crasto. Uno che ne ha viste tante.
Dovevamo fargli il culo, cazzo.
Rientrati a Waterdeep ho deciso che è il momento di dare un po’ di peso ala mia fama. IL DIO DEI SIGNORI DEL DOPPIO CUTLASS DELLA MORTE non è un nome che sento circolare quanto vorrei. La cosa deve cambiare.
Ho disegnato un logo. Fighissimo cazzo. Me lo tatuo sul petto. Mi ci faccio fare una fibia, anzi un fermaglio per il mantello. D’oro massiccio cazzo. Poi ne faccio stampare un botto sgrausi. In peltro, tipo. Li spargo in giro e dico che è il mio simbolo segreto.
Oppure conio una moneta. Il PENCE. Definitivo cazzo. Ho trovato questo tipo, Karlof, che per 50 m.o. mi stampa tutto. Quanti PENCE sarebbero? Devo pensarci. Me ne fa 2.500 copie comunque. Per iniziare.
Adesso devo comprare casa. Aspetto un po’ perchè devo decidere se qui o a Skullport. Intanto sto in taverna con Malcer. Devo anche andare a dare da mangiare a Aethimir. Il cane. Io e Malcer abbiamo preso un bel dalmata, ma per rispetto al nostro amico non gli diamo sempre da mangiare. E’ giusto che Tymora provveda per lui. Aethimir avrebbe voluto così. Il nostro amico, non il cane. Il cane credo abbia fame e basta. Non credo ne capisca di divinità.
Il nostro tentativo fallito di avere la meglio su Lavin ci espone a grandi rischi. Non so come, ma sapeva che lo stavamo cercando e ci ha riconosciuti nonostante i travestimenti magici. Finito l’effetto sorpresa, è lui ora ad avere il vantaggio dalla sua. Può presentarsi a me in qualsiasi forma, quindi una volta che mi avrà trovato, ogni incontro potrebbe essermi letale. E’ una situazione brutta, devo trovare come uscirne.
Come prima cosa, insieme a Kylia abbiamo verificato che Lavin non avesse ancora preso il posto del droghiere. Quella è l’unica pista che ci resta, anche se inizio a pensare sia del tutto campata per aria. Al momento Nindil è ancora lui. Tramite Elguth, ho organizzato la mia rete perchè lo pedini notte e giorno, informandomi di ogni possibile stranezza o avvenimento significativo. Ho ripreso in mano la lista dei miei contatti e ho scoperto che tra gli informatori dell’araldo c’è la stessa Larissa che ho visto alla corte di Piergeiron. La cosa è abbastanza strana, ma forse ha un suo senso. L’intreccio tra politica, potere ed informazione non è certo qualcosa di impensabile. Ad ogni modo, meglio tenerla fuori da questa ricerca al momento, giusto per scrupolo.
Per starmene al sicuro mi rintanerò nella taverna di Kyriani insieme a Pence e Kylia. Ho intenzione di usare un incantesimo divinatorio molto potente per cercare di scoprire quanto più possibile sul nostro amico mutaforme. Al punto in cui siamo, ogni informazione è preziosa.
Teschio nero e i suoi compagni sono apparsi in una taverna molto elegante. Tanti quadri, tante umane assolutamente violentabili, troppi musici. Da quel che avevano detto a Teschio Nero, pensava che Skullport fosse molto meno fighetta, ma è probabile che sia lui ad aver capito male.
Carolyas però non sembra contenta e discute con gli altri. Parlano anche di Teschio Nero, ma per educazione lui evita di ascoltarli. Crede si faccia così in città. Alla fine la rossa lancia un altro incantesimo e Teschio nero viene di nuovo sbalzato nella magia. Stavolta quello che compare dalla nebbia intorno è più simile alle descrizioni di Skullport. In fondo al vicolo ci sono due mezzorchi che si danno il turno su una ragazza in lacrime. Teschio Nero pensa che ovunque siano ora, almeno i rapporti con le donne sono come dovrebbero, quindi spera sia Skullport.
L’uomo grasso conduce il gruppo attraverso una rete di passerelle e vicoli, è chiaro che conosce bene il posto. Ad un certo punto si ferma e la ragazza molto carina lancia a tutti un incantesimo. Teschio Nero è colto di sorpresa perchè stava giusto per inchiodarla al muro e mostrarle la sua ammirazione quando si ritrova davanti un pirata brutto e sporco. Teschio Nero pensa che può aspettare.
Anche gli altri sono diventati pirati luridi e ripartono attraverso i vicoli. Teschio Nero li segue, anche se dentro di se inizia a pensare di aver frainteso alcune consuetudini di Skullport.
Entrano tutti in una taverna. Bene, pensa Teschio Nero mentre si distribuiscono nella stanza. Uno dei pirati luridi trascina Teschio Nero al bancone sussurrando di attirare l’attenzione di Malcer e Pence quando sarebbero entrati. Teschio Nero pensa di poterlo fare, ma si sta chiedendo chi fosse in realtà quel pirata lurido. Intanto passa il tempo di 5 birre. A Skullport le donne si conquistano nel modo giusto, ma la birra fa cagare quindi è difficile al momento capire se sia meglio di Waterdeep. La cosa certa è che deve andare alla latrina. Mentre si incammina, in locanda entra una tettona con due nani da compagnia. Teschio Nero li guarda bene pensando che magari uno potesse essere Pence camuffato, ma non gli sembra. Preferisce allora guardare la tettona. I tre vanno direttamente al tavolo dove si trova quello che stava nella sfera di vetro che Malcer ha mostrato a Teschio Nero. Mmmh. Strano. Appena lo toccano però spariscono. Teschio Nero pensa che deve essere davvero un avversario formidabile, se disintegra al primo tocco. Tutto sommato, non crede di avercela così a morte con quel Lavin.
Mentre valuta, un pirata afferra Teschio Nero e lo tira verso l’ingresso della taverna. Una rissa! Era ora! Teschio Nero è già pronto a spaccargli il boccale sul cranio quando il pirata sussurra di essere Asper. Dice che devono andare perchè gli altri si sono teletrasportati via. Teschio nero la segue. Lo segue? Va beh.
Teschio Nero non è sicuro di aver capito tutto tutto, mentre corre fuori. Probabilmente tettona e nani erano Malcer, Pence e Kylia e forse il tizio non li ha disintegrati, il che è un bene. Ora però deve correre via e farlo con il bisogno di pisciare è complicato.
Finalmente si fermano, così Teschio Nero può girarsi verso il primo muro e liberare la vescica, ma ancora una volta qualcuno lo tocca e lo ributta per la terza volta nella magia. Teschio Nero ha l’impressione di aver pisciato dentro alla magia, prima di comparire nella casa di Kehlben e pisciare anche un po’ sui suoi piedi.
Teschio Nero aveva capito quasi tutto, glielo spiegano gli altri, quindi ora deve solo contattare Malcer.
A conti fatti, Skullport piace a Teschio Nero.