Questa volta me la sono davvero vista brutta, sono vivo per miracolo. Mi piacerebbe dare la colpa a Kylia per quanto è successo, ma la verità è che non ho usato la testa. Mi sono fatto prendere la mano dall’adrenalina e invece di riflettere ed attenermi al piano concordato ho fatto una cazzata che stavo per pagare davvero cara.
Per fortuna è andato tutto bene, anche meglio del previsto se vogliamo, tuttavia devo stare più attento. Un altro errore del genere e mi ritroverò in compagnia di Aethimir e Jurisk, cosa che non ho per niente voglia di fare.
Andiamo con ordine e raccontiamo per bene quello che è successo.
Dopo aver ucciso il mutaforme, io e i miei compagni abbiamo pensato di fare un secondo blitz per sfoltire ulteriormente le file dei nemici e continuare a giocare sull’effetto sorpresa. Stando alle informazioni che avevamo, gli scagnozzi di Hlaavin che ci stanno addosso sono Pozza di Vomito, il vampiro drow di Skullport e quell’altro succhiasangue, Artor Morlin. Ho provato a scrutare la prima, ma in qualche modo deve essersi celata alla mia vista. E’ un nemico di cui conosciamo ancora troppo poco ed affrontarlo ora potrebbe essere pericoloso, senza raccogliere qualche informazione in più.
Restano quindi i vampiri, nei confronti dei quali abbiamo anche il vantaggio del fatto che in questo momento è pieno giorno e possiamo sfruttare la cosa a nostro favore. Da lì il piano: ci teletrasportiamo dai vampiri mentre riposano, li preleviamo, e ci teletrasportiamo di nuovo al sole fuori Waterdeep per vederli bruciare. Facile ed indolore, in teoria.
Tra i due vampiri a disposizione scegliamo di scrutare il drow, il cui luogo di riposo è più probabile ci sia familiare e quindi più semplice da raggiungere con la magia. Scrutandolo magicamente, Kylia scopre che sta riposando in una taverna e così ci teletrasportiamo lì, ma tutto va a rotoli. Il nostro arrivo sveglia il non morto, che ha con se i suoi soliti tre amichetti: la vecchia, il bimbo e quell’altra bestia verde. Li prendiamo di sorpresa, però, e nella concitazione del momento penso che basti aprire la finestra della stanza, da cui vedo filtrare della luce, per distruggerli sul colpo.
Purtroppo non è così.
Kylia e Pence a quel punto saltano di nuovo via usando il teletrasporto, come da programma. Cercano di portare il vampiro con loro, ma la magia su di lui non ha effetto e quindi mi ritrovo da solo nella stessa stanza con quattro non morti potenti ed incazzati. Neanche so come ho fatto ad uscirne, ricordo solo di aver lanciato un incantesimo di forma gassosa ed essere saltato dalla finestra, resistendo in qualche modo a tutti i tentativi di dominazione che mi hanno scagliato addosso.
La taverna in cui riposavano è il Pegaso Rampante, a pochi metri dalla taverna dal nostro attuale rifugio. Ci stavano addosso, in pratica, e con il blitz abbiamo solo anticipato l’attacco che ci avrebbero portato nella notte.
Rientrato in camera ho incontrato Kyriani e le ho subito chiesto di allertare le Mani Grigie. Il loro intervento, va riconosciuto, è stato maestoso. Asper e quello che penso sia Hrusse sono arrivati a cavallo dei grifoni, aiutati niente meno che dalla Statua di Waterdeep che interviene a proteggere la città quando il pericolo si fa grave.
Lo scontro è durato poco e così ci siamo liberati di altri quattro pericolosi nemici.
Sta cosa che ci stiamo occupando di tutti i problemi di Waterdeep mi ha rotto il cazzo. Sto giro che mi son fatto con la gnoma fuori città mi ha fatto riflettere. Ci sono cose più importanti. I viaggi di Aethimir. Aethimir il cane. Far girare il mio nome, il mio simbolo. Coniare IL PENCE, cazzo. E poi navigare. Quand’è che devo ritirare la mia nuova nave? Nemmeno me lo ricordo. Ho tantissime cose da fare e perdo tempo dietro a sti vampiri di merda. Che poi nemmeno li meniamo. Manco il divertimento. Continuiamo a saltare in giro con queste magie fastidiose. Credo l’idea sia ammazzarli di noia.
Va beh, chissenefrega. Adesso stacco un po’ e penso ad organizzare qualcosa per far girare il mio nome. La reputazione è ferma da troppo tempo ormai. Potrei mettere in piedi un concorso di pesca…