Domani finalmente si parte per la missione alla rocca infestata. Non vedo l’ora. Peccato che alla fine venga anche Lord Ramphaer. I lord in missione sono sempre un po’ una palla al piede. Questo usa lo stocco. Lo stocco non dovrebbe nemmeno essere considerato un’arma. Non fa brutto per niente. Bisogna compensare. Domani mattina mi faccio la barba e tengo i baffi a manubrio. I baffi a manubrio fanno molto brutto. Lo stocco… non posso crederci.
In missione con noi verranno anche altre due guardie. La prima è Masambe. Sono contento. Masambe è uno in gamba. Mena forte, anche se ha tutte le sue convinzioni. Non beve. Io, di mio, non mi fido della gente che non beve. Lui però lo conosco da tanto. Come seconda guardia speravo in Arlo, che è un altro bravo, ma no. Speravo assolutamente non fosse Thrur, che ultimamente non sopporto, e mi è andata bene. Però ci è capitato Jurisk. Ora, nessuno di noi ha niente di personale contro di lui. Credo, almeno. Però è scarso. Non puoi andare in una missione pericolosa con uno scarso. E’ rischioso. Quindi Malcer gli ha messo le solite gocce nel bicchiere e ce ne siamo liberati. Aethimir questa mattina, mentre come al solito gli rubava i vestiti, l’ha trovato addormentato sulla latrina. Patetico. Al suo posto alla fine è venuto Taman. Io non lo so chi è, ma mi sa che è una delle nostre guardie.
Abbiamo fatto due giorni di viaggio e devo segnarmi solo quattro cose:
1- Prima di partire abbiamo chiesto a Sebefar di tenerci da parte tutti i numeri che usciranno dell’Araldo. Il motivo è che vogliamo vedere il nostro messaggio se non torniamo in tempo. Malcer ha pagato tutti i giornali in anticipo. Sembrava ci tenesse molto. Ci sta.
2- Durante il viaggio Lord Ramphaer ci ha raccontato che ci sono un sacco di posti tipo il Calimshan dove le donne sono un portento. Così ho avuto un’altra idea geniale. Dopo il viaggio avventuroso, potremmo organizzare un viaggio di piacere nei territori dove ci sono le donne migliori. Diventeremo ricchissimi. Cioè, ancora più ricchi.
3- Arrivati alla rocca, Masambe era un po’ nervoso. Ci ha parlato Malcer, credo sia tutto risolto.
4- Zulgos, il chierico di Lathander che ci hanno appioppato per la missione, non è poi così male. Simpatico è un’altra cosa, ma pensavo peggio.
Per onore e gloria del Signore del Mattino eccomi a redigere gli appunti di questo viaggio. La compagnia, a dirla tutta, mi lascia qualche perplessità. Il Lord che la guida fa di tutto per annullare il divario che lo separa dai suoi sottoposti e si ostina a trattarli da pari. Questo li porta a trattare anche me da pari, senza che io abbia mai anche solo pensato di farli sentire tali. Non è un dramma, ma nemmeno una cosa piacevole. In secondo luogo, gli uomini scelti per la missione sembrano tutto fuorché adatti al compito. Ci sono due combattenti, ad onor del vero, ma a quanto pare verranno lasciati di guardia ai cavalli. Al mio fianco invece avrò un pescatore, un artista scultore ed un terzo individuo che, onestamente, non saprei classificare se non come un fesso. Durante il viaggio ha raccontato ai compagni cosa fossero i non-morti e ha detto una sequenza così ampia di stupidaggini che, davvero, per alcuni momenti ho avuto l’impressione si volesse prendere gioco di me. Non era così, purtroppo. I due giorni a cavallo sono però trascorsi senza intoppi e la sosta presso la taverna Torre della Luna ci ha permesso di ristorarci appieno prima dell’avventura. Il terzo giorno, dopo una notte accampati a poca distanza dall’obbiettivo, eravamo quindi pronti a visitare Havertold. Ho disegnato una mappa della struttura esterna in seguito ad una prima ricognizione.
Il palazzo risulta essere stato preda di un incendio e ne porta ancora tutti i segni. La vegetazione è cresciuta rigogliosa all’interno della recinzione e, a quanto pare, i miei compagni di viaggio non avevano idea si trattasse di un vecchio manicomio. Questo spiega perchè durante tutto il viaggio abbiano parlato di una rocca. La struttura si trova su di un promontorio a strapiombo sul mare. Intelligentemente, prima di entrare dall’ingresso principale abbiamo deciso di perlustrare il perimetro. Non ci sono finestre, fatto salvo per quattro aperture sulla parete sinistra posteriore. Una posizione mai accessibile alla luce diretta del sole, sottolineava qualcuno, e potrebbe non essere un’osservazione stupida.
Sul retro abbiamo anche trovato quello che un tempo era certamente un giardino e che ora è una sorta di macchia selvaggia. Al suo interno, il tipo che non so cosa sappia fare ha individuato alcune lapidi. Prima di poterle analizzare però siamo stati attaccati da alcune piante particolarmente ostili, che abbiamo debellato non senza qualche fatica di troppo. A fine scontro, il tizio di cui sopra si è messo anche a profanare le tombe che aveva trovato. Un gesto sconsiderato, che non ho impedito fisicamente solo per il bene della missione. Su una lapide vi era una scritta:
Dedicato a Marie Hans-Stetenfield.
Amica, Moglie e Maestra
Sono quindi certamente nel posto giusto. Il gesto scriteriato del mio compare mi ha permesso di intuire che il fine dei Ruldegost in questa missione sia in realtà diverso dal mio. Non che non me lo aspettassi, ma adesso almeno ho un’idea più chiara di cosa li spinga. Sono alla ricerca di un artefatto molto potente e pericoloso che dovrebbe avere le sembianze di una borsa di cuoio. Interessante. Ad ogni modo nella tomba non v’era nulla di tutto questo, anche se ho la sensazione che il fesso che l’ha aperta si sia comunque infilato in tasca qualcosa. Davvero un poveraccio.
Ora che la ricognizione esterna è stata completata, sarà il caso di entrare e vedere cosa ci aspetta.