Gli avvenimenti riportati qui di seguito sono diretta conseguenza di quanto avvenuto il Giorno IX di Mirtul, anno 1370 CV.
C’è infatti una storia che si cela dietro al simbolo sacro di Zulgos e che prima o poi dovrà essere raccontata, ma per ora ci limiteremo a narrare una serie di eventi innescatisi quando il chierico è stato separato suo malgrado dal proprio amuleto.
Il modo migliore per riportare questa storia è trascriverne la versione di Elanil Elassidil, la barda che più di tutti amò raccontarla.
Quello che segue è il racconto di una storia molto cruda e violenta, che si origina nella lontana regione nota come Vaasa. In quelle terre vive la tribù dei Thundas Panavhas, i Puma del Tuono, un’orda di mezz’orchi che conosce unicamente la guerra.
I Puma del Tuono parlano il linguaggio della violenza, che utilizzano per guadagnare onore, rispetto e potere contro le tribù nemiche, ma anche per procurarsi cibo, soldi e donne dai poveri e deboli villaggi che hanno intorno. I loro guerrieri sono i più forti, le loro scorrerie inarrestabili. Il grido della loro avanzata getta terrore e disperazione in chiunque abbia la sfortuna di udirlo. Sono spietati ed implacabili, assetati di sangue, battaglie e morte.
Uno dei loro migliori generali in quel tempo era lo sciamano Haltz Ukcroavum, Scroto Zoppo nella lingua degli umani, che al fianco dei suoi fratelli Burzum e Arugan guidava da tempo le più proficue e violente razzie della tribù. In una di queste lo sciamano entrò in possesso di un libro magico, immediatamente stimato di grande valore e potere.
Con l’andare delle generazioni, i Puma del Tuono avevano imparato ad integrare la politica ed il commercio alla violenza, entrando in contatto con gli umani nelle grandi città e ricavando grandi profitti da scambi e compravendite. Anche in questo, Scroto Zoppo era il più abile della tribù e nel corso degli anni aveva stretto i rapporti con una guardia della città di Waterdeep, tale Zurf, grazie alla quale poteva sempre reperire il compratore perfetto per i bottini più ricercati.
I primi giorni di Mirtul, Scroto Zoppo, Burzum e Arugan si incontrarono con Zurf a Waterdeep con l’obbiettivo di identificare i poteri del tomo e rivenderlo per il suo reale valore. Per effettuare il processo di identificazione, la guardia li portò al cospetto di un mago di nome Duhlak Kolat, che però non seppe aiutarli. La magia racchiusa nel libro risultava troppo potente anche per lui.
La notte del Giorno IX però, Scroto Zoppo fu vittima di un sortilegio: mentre i compagni dormivano, si trovò teletrasportato in un bosco a lui sconosciuto, di fronte ad un mago che recava addosso i simboli di Bahamut e teneva in mano uno strano oggetto. L’uomo, che aveva evidentemente compiuto l’incantesimo nel tentativo di far arrivare a sé il libro, non immaginava che con il tomo sarebbe comparso anche il suo attuale possessore e così sparì nel buio, teletrasportando di nuovo indietro Scroto Zoppo.
In seguito a questo avvenimento, Scroto Zoppo ed i suoi fratelli decisero che quel libro doveva davvero essere molto potente, troppo per volerlo vendere, e iniziarono la ricerca del misterioso mago.
Dopo alcune indagini, supportate dagli agganci cittadini di Zurf, i tre mezz’orchi riuscirono ad identificare l’uomo che Scroto Zoppo aveva visto nel bosco: il suo nome era Amasanna e viveva in una piccola rocca fuori Waterdeep. Così partirono, insieme a Zurf, Duhlak ed un secondo incantatore di nome Udramos, anch’egli amico della guardia ed ingaggiato per rimuovere eventuali difese magiche che si fossero trovare tra i mezz’orchi ed il loro obbiettivo.
L’assalto alla rocca fu tremendamente violento. I Puma del Tuono fecero irruzione demolendo una cospicua parte delle mura esterne e sterminando tutte le guardie presenti. Amasanna riuscì tuttavia a fuggire attraverso un portale.
La servitù presente fu oggetto di violenze incalcolabili, come la tradizione della tribù vuole per gli sconfitti, e la rocca fu conquistata e data in dono a Zurf come segno di gratitudine. All’interno della fortezza i tre conquistatori trovarono un tempio dedicato a Bahamut, in cui era contenuto il portale tramite cui Amasanna era riuscito a fuggire. Bastarono alcune ulteriori ricerche tra i libri presenti al castello perchè Scroto Zoppo trovasse la chiave per decifrare il tomo magico da cui tutto si era originato, così come la chiave di attivazione del portale.
Prima di dedicarsi allo studio finale del tomo, Scroto Zoppo sentiva di dover chiudere i conti con Amasanna e così attivò il portale, che teletrasportò il suo gruppo in una delle isole dell’arcipelago Whalebones, dove Amasanna aveva la propria tana.
Il mago infatti altri non era che un potente Drago D’Argento.
Lo scontro fu ancora una volta violento, ma i Puma del Tuono ebbero la meglio e sconfissero Amasanna una volta per tutte, recuperandone l’immenso tesoro.
Cosa successe dopo?
I contorni della storia qui diventano meno definiti, ma qualcosa è comunque possibile raccontare.
Grazie alla parte di ricchezze che gli spettavano, Zurf prese realmente possesso della rocca che fu di Amasanna e si trasferì fuori Waterdeep, lasciando il suo ruolo di guardia cittadina. Mantenne tuttavia i suoi contatti in città, che sfruttò ancora soprattutto per operare ai margini della legalità ed arricchirsi ulteriormente, continuando a collaborare con Scroto Zoppo ed i suoi fratelli.
I tre mezz’orchi decisero di non fare ritorno alla tribù. Sfruttando il teletrasporto ed il portale “reclutarono” degli schiavi e si costruirono una fortezza sull’isola, che divenne la loro base operativa. Da lì, sempre muovendosi con la magia, iniziarono a compiere razzie in tutta la Costa della Spada, divenendo ben presto noti a bardi e canta storie come una delle bande di briganti più temute dell’intero Faerun.
E il Libro? Cos’era in realtà?
La storia del libro è piuttosto interessante. Il tomo è infatti legato magicamente all’oggetto che Amasanna aveva in mano la prima volta che ha incontrato Scroto Zoppo. Si tratta di un simbolo sacro di Lathander che è appartenuto per lungo tempo al chierico di Waterdeep Zulgos Helberad. Non è ben chiaro come mai, ma fino a che il chierico lo ha avuto in suo possesso in qualche modo è riuscito a proteggerlo dalle attenzioni di Amasanna, che però è riuscito a recuperarlo non appena Aethimir lo ha rubato.
A quel punto il drago ha scoperto che per poter utilizzare davvero l’oggetto avrebbe dovuto trovare il libro ad esso collegato e così è iniziata la storia che abbiamo raccontato.
Ora che Scroto Zoppo possiede sia il libro che il simbolo, ha deciso di studiarli per comprenderne tutto il potere. Nel tentativo di avere tutti i pezzi del puzzle, ha anche rapito Zulgos, segregandolo sull’isola in cui vive.
Questa, però, è un’altra storia…