Caro lettore
Quella che segue è la storia di come alcune persone comuni si siano scoperte eroi e abbiano salvato Waterdeep e tutto il Faerun da una terribile minaccia che ne avrebbe, probabilmente, segnato la fine. Una storia di intrighi politici, pericolose missioni, artefatti leggendari e lotte senza quartiere in cui i nostri eroi si sono mossi con coraggio e dedizione, ma non senza grande sacrificio.
Successe tutto in pochi mesi, all’inizio del 1370, ed iniziò come segue.
Oggi era il primo giorno di Hammer e dopo una giornata passata a riprendersi dai festeggiamenti, io, Pence e Aethimir ce ne stavamo tranquilli nella sala comune all’ingresso della tenuta a leggere il primo numero dell’Araldo di Waterdeep e a fare le solite quattro chiacchiere tra amici.
Tutto bene, tutto come sempre, non fosse che ad un certo punto dall’esterno sentiamo provenire un forte rumore di vetri infranti, seguito dalle grida della povera Calianna, la figlia di Geffrey. Immediatamente, io e i miei due amici ci siamo precipitati fuori per capire cosa stava succedendo. Purtroppo l’oscurità della notte aggiunta alla pioggia battente, non ci ha permesso di comprendere immediatamente quanto era successo, poichè dalla nostra posizione all’ingresso del cortile potevamo distinguere solo ombre muoversi intorno allo stagno.
Pur non riuscendo a vedere nulla, ci siamo subito resi conto che i rumori e le grida provenivano dalla dimora di Geffrey, nel complesso dietro le stalle, così ci siamo diretti in quella direzione. Mentre correvo con la lanterna verso l’origine dei rumori, non ho potuto fare a meno di notare Pence lanciarsi nel buio col solito coraggio ed indicare alle sopraggiungenti guardie i nemici che, grazie alla sua vista sopraffina, aveva probabilmente identificato. Nella confusione, io e Pence abbiamo fatto probabilmente strade differenti per raggiungere la casa del nostro giardiniere, ma ci siamo arrivati grossomodo contemporaneamente, trovandoci di colpo faccia a faccia con gli aggressori. Un grosso diavolo del mare, infatti, aveva fatto irruzione nella dimora e aveva aggredito Geffrey e la sua famiglia, causando al nostro amico anche alcune ferite. Come sempre accade, Pence si è dimostrato impavido e tempestivo, andando subito ad attaccare e uccidere il terribile mostro, mentre io mi occupavo di mettere al riparo Lorena e i suoi due figli. Sventato l’attacco, siamo tornati nel cortile dove abbiamo potuto constatare la presenza di altri mostri fronteggiati da diverse guardie. Anche in questo caso però, lo scontro è terminato con la nostra vittoria e altri due diavoli sono stati abbattuti.
Solo una volta terminata la battaglia ho rivisto Aethimir che, quando vuole, sparisce dalla vista e chissà dove si nasconde. Come sempre però, la sua non è stata una strategia di fuga dettata dalla codardia, ma piuttosto un valido tentativo di capire cosa stesse succedendo intorno alla battaglia. Ed è infatti grazie alla sua abilità di osservatore che abbiamo capito come i mostri abbiano fatto il loro ingresso nella tenuta. La spessa coltre di ghiaccio che in questo periodo dell’anno solitamente copre il pozzo, infatti, risultava distrutta, segnalando senza possibilità di dubbio la via che i diavoli del mare hanno intrapreso per giungere fino al cuore della villa.
A fine scontro, con tutti gli attuali residenti della villa ormai desti e attenti a cosa stava succedendo, ha fatto la sua comparsa nel piazzale Lord Geldor che ha disposto gli ordini per la cura dei feriti e per la chiusura del pozzo. Ancora una volta, non nego mi abbia fatto piacere il fatto che Geldor abbia apprezzato i suggerimenti miei e dei miei amici, ma purtroppo l’elogio al lavoro svolto è stato interrotto dall’arrivo di Lord Burdeth che, con il suo solito modo di fare altezzoso, ha deciso di prendere per se uno dei corpi delle orrende creature da noi sgominate.
Mentre rientravo nella sala comune ho notato che Burdeth e Geldor si allontanavano insieme per discutere dell’acaduto. Se conosco Aethimir la metà di quel che penso, sicuramente avrà trovato il modo di seguirli e capire cosa si siano detti. Io, intanto, appunto tutto su questo mio diario che da quest’anno sarà incaricato di tener traccia di tutte le avventure mie e dei miei compari. Ho provato a disegnare una delle bestie terribili che ci hanno attaccato, il risultato non è male.