Una volta conclusa l’asta e pagato il volume, per me e i miei amici è giunto il momento di levare le tende e tornarcene a Villa Ruldegost con un altro successo a parlare per noi. L’aver acquistato il libro senza eccessivi problemi però ci ha fatto probabilmente rilassare anzi tempo e, come spesso capita, questa leggerezza ci sarebbe potuta essere assai cara.
Usciti dalla Casa delle Meraviglie, infatti, abbiamo deciso di congedare Rungar e i suoi fratelli senza approfittare dell’accordo già pagato per far svolgere loro una qualche mansione alternativa. Ci è sembrato rischioso fargli compiere un’aggressione in ogni caso, perché ne avremmo sì ricavato altri oggetti preziosi di sicuro interesse, ma ci saremmo anche esposti a rischi che avrebbero potuto inficiare il buon risultato già ottenuto. Più sensato sarebbe stato invece sfruttare il loro supporto utilizzandoli come scorta armata fino al nostro ritorno in Villa. Come noi, altri avrebbero potuto avere “un’opzione alternativa” in caso di mancata vittoria del nostro lotto all’asta e quindi tutelarci sarebbe stata buona cosa. Come detto però, l’euforia per il facile raggiungimento dell’obbiettivo ci ha offuscato le menti e, alla fine, abbiamo deciso di congedare la banda di Rungar decidendo di far loro sapere in seguito come avremmo inteso utilizzare il nostro credito nei loro confronti.
Siamo così partiti alla volta di casa, con Pence che mi faceva da scorta e Aethimir avanti a perlustrare la via. Giunti in un vicolo a pochi metri dalla meta però, i guai si sono manifestati e siamo stati attaccati. Mastro Dwangen, aiutato da alcuni bambini, ci ha teso un agguato dichiarando apertamente di volerci sottrarre il libro. Mazza in pugno, ha aggredito Pence mentre io tentavo di scappare e mettere in salvo il prezioso tomo. Alcuni dei piccoli farabutti che lo aiutavano mi hanno però lanciato addosso degli strani contenitori pieni di una sostanza magica che in pochi secondi mi ha letteralmente incollato al suolo, rendendomi ogni movimento impossibile.
Aethimir, inizialmente distratto da altri bambini, si è presto reso conto di quanto stava accadendo alle sue spalle ed è corso immediatamente ad allertare le guardie di casa Ruldegost, ormai poco distante. Nel farlo ha notato che all’ingresso del vicolo due vigilanti erano impegnati a distogliere l’attenzione di passanti e guardie dalle nostre grida di aiuto, rassicurando tutti che nulla di grave stava accadendo. Anche io avevo notato quella coppia di vigilanti in precedenza, fuori dalla Casa delle Meraviglie, poiché avevo trovato strano il loro gironzolare. Ad ogni modo, il nostro amico mezz’elfo è riuscito in un baleno a raggiungere la villa e chiamare in nostro soccorso Ahmal, il capo delle guardie. Pence nel frattempo ha tenuto saldamente testa al nano farabuto che ci aveva aggrediti e, anche se con qualche botta, alla fine è riuscito a metterlo al tappeto.
All’arrivo dei soccorsi, quindi, Ahmal mi ha liberato dall’impiastro che mi inchiodava al terreno, ma vedendo che il pericolo era stato sventato, ha deciso di provare a rincorrere i due vigilanti, che nel frattempo se l’erano data a gambe. Una volta libero e solo nel vicolo con il corpo del nano esanime, ma vivo, non ho resistito all’impeto di rabbia che covavo dentro di me e così gli ho rifilato un paio di calci su quel suo muso tozzo. Onestamente, mi vergogno un po’ di aver infierito su un avversario ormai battuto e privo di difese, ma sul momento è stato impossibile controllarmi. Ciò di cui invece non mi pento affatto è aver frugato nelle sue borse prima di prestargli soccorso e consegnarlo alle guardie di casa Ruldegost. Addosso, quel cane, aveva qualche moneta che ho prontamente incassato per lenire il mio passivo dopo l’acquisto del libro e ben quattro lingotti d’oro puro, del valore di 200 monete d’oro ciascuno. Sempre nel suo zaino, per concludere, ho recuperato una boccetta di fuoco dell’alchimista e una pozione di cura ferite, che tuttavia gli ho prontamente somministrato per via del rimorso causatomi dall’averlo barbaramente pestato mentre era a terra.
Rientrati alla villa, siamo stati subito convocati da Lord Burdeth, che ci ha chiesto ragguagli su quanto avvenuto. Abbiamo così raccontato tutti i dettagli di quel che era successo, per filo e per segno, in modo che questi potesse farsi un’idea non solo della nostra bravura nello svolgere la missione, ma anche del rischio corso per tutelare gli interessi della casata. Aethimir ha aggiunto anche di aver visto un tressym nel vicolo, durante l’agguato, indizio che ci ha portati a confermare l’idea che il nano agisse in realtà per mano di qualche mago. Durante il colloquio con Lord Burdeth ho deciso di denunciare il ritrovamento nel luogo dello scontro di due dei quattro lingotti d’oro. Ho infatti pensato che in questo modo nessuno avrebbe sospettato che i rimanenti due fossero anch’essi in mio possesso, evitandomi di dover dare troppe spiegazioni in caso il nano, una volta ripresa conoscenza, avesse chiesto di loro.
Congedatici dal Lord, che ha dimostrato di aver gradito il nostro operato senza eccessi di complimenti, è stato il momento di trovare il modo di convertire i lingotti in monete sonanti prima che a qualcuno venisse in mente di cercarli in casa nostra. Per farlo mi sono rivolto ad una vecchia conoscenza, Alek Lenter dei Magazzini Waukeen, un ricettatore di cui mi fido poco, ma che avrebbe sicuramente saputo far fruttare il nostro ritrovamento. Ancora una volta ho preferito non espormi in prima persona, così ho chiesto a Elguth di fare da tramite al prezzo di una moneta d’oro. Alek si è detto disposto a pagare 180 monete per i due lingotti, giustificando le venti monete di ammanco tra valore e offerta con discutibili spese di gestione. Quando la merce scotta però bisogna anche saper accettare questi inconvenienti e così abbiamo chiuso l’affare. 180 monete da cui sottrarre le 22 che ancora servivano a ripianare il mio prestito, per un totale di 158 monete da dividere in tre. Gran bel bottino, per una missione in cui avremmo teoricamente dovuto spendere dei soldi. Le due monete di disavanzo dalla divisione degli utili sono state investite nel compenso di Elguth e in una buona bottiglia di whisky, strana bevanda con cui questa notte festeggeremo il successo.
Siamo da poco rientrati alla villa per la cena, giusto in tempo per assistere ad un pesante diverbio tra Lord Burdeth e Messer Maaril, che ha evidentemente scoperto l’acquirente che stava dietro la mia offerta. A quanto pare il nostro Lord si rifiuta di mostrare il suo tomo al collega, che minaccia di far cessare la sua collaborazione con l’Attento Ordine dei Magistrati e dei Protettori. Non è stata una bella scena e spero questo non porti guai nel futuro. Io intanto, prima di godermi la festa, ho deciso di fare mente locale e grazie all’aiuto di Aethimir ho disegnato il ritratto di uno dei due vigilanti corrotti. Non ho davvero intenzione di fargliela passare liscia…