Usciti dal gabbiotto dentro cui si stanno svolgendo i lavori dei nani alla villa, ci siamo resi conto che il tempo fuori era veramente impietoso. Non nevicava, ma il freddo era abbastanza secco e pungente da farci valutare una tisana calda in sala comune come l’unica attività possibile per il pomeriggio a venire. In fin dei conti, prima di domani Ruf non avrebbe avuto notizie per noi e per qualche ora la nostra intraprendenza sarebbe anche potuta passare in secondo piano.
Come spesso accade però, le avventure capitano proprio quando non le vai a cercare. Neanche il tempo di decidere come impegnare il pomeriggio che alla villa è arrivato un nuovo visitatore. Inizialmente non sono riuscito a scorgerlo bene, ho solo notato che recava addosso abbastanza evidenti i simboli sacri ad Oghma. Come sempre, la mia curiosità mi ha portato a cercare di capire di chi potesse trattarsi, ma l’unica cosa che ho colto sul principio è che questi aveva appuntamento con Lord Burdeth. Nessun mistero, ad ogni modo, perché dopo pochi minuti anche io, Aethimir e Pence siamo stati convocati dallo stesso Burdeth e introdotti all’ospite che, a quanto dettoci, necessitava del nostro aiuto. Forse abbiamo fatto la mossa giusta manifestando intraprendenza nei confronti dei lord perché, a poche ore dalla richiesta, oltre alla promessa fattaci da Lord Geldor ci è stata affidata una nuova, intrigante missione.
Il misterioso visitatore si presenta come Lettore Egil ed è membro del culto di Oghma come avevo già avuto modo di capire. E’ venuto alla tenuta per richiedere l’aiuto di Lord Burdeth a rintracciare un suo confratello, lettore Lucius, amico di vecchio corso e confratello a cui negli ultimi anni sono capitate diverse disavventure, culminate con la sua sparizione pochi giorni fa. La storia di Lucius inizia diversi anni or sono, nel 1364, quando svolgeva funzione di bibliotecario presso il suo culto. Egil racconta che in quel periodo, improvvisamente e senza apparenti spiegazioni, il carattere ed il comportamento di Lucius mutarono radicalmente. Egli diventò di colpo come ossessionato dalla conoscenza, ma non come un qualsiasi cultore di Oghma il cui scopo ultimo è arricchire il sapere di tutti. Egli diventò egoista, come se la sua sete di nozioni riguardasse lui soltanto, cosa che appunto mai era stata parte del suo carattere. Dopo il cambiamento, oltretutto, Lucius sembrava quasi non ricordare più chi fosse in precedenza, trasformatosi a tutti gli effetti in una nuova persona. Io, sentendo questa prima parte della storia, ho immediatamente pensato che qualcuno avesse potuto rimpiazzare il chierico con un mutaforma, esseri che abbiamo imparato a conoscere qualche giorno fa quando ci siamo recati alla taverna del Serpente Addormentato. Aethimir, invece, era più propenso a pensare che il povero Lucius fosse sceso a patti con qualche oscura entità che ne abbia sconvolto la persona in seguito a qualche misterioso accordo o patto. Insomma, per entrambi la vicenda è da subito risultata abbastanza intrigante.
Lettore Egil ha proseguito comunque nel racconto, dicendo che la sete di sapere dell’amico portò quest’ultimo a fare una sciocchezza, ovvero introdursi senza permesso nel sancta sanctorum del tempio, il cuore della biblioteca, venendo colto in fragrante e immediatamente espulso dall’ordine. In seguito al suo allontanamento, Lucius divenne irreperibile per quattro lunghi anni in cui nessuno sa che fine abbia fatto. Quando riapparse, circa un anno fa, tornò al tempio con un amnesia pressoché totale di quanto successo negli ultimi cinque anni e quando Egil e gli altri confratelli glielo raccontarono, ne rimase sconvolto. Chiese di poter essere riammesso nel culto, cosa che in principio non venne lui concessa, ma che a seguito di un dialogo personale con Sandrew l’Erudito gli fu infine permessa. Dopo il suo ritorno, Lucius apparse come la persona che era prima della sua repentina “trasformazione”, anche se il trauma di quanto accaduto iniziò pian piano a riaffiorare gettandolo in uno stato di continua paura, paranoia, forse follia, che è culminato qualche giorno fa con la sua nuova sparizione. Lettore Egil, preoccupato, vorrebbe che noi ritrovassimo il suo amico, ma non può permettersi di agire per vie ufficiali. Quanto accaduto a Lucius anni fa è sempre stato insabbiato e tenuto sotto silenzio dal culto di Oghma e la sua paura è che questo possa ripetersi anche oggi, rendendo vane le ricerche. Da qui il coinvolgimento della casata, e di conseguenza nostro, nella vicenda. Sarebbe bello capire quale ragione abbia portato Egil a chiedere aiuto proprio a Lord Burdeth, ma questo avremo modo di scoprirlo a mistero risolto.
Come prima cosa abbiamo deciso di farci descrivere Lettore Lucius in modo da sapere che faccia abbia l’uomo che stiamo cercando. Aethimir ne ha disegnato un ritratto che, stando a Lettore Egil, è abbastanza fedele e quindi partiremo da lì. Inoltre, abbiamo chiesto a Lord Burdeth se gli fosse possibile lanciare uno di quegli incantesimi divinatori che permettono di localizzare una persona. Se il Lord potrà farlo, magari saremo sufficientemente fortunati da capire al volo dove si trova lo scomparso. Fatto questo, abbiamo pensato potesse essere importante visitare i luoghi che il chierico era solito frequentare: la sua dimora e la taverna della Mantigora Possente, in cerca di possibili indizi. Le chiavi di casa di Lucius le custodisce lo stesso Egil, così ci è stato facile fare un sopralluogo. La piccola dimora, nel quartiere del Castello, è povera, ma ben tenuta e si presenta come una piccola biblioteca in cui il chierico conservava tutti i tomi di cui si interessava. Era studioso di Geografia a quanto pare. Rovistando in giro non siamo riusciti a trovare nascondigli o indizi celati, ma Aethimir ha rinvenuto il diario di Lucius, in cui sono scritte diverse cose interessanti. Pare che quando tutto ebbe inizio, sei anni fa, l’amico di Egil fosse impegnato nello studio di alcune tavole bronzee provenienti dal Chult. Non ci sono molti dettagli in merito, sul diario, ma ho pensato di prendere con me uno dei libri trovati nella casa, che tratta proprio di quella regione. Magari leggendolo qualche nuovo elemento potrà venire a galla. La casa presenta anche una piccola botola che da su una cantina. Entrando, l’impressione è che l’ambiente sia stato ripulito e svuotato non molto tempo fa. Ciò che resta, è una teca vuota, in legno, realizzata abbastanza di recente e affissa al muro. Anche qui, niente pare essere celato alla vista e la teca sembra più destinata ad ospitare qualcosa, che non depredata del suo contenuto.
Credo che la chiave di tutto sia in quell’ultima frase sul diario: “Capitano Kherr vendetta sanguinaria”. La cosa ha spaventato tutti, quando l’hanno letta, ma la mia memoria ricordava un vascello chiamato proprio Vendetta Sanguinaria. Che si trattasse quindi di una nave? Per scoprirlo non restava che fare un sopralluogo al porto, dove trovare ormeggiato il vascello che stavamo cercando non è stato affatto difficile. E’ una nave di fattura orchesca, di circa trenta metri, coperta da evidenti segni di battaglia e sorvegliata da un equipaggio ben armato e alla vista tutt’altro che socievole. Se vogliamo capire cosa lega la nave a Lettore Lucius, credo che dovremo fare qualche domanda qui al porto. Questo è un lavoro fatto apposta per Pence…