A cena c’è la zuppa di latte. A me la zuppa di latte fa cagare. Cioè, quella di Dalabrac è anche buona, ma mi fa cagare lo stesso. Mentre mangiamo, dico a Malcer che secondo me gli Zentharim sono tutti uomini. Io infatti un po’ ho girato e non ho mai sentito dire LE ZENTHARIM. Uno dice LE ELFE o LE NANE o LE CHIERICHE, ma io non ho mai sentito dire LE ZENTHARIM. Malcer è d’accordo. Aethimir no, dice che generaliziamo. Eppure gli abbiamo spiegato un sacco di volte il discorso dei grandi numeri, ma non capisce. Però sui grandi numeri ci voglio tornare dopo perchè poi ne abbiamo parlato anche con altra gente. Io adesso voglio andare in ordine. Dicevo che le Zentharim probabilmente non esistono. Come ci eravamo finiti a parlare di quello? Ah sì, perchè Malcer dice che secondo lui quella chierica che ha pedinato è una Zentharim. Così io gli ho spiegato che non può essere, visto che è donna. Però gli ho detto che secondo me il capitano Kherr, lui sì che è uno Zentharim. C’ha proprio la faccia da Zentharim, oltre ad essere cattivo come uno Zentharim. Malcer è d’accordo. Dice che forse anche Lorimar è uno Zentharim, però lui ha più la faccia da uno di queste parti. Quindi no.
In sala a mangiare con noi c’è Tristan. E’ un valletto. Che è come un paggio, solo meno feccia. Prima era paggio, ovviamente. Gli ho chiesto se adesso quando incontra i paggi li tratta come tali. Dice che no, li tratta come prima. Questa cosa è sbagliata, gli spiego. Se non si marcano le differenze, poi la gente se ne approfitta. Sulle navi era così. Se ti distraevi e non trattavi gli schiavi da schiavi, poi alla fine era come se fossi uno schiavo anche tu. E finivi a remare. Mentre spiego questa cosa, arrivano Elisha e la figlia. Loro dicono che sono state schiave. Qui parte un discorso interessante. Malcer dice che non è giusto che gli uomini facciano gli schiavi. Dice che è stupido far fare gli schiavi a gente della propria stessa razza solo perché hanno magari la pelle scura o boh, troppo chiara. Credo. Dice che per fare gli schiavi ci sono delle razze apposta. Tipo i drow. O i nani delle fosse. E qui, come al solito, ci hanno risposto EH MA SE C’E’ UN DROW BUONO???. E’ la legge dei grandi numeri. Qualcuno ci va anche di mezzo, ma nel complesso è giusto così. Ha ragione Malcer. Aethimir non è d’accordo, ma solo perchè è lo stesso discorso degli elfi che se lo buttano.
Dopo cena io sono di guardia. Di nuovo. Così decidiamo che può essere un buon momento per entrare nel pozzo. Perchè io posso coprirli. Lo facciamo. Malcer si cala nel pozzo e vede due cose. Sotto il livello dell’acqua c’è una grata di ferro. Con una serratura. Sotto la grata, su un lato, c’è una porta segreta. Come abbia fatto a trovarla non l’ho capito. E non capisco nemmeno perchè mettere un passaggio segreto diversi metri sotto l’acqua. Forse il pozzo si può svuotare a comando, quando si vuole usare il passaggio.
Dopo la visita nel pozzo e una bella dormita ci siamo svegliati e, per una volta, non avevamo davvero nulla da fare. Abbiamo sentito che Lord Bly sarebbe uscito dalla tenuta insieme a Damblian, il suo cameriere. Se ne sarebbero andati senza scorta, ma vestiti in abiti molto eleganti. La tentazione di seguirli è stata troppa e così io e Aethimir, sgattaiolando sui tetti, gli siamo andati appresso. La destinazione di Lord Bly era Le Spire del Mattino, il grande e sfarzoso tempio di Lathander che c’è in città. Non so se ci sia andato perchè credente o se dovesse incontrare qualcuno, ma la cosa ci ha incuriosito. Dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni stiamo diventando veramente sospettosi, probabilmente sovrastimando eventi del tutto normali. Credo ci si debba dare una regolata, in questo senso.