La giornata non era iniziata molto bene, non solo per il rimorso di aver speso 4 monete d’oro per una cena. Appena sveglio infatti mi sono imbattuto in una copia dell’Araldo datami da Pence e ci ho letto un bell’articolo in cui, in pratica, si tessevano le nostre lodi, ma senza fare i nostri nomi. Ero quindi già pronto a lamentarmi del fatto che i nostri tentativi di metterci in luce ed elevare la condizione sociale in cui siamo impantanati dalla nascita fossero stati frustrati per l’ennesima volta, quando si è finalmente presentata l’occasione che aspettavo da una vita. Mai come questa volta è necessario raccontare gli eventi con estrema precisione, anche su questo mio diario, quindi cercherò di essere il più dettagliato possibile.
VIII ORA
Io e i miei amici stavamo facendo colazione, quando alla tenuta è arrivato un bambino urlante che chiedeva di vedere Lord Ruldegost (Nota: di guardia c’era Jurisk che, a quanto pare, non riesce ad impedire l’ingresso nemmeno ai bambini.). Il bambino è stato ricevuto da Lord Geldor, che l’ha condotto con se all’interno della villa. Dopo pochi minuti io, Aethimir e Pence siamo stati convocati da Lord Bly che ha congedato Lord Geldor e ci ha preannunciato di avere un lavoro molto importante per noi. Non solo importante, ma anche segreto, visto che oltre a noi e lui, nessuno doveva esserne informato. Nemmeno i lord.
In città è arrivato tale Nathan Dublend e Lord Bly vuole che non sia perso di vista mai, nemmeno per un istante, fino a quando si tratterrà a Waterdeep. Notte e giorno, noi dovremo essere la sua ombra, senza che lui sospetti di noi, e riportare ogni sei ore a Lord Bly in persona tutto ciò che vedremo: dove andrà, cosa farà e con chi parlerà. Per svolgere questa mansione non potremo utilizzare la magia, perchè Dublend potrebbe accorgersene. Non possiamo escludere sia un mago, a quanto pare. Ci organizzeremo in turni di sei ore, da fare a coppie mentre il terzo riposa. Questo vuol dire che ognuno di noi starà dietro a Dublend dodici ore filate. Il primo turno abbiamo deciso di coprirlo io e Aethimir. Segnaleremo a Pence le strade fatte tramite segni a carboncino o gessetto sugli angoli dei muri. Lord Bly ci ha detto che il nostro sorvegliato speciale sarebbe stato trattenuto da alcune guardie presso la porta sud. Una di queste è Zurf, stranamente in mezzo quando si tratta di farsi corrompere (Nota: Lord Bly non era a conoscenza del fatto che Zurf avesse coperto l’aggressione che abbiamo subito giorni fa, ma non ne è rimasto stupito). Come ultima indicazione, Lord Bly ci ha precisato che nulla di male, per mano nostra, deve succedere a Dublend, ma che se qualcosa dovesse andare storto e il tizio dovesse morire, dovremmo fare in modo di infilargli in tasca una strana moneta, che riporta inciso un occhio. L’ho disegnata qui affianco perchè ho idea sia importante. Per affrontare le spese necessarie al compito, Lord Bly ci ha affidato 100 monete d’oro.
IX ORA
Prima di recarci alla porta, mi sono preso la briga di camuffare le mie sembianze. Lo farò spesso in questi giorni, in modo da non essere riconosciuto come una costante presenza attorno al vecchio. Quando siamo arrivati a destinazione, quindi, Zurf non mi ha riconosciuto e questo, visti i trascorsi, non è un male. Dublend viaggia con un carretto coperto e al fianco di una signora molto più giovane di lui, che pare essere sua moglie. Lasciata la porta sud il carro della coppia ha seguito la lunga carovana di tutti i carri mercantili che risale verso nord fino alla Corte dei Caravan, dove di solito questi vengono lasciati sotto sorveglianza. Lungo la strada, la moglie si è fermata alla Casa dei Buoni Spiriti per prendere una camera. Pence, seppur in riposo, si è fatto trovare dentro la locanda e ha controllato i movimenti della signora Dublend. L’uomo, dopo aver sistemato il carro nella piazza, ha aperto il retro facendo scendere otto fanciulle. Tutte umane, ma con lineamenti che tradiscono provenienze diverse tra loro. Non particolarmente belle, aggiungo. Con queste ragazze Dublend ha piglio piuttosto autoritario e fa loro scaricare il carro, prima di condurle alla loro camera in taverna.
X ORA
La coppia alloggia al primo piano, dove hanno preso delle stanze e hanno provveduto a chiudere le finestre. Aethimir e Pence, controllando la taverna, hanno identificato una stanza da cui proveniva la voce della moglie di Dublend e hanno anche potuto escludere alcune delle stanze sul piano. perchè occupate da altri avventori. Anche noi abbiamo preso una stanza, sullo stesso piano, in modo da poter essere facilitati nel nostro compito. Ho disegnato anche una mappa del piano, così da ricordare bene la situazione. In fondo al corridoio delle stanze c’è una finestra, che può tornare utile in futuro.
XI ORA
Dopo un po’ di tempo passato in camera, Dublend ha lasciato la taverna per dirigersi verso ovest, al quartiere del porto. Arrivato sul posto è entrato in una taverna che non avevo mai visitato prima, La Gola Assetata, dove si è seduto in un angolo a leggiucchiare un libricino piccolissimo, su cui di tanto in tanto annotava qualcosa. Dopo un’attesa piuttosto lunga, il vecchio si è alzato e ha avvicinato l’oste, un uomo grasso da fare schifo. Io non ero troppo lontano, eppure non ho potuto intendere cosa gli abbia chiesto, tuttavia l’oste ha risposto a voce abbastanza forte da farsi udire, ponendo una domanda a Dublend: “Chi lo chiede?”. Il nostro uomo non ha risposto, ma si è limitato a passare all’oste diverse monete. A quel punto, il grassone ha replicato con un secco: “No, da qualche giorno no.”.
Dopo alcuni minuti, Dublend ha lasciato la locanda dirigendosi verso nord. E’ quasi scoccata la XII ora.