L’imprevisto bagno nelle gelide acque del porto, aggiunto alla stanchezza, ai problemi con i vigilanti e allo scemare della tensione dovuta allo scontro, mi ha gettato di malumore. Così, una volta rientrato alla Casa dei Buoni Spiriti e incontrato di nuovo Malcer, mi sono spogliato delle vesti sporche e fradice e mi sono infilato subito a letto. Non che non fossi in pensiero per le sorti di Pence, ma non riuscivo davvero a pensare ad altro che a distendermi e riposare. Nel frattempo, Malcer ha potuto seguire gli ultimi spostamenti in città di Dublend, che come previsto ha perso giusto il tempo necessario per raccogliere la sua mercanzia e poi si è subito precipitato fuori dalla città.

Credo di essere riuscito a rilassare mente e corpo per massimo due ore, prima che alcuni garzoni bussassero alla porta della nostra stanza. E’ stato Malcer ad aprire e a raccogliere il messaggio che Pence ci aveva inviato. Stava bene, per fortuna, ma richiedeva che lo raggiungessimo in una zona del porto molto più a nord di quella in cui abbiamo bazzicato durante questi giorni di inseguimenti. Sebbene ancora per nulla rinfrancato, ho deciso di accompagnare Malcer all’appuntamento, anche perchè nel suo messaggio cifrato, Pence lasciava intendere di avere per noi grosse novità. Certo, se avessi saputo prima di cosa si trattava, probabilmente non sarei andato.

Il mio amico infatti ha avuto la bella pensata di rapire Dana, la moglie di Dublend, e infilarci così tra le mani una nuova patata bollente. Non bastava, evidentemente, essersi inimicati un mago dedito a frequentazioni losche e prive di scrupoli, serviva anche rapire ed rendersi invisi alla sua compagna, pure lei maga e, di conseguenza, pericolosa. E’ stata proprio un’idea stupida.

Divisore

Pence è un genio! Quando sono andato a recuperarlo al porto speravo unicamente che stesse bene. Non avrei mai potuto pensare che fosse addirittura riuscito a fare prigioniera la donna di Dublend. Certo, adesso serviva un posto sicuro dove nasconderla e, soprattutto, una buona strategia per portarcela senza farci troppo notare, ma per quello è bastato usare un incantesimo di invisibilità. Dopo averla stordita e celata agli sguardi indiscreti, quindi, abbiamo fatto ritorno in taverna, dove abbiamo immediatamente provveduto a legarla. Era fantastico: avevamo l’occasione di torchiare un po’ la moglie di Dublend ed ottenere tutte le informazioni che volevamo. Anche sul conto di Bly, perchè no?

Aethimir, tuttavia, non la vedeva come me. Per lui il rapimento è stata una mossa stupida dalla quale non deriveranno niente altro che guai. Si è addirittura rifiutato di stare a contatto con la donna, dicendo che con questa questione non avrebbe avuto nulla a che fare. Io e Pence oltretutto non avevamo completamente chiaro come comportarci in quella situazione. Per me sarebbe stata buona cosa interrogare la ragazza e poi liberarla, magari senza avvisare Lord Bly, visto che non avevo tutta questa sicurezza che avrebbe apprezzato l’idea. E poi poteva essere l’occasione per arricchire il nostro bagaglio di informazioni senza per forza di cose dipendere dalla Casata. Per Pence invece il nostro Lord era assolutamente da informare, anche se magari solo dopo aver fatto alla prigioniera qualche domanda. Fosse stato per Aethimir, saremmo già dovuti essere da Bly a scusarci delle nostre azioni impulsive. Una situazione di stallo che ci ha fatto optare per la posizione più moderata, ovvero quella di Pence.

Con poche ore a disposizione per interrogare la donna, sarebbe stato complicato ottenere qualcosa, ma per una volta gli dei mi hanno aiutato rendendo la prigioniera particolarmente collaborativa. Essere stata abbandonata in una città dove, per il caos successo al porto, era probabilmente anche ricercata le ha cambiato con ogni probabilità le prospettive e sarebbe stata disposta a dirci tutto pur di venire rilasciata. Nel poco tempo a disposizione le ho quindi fatto diverse domande. Ho un certo sesto senso nel comprendere se chi mi parla è sincero e lei lo è stata, cosa che mi ha spinto a raccogliere quante più informazioni possibili. Per cominciare, il vero nome di Dublend è Mather Ukkehmn. Già sapevo che il vecchio fosse in città con un nome fasullo, ma averne appreso il nome reale completo penso faciliterà di molto le mie future indagini sul suo conto. Il vecchio era in città per chiudere la vendita di otto schiave, le ragazze con cui si accompagnava. Questa vendita sarebbe dovuta avvenire niente meno che nella famigerata Skullport e avrebbe dovuto avere come controparte acquirente un fantomatico chierico di Shar che, tuttavia, nè noi nè Mather siamo riusciti ad intercettare. Il ruolo di Ulfast era unicamente quello di intermediario. Dana (dubito sia il suo vero nome, ma poco importa) è stata il braccio destro di Ukkehmn per un anno e mezzo e, molto probabilmente, non è a conoscenza degli intrighi che legano il suo ex capo al nostro Lord. Farle domande in tal senso quindi mi è sembrato poco sensato. Ora ho materiale per indagare, ma meglio farlo privatamente.

Finito l’interrogatorio, io e Aethimir siamo andati a riportare le novità a Lord Bly mentre Pence restava di guardia alla donna. Il nostro signore si è dimostrato molto compiaciuto per le scoperte e per la cattura. Il suo piano è di far testimoniare la prigioniera per formalizzare delle accuse al suo “socio” che, ancora una volta, si stava evidentemente prendendo libertà non concesse. La nostra missione era stata un successo. E’ per questo quindi che mi sono risentito non poco quando Lord Bly ci ha detto di volerci sollevare da ulteriori incarichi “rischiosi e compromettenti”, per dedicarci invece a quelle famose operazioni di pulizia presso le Colline dei Ratti di cui eravamo già stati informati. Dopo essere stati usati e aver rischiato grosso, veniamo ricacciati a calci al ruolo infimo da cui siamo partiti. La cosa, è innegabile, mi ha infastidito. E’ tempo che io affianchi agli interessi della casata i miei. Seppur per motivi diversi, anche Aethimir non era contento di sentire cosa avessero i Ruldegost in serbo per noi, anzi, questa notizia ha probabilmente riacceso in lui il malumore per la mancata tutela dopo i fatti della notte scorsa. Ho idea che prossimamente le cose si faranno molto interessanti. Durante il dialogo, per concludere, Lord Bly ci ha infine chiesto di restituire la misteriosa moneta che ci aveva affidato per marchiare, all’evenienza, il cadavere di Ukkehmn.

Il resto della giornata è passato via liscio: siamo tornati in locanda, abbiamo mangiato e dormito attendendo che, durante la notte, gli uomini del nostro lord venissero a prelevare la prigioniera. Personalmente, ho iniziato a studiare alcune piste che vorrei provare a battere, almeno finchè ho caldi nella mente i dettagli di tutta questa storia. Dopo una nottata riposante come di recente ne abbiamo viste poche, è stato tempo di svegliarsi. Abbiamo due giorni prima di doverci recare alle Colline dei Ratti. Usati bene, possono essere molto produttivi per la mia raccolta di informazioni. Per cominciare quindi, diamo un’occhiata all’Araldo di oggi…