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Road to New York

La partenza per New York si avvicina.
Proprio nel momento in cui sentivo le forze abbandonarmi e la stanchezza prendere il sopravvento.
Domenica si vola oltre oceano.
Per prepararsi alla cosa la mia mente già naviga nei sogni, in un mix di tutto ciò che mi immagino questo viaggio possa regalarmi. Le tinte dei pensieri sono acquarellate ed i loro confini indefiniti, tuttavia l’immagine che ne affiora è chiara come poche cose lo sono state nella mia vita.
Ho fatto l’assicurazione sanitaria.
Nello sbrigare questa pratica e soprattutto nel pagare il premio mi sono soffermato a riflettere su come debba essere terribile vivere negli Sati Uniti ed essere povero.
Un povero nel paese a cui tutto il mondo [purtoppo] guarda e tende non può permettersi di ammalarsi. Questa cosa è drammatica.
Io però negli States ci vado carico di tutta l’ipocrisia del turista e quindi butto ideali e politica nel cassetto per sette giorni e dallo stesso estraggo macchina fotografica e contanti.
Al turista piace spendere.
Il turista non si deve far mancare nulla.
Il turista sarebbe più tranquillo se gli avessero versato sul conto lo stipendio, cosa che da Lunedì ancora non sembra essere successa.
Mi piacerebbe molto prendermi un cavalletto per la macchina fotografica. Ne vorrei uno abbastanza scalcinato, perchè ho ancora i piedi ben saldi a Brugherio e qui il cash preferisco non buttarlo alle ortiche, tuttavia senza questo strumento non so come poter fare foto in notturna che rendano giustizia alla grande mela. Sabato mi concederò un tour alla ricerca di qualcosa che faccia al caso mio.
Non so ancora che vestiti portare in America. In realtà è perchè non ho idea di che situazione climatica mi aspetti. L’unico indumento che sicuramente non mancherà in valigia è un paio di pantaloni corti per il Giovedì di Pasqua, giorno che in tutto il mondo apre la stagione degli shorts.
Spero che Giovedì prossimo non nevichi.
Sono [credo] riuscito a creare due pagine in cui si possono ascoltare in streaming due compilation che ho ultimamente ideato e riguardo alle quali forse ho anche già detto qualche parola.
Sono abbastanza contento del risultato ottenuto in entrambi i casi, da volerle condividere. Se qualcuno le ascolterà e vorrà dirmi cosa ne pensa, ne sarà valsa la pena.
Se così non fosse ne sarà comunque valsa la pena perchè ho imparato ancora qualche piccolo trucco dell’HTML.
E’ arrivata mia zia per la cena.
Vado ad aprire.
Ah, dimenticavo, ecco i link alle compilation.

Schegge

Il dannato caffè la sera mi priva del sonno.
Sono stato fino ad ora a discutere con Bazzu in macchina come non si faceva da un po’ di tempo.
Quello che ne è uscito è un triste dipinto.
Tragicomico, forse.
E’ bello tuttavia riuscire a volte a staccarsi dalla tela di quel quadro e quindi ringrazio Bazzu di avermi dato questa possibilità.
Sto tagliando la quinta serie di Scrubs in modo che stia in un unico DVD.
Sto anche lavorando nel tentativo di mettere on-line due compilation che ho creato. La prima è quella utilizzata per il viaggio a Monaco, la seconda invece è quella che la Bri mi ha chiesto di fare per lei.
A me piacciono, spero vengano pronte presto.
Ora sarei dell’idea di andare a dormire.
Dopo la classica stracittadina Brugherio-Melzo percorsa Sabato mattina in bici ho tutt’ora dolori al culo.
Vorrei il mio letto non fosse vuoto.

Torniamo alla vita di tutti i giorni

Questa volta voglio essere frivolo e parlare di stupidate.
Prima però voglio dare l’ennesimo esempio di quanto sostengo da tempo.
Elencherò i fatti senza dare giudizi.
Non serve.
Prosperini è un assessore milanese di AN.
Prosperini si definisce cattolico ed anzi si erige a tutela dei valori cattolici in Italia.
Prosperini oggi ha dichiarato di voler “Garrottare tutti i gay”.
Garrottare vuol dire uccidere per soffocamento tramite corde di cuoio bagnato.
La chiesa non ha mai preso le distanze da Prosperini.
Ok, dicevo di voler discutere di cose meno impegnative e così farò.
Ieri analizzavo con una mia collega la nostra generazione. Di solito quando si fanno queste operazioni, il risultato porta costantemente a sottolineare come la propria generazione sia migliore dell’attuale. Nel caso specifico credo che però questo verdetto sia oggettivo. L’esempio da cui tutto è scaturito è il romanzo generazionale.
Mi spiego meglio.
“Jack frusciante è uscito dal gruppo” vs “Tre metri sopra il cielo”.
Cazzo, non c’è proprio competizione.
Volete mettere il mito del giovane bello e ribelle che rimorchia facile le bambine della società bene in sella alla sua sfavillante moto, contro lo sfigato emarginato per i suoi gusti musicali, che si sposta unicamente in bicicletta e che fila per 300 pagine una che poi non gliela da?
Insomma dai, non c’è proprio pargone.
Anche a livello cinematografico. Lasciando stare il confronto Scamarcio/Accorsi che è assolutamente marginale, volgiamo parlare dell’abisso che c’è tra i Faith no More e le Vibrazioni?
Non c’è dubbio, sono arci contento di essere parte della generazione degli sfigati, di quelli che il “punk” lo dovevano ascoltare lontano dai genitori perchè i Punkreas non erano certo i Finley, di quelli che mettevano le allstar perchè costavano 9.900 lire al Bennet, di quelli che robbosi lo erano tutta la settmana e non solo il Sabato sera, di quelli che per provarci con una dovevano armarsi di coraggio e guardarla in faccia (coraggio che nel 70% dei casi non marcava presenza e nel restante 30% era spesso preludio al fatidico due di picche) e non usare il T9.
Insomma, la mia generazione vince tanto a niente nei confronti delle nuove leve e a loro non resta che dire “mi dispiace, ma ve la siete voluta”.
Chiudo l’escursus con una nota assolutamente generazionale: il 30 Aprile ci sarà un live reunion delle Gambe di Burro al Bloom. Speravo la facessero all’A.R.C.I. di Arcore, ma sarebbe stato addirittura troppo revival. Non mancherò.
Tornando ai giorni nostri, ma continuando a parlare di musica mi piace spendere tre parole riguardo il nuovo CD dei Comeback Kid.
Spacca il culo.
Abbandonate le velleità pseudomelodiche del precedente lavoro, i christian-corers americani piazzano un lavoro violento, corposo, ben strutturato, strabordante attitudine e decisamente completo. I pezzi sono tirati, ma non fanno della velocità e dell’immediatezza il loro punto di battaglia come accadeva in “Wake the Dead”, sono piuttosto complessi e dimostrano come si possa suonare HC senza compromessi anche cercando di staccarsi un po’ dalle linee guida.
Lo consiglio a tutti, ma soprattutto a Federico perchè è giusto non lasciar morire la sua anima accaccì.
Oggi Elena mi ha dato le foto della convencion Telethon di Salsomaggiore e dell’aperitivo che abbiamo fatto per festeggiare la mia laurea.
Sono carine.
Eccone una*.
Lab. Rugarli
* da sinistra: Andrea, Paola1, Paola2, Monica, io ed Elena.

Potevo forse esimermi?

E’ abbastanza curioso come tutti gli imput che mi arrivino per scrivere qualcosa qui sopra ultimamente riguardino soprattutto la politica in tutte le sue forme.
In realtà mi piacerebbe scrivere anche di altro, ma sono sincero se dico di non avere molto di interessante da comunicare.
Forse una cosa di cui scrivere prima di darmi alla “res publica” c’è.
Da Lunedì a Mercoledì sarò a Salsomaggiore Terme per una convencion Telethon. Dovrò presentare un poster con i miei dati insieme ad Elena. La stesura del manifesto è stata compiuta un po’ di corsa, ma il risultato finale a mio parere è buono nonostante qualche leggero inestetismo. Speriamo vada bene, sono un po’ agitato all’idea di spiegare il mio lavoro alla comunità scientifica, mi rilassa unicamente sapere che il mio poster probabilmente non se lo filerà nessuno.
La cosa più bella è però poter dire la frase “dal 12 al 14 sono via per lavoro”.
Tra poco arriverà la Bri ed insieme andremo al Magnolia di Milano per il “Nerd Party” quindi è bene non perdere altro tempo e andare al cuore del motivo per cui, uscito dalla doccia, mi sono messo a scrivere sul blog.
Oggi, in giro per la rete, ho visto molti diari tra quelli che sono solito leggere linkare o copiare le “10 ragioni per dire NO al matrimonio omosessuale”. La fonte originale è Craigslist, ma il documento è stato tradotto in italiano da Queerblog. Le ho trovate drammaticamente divertenti, un po’ come il filmatino in Flash che ho linkato Lunedì scorso.
E pensare che l’omofobia nella sua scempiaggine non è nemmeno la peggiore delle nefandezze con cui mi tocca quotidianamente convivere, se vogliamo è addirittura una di quelle che meno mi tange.

  1. Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’aria condizionata.

  2. Il matrimonio gay spingerà le persone a essere gay, allo stesso modo in cui far andare in giro persone alte vi fa diventare alti.

  3. Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi.

  4. Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha diritto di vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il divorzio non esiste.

  5. Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe distrutta.

  6. I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e producono figli. Le coppie gay, quelle sterili e le persone anziane non devono potersi sposare, perché i nostri orfanotrofi sono vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini.

  7. Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.

  8. Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.

  9. I bambini non saranno mai sereni ed equilibrati senza un modello maschile uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli vengono tolti anche i figli.

  10. Il matrimonio gay cambierà i fondamenti della nostra società e noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e all’allungamento della vita media.

Un fine settimana preciso

A volte capita di passare un week-end preciso, in cui tutto fila come avrebbe dovuto ed alla fine si va a letto soddisfatti, pronti per una nuova settimana di lavoro.
Lo scorso fine settimana per me è andato esattamente così e quindi ho deciso di scrivere un post per ripercorrerne le tappe.
Venerdì sera sono andato a “La Casa 139”, circolo A.R.C.I. di Milano. Ci sono andato con la Bri seguendo questo nuovo trend per cui almeno una sera a settimana cerco di fare qualcosa di diverso. Suonava un tipo Venerdì, tal Fabrizio Coppola. Non sapevamo nemmeno che suonasse, siamo andati lì perchè abbiamo fatto la tessera A.R.C.I. e stiamo cercando di sfruttarla. Il sopracitato cantante stava tenendo un set acustico in cui proponeva in chiave “unplugged” pezzi presi dai suoi due album pubblicati nonchè dal terzo in uscita per Ottobre. Lo show mi è piaciuto talmente tanto che alla fine ho acquistato il primo dei suoi dischi e mi sono ripromesso di andare alla seconda data milanese del suo minitur acustico. Mi piacerebbe proporre ad Aui di venire con me e la Bri a sentirlo, credo che gradirebbe tanto la musica quanto la compagnia.
Sabato mattina mi sono svegliato di buon’ora con diverse commissioni da fare. Il primo punto del programma prevedeva andare in biblioteca a prenotare un libro da leggere dopo Crypto di Dan Brown. L’operazione è perfettamente riuscita perchè ho prenotato “Un nome senza volto” di Ludlum e “Il trono di Spade” di R.R. Martin. A questo punto mi sento in dovere di spendere due parole su Crypto: una merda. Forse due parole sono un po’ pochine, quindi è il caso di argomentare. In sostanza è il classico ed ormai scontato libro di Dan Brown in cui però la tesi cospirativa non appassiona come nelle precedenti circostanze ed in più la trama risulta piuttosto scontata ed incapace di sorprendere. Direi che, visti gli unici intenti che l’autore si pone per i suoi manoscritti, è facile definire il libro come un fallimento.
Seconda tappa della mattinata è stata la questura di Monza, per il ritiro del passaporto della Bri in vista dell’ormai prossima partenza per NY. Tutto ok, documento ritirato e una seccatura in meno a cui badare.
La terza tappa mi ha visto rientrare al liceo “P. Frisi” dopo diverso tempo. L’idea era di dare una copia della tesi alla mia prof. di scienze dell’epoca, ma ho appreso che la totalità dei miei professori è ormai in pensione o in via di pensionamento quest’anno.
Mi sono sentito vecchio.
Sarà perchè sono vecchio.
In tutto questo però sono riuscito a salutare Antonio il bibliotecario e Diario, imperatore del “Mantega”.
Uscito dal mio vecchio liceo con un velo di tristezza mi sono appropinquato all’ultima tappa della mattinata: il Colors Tattoo Studio.
Alle 13.00 di Sabato ho inciso per la terza volta la mia pelle.
Direi che il risultato mi soddisfa decisamente, frocio quanto basta.
La serata di sabato è invece stata all’insegna dello sport: prima spazio alle gesta di Ronaldo sul prato di S.Siro e poi qualche partita a biliardo tra incapaci in un Tatanka inaspettatamente sovrapopolato.
A metà del mio fine settimana ero già ampiamente soddisfatto, ma la situazione è riuscita a migliorare Domenica pomeriggio, quando dopo circa 6 anni di speranze ho potuto assistere alla reunion dei Murder, We Wrote. Cinque pezzi suonati alla festa delle scuole di Cassano d’Adda possono sembrare pochi, ma per i fan che attendevano questo momento da un’eternità, è stato semplicemente magico.
“Falling Down”, cazzo, ho risentito “Falling Down”.
Emozione.
Questo bel week end si è concluso con un aperitivo censurabile al Route 66 e con una visita a casa della Bri.
Ci siamo visti “Lady Vendetta”, un film asiatico che mi aspettavo pesante ed invece si è rivelato bello. Abbiamo anche chiacchierato un bel po’.
Ora chiudo con una chicca scovata Sabato sera su Qoob, il canale pseudo indie di MTV sul digitale.
Mi ha spezzato.

Cena di lavoro?

Ho sonno.
E’ tardi.
Domani si lavora.
Ho bevuto un po’ nonostante i miei ultimi propositi salutisti.
Nonostante tutto questo è doveroso spendere un paio di parole sulla serata di addio di Egil all’Istituto Besta.
Il programma prevedeva una cena per pochi intimi, in sostanza tutti coloro che “il vichingo” teneva realmente a salutare.
Ci siamo molto divertiti.
E’ un peccato che il laboratorio perda un elemento come lui.
Spero che l’abbandono del Besta non pregiudichi la possibilità di altre serate insieme tra rose clandestine, camerieri calabresi, vino, birra, “figa budget” (La perla della serata), pettegolezzi, risate, qualche bestemmia e la voglia di ridere fuori dall’ambiente lavorativo.
Grazie a tutti i presenti per la piacevolissima cena “di lavoro”.
L'espressione della ricerca scientifica
* lo Scalmani ed Egil: due eroi.

Google Hit List [Febbraio 2007]

Questo mese la classifica non ho voglia di commentarla, ma è particolarmente divertente.

1 – sofranelli
2 – pensielo cinese
3 – vezza 1280×1024
4 – lista delle strade più importanti del del kentucky
5 – il toreador di brugherio
6 – gesù dice che merito hai se curi il sano
7 – come fare una bella ricostruzione unghie
8 – canzone piu ascoltata in radio in polonia settembre 2006
9 – aggettivo qualificativo spento
10 – significato selia

Propositi Vs. Tempo Vs. Sonno

Paradossalmente, adesso che mi sono laureato, mi sembra di essere più impegnato di prima. In realtà credo che tutto sia dovuto al fatto che avrei voluto fare settecentomila cose diverse dopo la laurea ed invece non ne sto facendo pressochè nessuna. Dovrei decidermi a risistemare le serie TV che ho sull’hard disk e fare dei DVD, dovrei finire di catalogare un po’ di CD che ho scaricato, dovrei decidermi a sistemare questo sito aggiungendo qualche area in più ed imparando ad utilizzare flash, dovrei mettermi a riordinare tutte le foto che ho sul PC e farne stampare alcune, dovrei trovare un soggetto definitivo per il tatuaggio, dovrei mantenere l’impegno che ho preso con me stesso per leggere un po’ di libri. Ci sono insomma molte cose che dovrei e vorrei fare, ma a tutte queste sto preferendo costantemente il sonno.
Inizio a capire perchè tutti dopo la laurea hanno staccato la spina almeno per un po’.
Sono stanco.
Per una volta però lo sono proprio a livello fisico, non mentale.
Ciò nonostante mi sento leggero.
L’unica cosa che mi sarebbe piaciuto fare e che sono relamente riuscito a mettere in atto è una collaborazione con la webzine Emotional Breakdown. Ho scritto per loro una recensione al live dei Brand New e adesso mi hanno incaricato di preparare un’intervista e realizzarla.
Non sarà facile, dovendo io convincere il gruppo e l’etichetta a rilasciarla, tuttavia è una prova stimolante.
Devo solo trovare un/a volontario/a per revisionare i miei scritti in inglese.
La copertina del Best Of degli Atreyu è splendida.

A Dio

Dio.
Quanto segue non credo sia categorizzabile come una preghiera, poichè non ho intenzione di chiederti alcun favore. La intenderei più come una sorta di lettera aperta contenente tutto ciò di cui con te vorrei poter discutere. Per onestà devo ammettere di non essere particolarmente convinto della tua esistenza per come questa viene intesa qui dalle mie parti, ma non credo nemmeno di poter escludere che qualcosa di umanamente incomprensibile stia alla base di tutto quanto non posso e non riesco a spiegarmi. La mia gente quel qualcosa tende a chiamarlo Dio e quindi, per non generare confusione, mi atterrò al costume e farò altrettanto.
Se anche tu dovessi esistere però, non ho certo la presunzione di essere per te più importante di un pesce, di una stella, di un altro universo o del nulla cosmico e quindi non ho molta speranza che tu possa occuparti di quanto sto scrivendo. Questa cosa lascia un po’ di amaro in bocca ad uno che, in fin dei conti, ti ha dedicato la prima metà della sua vita, ma capisco anche che, non essendo stato certo tu a chiedermelo, la mia amarezza non ti sia imputabile. Sempre per essere onesti non è che sia mai stato particolarmente attratto dall’idea di glorificarti.
Sono uno dei tanti che ti hanno venerato per paura delle conseguenze che sarebbero potute scaturire dal non farlo. A differenza di molti che l’hanno fatto e che continuano a farlo giorno dopo giorno per tutta la vita, mi sono unicamente sentito di ammettere questa mia debolezza. A pensarci bene anche per te non dev’essere molto piacevole essere seguito non per quanto hai regalato agli uomini, ma per il timore che in loro incuti. A parti invertite sarei abbastanza frustrato da questa cosa, ma la mia mente non è certo fatta per ragionare come la tua e quindi credo sia normale non vederla nello stesso modo. Inoltre c’è da ammettere che esistono molte persone che ti venerano come meriti e lo fanno solo ed esclusivamente per renderti grazie, il problema tuttavia è che la quasi totalità di quanti sulla terra dicono di parlare a tuo nome non rientra in quest’ultima categoria.
Questa è la ragione che più di tutto mi porta a pensare che, se anche esisti, non ti curi minimamente di noi.
Per quanto tu agisca in modi misteriosi è difficile credere che lasceresti correre il mercimonio continuo che si fa di quanto viene spacciato come tua volontà. Da sempre nel tuo nome l’uomo si è scontrato coi propri simili, rivendicando maggiori diritti dei suoi fratelli solo in virtù del nome diverso con cui ti chiamava. Sai meglio di me che questo è abbastanza assurdo, ma se volgessi lo sguardo da queste parti ti accorgeresti di quanto sia ovvia solo a pochi l’incongruenza di un discorso del genere.
Io sono nato in una regione del mondo a maggioranza cattolica, una delle tante e diverse fedi che volgono lo sguardo a te nel tentativo di risposte che fortunatamente non avranno mai. Fin dai tempi del catechismo mi è stato insegnato come i primi seguaci di Gesù venivano emarginati, disprezzati e perseguitati dai romani perchè ritenuti eretici. Com’è possibile che gente che nella sua storia ha provato l’emarginazione sociale, il disprezzo e la sofferenza ingiustificata si impegni tanto a far passare ad altri queste stesse insopportabili pene? Nessuno che abbia provato sulla sua pelle un simile dolore sarebbe capace di causarlo ad altri. Nessuno che agisca facendo il proprio volere.
In nome tuo invece ogni nefandezza diventa giustificabile e tristemente ben accetta fino a permeare la cultura di un popolo e diventare legge, dovere, tradizione. Delle tre forse quest’ultima parola è la più abominevole visto che ogni volta che vi si viene meno il mondo grida allo scandalo dimenticando che è grazie al superamento delle tradizioni che l’uomo sopravvissuto per più di duemila anni.
Prima ti ho parlato di Gesù e credo sia giusto dirti di chi si tratta: da noi si dice che è tuo figlio. Mi spiego meglio, non tuo figlio come lo siamo tutti, ma inteso come parte di te discesa sulla terra a guidarci. Superiamo per un momento l’inconsistenza di tutta questa teoria e passiamo alla cosa che più di tutto questo mi interessa chiederti. Gesù è stato indubbiamente un grande uomo. Molto di quello che ha detto è indiscutibilmente da fare proprio perchè racchiude un messaggio di speranza, forza, lealtà, amore, pace e libertà fuori dal comune. La storia ci ha tuttavia regalato anche elementi come Hitler e Stalin, per fare altri due esempi, di cui si può dire esattamente l’opposto.
Ora vorrei mi spiegassi perchè tutto ciò che nasce di buono è tuo volere e tutto ciò che invece fa schifo è impurità della natura umana. Lo so, nemmeno tu hai una risposta a questo perchè non sei certo tu ad aver messo in giro questa credenza inconcepibile, ma ancora una volta allora vorrei capire perchè c’è gente al mondo che continua a permettersi di dire qualunque scempiaggine nel tuo nome senza che tu faccia nulla per prendere le distanze.
Se permetti in quest’ottica mi sento legittimato a credere che tu di noi semplicemente te ne disinteressi.
La prova del nove comunque credo la si avrà in questi anni. Se ti è capitato di guardare quaggiù ultimamente avrai visto che siamo arrivati alla frutta. Ormai a fare le tue veci in due delle più grandi religioni al mondo ci sono solo pazzi scatenati. Può essere credibile sostenere che tu hai creato una persona perchè questa si distrugga e distrugga con se una moltitudine di altre tue creazioni? La contraddizione in termini che sta dietro a questa filosofia è palese eppure esistono svariate guerre sante combattute unicamente con i kamikaze di Allah.
E vogliamo parlare di quanto ultimamente esce dalla bocca di colui che si proclama erede di Pietro e afferma di parlare da te ispirato? L’ultima in ordine temporale intima all’uomo di “non fare leggi che soverchino l’ordine naturale” inteso come tua volontà. Ora, se veramente togliessimo le leggi e vivessimo allo stato di natura, chi potrebbe mai credere che l’uomo sarebbe monogamo e che si abbasserebbe ad atti sessuali unicamente volti alla riproduzione? Nessuno. Se così fosse torneremmo tutti a prenderci le donne con la forza, a prendercene tante e a prendercele tra loro molto diverse per generare numerosissime discendenze e fortificare la specie.
Perchè se veramente ci hai creati, è così che ci hai creati. E allora perchè un vecchio visionario, ottuso e particolarmente poco propenso al ragionamento dovrebbe convincerci che invece la tua volontà è che noi ci si comporti come lui vorrebbe facessimo? A mio avviso, oltre all’ingerenza, ci vedo un problema di protagonismo piuttosto grave. Se mi permetti, con i rappresentanti di cui sei attualmente fornito, avere ancora gente che crede in te veramente (escludo quindi i timorosi di repressione di cui ho parlato all’inizio) è già un grande risultato.
Personalmente però io non me la sento proprio di stare sulla stessa barca di tutte queste persone e preferisco continuare a prenderne le distanze con decisione. Per la proprietà transitiva quindi mi tocca prendere le distanze anche da te, non per quello che sei o potresti essere, ma per quello che ormai rappresenti per i miei simili: un mezzo tramite il quale poter dare sfogo alle proprie frustrazioni ed intolleranze sentendosi giustificati e ricevendo persino cori di approvazione.
Come dicevo all’inizio preferisco credere che tu non esista, perchè è meglio essere frutto del caso piuttosto che figlio di un padre sadico o, ancor peggio, menefreghista.
Ti starai chiedendo: “Perchè se non crede che io esista mi ha scritto questa lettera?”.
Semplice, perchè scrivere queste cose mi ha fatto pensare.
Oltretutto è vero che ho scritto di non avere certo la presunzione che tu potessi ascoltarmi, ma ho la forte presunzione che altri possano ascoltarmi e magari fermarsi un momento a riflettere su quanto ho scritto. Se ciò avvenisse sarebbe anche meglio perchè almeno tutto questo avrebbe avuto un senso.
In fede, rigorosamente propria.

Giuseppe Mancuso