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La gita

Sem semper istes...
* Verona. Da sinistra: Odri, io, Missa, Giulietta, Max e Simo. Sio canòn…

La telefonata che non ti aspetti.

Dal telefono inizia a provenire l’inconfondibile theme di Monkey Island mentre sul display appare la scritta “Numero privato”.

Manq: “Pronto?”
Orifizio: “Buonasera. Parlo con il signor Mancuso?”
Manq: “Orifizio?”
Orifizio: “Sì. Peich non mi aveva riconosciuto. Stasera passi al Libra per un briefing?”
Manq: “Perchè?”
Orifizio: “E’ ufficiale che non ci sono per il matrimonio di Carlo, vado in Tanzania.”
Manq: “Quando parti?”
Orifizio: “Intorno al venti Maggio.”
Manq: “E torni?”
Orifizio: “Luglio 2010.”
Manq: “…”
Orifizio: “La Eli mi raggiunge giù più avanti. Ci sposiamo.”
Manq: “Ok, passo al Libra tra una mezz’ora.”

Trenta minuti dopo mi hanno chiesto di fare da testimone.
Erano felici.
Lo sono anche io per loro.
Tanto.

La scienza è arte

Neuroni?Non si può non rimanere estasiati di fronte a certe cose.
Proprio non si può.
A fianco è possibile vedere neuroni del tronco encefalico fotografati in fluorescenza tramite microscopio confocale. Questo, questo, questo, questo, questo, questo e quest’altro sono altri esempi di fotografie realizzate con diverse tecniche di microscopia, tuttavia quella che ho messo qui a lato è la mia preferita. Non vedrei nulla di male se qualcuno decidesse di farci su una bella mostra, magari al MoMA, perchè trovo queste immagini di una bellezza esagerata. Per altro non credo nemmeno che chi si è inventato il modo di fare microscopia a fluorescenza a questi livelli sia meno degno dell’appellativo di artista rispetto a Monet, per fare il nome di chi i neuroni avrebbe benissimo pututo disegnarli come sono raffigurati in alcune di queste foto, se solo li avesse mai visti.
Purtoppo la qualità delle immagini che si trovano sui lavori non consente di farci delle gigantografie da appendere in casa, perchè altrimenti credo che alla testa del mio letto queste immagini troverebbero sicuramente spazio.
Hanno la capacità di attirare la mia attenzione, di farsi guardare ininterrottamente, come fossero quadri di qualche artista moderno/contemporaneo. Quelle opere che fissi per minuti pur se non hanno senso alcuno, solo perchè sono belle da guardare, cosa che per un quadro non è certo da sottovalutare. La cosa straordinaria è che qui invece un senso c’è. Eccome se c’è e a mio modo di vedere è estremamente affascinante.
Quasi quasi metto mano a qualche immunofluorescenza fatta da me e ci ricavo fuori un pannello di un paio di metri. Non saranno mai a questi livelli, i mezzi a disposizione non sono paragonabili, però magari qualcosa di decente lo riesco a tirar fuori.
Qualcosa alla Warhol magari.
Impressionante.

Più per dovere

E’ stata una settimana di merda.
Decisamente.
Forse per questo non ho trovato molti stimoli per dedicarmi al mio diario online, tuttavia il buon Max ieri mi ha fatto notare che un aggiornamento era necessario e quindi eccomi qui.
Resta che non so cosa scrivere.
Ho un gran sonno in verità, se potessi andrei a dormire in questo istante.
Questo non è di grande interesse, tuttavia.
Domani pomeriggio devo andare a Cassano a sentire il preventivo che mi han fatto per i mobili della sala. La tipa al telefono è stata sospettosamente sul vago, evitando accuratamente la questione monetaria e spingendo invece sulla volontà di “farmi vedere i disegni”.
Non so perchè, ma ho una certa riluttanza ad approcciarmi a dei disegni adesso come adesso, preferirei di gran lunga sapere quanto devo sborsare e chiuderla lì.
Sempre che la cifra non sia spropositata, perchè altrimenti credo dovrò ricominciare tutto da capo, ovvero dalla ricerca di qualcuno che faccia i mobili di cui ho bisogno.
In casa al momento c’è ancora l’odore della cena di Mercoledì, quando colto da un flash di irrazionale delirio culinario, ho pensato di sfumare uno dei due filetti di merluzzo con del Braulio.
Diciamo che non è stato un esperimento felice.
Sta sera invece credo mi farò un paio di uova col sugo, visto che la bistecca alle erbe provenzali me la sono giocata ieri.
Sana dieta mediterranea.
Non sono abituato a sforzarmi per scrivere su questo sito e questo credo sia lampante, indi forse è il caso che la pianti qui.
Spero di riacquisire voglia e stimoli nel prossimo futuro.
Chiudo con la scoperta del giorno: a Cuba un mojito costa meno di due euro.

Waste of time

Checcazzo.
Avrei dovuto essere a letto da almeno un’ora.
Sono cotto da almeno cinque.
Le quattro cose che mi devo portare in montagna sono ancora lì ad aspettare che le metta nello zaino.
I piatti che ho detto avrei lavato un paio d’ore fa sono ancora lì che mi guardano dal lavandino.
Con in sottofondo l’ultimo Coheed and Cambria e l’ultimo Linea 77 me ne sono stato al pc a buttare via il tempo.
Due dischi carini, entrambi meglio dei predecessori al primo giudizio.
Ieri sera sono andato al cinema a vedere “Non è un paese per vecchi”.
Bello.
Sbadiglio.
Perchè non me ne vado a dormire?
Internet è un pusher privo di scrupoli, ti da ciò che vuoi e non si prende responsabilità.
La colpa resta a te, che sei troppo debole per dire di no e che assecondi le tue dipendenze fino a star male.
Ultimo sorso di Santal Nature Mix Blu.
Domani mattina lab meeting alle nove.
Checcazzo.

Mi dedico delle attenzioni, ogni tanto.

Oggi mi sono dato al risanamento del mio ego ferito come solitamente fanno le donne.
Shopping e pianificazione del prossimo futuro.
Avevo bisogno di sentirmi ancora attraente?
No. Avevo bisogno di un giubbetto primaverile. Sabato son passato di fronte a Treesse (quello delle origini, quello in viale Monza) e son rimasto folgorato da un giubbettino di cotone corto e nero che più tamarro non si può.
Oggi sono uscito dal lavoro alle 18.46 e son volato ad acquistarlo.
Mi son preso pure una cintura. Dopo averne spaccate due in meno di una settimana e aver constatato di aver necessità di stringere la terza rimasta di almeno 8 centimetri (il frigo costantemente vuoto paga) era una scelta forzata.
Entrambi gli oggettini che ora militano nel mio guardaroba sono targati Atticus.
Atticus è il meglio, per quel che mi riguarda.
E poi “l’uccello morto”, per dirla come la direbbe il Theo, ha un non so che di metaforico oggigiorno.
Riguardo la pianificazione del mio futuro non ho fatto granchè, in realtà.
Ho solo deciso che andrò a Cuba a Luglio.
Definitivamente.
Ancora da chiarire sono invece la composizione della squadra, l’esatto periodo e l’itinerario, ma queste son cose che contano meno.
L’importante era decidere di partire e io ho deciso.
Vediamo quanti consensi riuscirò a tirar su.
Intanto, come primo step, ho chiesto a Lale se mi recupera in quel di Boston una guida Frommer dell’isola. Mi sono innamorato delle guide Frommer a New York, solo che non è possibile trovarle in Italia, nè acquistarle on-line dall’Europa e quindi l’ultima speranza è la fanciulla di Busto.
Io credo in lei.
Direi che posso pure andarmene a letto.
Anzi no, devo fare i compiti. Oggi ho iniziato il corso di inglese e Susan ci ha detto di scrivere qualche frase tutti i giorni. Una sorta di diario volto ad allenare la mente a pensare e scrivere nella lingua di albione.
Non è un’idea così orribile, dopo tutto.
Credo parlerò del mio nuovo giubbetto.

Google Hit List [Febbraio 2008]

Di rientro dall’alcatraz e con la sveglia puntata alle 8.00 non posso perdere troppo tempo per commentare la classifica.
Dico solo che Google Analytics spacca e che le prime voci, almeno fino alla quarta, sono tutte meritevoli di trionfo.
L’alcatraz è un posto pessimo, ma mi sono divertito.

1 – odio i mac
2 – combattere l’arroganza
3 – cosa si può chiedere ad un poliziotto
4 – capezzoli tatuati
5 – spaghetti ad aglio e olio
6 – shevchenko è andato via dal milan perchè chuck norris
7 – piastrelle per discoteche
8 – la leggerezza di un palloncino delle bolle di sapone
9 – boeing fotografato da altro
10 – frati busnago

Nota: aggiornata la sezione “musica”

The last post

Alla fine ho avuto quello che volevo.
C’è voluto un mese, ma alla fine sono riuscito a farmi dire ciò che era giusto mi dicesse.
Oggi mi sento di ringraziarla perchè, come sempre, anche alla fine è riuscita a smentire l’immagine falsa di lei che da sempre ha cercato di spacciarmi.
Paradossalmente tutto è stato perfetto anche nella conclusione, perchè se proprio ci deve essere una fine questa è la migliore che ci sia.
Dispiacere per qualcosa che è finito nonostante nessuno volesse finisse e coraggio di ammetterne la conclusione.
Oggi sto bene come da quel Sabato sera non sono mai stato.
Da domani ricomincerà la salita, ma oggi sono contento di non essermi sbagliato durante questi tre anni e mezzo: ho diviso la mia vita con una persona splendida che spesso neanche si rende conto di essere tale.
Sarà brutto non averla vicino e per lei sarà brutto non avermi affianco, perchè troppe cose belle si facevano e si potrebbero fare ancora insieme, tuttavia ora non è possibile e ieri ce lo siamo voluti dimostrare.
Io per primo ho tenuto a dimostrarlo.
Prima di staccare definitivamente i fili.
Nessuno può sapere se questi verranno mai riattaccati, forse entrambi lo speriamo nonostante nessuno dei due ci creda veramente.
Io ho promesso di fare il possibile perchè ciò avvenga.
Questa però non è una cosa che può essere valutata oggi.
Oggi restano solo l’immagine di lei in pigiama che se ne va da casa mia alle quattro di notte ed il sapore dell’ultimo bacio.
Devo ringraziare anche per quello, perchè lo desideravo come poche altre cose.
Ora vado a letto, la redbull con cui ho fatto colazione ha smesso da tempo di fare effetto e sto crollando.
Domani sarà un altro giorno.
Un’altra vita.

Buona la seconda

Dopo la delusione Jimmy Eat World e il sold out della coppia New Found Glory/Paramore avevo decisamente bisogno di un buon concerto per ritirarmi su e dare finalmente inizio alla stagione live 2008.
Oltretutto, grazie al pacco recapitatomi dal BU alle ore 19.00, ho anche rischiato di dover rimandare nuovamente l’inaugurazione, non fosse che Bazzu e Max hanno deciso di accompagnarmi in quel di Mezzago.
Quello dei Canadians al Bloom è stato molto più che un buon concerto.
Il quintetto veronese mi ha impressionato e appassionato come non pensavo riuscisse a fare. Su disco mi piacciono molto, ma dal vivo, col suono che diventa più ruvido e potente, sono addirittura strepitosi.
Non c’è molto altro da aggiungere, solo applausi a scena aperta e conversione della soddisfazione post live nell’acquisto dell’accoppiata CD+Spilletta.
Spero di poterli rivedere presto, magari ancora insieme ai Bobbit Uncut, il gruppo che ha aperto molto brillantemente la serata nonostante i disguidi con l’ampli del bassista.
Per il momento il Week end è andato alla grande. La cena di ieri con gli ex-compagni è stata spettacolare e oggi la Ilo è passata a bere un caffè da me per vedere la casa, omaggiandomi tra l’altro di sei splendide tazzine.
E’ stata molto carina.
Bene, ora vado a letto che domani si va a Chivasso.

Verso il voto 2.0

Ieri ho scritto un post infinito sulle prossime elezioni.
Ho clikkato su “pubblica” ed in quel momento il database di aruba è andato giù, cancellando per sempre le mie riflessioni.
E’ stato un brutto momento.
Oggi, non so perchè, mi sento di provare a riscrivere qualche riga sull’argomento. Di solito non riscrivo mai testi che per qualche ragione vanno perduti prima di finire on-line, tuttavia per questa volta voglio fare un’eccezione.
Il succo del discorso era ed è la mia ormai arcinota incapacità di trovare qualcuno in grado di rappresentarmi alle prossime politiche. Questo è strano in un paese in cui nasce un partito ogni trentaquattro millisecondi, ma forse è perchè io sono talmente in minoranza da non poter avere nessuno che voglia rappresentarmi all’infuori di me stesso.
Se dovrò quindi scegliere tra tante opzioni più o meno distanti da ciò che cogito ergo da ciò che sum, ritengo di dover selezionare non solo la meno lontana, ma anche quella tra le vicine che più abbia possibilità di portare avanti quelle idee per cui ho deciso di schierarmi. Questo si traduce nel votare ualcuno che abbia la possibilità concreta di governare. Oltre a questo, c’è da considerare che da quando ho diritto di voto, la maggior parte delle volte ho mio malgrado usato la croce per far perdere qualcuno, piuttosto che per far vincere qualcun altro.
Sono l’emblema del voto contro.
A sto giro però mi sono stancato e ho deciso che il mio voto o sarà per qualcuno, oppure non sarà del tutto ed annullerò la scheda.
Per questo sto cercando di seguire il più possibile questa campagna elettorale, nella speranza di trovare almeno un motivo per votare il centrosinistra e giustificare il mio ennesimo voto contro come fosse un voto pro.
Ieri Veltroni ha provato a darmi questa motivazione ed io avevo quasi abboccato.
Ovviamente sto parlando della questione De Mita.
La mossa di non candidare il buon Ciriaco per via del fatto che è 45 (qua-ran-ta-cin-que) anni che sta in parlamento all’inizio mi ha quasi fatto gridare al miracolo.
Spazio al nuovo che avanza.
Poi però ho riflettuto un attimo. De Mita è un democristiano. Cosa cazzo ci fa un democristiano nel PD con tutti i partiti di centro che ci sono? Questo avrebbe dovuto far riflettere Veltroni, non l’età. Walter avrebbe dovuto dire: “Caro Ciriaco, è vero che come diceva sempre il nonno di Manq voi democristiani non morirete mai, tuttavia vi sarei grato se vi schiodaste dalle poltrone cui vi siete abbullonati e vi sciacquaste fuori dai coglioni, vecchi e giovani, perchè con la sinistra, per quanto moderata, voi non c’entrate niente.”. Invece a Veltroni De Mita faceva comunqe comodo, non tanto da non rischiare di perderlo per realizzare un’abilissima mossa mediatica, ma abbastanza da proporgli di restare nel PD con incarichi “che per essere svolti non richiedono la presenza in parlamento”. Per il leader del centrosinistra l’ideale sarebbe stato tenerselo, e con lui i suoi voti, dicendo in giro che però per la vecchia politica non c’era più posto.
All’atto pratico quindi la mossa è positiva, ma non tanto da essere motivo di voto.
E ci sarebbe da dire anche riguardo alla questione Radicali, tuttavia ora non ne ho più voglia.
In sostanza quindi continuo a restare alla finestra e ad attendere un segnale che valga i due tratti della matita copiativa che ho a disposizione.
Oggi ho perfino valutato l’idea di votare Di Pietro sulla base del fatto che nell’ultima legislatura si è comportato bene.
E poi sta col PD e quindi sarebbe un voto contro Berlusconi.
Credo questo basti a chiarire il livello di delirio che ho raggiunto.
Bene, direi che è tempo di chiudere. Per farlo sparo giusto un paio di bombe nella più classica e Moschiana tradizione:
1- Domenica sera si è deciso di andare a cuba 10 giorni a fine Giugno. Martedì Castro lascia il potere. Coincidenze?
2- Si avvicina un wend dal sapore retrò: Venerdì sera cena coi compagni del liceo, Sabato pomeriggio in sala col gruppo del liceo, Sabato sera Bloom di Mezzago a sentire i Canadians e Domenica trasferta a Chivasso per torneo.
Sta sera son preso bene e ho deciso che mi piace molto questa mia foto (by Max).
Non so quale delle due cose sia più sconcertante.