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L’Esame delle Uri… ehm… Urne

Spenderò due righe riguardo i risultati elettorali.
Lo faccio perchè per una volta, non mi sento partecipe di quanto sta succedendo.
In europa si respira aria di xenofobia e avanguardie neonazi? In italia la Lega fa il 10%? La sinistra radicale è sotto lo sbarramento? Sempre nel nostro paese attualmente il 30% della popolazione votante (votante, elemento da non sottovalutare) risulterebbe non rappresentata dal tanto propagandato bipolarismo?
Io, a sto giro, non c’entro.
Anzi, io a sto giro me ne sbatto proprio.
Sono andato, ho votato per quello che vorrei fosse il mio sindaco, e ho invalidato in maniera poco elegante sia la scheda per le Europee che quella per le provinciali.
Per il sindaco ho votato perchè nel comune posso farmi davvero sentire e so con chi posso relazionarmi se le cose non vanno come “promesso”.
Per il resto, dal cuore, che si fottano.
Lo so, fino a non molto tempo fa avrei attaccato un ragionamento come questo. Ho capito che sbagliavo, però, quando MTV si è messa a propagandare la mia filosofia su come fosse importante “far sentire la propria voce”.
Ok, scherzo.
Però per una volta ho pensato che fosse importante far sentire la mia voce in modo dissonante.
Volevo non ritirare le due schede incriminate, in realtà, invece di annullarle, ma il presidente del mio seggio mi ha detto che non era possibile, credo sbagliando o forse tentando di fottermi.
Nella seconda ipotesi, l’invito a recarsi affanculo espresso dal mio voto è anche dedicato a lui.
Volevo per una volta inserire il mio nome tra coloro che non si sentono rappresentati e quello che ho fatto è credo l’unico modo che un cittadino ha per fare una cosa del genere.
Non andare a votare non sarebbe stata la stessa cosa, perchè sarei invece entrato nel gruppo dei menefreghisti, cosa che ovviamente non è.
Sono soddisfatto.
Vedendo come si mettono le cose, tra l’altro, credo che questa resterà la mia strategia per molto tempo.
Oggi, da uomo pulito e fiero di sè come mai accaduto dopo nessuno dei miei N “voti contro”, mi sono guardato commenti e interviste ai risultati elettorali ed è stato emblematico.
Ovviamente non ha perso nessuno.
Berlusconi puntava a salire con le preferenze, è sceso. Però ha vinto perchè è il primo partito d’Italia.
Il PD perde diversi punti. Però ha vinto perchè Berlusconi ha perso e perchè probabilmente pensava di perdere molto di più.
Casini ha preso il 6,6% in un paese dove il cattolicesimo e l’idea di centro sono capisaldi. Però ha vinto perchè può vendere l’ago della bilancia.
Le sinistre radicali son tutte sotto lo sbarramento. Però han vinto perchè oh, se fossero state unite, avrebbero preso un monte di voti.
Resta da parlare di chi ha vinto sul serio, ovvero la Lega e L’Italia dei Valori. Dei primi non dico nulla, perchè inizio quasi a stimarli. In questo periodo di “crisi” vanno avanti con quelli che sono i loro principi di sempre ed i risultati arrivano perchè, quando si ha fame, quel tipo di ideologia vince sempre.
Non sono saliti sul carro del vincitore, erano già lì quando il vincitore è arrivato.
Il vero e proprio boom dell’Italia dei Valori è invece identificabile come “voto di protesta”. Nessuno dei votanti del partito di Di Pietro infatti credo vorrebbe Di Pietro stesso come leader del primo partito del paese. Però l’Italia dei Valori, col suo mix di destra e sinistra, è oggi come oggi il simbolo politico dell’antipolitica. Ovvero è perfetto per quelli che vorrebbero dare un segno come ho fatto io, ma lo fanno nel modo “sbagliato”, ovvero puntando sull’ennesimo partito politico.
De La Destra e le Autonomie neanche parlo, perchè solo i babbi pensano che possa servire un partito del genere con una Lega forte del 10%.
Questo è il quadro del mio paese ed è meglio fermarsi qui, che poi si degenera.
Parlando di cose serie, Kakà è del Real.
Ripensandoci, la Polly dopo aver fatto il turno ai seggi ed effettuato lo spoglio delle schede, mi ha rivelato che uno ha votato meglio addirittura di me.
Lui, sulle schede, ha scritto: “NON SI VENDE KAKA'”.

Manq goes to Florida

Ecco l’itinerario completo di quel che sarà il mio viaggio.

LEGENDA:
A – Miami
B – Key West
C – Key Largo
D – Neaples & Everglades
E – Orlando & Disney World
F – St. Augustine
G – Daytona
H – Cocoa Beach
I – Cape Canaveral
J – Vero Beach
K – Hobe Sound
L – Palm Beach
M – Dania Beach
N – Miami Beach

Google Hit List [Maggio 2009]

Come al solito la classifica di fine mese è l’occasione per ricordare che al mondo c’è veramente un sacco di gente malata, ma malata sul serio.
Le loro ricerche sono facilmente identificabili in classifica.
Altra cosa che val la pena precisare è che non sto facendo passare in sordina l’uscita di quello che sarà il mio “disco del mese” per questo Giugno.
Il fatto è che lo sto ascoltando e valutando.
Al momento potrei giusto dire che i Taking Back Sunday dell’indiscutibile “Tell all your friends” e del controverso, ma a mio avviso altrettanto indiscutibile “Where you want to be” sono morti e defunti e sebbene la cosa per me sia una semi tragedia, non vuol necessariamente dire che il nuovo album sia brutto.
E’ semplicemente un’altra cosa.
Il nuovo singolo, “Sink into me” sì che è osceno, ma ad esempio “Summer, man” e “Swing” sono due pezzi fighi.
Devo metabolizzarlo meglio, questo “New again”.
A questo punto tuttavia non credo mi metterò mai a commentarlo ulteriormente qua sopra.
Pazienza.
Chiudo con la consueta classifica.

1 – i giovani di oggi mi fanno cagare
2 – video di approccio al pompino
3 – mi dai consigli per dormire
4 – panico nell’ascensore racconti dei bambini
5 – eliminare la birra
6 – non irretirmi
7 – sono ciellina ma non voglio
8 – racconti auto-torture
9 – il suono e il gusto
10 – cannibal corpse eluana

Nota: aggiornata la sezione “musica”

Elfi domestici

[…]
«Ci sono elfi domestici qui?» esclamò, guardando con orrore Nick-Quasi-Senza-Testa. «Qui ad Hogwarts
«Certamente» rispose Nick-Quasi-Senza-Testa, sorpreso dalla sua reazione. «Il più alto numero che in qualunque altro luogo della Gran Bretagna, credo. Sono più di cento».
«Non ne ho mai visto uno» disse Hermione.
«Be’, non escono quasi mai dalla cucina, no?» disse Nick-Quasi-Senza-Testa. «Vengono fuori di notte per fare le pulizie… controllare i camini e così via… voglio dire, non dovresti vederli, no? E’ questa la caratteristica di un buon elfo domestico, no? Che non sai che c’è».
Hermione lo fissò.
«Ma vengono pagati?» chiese. «Hanno le vacanze, vero? E… i permessi per malattia, la pensione e il resto?»
Nick-Quasi-Senza-Testa ridacchiò così forte che la gorgiera scivolò via e la testa ricadde, penzolando dai tre centimetri scarsi di pelle e muscolo spettrale che la tenevano unita al collo.
«Permessi per malattia e pensione?» disse, risistemandosi la testa fra le spalle e bloccandola di nuovo con la gorgiera.
«Gli elfi domestici non vogliono permessi per malattia e pensione!»
«Oh, andiamo, ‘Er-mio-ne» disse Ron, spruzzando pezzetti di pasticcio di Yorkshire addosso ad Harry. «Oops… scusa, ‘arry». Deglutì. «Non sarà digiunando che gli farai dare i permessi per malattia!»
«Lavoro da schiavi» disse Hermione respirando affannosamente. «Ecco cosa ha prodotto questa cena. Lavoro da schiavi».
E si rifiutò di inghiottire un altro boccone.
[…]

Déjà vu

Ecco la divisa delle ronde volute da Maroni.
Mi dice qualcosa, ma non riesco a capire cosa mi ricordi.
Piacciono molto la faccia sveglia e lo sguardo intelligente dell’indossatore.
Su Panorama si può trovare anche una scoppiettante intervista all’ispiratore della GNI, la “Guardia Nazionale Italiana”.

*revival?

Sotto il dito

Ho un problema.
In internet non trovo una webzine decente che recensisca dischi e mi sproni ad ascoltare musica, a documentarmi su una certa band o a confrontarmi col giudizio altrui riguardo un disco.
Una volta leggevo “Munnezza”, da tempo nota come “Dedication“.
Ad essere sincero la leggo ancora, ma non mi piace più.
Il motivo è abbastanza semplice: trovo le recensioni arroganti. Non ho mai avuto nulla contro l’arroganza, per carità, io sono il primo a ritenerla una virtù, però quando voglio documentarmi riguardo ad un disco vorrei che mi si dicesse solo se è bello o meno, non sentirmi giudicato dall’autore per il fatto che io possa o meno ascoltare il disco in questione.
Oltretutto il taglio dato alla webzine da ormai qualche anno è decisamente diverso da quello che era un tempo, probabilmente a causa del cambiamento dei gusti dell’ormai credo unico redattore. Questo fa si che vengano recensiti un sacco di dischi di cui al momento non mi interessa e non vengano quasi mai segnalati quelli su cui vorrei un parere. Questo non è chiaramente un “difetto” della webzine, ma la rende inutile o poco più ad una persona come me.
Tempo fa bazzicavo anche le pagine di “Emotional Breakdown“. Non la trovavo malaccio e avevo anche provato a collaborarci (senza grande successo in realtà) prima che chiudesse. Ora ha riaperto sotto forma di blog e non la leggo da molto. Faccio fatica a trovare quello che cerco, così evito a priori.
Recentemente infine ho provato a dare un’occhiata a “Groovebox“, più che altro perchè ho visto che Uazza ci scriveva sopra e volevo vedere come fosse.
Senza offesa, ma non mi piace proprio.
A costo di fare l’errore imputato poc’anzi a Dedication, mi pare che la recensione dei dischi che conosco non sia decisamente fatta come si deve. Posso sbagliarmi, ma mi pare che l’approccio sia leggere al volo in internet cosa si dice della band in questione e copiaincollare qualche news insieme, più che ascoltare il disco e dire come lo si è trovato. Ripeto, io ho valutato solo le poche recensioni fatte a dischi che posso conoscere anche io, e le ho trovate decisamente poco funzionanti. Magari sulle robe più “metal/nu-metal” vanno forte. Però paragonare gli Used agli Evanescence, per fare un esempio, è proprio indice di non avere un minimo di bagaglio culturale in merito alla questone.
Indipendentemente dai gusti.
Io, per esempio, non mi metterei mai a recensire dischi di un genere che non ascolto. Non ne sarei capace e ne uscirebbero prodotti poco utili a chi cerca una recensione.
Perchè dico cosa farei io? Perchè mi è scivolata in testa l’idea di provare a farmela da me, la webzine che cerco.
Per farlo però, ho evidente bisogno di aiuto e da qui arriva il titolo del post.
Forse per la prima volta da che ho un diario on-line mi rivolgo ai possibili lettori dicendo semplicemente: “chi ci sta, metta sotto il dito”.
Serve una redazione. Possibilmente una redazione variegata, non troppo ampia, capace di dare spazio a diversi tipi di musica senza la pretesa di volerli valutare tutti. Tra le persone che so leggere questo blog e quelle che potrebbero leggerlo senza che io le conosca c’è sicuramente gente che di musica ne ascolta tanta. Si tratterebbe solo di dire quel che si pensa in merito, nè più nè meno di quel che si fa quando ci si vede di fronte ad una birra.
Se qualcuno decidesse di appoggiare l’idea, io sono qui.
Anche solo per parlarne, per stabilire assieme come si potrebbe fare una cosa del genere.
Poi oh, se non dovesse dirsi disponibile nessuno, questo resterà uno dei miei tanti progetti incompiuti ed io continuerò a scrivere dei dischi che ascolto sul mio diario.
E a cercare una webzine decente in rete.

Si parla pur sempre di geni

Ieri, in piscina, mi sono ascoltato “Coaster”.
No, non frequento una piscina particolarmente punk, ma Polly mi ha regalato l’mp3 subbaqquo e quindi ora in vasca trovo il tempo per ascoltarmi i CD.
Invenzione suprema.
Anyway, “Coaster” è il nuovo disco dei Nofx.
I Nofx sono stati per lungo tempo qualcosa più del mio gruppo preferito. Erano i gloriosi anni novanta ed io ero un glorioso teenager che cercava la sua strada per uscire dal seminato. Da anni tuttavia ho semsso di seguirli con l’ardore che avevo in gioventù. Si cresce, ci si evolve, i gusti non è che cambino, però per una persona che ascolta tanta tanta musica è normale sentire il bisogno di rinnovare il tipo di ascolti, perchè per forza di cose dopo un po’ un certo suono inizia a risultare ripetitivo.
Dopo “The Decline” (1999) ho pian piano preso le distanze dai miei idoli, aiutato anche da un disco, “Pump up the Valuum” (2000), che reputo ancora oggi uno dei loro peggiori prodotti. Così devo ammettere di aver concesso ben pochi ascolti a “The War on Errorism” (2003) e ancora meno a “Wolves in Wolves’ Clothing” (2006), giunti entrambi in un momento in cui l’HC melodico era stato da me rinchiuso per gran parte in un cassetto.
Oggi le mie orecchie sono state ampiamente detossificate da quel tipo di suono e sulla scia di un certo revival che ultimamente la fa da padrone nei miei ascolti ho deciso di approcciare “Coaster” con la voglia di sentire un disco Nofx con l’attenzione che gli avrei dedicato anni ed anni fa.
“Coaster” è veramente un disco osceno.
Cerchiamo di capirci: il previa citato “Pump up the Valuum” è un brutto disco per i Nofx degli anni novanta, per il gruppo che in tre anni ha prodotto tre caploavori come “Punk in Drublic”, “Heavy Petting Zoo” e “So long… and Thanks for all the Shoes”.
“Coaster” è un brutto disco e basta.
A mio avviso gli mancano più o meno tutti i marchi di fabbrica che hanno da sempre scandito le opere di Fat Mike e soci. Dodici tracce che stancano, suonano vecchie al primo ascolto e, soprattutto, risultano prive del benchè minimo mordente. E’ vero che, come dice il BU, la musica non la si dovrebbe valutare col metronomo, però cazzo, questo disco proprio non “tira”. Ascoltandolo ho avuto come unico momento di piacere l’analisi del testo di “Blasphemy (The Victimless Crime)”. Mi sono tornati in mente tutti i CLlini che quando ero giovane ascoltavano i Nofx perchè faceva figo, perchè come predica Facchinetti il punk è radicato in CL. Mi piace immaginarli così, mentre mi guardano con sdegno per un moccolo scivolatomi di bocca e si allontanano fischiettando “Blasphemy, want some more? Mother Mary, the virgin whore…”. D’altra parte la coerenza non è mai stata a casa loro.
Il post potrebbe anche essere concluso qui, ma così non è.
Già perchè a me la voglia di ascoltare i Nofx dopo anni è rimasta anche più alta di prima alla fine di “Coaster” e quindi ho rispolverato il mai ascoltato “Wolves in Wolves’ Clothing” per cercare di placare questo mio istinto.
Avrei dovuto immaginarlo.
I Nofx non sono band da toppare completamente due dischi di fila ed infatti il mai considerato disco in questione da subito mi riporta alla mente i fasti del passato.
“60%” è una open track fighissima, “USA-Hole” è tutto quello che chiedo ad una canzone dei Nofx e “Seeing Double at the Triple Rock” è un’autocitazione troppo raffinata per non essere colta da un fan di vecchia data. E poi via con le tracce seguenti, tutte esattamente come dovrebbero essere, o almeno come io vorrei che fossero.
In conclusione, per quel che mi riguarda l’ultimo disco dei Nofx ha la copertina gialla e suona dannatamente anni ’90.
Pare che anche quest’anno di avere buoni dischi in uscita non se ne parli.
Al momento le due canzoni appena uscite che più mi hanno colpito sono “If U Seek Amy” di Britney Spears e “Per Dimenticare” degli Zero Assoluto.
Oh, gran pezzi secondo me, però cazzo…

Adesso parlo io

L’ho detto.
Ora aspetto che Vespa mi chiami per una puntata di tre ore di “Porta a Porta” senza contraddittorio alcuno.
Non credo accadrà.
Allora mi prendo questo spazio perchè, pur non essendo parte dei “blog alla moda” citati da Ferrara nè della “stampa controllata dalla sinistra” descritta dal premier, ho bisogno di dire la mia ai quattro venti e senza filtro.
Il mach Silvio vs. Veronica mi ha ampiamente rotto il cazzo.
I deliri di un vecchio che cerca di ostentare mascolinità per mascherare i probabili effetti dell’intervento alla prostata che ha subito pochi anni orsono e gli sfoghi di una moglie che ha deciso di smetterla di fare la figura della stordita e, soprattutto, di farsi pagare un bel tot di alimenti non sono e non saranno mai ciò che io ritengo “importante” riguardo la politica del paese in cui vivo.
Eppure pare che io sia il solo a pensarla così, visti gli ascolti da record che la puntata sopracitata dello show di Vespa ha realizzato.
Lasciando stare il tema trattato però, la cosa sconcertante è il modo in cui tutto questo è stato messo in piedi.
E’ sembrato di vedere uno degli show televisivi di Castro a Cuba, o di Chavez in Venezuela.
Una cosa che in un paese civile, moderno e democratico dovrebbe far rabbrividire la popolazione tutta.
Il Premier, proprietario di un colosso mediatico incalcolabile tra televisioni e carta stampa, si costruisce uno spazio di ore sulla televisione nazionale e parla alla nazione senza che nessuno gli faccia domande, senza un contraddittorio, senza nulla che non fosse la sua parola.
Già questo dovrebbe dare molto da pensare.
In più durante questa trasmissione parla, anzi vaneggia, di stampa controllata dalla sinistra e di un’operazione svolta da quest’ultima sulla povera Veronica da leggere come circonvenzione di incapace.
Ora, se parli di tua moglie come di un essere incapace di intendere e di volere, privo di raziocinio e raggirabile da chiunque come cazzo puoi pensare che lei non venga colta dal desiderio di lasciarti?
Indipendentemente dalla questione veline, come può una donna stare con te se dimostri di continuo di non avere per lei il benchè minimo rispetto? Ok, hai i miliardi, ma credo che anche con gli alimenti lei non faccia fatica a campare e quindi una lieve perdita economica vale bene il potersi guardare allo specchio senza provare pena per se stessi, no?
Ma il rispetto per il prossimo proprio non è parte della cultura del premier che parlando delle sue foto alla festa di Noemi dice di essere solto al concedersi foto con le persone umili.
Persone umili?
Io non pretendo non esista il classismo in Italia, per carità, ma non lo accetto dal Presidente del Consiglio.
Decisamente non lo accetto.
E non dovrebbero accettarlo nemmeno le “persone umili” che lo hanno votato.
Di tutta questa faccenda mi resterà solo la gioia di aver aderito all’iniziativa molto simpatica creata da Dietnam e ormai celebre.
L’idea di essere finito con la mia faccia su Repubblica e sul Corriere della Sera in un operazione di ludibrio nei confronti di Silvio Berlusconi mi da abbastanza soddisfazione.

*Ecco il mio capolavoro.