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Sono permaloso

Scrivo un blog per pura passione e per sfogare in parte la mia voglia di notorietà.
Di conseguenza sono contento se qualcuno legge quello che scrivo e lo apprezza, così come lo sono ancora de più se magari qualcuno ha anche voglia di divulgare quello che pubblico.
La prima reazione nel vedere l’immagine che avevo creato sul caso delle liste Formigoni pubblicata su un sito abbastanza conosciuto e rinomato come Giornalettismo.com quindi mi aveva fatto un gran piacere.
Davvero.
Una sorta di riconoscimento del fatto che qualcuno l’aveva apprezzata al punto da ripubblicarla. Leggendo l’articolo, però, non era segnalato in nessun posto che l’immagine arrivava da qui e questo oltre ad andare contro le Creative Commons del mio sito (cosa di cui però non sono sicuro perchè di queste cose non me ne intendo), ha arrecato un brutto colpo al mio ego.
Di conseguenza ho deciso di scrivere al sito e richiedere che la cosa venisse precisata.
Non avendo ricevuto risposta, ho pensato di organizzarmi per i fatti miei.
Spero nessuno si offenda, il mio è un gesto privo di cattiveria e vuole avere unicamente valore simbolico. Se i gestori di Giornalettismo.com volessero utilizzare l’immagine che avevano scelto in precedenza per me non ci sarebbe nessun problema, è facilmente reperibile al nuovo link che ho messo qui sopra.
Magari precisando da dove arriva, questa volta.
A chi come me dedica tanto tempo a curare un blog privo di scopi di lucro, ma unicamente per passione un po’ di riconoscimento può far piacere ogni tanto.
La pagina del sito in questione ora (e fino a che non cambieranno il link) è come la vedete affianco.

Una rete per la rete

Centrale, nel dibattito politico italiano, è il DDL intercettazioni, anche detto legge bavaglio.
Nell’ultimo periodo non si sente che parlare di questa legge e le mobilitazioni per fermarla sono state molteplici. La stampa tutta, o quasi, ha sollevato clamore attorno alla questione e l’opinione pubblica si è schierata con i giornalisti nel tentativo di tutelare il proprio diritto all’essere informati.
Da qui una lotta serrata fatta di continui cambiamenti, modifiche e rimescolamenti.
Cose che sanno tutti.
Quello che non proprio tutti sanno invece è che lo scorso 21 luglio il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. DDL intercettazioni. Questo vuol dire che nel sopracitato DDL resta la norma che obbliga anche i blog a pubblicare entro 48 ore le rettifiche.
Resta quindi il tentativo di uccidere la rete intesa come unico elemento capace, attualmente, di far valere la propria libertà di opinione ed espressione.
Da cittadino, prima che da blogger, questa cosa mi da un certo qual fastidio.
Da blogger non professionista e intutelato invece, l’essere equiparato nei doveri e nelle sanzioni ad un giornalista mi da profonda preoccupazione.
Scrivo tutto questo perchè non sono convinto che la stampa ed i giornalisti solleveranno un nuovo polverone per salvare il web, soprattutto non dopo essere riusciti nell’impresa di salvare loro stessi.
E’ bene, a mio avviso, che quante più persone si rendano conto di tutto questo.
A tal fine smetto di scrivere e lascio alcuni link utili allo scopo, nella speranza che chiunque si trovi a passare da queste parti non solo si informi, ma abbia anche a cuore la possibilità di diffondere il messaggio e informare a sua volta.
C’è un tasto, qui in basso, che permette di spargere la voce ad esempio su Facebook. Per una volta potrebbe essere intelligente premerlo.
Ecco i link, buona lettura.
L’appello su Facebook.
Lettera aperta a Fini e Giglioli.
La Stampa.
Repubblica.

La caduta

Oggi Silvio Berlusconi ha tenuto una conferenza stampa in occasione dell’inaugurazione della nuova stagione del Milan.
Questa data doveva essere ricordata come la grande contestazione dei tifosi alla dirigenza rossonera, ma da me sarà ricordata come l’inizio della fine di Silvio Berlusconi.
Forse è stata solo una mia sensazione, ma l’ho trovato stanco, provato e ormai totalmente privo di lucidità. Impegnato a ripetere dati falsi e alla rinfusa non tanto per convincere chi ascolta, ma per convincere se stesso che la fine che si avvicina e che lui ormai sente prossima non sia reale.
Ed invece io voglio credere che lo sia e spero che la giornata di oggi venga davvero ricordata come l’inizio della caduta.
Purtoppo questo meccanismo di implosione non sarà breve nè indolore e porterà molte cose di cui mi sta a cuore alla rovina. Una di queste è il Milan. Altro elemento degno di nota è l’aver portato il ministro degli interni Maroni a Milanello e aver buttato assieme i dati sulle vittorie del Milan sotto la sua presidenza con i dati delle vittorie del Governo sulla criminalità dimostra l’ossessione che ormai quell’uomo ha per i numeri. Detti così, alla rinfusa, senza l’abilità di un tempo di utilizzarli per propaganda, ma più nel tentativo di fare “specchio riflesso” ad una realtà che di continuo gli sbatte in faccia l’inconsistenza di quegli stessi dati. Così le vittorie passate scacciano nella sua testa le umiliazioni presenti e se questo vale per dati reali come i trofei rossoneri deve valere anche per dati improbabili come quelli della lotta alla mafia. Ormai non è più capace di divincolarsi tra le sue varie personalità ed i suoi molteplici ruoli e quindi va a braccio facendo un mix di tutto: milan, governo, editoria. Parla a ruota libera privo di qualsivoglia filo logico e senza possibilità di utilizzare quantomeno le espressioni del volto per separare gli argomenti. E’ una maschera sfigurata dal botox che ripete numeri alla rinfusa.
Cito e commento qualche passaggio.
“Una squadra grande, in una competizione mondiale, costa. Per essere chiari mentre nella norma le squadre europee e italiane hanno un parco giocatori che costa il 60% di media dei loro ricavi, per andare in cima all’europa e in cima al mondo bisogna spendere molto di più. All’Inter vanno i nostri cordialissimi complimenti. […] Massimo Moratti ha dovuto per avere la rosa che l’ha portato a queste vittorie impiegare il 125% dei ricavi dell’Inter, e quindi immettere capitale fresco per coprire quelle che sono le perdite. Le squadre normalmente impiegano il 60% deicloro ricavi e il Milan è andato oltre il 100%”
Il tifoso milanista medio non può essere che contento del fatto che il presidente si compiaccia delle vittorie altrui. Specie se dell’Inter. Inoltre il senso di questa frase è: chi vince spende molto, ma noi riusciamo a spendere molto anche senza vincere. Ammissione di inefficienza e concetti impopolari il tutto in un unico periodo e proprio all’inizio della conferenza stampa. L’ho detto, non è più lucido. Forse è anche per quello che i suoi figli, e cito, “vorrebbero interdirlo”.
“Il Milan è la squadra più conosciuta al mondo. Un recente sondaggio internazionale, che cercava di individuare le caratteristiche per cui i vari paesi sono ricordati nell’opinione pubblica mondiale, ha portato purtroppo a questo risultato: al primo posto c’è la mafia. E da qui la battaglia sacrosanta che noi conduciamo, ed è per quello che io mi sono permesso di criticare le troppe fiction, i troppi film, che si scrivono sulla mafia. Nelle classifiche vere dei Ministeri degli Interni del mondo, la mafia italiana è per volume degli affari e per numero dei reati commessi, anche i più gravi, al settimo posto. Quindi è la settima più pericolosa mafia al mondo, mentre invece dal punto di vista della popolarità e della conoscenza è al numero uno, al primo posto, e questo è dovuto al fatto che ci si è voluto impegnare nel diffonderla attraverso, per esempio, telefilm come ‘La Piovra’ che sono stati visti in più di 180 Paesi.”
Tralasciando il discorso mafia in se, che non merita ulteriori commenti, è evidente come ormai fatichi a tenere il filo dei suoi pensieri e parta per la tangente con discorsi che esulano dal contesto. Parlava del Milan e ha tirato in mezzo la mafia, passando da presidente del Milan a presidente del Consiglio senza accorgersi. Non ce la fa, purtoppo.
“Grandi vittorie che sono arrivate fino alla stagione 2007-2008, dove abbiamo vinto due importantissimi trofei internazionali. Poi non si può sempre vincere. A competere sono migliaia e migliaia di squadre nel mondo, ma non ci siamo comportati così male se siamo sempre stati in Coppa dei Campioni, qualificandoci anche per le finali, così come nel campionato italiano, dove siamo secondi dopo la ricchissima Inter e prima della Roma. Quindi, sommando i punti dei due ultimi campionati noi, siamo alle spalle dell’Inter ma veniamo prima della Roma”
La ricchissima Inter mi ha colpito molto. Tipo che Moratti è un riccone mentre lui fatica ad arrivare a fine mese. E via di nuovo con i discorsi su una rosa all’altezza per competere su tutti i fronti. Il problema è che lui ci crede davvero, non lo dice per rabbuonire i tifosi perchè sa che il tifoso ormai non gli crede e che, anzi, si incazza. Lui è proprio convinto di avere in mano un arsenale atomico. Queste sono dichiarazioni che potrebbe fare un Castro, uno Chavez o un Ahmadinejad se solo avessero una squadra di calcio. Loro però almeno nello sport lasciano spazio agli altri. Loro.
“…abbiamo Marco Amelia che ci viene dal Genoa, per ora in prestito ma abbiamo diritto di riscatto. E’ un pallino del Presidente Berlusconi che l’ha seguito quando era in Nazionale…”
Amelia in nazionale ha fatto 9 presenze. Questo gioca da nove anni in serie A e tu lo compri perchè hai visto 9 partite della nazionale? Contro chi poi, visto che nelle partite importanti gioca Buffon.
“Abbiamo Mario Yepes che è un difensore centrale di grande esperienza poi è molto bello, abbiamo Borriello che è bellissimo e che fa innamorare le tifose…”
E’ evidente o no che ormai è totalmente in preda al delirio? Parli degli acquisti e tiri fuori Amelia dicendo che è un tuo pallino perchè hai visto la Nazionale in cui non gioca e passi a Yepes che serve perchè fa innamorare le tifose? E poi tiri dentro pure Borriello, che già era in squadra e che comunque spero bene sia al Milan perchè segna e non perchè è un figo. Questa è l’anzianità, ormai lui pensa solo al sesso e, cosa agghiacciante, è convinto che tutti facciano altrettanto. E lo dice, a ruota libera, perchè ha perso i freni inibitori. A costo di essere ripetitivo, mi pare evidente che non sia più lucido. Serve un’altra prova?
“…e poi abbiamo preso sempre da Genoa un difensore che ha annullato il famoso Messi nei campionati del Mondo.”
C.V.D.. Andiamo avanti.
“…nel Milan resta anche se abbiamo avuto offerte dal Real Madrid ma abbiamo stoicamente resistito per Thiago Silva che consideriamo difensore di assoluta classe e che ha ben figurato anche nella sfortunata squadra brasiliana.”
Minuti giocati da Thiago Silva al mondiale: 0. Una volta non avrebbe fatto errori così grossolani. Spararle le ha sempre sparate, ma c’è da riconoscergli una certa perizia nel farlo. Oggi no, oggi assalto all’arma bianca.
“…il Milan vuole restare in vetta in Italia, vuole restare in vetta in Europa, vuole restare in vetta nel Mondo.”
Restare? RESTARE? RE-STA-RE?
“Abbiamo anche investito molto nel settore giovanile […] e abbiamo già deciso che andremo nella direzione della gioventù. Quest’anno scadevano Dida e Favalli […] L’anno prossimo abbiamo Abbiati (interviene Galliani: “Abbiati l’abbiamo appena prolungato”), abbiamo Roma, abbiamo Kaladze, Nesta, Oddo, Zambrotta, Ambrosini, Pirlo, Seedorf, Ronaldinho, Inzaghi Filippo. E poi gli altri sono in scadenza successiva. QUindi è l’anno prossimo che noi dobbiamo preparare bene sul mercato nazionale ed internazionale per sostituire qualcuno, perchè altri resteranno di questi grandi campioni.”
Largo ai giovani per sostituire i vecchi l’anno prossimo, però i vecchi li teniamo. Insomma, tutto ed il contrario di tutto, con Galliani che deve intervenire per correggerlo perchè non sa più di cosa parla. Non è preparato, del Milan non sa più nulla ed è troppi minuti che lo fanno parlare di quello e che non può parlare di politica.
Ci sarebbe la parte sugli sponsor in cui parla di se stesso cantante e novello Aznavour e la parte in cui dice che non si compra nessuno, però c’è il pullman nuovo per la squadra, ma vado al pezzo forte, che riporto per intero.
Ringrazio tutti i media, le televisioni, i giornali che ci trattano con oggettività. Qualche volta suggerirei di trattarci benevolmente. Se per esempio Costa sul Corriere della Sera scrivesse meno male del Milan, avrebbe più gente, lettori del Corriere che leggerebbero i suoi articoli. Perchè i tifosi di calcio, caro amico, vogliono sentire solo cose buone della loro squadra. Hai diritto di parola, ci mancherebbe! Mi lasci finire però, bollino giallo… Davvero, abbiamo fatto un’indagine, quando mi occupavo di televisione e i lettori… in Italia si vendono 5 milioni e 900 mila copie di giornali, poco più di un milione sono giornali sportivi. Quindi siamo il paese che legge meno in Europa: su 1000 abitanti soltanto 86 comprano un giornale. Nel sud ancora meno, solo 56: esattamente quanto sono i giornali venduti per 1000 abitanti in Tunisia. Di questi 5.900.000 quasi un milione sono sportivi, poi anche gli altri giornali hanno la sezione sportiva. Il lettore sportivo compra solo i giornali sportivi; il lettore cosiddetto generalista compra i giornali e legge magari anche lo sport. Non legge assolutamente gli articoli che parlano male della sua amata squadra. Quindi se volete farvi leggere di più dovete per forza parlare bene del Milan. Poi con l’Inter regolatevi voi, siete liberi di fare… ma con il Milan dovete parlare bene! Alberto, a te la parola.”
“Mi spiace doverla contraddire però le assicuro che i lettori saranno diminuiti, ma non ha idea di quante mail di lettori che si congratulano con me che ho ricevuto…”
“Sono gli interisti, sono tutti interisti! Sono come quelli… sono i comunisti che scrivono male di me. Io ho più del 60% di gradimento e poi invece ti trovi sulle email il peggio di tutto. E’ la modernità che avanza: evviva.”

Delira, direi che è evidente.
“… il Milan vuole vincere, per vincere bisogna fare gol, per fare gol bisogna tirare in porta, per tirare in porta bisogna essere lì nei pressi della porta, altrimenti non si riesce.”
(fuoricampo) “L’ha detto Mourinho quello che…”
Quello che ho detto? Non lo so ma ha imparato da me.”

Ora, se Mourinho è l’uomo che abbiamo conosciuto e se in Spagna qualcuno gli chiedesse delucidazioni in merito, sarei curioso di sentire la risposta. Ad andar bene sarà un: “Berlusconi? No conosco”.
Per quanto riguarda la mia presenza allo stadio devo dire che dopo il tentativo di uccidermi sono stati gli uomini responsabili della mia sicurezza ad insistere affinché io non venissi.
Questa fa gran ridere, cazzo. Però da un certo punto di vista non escludo che allo stadio qualche tifoso proverebbe sul serio ad ucciderlo. E comunque di frasi esilaranti di per se stesse ne ha snocciolate un bel po’, tipo:
“Tra l’altro oggi sono stato al San Raffaele dove si è laureata mia figlia con 110 e lode in filosofia. Ho dei figli così bravi che certamente non merito. Sono fortunato.”
“Siamo fuori dalla crisi.”
“Se penso ad un giocatore che possa avere una carriera lunga, questo è proprio Ronaldinho.”
“La rosa attuale del Milan è competitiva come qualsiasi altra rosa degli altri club in Europa e in Italia.”

Per finire con la più che sobria conclusione:
“Grazie a tutti, guardateci con benevolenza e con simpatia, altrimenti il qui presente Ministro degli Interni ha un potere sui Servizi Segreti… State attenti perché il Grande Fratello vi controlla.”
Cadrà. Solo e abbandonato, con i soldi che alla fine non potranno più comprare il sostegno, sia quello di burattini prezzolati come Fede o Capezzone, sia quello della Curva Sud. Cadrà e sarà un bene per molti, ma a quale prezzo?
Chiudo con un’illuminante citazione da un amico:

“All’inizio avevo votato Berlusconi perchè pensavo potesse fare dell’Italia quello che aveva fatto del Milan. Invece ha fatto del Milan quello che era l’italia.”

[Thx to: Sky.it]

L’ultimo anniversario

Questa mattina mi sono svegliato da solo.
Sono andato al PC per il classico harvesto mattutino pre-lavoro e sulla tastiera ho trovato un libro ed un biglietto.
Il libro è “Black Jesus – The anthology” di Federico Buffa, il biglietto recitava così:

” Tanti auguri Amorizia!
Al nostro ultimo anniversario da fidanzati!
Ti amo!
Polly :) “

Direi che c’è poco da aggiungere, quando la tua ragazza ti regala un libro sul basket.

Vita e pensieri di un italiano in Germania.

Capita che tipo tu sei in un paese straniero e via dicendo.
Cioè può capitare, mica dico che deve capitare a tutti, però può succedere che uno, chessò per lavoro, deve andare a finire da qualche parte lontano da casa.
E allora ti metti sull’aereo e parti ed intanto pensi a tutte quelle menate dell’integrazione, del fatto che sei un immigrato e cose così. Pensi che alla fine è meglio cercare di fare il possibile per farsi accettare perchè se chi ti ospita fa altrettanto tutto fila come si deve. Cioè, almeno così mi si dice che le cose dovrebbero funzionare ed infatti probabilmente è così che funzionano. Sta di fatto che però io sono arrivato in Germania cinque mesi fa o giù di lì e ad integrarmi ci ho anche provato. Nel senso, ci vado a bere la birra con gli altri e tutto il resto, provo a stipulare un buon rapporto con i colleghi e via dicendo, però non è che proprio tu ti senta a casa tua in questo posto qui. La gente è carina e simpatica, mica dico di no, però c’hanno sempre un po’ quel fare che loro sono perfetti e tu mica tanto. E non è vero per niente, se si va a guardare, però loro sono così e tu non sei come loro ed il gioco è fatto. Ci si trovano a loro agio a sentirsi meglio di te e quindi tu magari non vuoi creare casini e ce li fai sentire, meglio di te. Ok, li compatisci, ma mica è necessario proprio che lo dai a vedere no? Il risultato, al loro occhio soprattutto, è che gli stai dando ragione e questo fa andare avanti le cose come dovrebbero. Ad incasinare tutto però ci si mette la coppa del mondo. Nel senso, io mica l’avevo prevista questa variabile qui nel mio schema di comportamento. Così succede che l’Italia qui non è troppo ben vista, ma mica la squadra e basta, proprio l’Italia come paese e l’italiano come persona. Cioè, capisco anche io che la storia della competizione non remi proprio a favore di una simpatia teutonica nei nostri confronti. Vabbè, il 2006, il 1982 e il 1970 ce li ricordiamo noi come se li ricordano loro. E capisco pure che noi siamo il paese di Berlusconi e delle sue minorenni e via dicendo. Insomma, posso capire che ce l’abbiano su con noi questi qui e che lo scontro sportivo di solito porti a galla le questioni. Io stesso non è che se proprio devo descrivere il mio Paese ed i suoi abitanti ci vado giù leggero. Insomma dai, l’italia è un po’ uno schifo e se è così è colpa degli italiani, mica degli alieni. Però oh, sa il cazzo com’è, se lo dicono loro a me un po’ di fastidio mi si genera. Diciamo che proprio mi gira il cazzo ecco.
Comunque sia per come si era arrivati a questo mondiale io lo sapevo che avremmo fatto una figura di merda. Quindi succede che vedi la prima partita e con il Paraguay fai zero a zero mentre loro massacrano l’Australia con quattro sberle e via dicendo. Il giorno dopo non è che puoi scappare all’ironia del tedesco medio. Loro sono molto ironici, dicono, più ironici di noi, ovviamente. Quindi loro vincono, tu succhi e via con le battute e i caroselli. Perchè alla fine noi l’ultima volta avevamo rubato. Conta poco che su sette partite l’unica degna di nota è quella in cui gli abbiamo fatto il culo, perchè noi non abbiamo meritato e quindi dobbiamo stare zitti, che poi siamo mafiosi mangiaspaghetti e via dicendo. La roba va avanti come deve essere quindi, con loro che vincono e noi a casa. Così iniziano a chiederti ogni minuto se guardi ancora il mondiale, perchè qui loro mica lo guardano perchè gli piace il calcio. Lo guardano perchè gioca la Germania. Poi ti dicono che da loro non si può affiggere la bandiera teutonica perchè si passa subito per nazi, perchè i nazionalisti sono tutti nazi e loro nazi non lo sono più e stanno cercando di cambiare la loro immagine nel mondo, ma il mondo continua a giudicarli solo per Hitler e cose così. Però alla fine della fiera quando ci sono i mondiali tutti in strada a gridare “Deutschland über alles” pittati come indigeni perchè si può fare ed in queste occasioni non si è mica nazzi se lo si fa. E ci si può ubriacare come merde e tirare bottiglie di birra da un lato all’altro della strada perchè c’è la nazionale in tele e quindi si può. Se lo fai un altro giorno sei un ubriacone incivile e loro cercano di combattere quest’immagine che li vuole tutti ubriaconi incivili, perchè loro non sono così come il mondo li dipinge. Mica come noi mandolinai pizzaioli.
Vabbè cosa stavo dicendo? Ah sì, dicevo che quindi appena siamo usciti tutti lì a tirarci il culo e noi lì a farcelo tirare. Un po’ perchè hanno ragione quando ci dicono che siamo scarsi, un po’ perchè alla fine cerchi di integrarti e un po’ perchè non è mica morto nessuno. E allora succede che ti becchi i caroselli, gli insulti e tutto il resto ed inizi a pensare che ok l’integrazione, ma se per caso dovessero perdere magari poi il culo potresti pensare di farglielo anche tu. E così tipo inizi a guardare le partite con quella partecipazione che non è proprio quella di chi ama il calcio e lo sport, ma che è più quella del tifoso. E allora succede che magari sotto casa tua c’è un locale che trasmette le partite in public viewing e che ti cucchi i loro cori contro l’Italia, l’Argentina e la Spagna per diciamo un paio d’ore. E succede che tu te ne stai buono chiuso in casa perchè l’integrazione viene prima di tutto e non è certo il calcio che deve guastare un meccanismo di inserimento già magari complicato di per se. E mentre pensi tutto questo succede anche che tipo Puyol incorna di testa a cento all’ora e la spara in porta. Così niente, capita che ti ritrovi affacciato a gridare “Rete” e “Vamos” a quelli di sotto che, però, di cantare hanno appena smesso. E poi capita che magari qualche spagnolo decida di uscire a fine partita a festeggiare e che i locali decidano di dimenticarsi quanto sportivi e ironici sono e inizino a tirare bicchieri e bottiglie verso le auto. Robe così, che poi magari arrivano gli sbirri e se la prendono con gli spagnoli, che non è ora di stare in giro a fare casino e via dicendo.
Comunque questo l’ho scritto mica per dire niente eh, perchè mica credo che siamo migliori di loro noi. Però, ecco, neanche peggiori forse.
E forse non so se è vero, ma potrebbe essere che questo post l’ho scritto così perchè ho iniziato a leggere “Il giovane Holden”.

Nota: aggiornata la sezione “letture”.

Google hit list [Giugno 2010]

Cazzo, i BBQ qui sono una cosa fottuatemente seria.
Però uno che mi sta al passo ancora fatico a trovarlo, e gioco pure fuori casa.
Ci fosse il buon vecchio baffo li sotterrerei tutti, sti teutonici.
E dopo il post da festa delle medie, anche detto “facciamo a chi piscia più lontano?”, eccoci alla classifica, con qualche minuto di ritardo.

1 – “Iaquinta è una merda”
2 – L’odore del caffè
3 – che effetto di chitarra usare per l’intro di boulevard of broken dreams
4 – cori duplè
5 – finale champions league milan scherzo teatro professori fidanzate
6 – lippi con le mani tra i capelli
7 – monoranze italiane all’estero
8 – riluttanze dei filetti
9 – racconti maitresse
10 – obbligata a dare il culo

Nota: aggiornata la sezione “musica”.

Il calcio è metafora della vita.

Dedico un post al gol qualificazione del Ghana contro gli Stati Uniti.
L’azione la si può apprezzare appieno nel video qui sotto.

Si può ben notare come Bocanegra, il difensore degli States, cerchi di abbattere il povero A. Gyan con tutte le sue forze, ma che questi tuttavia resista alla carica e piazzi la palla in porta con conseguente visibillio delle folle (o perlomeno del sottoscritto).
La morale che ne ho tratto è la seguente: per quanto gli USA provino a fare i prepotenti con i popoli che considerano inferiori, alla fine questi troveranno sempre il modo per mettergliela in culo.
Chiudo questo post delirante, visionario e a suo modo assurdo, con una citazione consona ai tre aggettivi previa elencati.
“Fottuti yankee a casa, l’Africa è dei neri, non dei rompicoglioni”.

In italia siamo tutti allenatori.

Tranne Lippi, che è un coglione.
Ad ogni modo proprio perchè all’italiano medio piace dire la sua in termini di nazionale io scriverò due righe a caldo, dopo la vergognosa e sacrosanta eliminazione.
Per punti? Massì, per punti, che il nervoso non aiuta a strutturare pensieri in forma particolarmente brillante.
1- Che nessuno, NESSUNO, si azzardi mai più a dire in mia presenza che Iaquinta “alla fine ci sta, è uno che corre e si danna l’anima, è utile”. Iaquinta è una merda che non giocherebbe in nessuna delle squadre presentate come teste di serie al mondiale e che in italia fatica a fare il titolare in una squadra che arriva a malapena in zona Europa League (quanto suonava meglio zona Uefa?). Non fatemelo più vedere, please.
2- Giocando quindici minuti in tre partite l’italia confeziona due gol validi di fattura anche pregevole, un terzo in fuorigioco più che dubbio ed un quarto salvato sulla linea o forse oltre. Alla luce di questo non è lecito chiedersi come cazzo sia possibile che nei restanti 255 minuti non si sia combinato niente? Non un tiro, non un’azione. Nulla. Questa è la cosa più vergognosa, non si è giocato a calcio.
3- Lippi ha le sue colpe e cazzo quante ne ha, ma non si può stare in campo senza correre. Senza pressare. Senza andare incontro alla palla. Queste cose le devono fare gli uomini che giocano e da noi non le ha fatte nessuno. Quindi tutti colpevoli. Tutti. Perchè anche la Quaglia, che oggi mi ha dato emozioni fortissime, all’esordio era entrato con l’atteggiamento molle e compassato degli altri.
4- Di Natale a trent’anni gioca nell’Udinese. Cannavaro svincolato per trovare una maglia è dovuto andare a Dubai. Zambrotta è la riserva di Abate (ABATE) nel Milan. Gattuso è la riserva di Ambrosini. Camoranesi e Pirlo si fanno male e partono comunque. Non solo, giocano pure. Vogliamo dire che la nostra nazionale, nel campionato italiano, lotta per non retrocedere?
Ecco, già scrivendo questi punti un po’ del nervosismo m’è passato. Meritavamo di uscire e siamo usciti. Giusto. Con un girone come il nostro era doveroso fare meglio. Magari non passare, ma giocare a pallone. Ora non resta che guardare cosa fanno gli altri, con le sole certezze del tifo pro Maradona e del fatto che possono vincere tutti, ma non la Germania.