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Last, I get lost too

Per tutti e sei gli anni in cui Lost è stato trasmesso io ero uno di quelli che andava fiero dell’esserne completamente disinteressato.
Avevo in realtà provato un approccio quando la serie era già giunta al terzo capitolo, downlodando l’intera prima stagione. Ne avevo guardato un episodio e mezzo e avevo deciso di smettere. Il motivo? A metà del secondo mi ero clamorosamente addormentato. Da quel momento avevo bollato la serie come qualcosa di decisamente non adatto al sottoscritto e così è stato fino a un mese fa.
Poi c’è stata la svolta.
In meno di quaranta giorni io e la Polly ci siamo visti tutte e sei le stagioni, episodio per episodio, dormendo sempre meno e dando sfogo a congetture e ipotesi sempre più assurde. Tutto normale, sensazioni ed umori che chi è finito sull’isola prima di noi ritardatari conosce molto bene.
Oggi, ormai qualche ora fa, Lost è tuttavia giunto al termine anche per noi ed è quindi arrivato il tempo di parlarne in maniera adeguata (anche) su questo sito. Vederlo tutto d’un fiato ci ha probabilmente privato di una delle parti fondamentali del suo successo, ovvero la discussione. Quel meccansimo per cui dopo un episodio parli con gli amici, leggi in internet e, in sostanza, diventi pazzo nel tentativo di capire cosa ci sarà nell’episodio seguente o nella serie successiva. Ecco noi tutto questo non l’abbiamo vissuto perchè, essenzialmente, dopo ogni puntata l’unica cosa che ci interessava fare era guardare la seguente, in un meccanismo che se non può essere definito come dipendenza, beh, poco ci si allontana. Col senno del poi forse questo non è stato proprio un male perchè, visto come il tutto si è concluso e le tonnellate di interrogativi che mi sono rimasti, non essermi scervellato per anni al fine di tirarne fuori altri è certamente qualcosa che credo sia bene apprezzare.
Come detto però, la conclusione è arrivata ed è quindi ora di tirare le somme. Lost, a mio avviso, racchiude il meglio ed il peggio della televisione. Potenzialmente rivoluzionario, appassionante, curato e coinvolgente, ma allo stesso tempo inconcludente, pretenzioso, negletto e banale, Lost è stato uno show capace di sconvolgere il modo di fare fiction, ma che a mio avviso ha finito col dover pagare dazio ai meccanismi televisivi canonici, piegandosi alla loro volontà. Con le avventure dell’isola gli autori hanno portato in casa di milioni di persone la filosofia, la letteratura, la fisica e la fantascienza aprendo per molte di queste nuovi mondi e nuovi interessi ed è in questo che la serie secondo me ha iniziato una potenziale rivoluzione, alzando il livello “culturale” ed aprendo lo scenario a concetti non così frequenti nel prime time televisivo. Di contro però, con la conclusione della serie hanno deciso di mettere da parte molto di quel che avevano costruito, per far convergere il tutto nell’ottica dell’emozione, ovvero esautorando i misteri dell’isola dal ruolo di star e conferendo lo scettro ad amore e morte dei personaggi, le due cose che, in definitiva, portano al coinvolgimento emotivo del telespettatore.
E’ lì che sta il fallimento, secondo me. Chi ha seguito Lost si aspettava delle risposte perchè gli autori hanno creato la serie facendo in modo che fosse così. Hanno fornito delle aspettative. Lost non è un film di Lynch, per intenderci. Il messaggio che avrebbe potuto/dovuto passare era che alzando il livello culturale di una serie, portando elementi non consueti in casa della gente, si potesse creare una trama più complessa e ciò nonostante farla risultare fruibile a tutti. Quel che è passato invece è che quando ci sono di mezzo fantascienza, fisica, matematica, filosofia e letteratura alla fine non ci si capisce un cazzo. Questo è un peccato perchè, magari sbaglio, ma un domani il pubblico di fronte alle stesse tematiche potrebbe storcere il naso e dire: “No grazie, poi va a finire che non mi spiegano niente e ci rimango di merda come con Lost. Ridatemi Grey’s Anatomy che almeno lì i personaggi limonano duro e non c’è nulla da capire!”. Questo è quel che intendo quando dico che alla fine Lost si è piegato ai canoni della televisione. Jack e Kate che si dicono “Ti amo”, Sawyer che ritrova Juliet, Charlie che ritrova Claire, Jin e Sun che muoiono insieme baciandosi son cose che coinvolgono e commuovono, me per primo, ma che non sono certo gli elementi per cui la gente (o se vogliamo io) ha iniziato ed ha soprattutto continuato a guardare Lost.
Intendiamoci, io non critico le scelte che hanno adottato per spiegare il poco che hanno spiegato perchè non è lì la questione. Se pensi una trama e la sveli alla fine, il risultato piò convicere o meno, ma almeno la spiegazione c’è stata e quindi va bene così (accetto anche il maxi lavandino finale, per intenderci). Che critico è quando invece si fa finta di nulla e si lasciano cadere le domande nel vuoto. In quel caso infatti non si parla più di gusti, ma di tradimento della fiducia che il telespettatore ha riposto nella serie.
Ok, il grosso della critica l’ho quindi snocciolato. Passiamo alle cose buone.
Di Lost ho amato la cura nella creazione dei personaggi, probabilmente unica nel genere, la fotografia, la regia, le musiche sempre di altissimo livello ed in alcuni momenti direi spettacolari. E poi gli elementi che dicevo prima, che anche se non sono stati portati avanti come speravo fino alla fine, per gran parte delle serie mi hanno coinvolto ed appassionato come mai mi era capitato prima. E poi, come dicevo, non sono certo rimasto insensibile alla parte emotiva del tutto, specie in alcuni casi. Questo in termini generali, entrando invece nel dettaglio direi che potrei andare per punti e parlare dei Lost moments che ho amato di più:
Ogni scena in cui presenziava Sawyer. Indiscusso eroe della serie, personaggio superiore da ogni punto di vista. L’ho amato dal primo momento, anche nei picchi in cui era eccessivamente stronzo. La scomparsa dell’addominale con l’andare delle puntate è la cigliegina sulla torta, ma a lui lego realmente i momenti più belli della serie. Tra gli altri personaggi, la mia stima va a Miles, Lapidus, Charlie, Desmond e Jin.
Ogni scena in cui Ben prendeva schiaffi. Mai provata cotanta indisponenza nei confronti di un personaggio centrale ad una serie. Altri losties mi hanno irritato parecchio, tipo Mikail, Juliet nella fase pre Sawyer, Shannon, ma nessuno mai ha solo sfiorato il livello di fastidio causatomi da Benjamin Linus.
La greatest hits di Charlie. Forse il mio episodio preferito di tutte le serie.
I flashback. La vera droga, ciò che rende le prime serie superiori alle ultime. Scoprire pian piano la storia dei personaggi è stata la cosa che più mi ha dato dipendenza.
E adesso ecco le (prime) 10 domande che mi sono rimaste dopo l’aver assistito alla serie completa.
1 – Perchè, quando gli Oceanic 6 decidono di tornare sull’isola, Sun è l’unica tra loro a non finire nel 1977?
2 – Perchè Libby era al Santa Rosa Institute? Prima del volo 815 intendo.
3 – Perchè sull’isola le donne incinte muoiono?
4 – Perchè gli altri si mascherano da primitivi?
5 – Chi ha paracadutato i viveri della Dharma ai superstiti sull’isola? Se è stata la Dharma stessa, perchè l’ha fatto se i suoi scenziati sono tutti morti nei tardi anni settanta?
6 – Se era il fumo nero a prendere le sembianze delle varie visioni avute dai losties sull’isola, chi era a prendere le sembianze del Jacob giovane dopo la morte di Jacob stesso?
7 – Ma i tatuaggi di Jack? Passi per quello “spiegato” nell’episodio tailandese (che poi, vabbè…), ma gli altri? Senza senso?
8 – La bomba chiaramente non è esplosa, quindi il flash alla fine della quinta serie è dato da un altro salto temporale. Dovuto a cosa, visto che la ruota era stata sbloccata?
9 – Se gli studi della Dharma avevano un reale senso, perchè presupponevano anche stazioni inutili come la Perla?
10 – Ma Walt, il suo dono e il fatto che gli altri fossero interessati a lui che ruolo avevano nella vicenda?
Queste sono le prime dieci domande che mi sono venute. Probabilmente ne avrei anche altre, ma al momento mi limito a queste. Escludo di proposito il finale dalle domande, perchè per quello sarebbe una soltanto: What the fuck?
Tirando le conclusioni quindi, direi che la Lost Experience vale la pena di essere vissuta e, anche alla luce dei difetti elencati, la rifarei senza dubbio.
Chiudo con questo video perchè direi che il messaggio che ne scaturisce è senza dubbio vero: nel bene e nel male, “We’ll never be lost again”.

God hates us all

[…]
The office is in the heart of Hell’s Kitchen. On the second floor of a storefront promising fake IDs and Live XXX, I find the door with Head Investigations stenciled on the tempered glass. There is no receptionist, just the Head-man himself, leaning back in his chair, feet on the desk. He wears a tracksuit that looks more ironic than functional – Henry Head must weight three hundred pounds. He notes my arrival, washing half a Twinkie down his throat with a Snapple. “Brunch”, he explains, gesturing toward a couch splattered with mysterious stains. “Make yourself at home.”
I play it safe, resting my ass against the armrest. A radiator clangs noisily in the corner, pushing the temperature about five degrees higher than conmfortable. It really does feel like home.
“Do you have any idea how many Peter Robichauxs there are in the tristate area alone?” Head asks.
I shake my head.
“Me neither. Maybe someday with the computers and all that we’ll have some way of knowing. Untill then, we got the white pages.” He holds up a weathered phone book.
My internal temperature rises to match the room. “Let me get this straight,” I say. “I just paid you five hundred dollars to skim the phone book?”
“You ever heard of Occam’s razor? The shortest distance between two points is a straight line.”
“Actually, Occam’s razor says the simplest explanation is usually the right one,” I say, drawing on my single semester of philosophy.
“No shit? Then what do you call the thing about the straight line?”
“I think that’s just ‘the thing about the straight line’.”
He holds up his palms in mock self-defense. “I never claimed to be a scholar.”
[…]

NBA All-Star Game 2011

Come tutti gli anni, anche a questo giro ho provveduto nell’esercitare il mio dovere di votante per l’evento sportivo divenuto ormai il più insulso del panorama mondiale in competizione con quella baracconata che è il mondiale per club.
L’All Star Game.
Differentemente dal passato, questa volta ho provato a seguire delle “regole”, nel costruire i quintetti, che prescindessero dal guardare unicamente al tifo e alla simpatia, anche se il grosso delle scelte è stato fatto ancora in quell’ottica.
Prima regola che mi sono imposto, ad esempio, è non avere più di un play in quintetto. Non è stato facile, perchè gran parte dei miei giocatori preferiti militano in quel ruolo, tuttavia come play “puri” lo scettro è andato a Paul per l’Ovest e a Rose per quanto riguarda l’Est. Scelte indiscutibili, direi. Dispiace l’aver dovuto trombare per l’ennesima volta D. Williams, questa volta in compagnia illustre con Curry, Rondo ed il Barone per la prima volta escluso dalle mie opzioni.
Per quanto riguarda il secondo posto da guardia, la scelta è stata decisamente complicata. Ad Ovest sono stato ad un passo dal mettere in quintetto Bryant, motivato unicamente dal fatto che quest’anno, dovesse arrivare in finale con i tre buffoni, il mio tifo andrebbe tutto a lui. Il suo posto l’ha preso M. Ellis che, per quel che mi riguarda, sta facendo bene. Ad Est invece alla fine ho dovuto cedere all’evidenza e piazzare Wade tra i convocati. Il motivo è che è semplicemente troppo forte per essere ignorato, nonostante la simpatia che provavo nei suoi confronti sia crollata a picco. L’alternativa sarebbe stata Joe Johnson e vien da se che alternativa non era.
Reparto lunghi. Ad Est è stato dominio New York, con Amar’e e Danilo che si beccano entrambe le canotte. Se la scelta del primo, numeri alla mano, non è che debba poi star li troppo a motivarla, per il secondo forse il tifo ha pesato particolarmente anche se, il Danilo di quest’anno, io lo vorrei nella mia squadra tutta la vita. Non mi si chieda di LeBron, please, perchè non lo voterei nemmeno fosse rimasto l’unico giocatore sul pianeta. Passando ad Ovest, pesa come un macigno l’esclusione di Durant. Il motivo però è che Artest è l’idolo che non posso proprio astenermi dal selezionare e Griffin è uno dei giocatori della lega che attualmente mi gasa di più. Insomma, non mi pare di aver comunque pescato male.
Chiudendo con i centri direi che Howard ad Est non ha francamente rivali, mentre ad Ovest Nenè becca la pettorina della disperazione non essendoci un solo giocatore che mi sarebbe davvero piaciuto in quintetto. A tal proposito forse sarebbe stata buona cosa da parte del sito NBA dare un po’ più di flessibilità alle scelte.
Ah, dimenticavo, la scelta del giocatore l’ho data a T-Mac. Perchè vabbè dai, io lo voterei comunque e sempre.

Commozione

  • Manq 
  • TV

Giro di boa. Si prosegue.
“Greatest Hits” puntata colossale.

Google Hit List [Dicembre 2010]

Continuo a trascurare il blog e ad aggiornare in ritardo.
Mi spiace.
Prendo la prima classificata come una sorta di esorcismo.

1 – non riuscirò a finire la tesi in tempo
2 – dawson non possiamo dormire insieme abbiamo i genitali
3 – dove trovare stella da sceriffo per cappello da texano
4 – sospettati di essere artefici di riti satanici
5 – la bicamerale qsvs
6 – monorotaia interstellare
7 – rocker morto punk che stava nudo in pubblico cagava risse
8 – costellazione fenix
9 – rebus stupidi
10 – tutto molto bello, davvero, e quindi grazie a tutti coloro che ne hanno preso parte. fatica a mille, fallimenti incalcolabili, lividi, tutto vero. ma quando l’onda arriva, ti solleva, ti trascina e per puro caso riesci a prenderla. un’altra riga, forse la più significativa, sulla lista delle cose da fare dopo i trent’anni.

Manq’s awards 2010

Eccoci qui, come alla fine di ogni anno, a stilare un po’ di classifiche sul meglio ed il peggio di quello che mi è passato per le mani in questi dodici mesi. Per alcuni aspetti l’anno che volge alla conclusione è stato decisamente prolifico: ho letto tanto e visto molte serie TV, ad esempio, ma per altri si è trattato di dodici mesi di magra. Un dato su tutti: credo di aver visto solo quattro film usciti in quest’anno.
Come di consueto le classifiche riporteranno non solo il meglio, ma anche il peggio perchè io le ho sempre intese così e come di consueto a margine delle scelte ci sarà la classica spiega.
Ah, se qualcuno si chiedesse come mai le mie classifiche non fittino mai, ma proprio mai, con le opinioni della blogosphera (di solito abbastanza compatta nei giudizi), la risposta è che, probabilmente, io sono una brutta persona.
Via

Migliori Dischi 2010
1° Envy – Recitation (recensione)
2° Far – At night we live (recensione)
3° My Own Private Alaska – Amen (recensione)
Speiga:
Il primo, secondo me, è un disco perfetto nel suo mix di post-rock, screamo e post-hc. E poi è in giapponese, cazzo, totale. Il secondo per quello che mi riguarda è il miglior disco emocore uscito quest’anno ed è una bella cosa che una band del calibro dei Far si sia riunita per tirar fuori qualcosa di onesto, genuino e “fedele alla causa”. Soprattutto se si guarda a cosa stanno combinando i Get Up Kids. Il terzo è il disco più interessante dell’anno. Acerbo e seminale quanto si vuole, però interessante e, a tratti, colossale.

Peggiori Dischi 2010
3° Comeback kid – Symptoms + Cures (recensione)
2° Weezer – Hurley (recensione)
1° Rufio – Anybody out there (recensione)
Spiega.
Per i Comeback kid la colpa principale non è tanto l’aver fatto un disco pretenzioso, quando da loro mi aspetto solo e soltanto punk-hc a settecento all’ora, ma l’averlo fatto male. Sui Weezer c’è poco da dire, hanno rotto il cazzo. Grossissima delusione invece per quel che riguarda i Rufio, band che ai tempi avevo amato e che torna insieme dopo anni per dare alla luce un disco di cui si poteva ampiamente fare a meno. Peccato, perchè il tutto inizia con un riff di chitarra che lasciava ben sperare.

Migliori Concerti 2010
1° Joey cape + Tony Sly + Jon Snodgrass @ Underground – Koeln
2° Scooter @ Palladium – Koeln
3° Fine Before You Came + Minnie’s @ Bloom – Mezzago (MI)
Spiega.
Nel primo caso è stata veramente un’esperienza super emozionante, uno di quei concerti che se ne vedono pochi. Il secondo è stata una di quelle robe che, una volta nella vita, bisogna vedere. Il terzo l’ho apprezzato per l’atmosfera che c’era al Bloom, una roba veramente anni novanta.

Peggiori Concerti 2010
3° Nofx @ Festival Radio Onda D’Urto – Brescia
2° Fightstar @ Blue Oyster – Koeln
1° HORSE the band @ Essigfabrik – Koeln
Spiega.
I Nofx non hanno colpa, perchè sfoderano una prestazione eccellente con una scaletta favolosa. Però ascoltare un concerto dei Nofx a quei volumi rovina tutto. Tutto. E, vista la premessa, il giramento di cazzo è doppio. I Fightstar si sono rivelati sorprendentemente mosci e non hanno suonato “Mono”. Direi che basta e avanza per punirli. HORSE the band imbarazzanti.

Miglior Film 2010
The expendables – I Mercenari.
Spiega.
Non serve, direi, però preciso che se anche avessi visto “The social network”, “Inception”, “Toy Story 3” e via dicendo la scelta non sarebbe cambiata. Ecco,resta il dubbio “Machete”.

Peggior Film 2010
Twilight – Eclipse
Spiega.
Non serve, colpa mia che mi ostino.

Migliori Serie TV 2010
1° Californication serie 3
2° House serie 6
3° Big Bang Theory serie 2
Spiega.
Tengo fuori dal podio, ma devo menzionare, la serie completa di Friends che ho finalmente visto per intero, e che becca il premio alla carriera. Per il resto direi che la prima posizione vince con discreto distacco, anche se sia House che la seconda serie di BBT (la terza è pessima) meritano parecchio. Avessi iniziato prima a guardarlo forse ci sarebbe stato spazio per Lost, perchè la seconda serie è veramente bella. La terza tuttavia mi sta deludendo, quindi sospendo il giudizio.

Peggiori Serie TV 2010
3° Dexter serie 4
2° Boris serie 3
1° Life serie 2
Spiega.
Come detto avrei voluto punire anche la terza serie di Big Bang Theory, rea di aver perso di vista le nerdate per dare spazio ad una sorta di friends meno riuscito, ma queste tre cose si son rivelate ancora peggio. La quarta di Dexter, esclusi gli ultimi 5 minuti, butta di nuovo in merda il personaggio. La terza di Boris non fa ridere e la seconda di Life è qualcosa di indescrivibile. Ok che a metà hanno deciso di sospenderla e di conseguenza hanno dovuto rigirare tutto per concludere, ma ne è uscito qualcosa di abominevole.

Migliori Libri 2010
1° L’inverno di Frankie Machine – Don Winslow
2° Vedi di non morire – Josh Bazell
3° Io sono il tenebroso – Fred Vargas
Spiega.
Il primo è il mio scrittore preferito e si prende il premio che avrebbe dovuto vincere anche l’anno scorso con “Il potere del cane”. Il secondo è veramente un libro geniale. Il terzo è forse il miglior giallo/noir letto quest’anno.

Peggiori Libri 2010
3° La Dalia nera – James Ellroy
2° Il simbolo perduto – Dan Brown
1° La trilogia degli Avatar – Richard Awlinson
Spiega.
Ellroy mi ha fracassato i coglioni, Dan Brown ha fatto peggio. Il primato tuttavia va a quella monnezza tratta da D&D che, non so neanche come, m’è venuto in mente di leggere.

Miglior Videogame 2010
Uncharted 2
Spiega.
Ben fatto e appassionante, veramente un capolavoro.

Peggior Videogame 2010
Assassin’s creed
Spiega.
Un’imensa rottura di cazzo, che ti fa ripetere per milioni di volte la stessa identica dinamica di gioco.

Mi pare di aver detto tutto. Ovviamente i commenti sono a disposizione di chi volesse replicare o far sapere le sue scelte.

Lettera aperta al Ministro della Difesa

Caro Ministro La Russa
Le scrivo queste righe nel tentativo di comprendere le affermazioni da Lei fatte durante la puntata di “Annozero”, in risposta all’intervento di uno studente.
Riporto il video, per completezza.

Prenda questa mia lettera per quello che è, ovvero un’innocente e sincera richiesta di spiegazioni. A tal proposito infatti, pur fermamente convinto di posizioni molto lontane dalle Sue in merito a quanto accaduto a Roma il 14 Dicembre, voglio per un momento partire dai Suoi stessi presupposti e quindi mettermi nelle stesse condizioni da cui Lei è partito quando ha avuto quello scatto in diretta TV.
I giovani studenti, in toto, hanno sfogato la loro delusione e la loro rabbia in atti di violenza.
I giovani ragazzi delle forze dell’ordine, incolpevoli, ci sono andati di mezzo.
Ok, presupposti chiari. Anche così fosse però, non ritiene che i vigliacchi, quelli che frappongono giovani ragazzi incolpevoli per evitare di essere presi a sassate dal popolo incazzato, siate Voi? Voi intesi come Governo, come classe politica di cui I’Italia bipartisan è chiaramente stufa, Voi ladri di futuro così distaccati dalla realtà da non comprendere neanche il perchè certi fatti succedono, ma semplicemente impegnati a strumentalizzarli in una direzione o nell’altra?
In sincerità sono pronto a scommettere che nessuno degli studenti in piazza, anche quelli partiti con le peggiori intenzioni fin da casa, potendo scegliere una valvola di sfogo fra Lei ed un poliziotto, avrebbe optato per il poliziotto.
Quindi, prima di dare del vigliacco a chi sta in piazza disposto a prendere manganellate che magari non gli spetterebbero pur di far sentire la sua voce, rifletta un po’ sulla posizione Sua e dei suoi colleghi, così sfacciatamente non curanti del popolo che dovrebbero rappresentare da arrivare a barattare voti e scambiarsi preferenze senza minimamente tenere conto delle persone che li hanno votati.
Ah no, mi scusi, dimenticavo che in Italia ormai deputati e parlamentari non vengono più nemmeno votati dal popolo.
Ve li scegliete da soli.
Con rispetto, ma senza la minima stima.

Manq

EDIT: ho provato a cercare il contatto per scrivere direttamente al Ministro, ma non l’ho trovato.

Identificati i Black Block presenti oggi a Roma: erano 314.

Prima di addolorare tutti con la sua dipartita, Cossiga ebbe il tempo di rilasciare un’intervista il cui testo è tutt’ora presente negli archivi del Governo Italiano.
L’intervista, datata 23 Ottobre 2008, era a cura di Andrea Cangini e di seguito ne riporto uno stralcio.

AC: Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
FC: Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.
AC: Quali fatti dovrebbero seguire?
FC: Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno.
AC: Ossia?
FC: In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…
AC: Gli universitari, invece?
FC: Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.
AC: Dopo di che?
FC: Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
AC: Nel senso che…
FC: Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.
AC: Anche i docenti?
FC: Soprattutto i docenti.

Queste parole mi sono venute in mente oggi vedendo quanto stava accadendo a Roma. Poi ho pensato a quanto successe a Genova, ma non quando Ivan il Serbo ed i suoi amici hanno demolito una città ed uno stadio imperterriti, bensì a qualche anno prima. Per qanto mi sforzassi a riflettere non riuscivo proprio a comprendere il perchè quell’intervista mi fosse tornata alla memoria. Poi ho visto questo video e tutto è stato più chiaro.

Life on Mars?

L’articolo apparso su Science in questi giorni e di cui riporto l’immagine qui sopra ha fatto molto parlare di se. Vivendo all’estero ed essendo parte della comunità scientifica non riesco a giudicare l’impatto che la notizia può aver avuto sulla popolazione, quindi mi prendo qualche riga per parlarne. Il succo della scoperta qui riportata è che alcuni batteri possono utilizzare l’arsenico al posto del fosforo come elemento con cui costruire ciò di cui gli esseri viventi si compongono, dal DNA alle proteine.
L’arsenico esiste in natura con stato di ossidazione 3 e 5: in stato 3 è altamente tossico, in stato 5 altamente instabile in presenza d’acqua. Da quanto ho capito (non ho ancora avuto modo di leggere il paper, mi è stato presentato in un talk da un collega) questi batteri riescono a vivere proprio perchè non utilizzano l’acqua. La conseguenza è quindi che ci può essere vita senz’acqua.
La questione merita sicuramente un approfondimento ed è certamente molto interessante, tuttavia la prima cosa che ho pensato nel sentire di tutto questo è che tutti coloro che hanno insultato M. Night Shyamalan dopo aver visto il finale di Signs dovranno al regista un bel po’ di scuse.