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Pic nic

Ieri ho trascorso interamente la giornata con Ambra. Dopo un mese senza vederla, l’impatto è stato tremendamente piacevole. Si festeggiava quello che lei considera il nostro anniversario (io continuo a contare dal 19 luglio) e come meta si è scelto l’iper romantico parco di Increa. Ha organizzato tutto sapientemente, dalle vettovaglie al vino, rendendo il pomeriggio splendido. Unico neo il fatto che lei abbia perso un orecchino di legno cui si era affezionata in estate. Peccato.
La sera è poi trascorsa tra l’aperitivo al Bar Roma e il visionamento di parecchi video a casa sua, forti della nuova aDSL a 4 mega. Dormire da lei ha concluso questa ventiquattr’ore di piacevolissima convivenza conclusesi solo alle 13.10 di oggi.
Il programma del pomeriggio è invece di sano sport: visita all’euromercato, acquisto del decoder per il digitale terrestre nonchè della scheda “campionato” e installazione del tutto. Facendo due rapidi conti potrò così finalmente saziare la mia fame di calcio visionando un sacco di partite e potendo gufare comodamente dal mio salotto in eventuali scontri tra le rivali dei rossoneri.
Mi attende una stagione calcistica decisamente importante!

Foto del Giorno N°3 – Free your mind
Cliffs of Moher
* Vedere queste immagini dal vivo ed in silenzio ti spalanca le porte della mente, lasciando spazio ad un’autostrada a tre corsie di pensieri che schizzano tutti oltre la velocità consentita.

Le mie vacanze

Finalmente fresco, pulito e riposato, mi appresto a scrivere un po’ di righe sulla mia vacanza, attendendo con gioia le 12.30, ora in cui Bri passerà a prendermi per portarmi non so dove.
Ho fatto veramente un bel viaggio, uno di quelli che si ricordano per tutta la vita. Scozia ed Irlanda sono due paesi molto diversi, ad accomunarli ci sono solo il clima ipervariabile e la cucina nefanda, ma sono indubbiamente due lati negativi per entrambi. I due paesaggi non sono assolutamente confondibili nè paragonabili, ognuno presenta caratteristiche proprie che lo rendono spaventosamente affascinante. La Scozia è semplicemente commuovente. Nuvole bassissime, spesso grigie e incombenti, lasciano nel cielo finestre di un azzurro che pare irreale, il tutto a suggellare scorci di natura incontaminata ricchi di storia. Aprendo gli occhi all’improvviso pare di essere tornati indietro nel tempo, catapultati in un era lontana ed irreale. Mentre la fantasia galoppa creando immagini surreali nella mia mente, di fronte al mio sguardo restano quelle montagne coperte di nubi e dalla malinconia palpabile. Senza dubbio quanto di più emozionante io abbia visto nella mia vita. Non pensavo fosse vero potersi commuovere di fronte alla bellezza di un paesaggio, ma giuro che se non ho pianto è solo pura casualità. Credo di essere mentalmente regredito ai miei dieci anni immerso in quei paesaggi e quelle rovine di roccaforti, castelli e cattedrali.
Stupendo.
In Irlanda invece è tutto molto meno cupo. La mia visita a quel paese non è stata approfondita quanto quella alla Scozia, per diversi motivi tra cui il clima e la stanchezza accumulata spiccano per merito, tuttavia da quello che ho visto l’ho trovato un posto irrealmente pacifico, dove l’unica cosa da fare è soffermarsi in silenzio, guardare il panorama e restarsene un po’ soli con i propri pensieri. Spicca in quest’ottica la vista sbalorditiva che mi hanno offerto le scogliere di Moher, capaci di farmi rendere conto di quanta bellezza sconfinata ci sia in giro e di come questa sia sproporzionata rispetto a noi piccoli uomini. Per un credente non credo ci possa essere dimostrazione più esaltante della potenza di Dio. Per me che non lo sono resta comunque lo stupore reverenziale di fronte ad una cosa che l’uomo non riuscirebbe a ricreare nemmeno ci lavorasse da qui all’infinito. E non credo affatto che questo sia un male, tutt’altro.

Foto del giorno N°2 – L’Equipaggio dell’Enterprise
La truppa al completo
* Grazie a tutti (nell’ordine da sinistra a destra: Capitan Peich, Fà, la Eli, *io*, Missa, Bazzu e Simo) per le belle vacanze trascorse. You guys rule!

A casa

Eccomi rientrato dalle ferie. Il viaggio è stato uno dei più belli della mia vita perchè il posto visitato è sbalorditivo da ogni punto di vista. Per questo motivo ho deciso che per trenta giorni a partire da oggi, 25 agosto, posterò una foto quotidiana ritraente parte delle mie ferie. Avrei mille cose da raccontare, ma adesso sono stanco. Notte.

Foto del giorno N°1 – L’infinita bellezza di ciò che è triste
Highlands
* Ecco la scozia di cui mi sono innamorato: paesaggi che trasudano malinconia…

E’ ora

Si parte.
Destinazione: Regno Unito.
Tutto è al suo posto, la casa è in ordine e Norge, il mio zaino, è pieno e operativo.
Resta solo da vedere se avrò il coraggio di salire sull’aereo.
Buone Vacanze.

Preparativi

Mancano pochi giorni alla partenza per le vacanze ed i preparativi sono nel pieno del loro fermento. Ad oggi manca nell’ordine: qualcuno che ci porti all’aereoporto di Orio, un itinerario preciso del giro turistico che si voglia intraprendere in Scozia, un’idea anche solamente vaga di quanto le macchine ci verranno a costare e di come fare a raggiungere il posto dove ce le noleggeranno, la certezza che la nostra patente sia riconosciuta dall’Enterprise e quindi atta al “renting” delle autovetture ed un accordo anche sommario tra le sette parti in causa su priorità di visita e stile di vita da tenere oltre manica. Nella speranza che queste piccole lacune possano venir colmate mi sono adoprato per risolvere i miei problemi di style durante il soggiorno sulle Highlands. Il kilt è ormai pronto, necessita unicamente dei due bottoni che me lo terranno in vita. E’ bello, molto bello e approfitto per ringraziare del lavoro svolto la Kla e la nonna di Simo. Può essere vestito in due modalità principali: alto in vita o altissimo. Io credo che propenderò per la prima, anche se la seconda che ne porta l’orlo superiore fin sopra l’ombelico ne esprime la vestibilità migliore. Devo ancora fare qualche prova con l’abbigliamento superiore prima di ufficializzare la scelta, quindi vedremo. Intanto ho imbracciato anche io ago e filo e poc’anzi ho finito di rivestire del medesimo tartan del Kilt, la prima spallina del mio Eastpack. Il lavoro, pur essendo stato svolto da me non è male e mi ha reso piuttosto soddisfatto. Domani lavorerò sulla seconda così che il mio zaino diventi perfettamente abbinato al gonnellino intriso di folklore. Vorrei mettere una foto dell’operato su queste pagine prima di partire, ma non so se sia meglio attendere e sceglierne una da quelle che farò in loco. Nulla esclude che io opti per entrambe le soluzioni. Oltre ai problemi di look, sto riarredando con calma il mio lettore Mp3 in modo da renderlo perfettamente funzionale alla vacanza. Dalle stime fatte credo non avrò problemi ad ultimare il lavoro entro breve, ma nulla vieta che io venga in possesso di qualche altro CD meritevole prima di martedì e che quindi ci debba rimettere mano.
Ora vado a leggere un po’ di “Niente di vero tranne gli occhi”, seconda fatica del Faletti scrittore. Rispetto a “Io Uccido” lo stile di scrittura mi pare molto migliorato e questo me lo sta facendo apprezzare nonostante lo scorrere un po’ più lento degli avvenimenti narrati. Vedremo. C’è da dire che a differenza del libro d’esordio in questo non si percepisce ancora chi possa essere l’assassino, anche dopo le prime 200 pagine. Io nutro un sospetto nei confronti del Sindaco di New York, ma credo sia più corretto definirla antipatia che reale sospetto. Spero di finire la lettura prima della partenza poichè in vacanza vorrei dedicarmi a qualcosa di Ken Follet, di cui tutti non fanno che tessermi le lodi.
Intanto, da qualche parte della spagna in una qualche spiaggia per surfisti, Ambra si sta godendo mare, tavole e tutto ciò per cui io impazzisco mentre io sono qui in guerriglia con le stramaledette zanzare.
Vorrei essere con lei.
Credo tuttavia lo vorrei anche se qui non ci fossero le zanzare e lei non fosse immersa in un ambiente che ai miei occhi potrebbe ricordare l’immaginario paradisiaco.

Six months

Oggi questo fantastico blog compie sei mesi e giunge a metà di quella che era prevista inizialmente essere la sua vita.
E’ giusto quindi tirare qualche conclusione ed esprimere i primi giudizi.
L’esperienza è stata molto positiva. Scrivere mi piace e leggere quanto ho scritto nei mesi qui sopra mi ha dato discreta soddisfazione. A grandi linee credo di averci messo tutta la mia vita e tutte le mie emozioni senza celare mai nulla. Ad essere sincero non credevo ne sarei mai stato capace, pensavo che la vergogna avrebbe preso il sopravvento. Evidentemente mi sbagliavo.
Colgo l’occasione per ringraziare anche tutti quelli che in questi sei mesi si sono dilettati a leggere la mia vita e a lasciare qualche commento. Vedere che qualcuno interagisce con questo mio diario mi fa molto piacere. Bene, credo che l’analisi sia conclusa e quindi non mi resta che una cosa da dire: Auguri Blog.

Estate

Finalmente è arrivato il meritato riposo.
La sessione d’esami si è chiusa oggi alle 19, quando sul sito del dipartimento di endocrinologia ho appreso di aver passato Patologia, anche con discreta verve.
Ottimo.
E’ bello sentirsi finalmente leggeri e spensierati. Vedere i propri nervi distendersi lentamente e poter pensare solo a come buttare via le giornate tra Playstation, musica e un discreto quantitativo di alcolici. Di tutto il periodo vacanziero la parte migliore è senza dubbio questa, quando ancora si deve partire e quindi c’è l’aspettativa per quella che nei piani dovrà essere la vacanza del secolo. Saranno due sane settimane di cazzeggio, pratica verso la quale mi sento particolarmente portato. Anche i miei ascolti musicali si stanno adeguando al clima di leggerezza, a farla da padrone in questi giorni sono i Fenix TX, con il loro self titled, e gli MxPx con “Panic”. Quest’ultimo cd è stato una piacevolissima sorpresa, visto che i diretti precedenti mi avevano lasciato con l’amaro in bocca. Se dovessi eleggere due tracce ideali per fare da colonna sonora a questa settimana direi “Surf Song” del primo e “Heard that Sound” del secondo. Yeah!
Il lato negativo di questa parte dell’anno sono le zanzare. Se potessi eliminarle tutte ed essere sicuro che soffrano mentre lo faccio, non ci penserei due volte.
Il lato positivo sono indubbiamente i cubini che prendono il posto della birra e lasciano in bocca il classico gusto d’estate.
Bene, la pigrizia sta già avendo il sopravvento e quindi mi sta passando la voglia di scrivere. Chiudo con una chicca vintage. A buon intenditor…

A me piace l’estate perchè i vestiti costano poco
A me piace l’estate perchè la mia mamma mi fa il gelato
Posso andarmene al mare a giocare con paletta e secchiello
Quando viene l’estate mostro a tutti che sono masiello

A me piace l’estate (Uoh-oh-oh)
L’estate è il mio momento clou (Mio momente clou – momento clou)
Posso andarmene al mare (Uoh-oh-oh-oh)
Qua non ci voglio stare più (Non ci stare più – ci stare più)

A me piace l’estate perchè metto le braghe corte
A me piace l’estate perchè in spiaggia si gioca a carte
Vedo tante ragazze tutte quante poco vestite
Preferisco il caldo alla temperatura mite

A me piace l’estate (Uoh-oh-oh)
L’estate è il mio momento clou (Mio momente clou – momento clou)
Posso andarmene al mare (Uoh-oh-oh-oh)
Qua non ci voglio stare più (Non ci stare più – ci stare più)

H’S’P – Estate (1999)

Ad Ambra

“Let me start this from the day we met.
You looked so beautiful, I never will forget.
Then you opened up your eyes, looked at me and kinda smiled.
I was scared, but still happy at the same time.”

The Ataris

Un anno è passato e ho deciso di annotarlo su questo blog nel modo in cui tu l’hai fatto sul biglietto che mi hai preparato e che guardare mi emoziona terribilmente: con parte del testo di una canzone. Ce ne sarebbero altre mille da cui poter prendere spunti e citazioni capaci di esprimere cosa tu stia rappresentando nella mia vita, ma credo che sia meglio venire al dunque senza giri di parole.

Ti Amo.

Stranger than fiction

Un mio amico mi ha dato l’indirizzo di un blog intitolato “primadipartire“. Chi lo scrive è un ragazzo più o meno mio coetaneo che si è tolto la vita Lunedì, dopo aver discusso con il mondo per mesi della sua decisione irrevocabile.
Leggendo il blog dal principio c’è diverso materiale su cui riflettere.
Non so se la mia curiosità nei confronti di questa vicenda sia pessimo “voyerismo” o tentativo di comprendere la psicologia di una persona tanto diversa da me.
Sono discretamente turbato.

PS: Leggendo il blog sopracitato ho notato diversi commenti di una “Bri” che tende ad esprimersi come la mia Bri. Che sia lei? Mah… forse sono solo allucinato… però…

Pur di non studiare

Non ho per nulla voglia di studiare.
Sono stanco ed annoiato e quindi provo a scrivere un po’ qui e vedere se mi torna l’ispirazione per tornare sui libri. In sottofondo mi accompagna “Under the Radar” dei Grade, gran bel CD per altro, e il ventilatore è azionato a velocità Schumacher nel tentativo di alleviare un po’ della calura che fa il suo ingresso dalla finestra di camera mia.
Questa è la mia situazione e riassumerla ha occupato solo qualche riga. Serve un argomento di cui scrivere se voglio tenere la patologia lontana ancora per qulache minuto. Al momento me ne vengono due, uno più serio ed il secondo nettamente più frivolo. L’idea è di iniziare da quello serio e chiudere poi in leggerezza.
Ho compilato e inviato il “modello unico” per la dichiarazione dei redditi in seguito a quest’anno di lavoro. Tra cinque anni lo stato mi restituirà i settecento euri che si è tenuto indebitamente dai miei stipendi e che, vista la totalità del mio introito e la fascia in cui si colloca, non avrebbe dovuto prendersi. Superato l’ingenuo stupore dovuto all’apprendere che il fisco trattiene preventivamente una percentuale di guadagni che verificherà se dover tenere o eventualmente restituire negli anni a seguire, solo dopo che il malcapitato l’abbia versata nelle sue tasche, mi sono soffermato a riflettere su un particolare: l’ottopermille. Credo si scriva proprio così, tutto attaccato, come si pronuncia quando se ne parla tra amici. Effettivamente non mi ero mai posto il problema di scegliere chi omaggiare dello 0,8% dei miei sudati risparmi fino ad oggi, anche perchè non avevo mai avuto sudati risparmi di sorta. Arrivato al capitoletto specifico la mia ferma convinzione era di devolvere questa somma a qualcuno che ne avesse realmente bisogno, evitando possibilmente di donarlo alla Chiesa Cattolica. Questo non perchè io non rispetti la previa citata istituzione, quanto perchè ritenevo e ritengo tutt’ora che da laico mi sarebbe spettata la possibilità di fare questa “beneficienza forzata” presso le casse di Telethon, Emergency, della Croce Rossa, dei Pompieri, della LILA, dell’AVIS e via dicendo di tutti i possibili enti socialmente impegnati che l’italia possiede. Invece no. Ecco l’elenco delle possibilità:
– Stato
– Chiesa Cattolica
– Unione Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno
– Assemblea di Dio in Italia
– Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi
– Chiesa Evangelica Luterana in Italia
– Unione Comunità Ebraiche in Italia
Ora, passi anche il fatto che lo stato debba obbligarmi a liberarmi di una parte dei miei guadagni in favore di enti che possono fare del bene nella società in cui vivo, trovo tuttavia assurdo limitare questi possibili versamenti extrastatali ad alcune rappresentanze religiose. Innanzi tutto cosa significa darli allo stato? Per cosa li userà? Se per gli ospedali, le scuole, gli ospizi sono ben lieto di darglieli, ma dove posso trovare le indicazioni ed i progetti per cui lo stato stanzia i fondi dell’otto per mille? Per quel che ne so potrebbe usarli per finanziare l’esercito e questa cosa mi andrebbe già molto meno bene.
Nel dubbio, passo oltre.
L’idea che anche solo un’esigua parte dei miei soldi vada nelle casse di chiese come la “mia” parrocchia a Brugherio (la S. Paolo di piazza Don Camagni) mi da il nervoso. Mai vorrei finanziare una comunità religiosa settaria, che distingue credenti di serie A e di serie B certamente non in base alla fede. Tuttavia ammetto che l’italia è piena di parrocchie che tolgono i ragazzini dalla strada, che aiutano chi ne ha bisogno e che svolgono mansioni socialmente validissime che finanziare non può che essere un bene.
Dilemma.
Tralasciando le altre comunità elencate (tra cui spicca l’Assemblea di Dio. E’ lecito chiedersi chi siano?) per totale assenza di motivazioni che possano spingermi a finanziarle, per questa volta ho deciso di dare il tutto alla Chiesa Cattolica, sperando che finisca nelle mani di chi ne fa buon uso. Il mio approccio è lo stesso del fuciliere del plotone d’esecuzione che spara sperando che sia proprio il suo fucile l’unico caricato a salve. Ultima nota, goliardica ma nemmeno troppo: se fossi rappresentante della Comunità Italiana Buddisti mi seccherebbe alquanto non beccarmi lo 0,8% degli introiti di Baggio solo perchè la mia religione per lo Stato Italiano non è abbastanza meritevole di attenzioni.
Il secondo argomento, quello frivolo, riguarda il mio kilt scozzese. Ho deciso di farmelo da me perchè comprarlo in loco potrebbe essere dispendioso. Il necessario consta di tartan economico 1,5mX2m (il cui colore è ancora da definirsi), poco materiale di merceria come filo e bottoni, una sarta (ruolo occupato con entusiasmo dalla Kla) e un po’ di lavoro. Inoltre, per darmi un aspetto ancora più elegante, rivestirò con parte del medesimo tartan le spalline del mio Eastpack.
Se non mi arrestano sceso dall’aereo, sarà una gran vacanza