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Lavori in corso

Dopo un paio di giorni di duro lavoro sono riuscito a dare al template del mio blog un look più consono alle mie esigenze. La novità fondamentale è indubbiamente rappresentata dalla colonna di destra, dove inserirò periodicamente la copertina dei dischi che si faranno notare o occuperanno grande spazio all’interno dei miei ascolti. Non è detto si tratti di dischi appena usciti, poichè spesso mi capita di mettere mano ad un cd dopo molto tempo e sentirlo tantissimo, magari anche più di quando l’ho avuto per le mani la prima volta. Credo sia giusto dare alla musica uno spazio in queste pagine, visto che si tratta di una componente importantissima della mia vita. Sotto lo spazio discografico ho spostato i links, così da non avere problemi ad inserirli anche in quantità copiosa. Dov’erano prima, se incrementati, avrebbero infatti reso difficoltoso l’accesso all’archivio ed alla lista delle pubblicazioni recenti.
Tutto sommato credo di aver fatto un buon lavoro, soprattutto se si considera il fatto che ci ho lavorato da solo e senza saperne nulla di HTML (fondamentali i link di help consigliatimi da Max ed i test effettuati da Bazzu, grazie ad entrambi). La mia soddisfazione però è del tutto teorica ed egoistica per via di qualche piccolo problema che potrebbe presentarsi su altri PC o con browser diversi da quello che utilizzo io. Per questo, ecco un paio di punti che tenderei a precisare:
1- Questo blog verrà progettato sempre e solo per le versioni aggiornate di IE, con la speranza che sia compatibile anche con altri browser, ma senza fare lavoro ulteriore perchè ciò avvenga (non ne sono in grado).
2- Questo blog sarà ottimizzato per risoluzioni non inferiori a 1024×768.
Attualmente, sul mio PC avente risoluzione 1280×1024 e utilizzante IE 6.0, la visualizzazione del tutto risulta ottimale*. Se tuttavia ciò non dovesse essere su altri sistemi rispettanti le clausule di standardizzazione, è buona cosa che il problema mi venga segnalato nella maniera più dettagliata possibile.
Lo script del templato sarà disponibile a chiunque lo chieda e voglia vederlo nel tentativo di aiutarmi ad ampliare il range di condizioni per la perfetta visualizzazione (compatibilità con diversi browser, risoluzioni, ecc…).
Non è male...
*Ecco come dovrebbe essere.

Melting pot

Oggi è arrivato in laboratorio un ragazzo giapponese che condurrà degli studi presso il Besta per le prossime due settimane. Non dico il nome perchè, sinceramente, sono in dubbio sul fatto che me l’abbia detto. Ho paura che il suo sia uno di quei nomi che estrapolare dalla frase in cui viene pronunciato è impossibile. Il suo arrivo ha portato nella mia vita lavorativa due principali innovazioni:
1- Non ho più il mio badge. Ho dovuto prestarglielo perchè lui arriva al mattino prestissimo e va via la sera tardissimo, quindi ne ha bisogno per entrare ed uscire. Bella fregatura visto che senza badge si resta chiusi fuori dal laboratorio ogni volta che se ne esce.
2- Dovrò parlare in inglese.
La seconda delle novità è, se vogliamo, la più rilevante. Il problema infatti non è solo dovuto al mio inglese pessimo, ma anche e soprattutto al suo. Devo ancora capire realmente se sia balbuziente, dislessico o semplicemente negato per le lingue straniere, tuttavia parlarci è una reale impresa. E’ vero che anche per lui deve essere la stessa cosa, visto che non ho certo una padronanza linguistica da Oxford, tuttavia nella sua maccheronicità il mio inglese possiede una certa limpidezza. Ogni parola, seppur pronunciata all’italiana, è separata dalle altre e distinguibile nel contesto. Le frasi del nipponico invece sono costantemente pronunciate tutte d’un fiato, interrotte solo da farfugliamenti di origine ignota (a meno che non metta il suo nome in ogni frase, perchè allora l’origine si chiarirebbe) e condite dalla proverbiale “L” a sostituire le “R”.
Non fosse per questi particolari, apprezzo molto lo scambio culturale che può innescarsi in un ambiente lavorativo come il mio. Al giapponese infatti si dovrebbe aggiungere Anieska, una ragazza polacca. Ha fatto il concorso per il dottorato e sembra l’abbia passato. Ora tutto sta a capire se vorrà accettare il posto. Dalle poche parole che ho potuto scambiarci quando ci ha fatto visita, pare piuttosto sicura di se. Si dice che addirittura abbia corretto Paola, la neolaureata che lavora con noi, sulla costruzione di un periodo in inglese durante una loro conversazione. Non so come avrei reagito se fosse capitato a me.
Intanto la mia lotta contro l’università procede nettamente appannaggio loro. Dopo la debacle di ieri ho provato a rialzare la testa. Devo assolutamente riuscire a dare un esame prima dell’anno nuovo e per fare questo ho sentito via mail due professoresse, rispettivamente di “Chimica Farmaceutica” e “Chimica Bioinorganica”, chiedendo se fosse possibile fissare un appello in Dicembre. Da noi infatti gli appelli si fissano contattando i professori, cosa che sarebbe anche comoda se realmente fissassero gli esami quando glielo si chiede. Sta di fatto che dopo più di 24 ore nessuna delle due mi ha ancora risposto. Domani telefonerò nei loro studi e proverò a vedere se almeno in questo modo mi degneranno di attenzione. Dubito, ma val la pena di fare un tentativo.
Ecco come sarebbe stato quanto scritto, se avessi dovuto raccontarlo al giapponese. Io infatti ragiono come un traduttore automatico: penso in italiano, traduco mentalmente e poi pronuncio il risultato ad alta voce. Come metodo è demenziale, ma se va bene quando lo fa Google non capisco perchè qualcuno si dovrebbe lamentare se lo faccio io.

You lose! Try again?

Eccomi qui, reduce da un penoso scritto a crocette di “Tossicologia” in cui mi è stato chiesto tutto fuorchè quello che ho studiato. Con questi presupposti, all’orale nemmeno ci vado così da evitarmi l’atroce dubbio di accettare o meno un voto perrimo. Mi chiedo a cosa possa servire un esame strutturato in questa maniera, ma forse è il caso di voltare pagina e mettersi sotto al più presto con altre cose. Finirà mai questa stramaledetta Università? Non sono troppo fiducioso, in questo momento, anche perchè di tempo per studiare ne ho sempre meno e la cosa certo non aiuta.
Intoppi come questo non fanno certo bene al mio morale, che in quest’ambito è sotto le suole da almeno un paio d’anni…

[Chiedere è lecito] Rispondere è educazione

Ho deciso di abbandonare la posizione di “muto ascoltatore” e prendere parte alle discussioni che si originano da quanto scrivo perchè le trovo molto interessanti.
Ciò nonostante continuerò a non cancellare nessun tipo di commento e mi limiterò ad intervenire e rispondere solo quando mi accorgerò che quanto ho scritto non è stato percepito come avrei voluto.

Henrietta Lacks never dies!

Mi sento un po’ in colpa nei confronti di questo blog. Proprio ora che quanto scrivo è motivo di vive ed accese discussioni non ho mai tempo da dedicare a queste pagine, aggiornandole solo di rado.
Il torneo che sto organizzando assieme ad alcuni soci è alle porte e tra quello, il lavoro e lo studio non ho veramente un minuto libero. Anche in questo momento per scrivere sto sottraendo tempo alla mia formazione universitara, tuttavia credo che la vita sia fatta di priorità.
Ieri sera sono stato ad una festa “dark” per il compleanno di Silver Fox. Il luogo preposto ad ospitarla era il Midnight, localino metal in quel di zona Porta Romana. Prepararmi per andarci è stato piuttosto fiko, tra lo smalto nero da stendere sulle unghie rigorosamente mangiucchiate e il pittaggio dei miei contorni oculari. Una volta pronto, nel mio vestito rigorosamente nero e dalla cravatta rosso fuoco, ero una sorta di Matt Skiba dei poveri. Non male.
Sono anche riuscito a farmi fare le corna dal DJ del locale che alla mia richiesta di “Fucking Hostile” dei Pantera ha risposto gridandomi: “Sei un grande!”. Certo, detto a me che il metal non lo sopporto potrebbe suonare buffo, ma in realtà stava a significare che mi ero ben mimetizzato e la cosa mi ha fatto piacere. Peccato non essere rimasto fino all’elezione del “più dark” della serata, tuttavia stavo crollando dal sonno e non avrei realmente potuto spingermi oltre. Il mio rammarico è dettato dalla convinzione che avrei vinto facile.
Al lavoro intanto si stanno susseguendo un po’ di novità. In primis ho finalmente iniziato a lavorare sul mio progetto e tempo una/due settimane dovrei poter mettere le mani sulle famose HeLa, cellule di tumore umano provenienti dalla cervice uterina di Henrietta Lacks, morta a causa di questa malattina nel 1951. In realtà non sono così sicuro del fatto che sia morta, visto che le sue cellule continuano a sopravvivere e proliferare (anche in maniera sconsideratamente veloce) in più o meno tutti i laboratori del mondo. Si potrebbe quasi dire che la signora Lacks ormai è immortale. Peccato che per diventarlo abbia dovuto morire e patire atroci sofferenze a causa del cancro. C’è dell’ironia anche a pensare che chi studia perchè i tumori smettano di proliferare nel mondo, non fa che continuare ad ingigantire ed espandere quello della povera Henrietta. Non so se l’opinione pubblica sia a conoscienza di questo fatto che, tengo a precisare, è tutt’altro che tenuto segreto. Probabilmente ne è all’oscuro visto che non ho sentito ancora nessuno lamentarsene in piazza. E di motivi per protestare ce ne sarebbero molti, credo. In fin dei conti ogni cellula del nostro organismo ha al suo interno tutto il patrimonio genico dell’individuo e quindi ne racchiude in se “la vita”. Eppure su questa questione non esiste un “Comitato per la Vita”, non c’è il Ruini di turno a sensibilizzare le coscienze, non vi è una campagna contro il “far west” e non vi saranno referendum entro breve.
Perchè? Io vorrei che qualcuno me lo spiegasse.
Ieri a “Che tempo che fa” è intervenuto Roberto Vacca a proposito dell’illuminismo. Serbo molta stima per quell’uomo, ha capito che l’arroganza si combatte solo con l’arroganza.

Sunday is not the end

E’ domenica sera.
Il week-end è finito, le partite si sono giocate tutte (anche se il meglio è stato sabato, con i ragazzi che hanno massacrato la vecchia signora) e non rimane altro da fare che andare a dormire. Tutto come al solito.
Invece la differenza c’è: domani non si lavora, così come Martedì. Che sia Halloween, i morti, ogni Santi o quel che vi pare, il succo è solo che si può riposare un po’. Mi ci voleva.
Senza l’incombenza della levataccia del Lunedì mattina, mi ero organizzato una piacevole serata in compagnia di Ambra, il cui apice nel programma era occupato dall’aperitivo che avremmo fatto assieme. Mi piace quando facciamo qualcosa di “particolare” io e lei da soli, mi fa stare bene. La serata avrebbe dovuto protrarsi anche nel post aperitivo, tuttavia una nebbia spaventosa è calata sulla padana e questo ha messo in allarme un po’ tutti all’idea dei chilometri che avrebbe dovuto farsi per rientrare a casa. Nel breve tempo trascorso assieme ho deciso di scattare qualche foto a lei e al mio cane, facendo qualche piccolo esperimento di luci/colori/flash/chipiùnehapiùnemetta. I risultati ottenuti non sono certo da copertina di Vogue, tuttavia alcuni scatti* mi piacciono molto, non tanto per la qualità, ma per ciò che esprimono.
Ora andrò a letto. Domani dovrò almeno iniziare ad esaminare i lucidi di Tossicologia, se voglio avere un quadro della materia per il 15 Novembre alias la data in cui mi è stato fissato l’appello. Nonostante questo ho sempre più intenzione di fare una capatina a Rozzano nel pomeriggio ed andare a trovare la mia Bri per recuperare il tempo che la nebbia ci ha sottratto oggi. Non credo le dirò nulla, l’idea è di farle una sorpresa. L’unico modo che avrà per saperlo sarà leggere queste pagine per tempo. Chissà se lo farà…
La Bri
* She’s so Emo…

Considerazioni nate nel traffico

Oggi ero in macchina e stavo ascoltando Wake the Dead dei Comeback Kid. Hardcore suonato come si deve, senza fronzoli, capace di darti la carica necessaria a stare nel traffico di Milano. Ad un certo punto mi soffermo a pensare: “Chi direbbe che questa musica violenta racchiude in se il messaggio cristiano?”. I CK infatti sono un gruppo dichiaratamente cristiano e su quel messaggio incentrano la gran parte dei loro testi. Nulla di male, tengo a precisarlo, tuttavia è singolare che nessuno parli mai del fenomeno del “Christ Rock”. Perchè se è vero quel che dicono i media, ovvero che la musica plasma le giovani menti e le porta dove vuole allontanandole dai valori, dovrebbe anche essere in grado di fare l’esatto opposto. Oltre ai Comeback Kid io ascolto un sacco di altri gruppi appartenenti a questo filone, come Anberlin, The Cootees, Dead Poetic, MxPx, Slick Shoes e Underoath solo per citarne alcuni, eppure non sono mai stato pervaso da un irrazionale desiderio di predicare il vangelo. Com’è possibile? Insomma, se ascoltare gli Slayers dovrebbe ridurre gli adolescenti dei provetti satanisti, perchè non accade anche il contrario? E anche qual’ora io fossi l’unico elemento non influenzabile e il fenomeno dell’indottrinamento musicale fosse reale, perchè nessuno ne parla in quest’ottica? Mi piacerebbe vedere un servizio di Lucignolo accanirsi su un ragazzo che, cantando “Hear that Sound” totalmente privo di autocoscienza, si mette a battezzare i suoi amici nel Lambro.
Certo che è una bella fregatura. Io da ateo ritengo molti dei testi delle sopracitate band molto belli. Apprezzo il livello di spiritualità che riescono in alcuni casi a trasmettere, ma forse dovrei temere di esserne inconsapevolmente influenzato? Non saprei. Certo che per chi ascolta un certo genere musicale, come può essere quello che ascolto prevalentemente io, è difficile anche essere indottrinato. Troppe contraddizioni.
Qui sotto riporto testo che mi ha portato a tutta questa riflessione. E’ preso dal sito Christian Rock Lyrics, grande database di bands e testi pro Gesù.
Tutto questo, ma soprattutto la pubblicità di Dogma che ho appena visto in TV, mi ricordano il “Cristo compagnone“. La prima volta che ho visto il film mi aveva letteralmente piegato in due.

This is our city of the dead
Another life holds its weary head
We hope, we try, we live, survive
Counting days, trying to get by
Waiting for the calling
Anticipation in the air
We hope and dream of difference
City sleeping, unaware
Break the silence, WAKE THE DEAD
Running through these streets alone
I’ll kick and scream, let’s break the hold
Cuz I swear, and this won’t render useless
I promise you, we’ve come this far
And I’m not stopping, I’m not stopping now
I’m not hiding in shadows
Wake up, Send out this message, it’s clear

You said, you said, you said
this time was gonna be different
WAKE UP THE DEAD

Coming alive, something stirs inside
This isn’t over yet
Shake off the dirt
Swallow regret
Stop living under the weight
Living under the weight of regret
Your regrets
DON’T LOSE HOPE
Don’t let it happen to you
DON’T LOSE HOPE
Which side are you gonna choose?
Cuz I believe, I believe it’s in you RISE!

We said, we said, we said
This time was gonna be different
WAKE UP THE DEAD

Playtest

Questo week-end l’ho dedicato interamente alle prove del torneo di GdR che stiamo organizzando qui in Brugherio.
Sabato la giornata è stata devoluta all’acquisto dei premi e all’impaginazione delle prime stampe, mentre tutta la Domenica ha visto svolgersi il famigerato playtest, ovvero una sorta di prova generale di quanto sarà poi il torneo vero e proprio.
Il tempo che ci separa dall’inizio delle ostilità non è molto, poichè il primo fine settimana di gioco sarà quello del 12/13 Novembre, ma direi che siamo ben messi e che dovremmo farcela (toccando ferro) senza troppi problemi.
La prova generale, che ha visto la partecipazione di Ze, Po’, Sturm e Leo è andata bene poichè sono uscite delle falle impreviste nella storia cui adesso potremo mettere delle pezze, evitando che simili problemi nascessero in sede di competizione. Oltre a questo chi ha giocato l’avventura sembra l’abbia gradita e questo ci rende piuttosto soddisfatti.
Perchè tutto venga bene serve tuttavia un ultimo sforzo e quindi in questa settimana ci sarà ancora da lavorare sodo. Devo ammettere che organizzare questo genere di attività è molto pesante, ma sa dare le sue soddisfazioni.
Molte meno soddisfazioni da dover litigare e farsi venire il sangue marcio per organizzare cose che:
1- dovrebbero essere belle e divertenti.
2- non portano nelle mie tasche nessun introito economico.
Tuttavia il mondo è bello perchè è vario e permette di venire a contatto con tante persone diverse, tra cui militano anche elementi della cui conoscienza farei volentieri a meno.
Poco male, la loro presenza nella mia vita passerà, prima o poi…
Inoltre il rapporto soggetti fastidiosi : soggetti simpatici è vicino all’1:100 e questo è un altro motivo che spinge ad andare avanti.
Se in questo perodo ho scritto e scriverò poco sul blog è per questo motivo.
Chiudo con una nota estemporanea e totalmente a se stante: qualcuno dovrebbe uccidere Celentano e tutti quelli che pensano sia “uno contro”.

La panka

La panka* è sempre lei, da anni.
Eppure sempre diversa.
Oggi, ad esempio, è tornata vicina agli antichi splendori.
La panka
* Questa è per tutti gli inquilini della panka, ma soprattutto per quelli che ultimamente hanno poche occasioni per vederla.