Attualità
Se è un po’ di giorni che non scrivo è semplicemente perchè non ho nulla da raccontare.
Se avessi scritto qualcosa sarebbe stato ancora una volta un quadro autolesionista incentrato sulla depressione imperante che mi affligge in quest’ultimo periodo. Il dubbio che più mi tormenta ultimamente è sapere se ho di colpo perso la felicità o mi sono semplicemente reso conto di averla persa già da tempo. Nulla di cui io abbia voglia di scrivere, comunque.
Per questo ho atteso di avere qualcosa di cui valesse la pena parlare, prima di tornare su queste pagine.
L’attualità è venuta in mio soccorso.
A tenere banco in questi giorni sono sostanzialmente due argomenti: quella pagliacciata che è la campagna elettorale per le elezioni politiche italiane e le vignette satiriche danesi raffiguranti Maometto.
Partendo dal presupposto che il mio interesse per entrambi gli argomenti è pari a quello mosso dal curling, dalla filosofia zen e dalla pesca d’altura, sono rimasto letteralmente agghiacciato da quanto si è innescato riguardo il secondo dei due fronti citati.
Folle aizzate dai governi, nel tentativo di convogliare l’odio e l’insofferenza che quella povera gente altrimenti riverserebbe su di loro, verso i propri nemici o semplicemente verso capri espiatori. La cosa è indubbiamente più facile se le folle sono accecate e soggiogate in virtù di un ideale religioso a cui non possono opporsi. Si può contrastare l’uomo che ci governa, ma certamente non si può contestare ciò che Dio ordina. Peccato che ciò che Dio ordina arrivi alla gente tramite l’uomo che la governa e che quindi spesso le due identità vengano a sovrapporsi. La stessa cosa la fece Hitler, che in parole spiccie fece credere al popolo che non c’erano soldi perchè se li intascavano gli ebrei. I governi giocano ad incanalare la rabbia e l’insofferenza della povera gente e la convogliano dove più fa loro comodo.
Banale.
Eppure la gente non se ne accorge.
Il mio discorso non è più legato al solo medio oriente, perchè è così ovunque. In america hanno i terroristi con cui accanirsi se manca la minima assistenza sociale e la povera gente muore di fame, da noi ci sono gli immigrati ed i cinesi da incolpare se c’è crisi economica e si fatica ad arrivare a fine mese. Tuttavia se un ragazzo sedicenne e rincoglionito dalla propaganda spara ad un prete in Turchia per giorni non si parla d’altro, mentre se quattro ragazzi, sempre giovani e sempre storditi dalla medesima propaganda, pestano a sangue un immigrato alla periferia di Milano forse se ne legge su “La Padania” e di certo non in chiave critica.
Ecco una bella sequela di ovvietà.
Tristi ovvietà, oltretutto.
A causa di queste ovvietà mi tocca vivere in un mondo governato dalla violenza figlia, ancora una volta, dell’ignoranza.
Forse nella gara a chi si libererà per primo dal peso delle dittature teologiche l’occidente è un po’ in vantaggio, ma certamente nessuno vede ancora il traguardo. In questa condizione non mi sento di giudicare nessuno. Forse mi sento di giudicarci tutti.
Chiudo con l’immagine presa dalla copertina* di un disco antecedente i fatti di cui sopra e, come giusto, passata totalmente indifferente.
* Se i Most Precious Blood fossero stati Iraniani? Se Mosconi fosse stato un imam? Chissà…