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Annotazione

Sono passati due anni da quando, pensando di aver fatto uno dei più grandi errori della mia vita, ho fatto una delle migliori scelte di sempre.
Mi sono regalato un pezzo di felicità.
Da quel Lunedì sera ne sono successe di cose, forse anche troppe, ma l’unica cosa che conta è che io sia ancora qui a sorridere pensando al tempo trascorso e senza paura per ciò che riserverà il futuro.
Questa credo sia la cosa più bella che l’amore mi ha dato.

Se l’ottimismo è il sale della vita, la mia dieta è iposodica

Non lo faccio per darmi un tono.
Non lo faccio perchè la gente cerchi di tirarmi su.
Semplicemente, se mi si richiede un parere sull’esistenza, questo non sarà mai troppo roseo.
Non mi piace il mondo in cui vivo.
Per niente.
Ogni giorno di più mi rendo conto di come la gran parte delle persone faccia da contorno, da comparsa in un copione scritto da pochi per gli interessi di pochi.
La gente come me passa una vita ad alimentare un sistema che disprezza dal profondo senza potersene distaccare, dipendente da qualcosa che vorrebbe veder finire e che allo stesso momento gli garantisce di mantenere quel tenore di vita agiato di cui non può fare a meno.
Questa cosa secondo me logora fino a che si ammette di essere impotenti e si accetta passivamente quanto orchestrato dall’alto pur di non rinunciare a quello che per noi è il minimo indispensabile, ma che sul dizionario si trova sotto la voce “lusso”.
Stando a cavallo tra la consapevolezza e la rassegnazione si vive piuttosto male.
E’ difficile contestare il sistema economico mondiale se non si è capaci di rinunciare ad internet, alla macchina col serbatoio sempre pieno, alle vacanze, a soddisfare qualunqe tipo di capriccio e all’aria condizionata.
Per questo bestemmio ogni qual volta che vedo la classe dirigente calpestare i più essenziali diritti umani, tuttavia non ho mai la lucidità di chiedermi come vivrei se non agesse come agisce, priva del minimo scrupolo.
Come tutti quindi, mi rivesto di ipocrisia e vivo pornto a sparlare del sistema che mi permette di vivere nell’agio da cui dipendo.
Un’immagine da volta stomaco, ma che sfido chiunque a contestare.
Il mondo fa schifo, di questo sono sicuro, e sono anche sicuro di supportare certe posizioni spinto unicamente dalla mia morale e non dalla consapevolezza di poterlo fare in virtù di privilegiato.
Tuttavia se faticassi a mangiare, probabilmente sarei meno idealista e la vita mi starebbe molto meno stretta.
Sono convinto che per mantenere l’euro forte sia necessario avvallare la politica omicida e immorale dello stato di Israele, so che non osteggiare il governo di Gerusalemme deve portare un qualche tipo di beneficio per noi europei, però non ho paura di passare per antisemita dicendo che è vergognoso come lo stato dalla stella a sei punte gestisce le questioni internazionali.
Tra l’altro è buffo vedere come si possa venir facilmente tacciati di razzismo se si osteggia Israele, mentre non sia assolutamente un problema accanirsi su palestinesi, libanesi e quant’altro. Anzi, l’insulto ai mussulmani terroristi ultimamente è quasi tutelato.
In uno scenario in cui due popoli ignoranti si muovono guerra in nome di entità fittizie, prendere le parti giuste diventa essenziale per restare tra i paesi del mondo che contano.
Via libera quindi a chi fa il mio bene calpestando le mie idee?
Questo e quanto vogliono che inizi a fare.
Questo è il segno della maturità, che a quato pare coincide con il riconoscere l’irrinunciabilità ai propri agi anche in virtù di comportamenti totalmente immorali.
Io non sono maturo.
A differenza di anni fa però colgo questa incongruenza di fondo e ne sparlo, conscio di non potervi porre fine.
Non mi fa stare meglio, non mi permette di vivere felice e spensierato questa realtà, ma almeno mi fa ancora sentire vivo.
Credo che sentirsi vivi sia riconoscere quanto la vita faccia schifo.
Persa questa capacità si è forse più felici, ma sicuramente meno consci di quello che è stare al mondo.
Probabilmente presto o tardi anche io perderò la capacità di rendermi conto delle cose e forse tornerò a trovare del buono in questa esistenza.
Questa pagina però resterà qui a ricordarmi come una volta, per quanto triste, depresso e amareggiato, fossi totalmente cosciente della dubbia esperienza che si chiama vita.

Test

Grazie a Dietnam ho trovato questo simpatico test. E’ sostanzialmente identico a quelli che girano per mail, se non fosse per il fatto che:
1- Non mi è arrivato per mail
2- Le domande sono realmente diverse dalle classiche “ti sei mai ubriacato?” o “pizza o spaghetti?”.
Ho deciso di farlo, ma senza ammorbare nessuno via mail perchè faccia lo stesso.
Cominciamo.

Parli ancora con la persona a cui hai dato il tuo primo bacio?
No. In realtà non ricordo nemmeno come si chiami. In realtà non era nemmeno stato un vero bacio, trattavasi più di “unione di labbra” da gioco “obbligo o verità” quando ancora era un gioco casto e puro.
Molto tempo fa.
Esperienza discutibile.
Lei però non era male.

Che musica sentivi quando facevi le elementari?
Queen e Vasco soprattutto. Direi che “Alba Chiara” è stata la mia canzone delle elementari, con un lieve distacco su “One Vision”.

Sei contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso?
Assolutamente no, anzi finchè matrimonio rimarrà sinonimo di diritti sociali direi che sono schifato che non venga data questa possibilità. Se ci si decidesse ad approvare le coppie di fatto potremmo finalmente fregarcene di cerimonie inutili e anche il Vaticano potrebbe smetterla di ammorbarci con la sacralità del matrimonio.

Sei triste in questo momento?
Non più del solito, il che non vuol dire no.

La maggior parte degli amici che hai ora sono vecchi o nuovi?
Credo di avere amici sia nuovi che vecchi. Certo, non sono tutti amici allo stesso modo, ma sono comunque includibili nella categoria.

Possiedi mobili di Ikea?
Il cestino e credo il letto.

Hai mai fatto qualcosa di vendicativo nei confronti di qualche collega?
No, non sono vendicativo e, soprattutto, adoro i miei colleghi.

Sei mai stato in terapia?
Purtoppo no, ma credo sia noto a tutti quanto mi piacerebbe andarci e quanto io ne abbia bisogno.

Hai mai giocato al gioco della bottiglia?
Si, ma non in maniera professionistica.
Diciamo che è capitato.

Ti è mai piaciuto qualcuno senza che tu glielo abbia detto?
Ovvio. Non sono certo il tipo che ci prova. Non sono nemmeno quello che muore dietro alle persone però, non ne ho voglia. Solo una volta sono stato cotto di una persona senza che questa ne sia venuta credo mai a conoscenza, ma erano altri tempi.
Terza media forse. Ricordo che mi ero fatto in bicicletta da casa alla Madonna del bosco con l’oratorio per vedere questa povera ragazza.
Un cretino.

Sei mai stato in campeggio?
Odio il concetto di tenda. Tuttavia ci sono stato più volte in bungalow. So che per i fedelissimi del campeggio non è la stessa cosa, ma per me lo è.

Hai mai avuto una cotta per un’amica di tuo fratello/sorella?
Sono figlio unico.

Sei mai stato in una spiaggia per nudisti?
Ci sono passato una volta da piccolo, tipo in quarta elementare. Eravamo in colonia in Toscana. Uno di quei campi estivi organizzati dal comune, la colonia più bella della mia vita. Era in un agriturismo toscano e ci avevano portato sulle rive di un torrentello. Non so se fosse una spiaggia per nudisti, ricordo però che c’erano diverse persone nude e che ci hanno portato via imbarazzati.

Hai mai mentito ai tuoi genitori?
Diriei di si, ma mai per nulla di serio.

Hai mai avuto un taglio di capelli così brutto da dover indossare il cappello per un mese di fila?
Si, anche qui alle elementari. Mi avevano tipo rapato a zero lasciandomi il ciuffo lungo da tirare in piedi col gel.
Me ne vergognavo tantissimo.
Da lì in poi ho avuto altri mille tagli imbarazzanti, ma non me ne sono mai vergognato.

Qual è l’ultima volta che hai dormito per più di 12 ore?
Dodici ore? Mah, forse quando andavo in vacanza al mare con gli amici.

Dov’eri il Capodanno del 2006?
A S. Piero in Bagno, un locus amenus nei pressi del Monte Fumaiolo.
A casa della Kla e dell’Ali.
Capodanno Estremo.

Da dove hai preso l’idea per il tuo nickname?
Dal fatto che tutti mi hanno sempre chiamato “Màncu”. Ho solo trovato un modo idiota per scriverlo.

Hai mai pianto per la morte di una celebrità?
Copiosamente alla morte dei Blink 182.

Di che colore è la biancheria che hai addosso?
Righe. Alla faccia della Bri e del suo odio per queste mutande.

Indossi sempre il reggiseno?
Non lo metto, mi stanno ancora su bene anche senza.

Cos’hai fatto stamattina?
Lavorato e studiato.

Cosa ha posto fine alle tue ultime amicizie?
Non averle curate e aver constato che anche dall’altra parte non ci fosse voglia di fare questo sforzo.

Hai mai spiato qualcuno per cui avevi una cotta?
Direi di no.
Però ho spiato tanta gente per cui non provo nulla.

Qual è stato l’ultimo concerto a cui sei andato?
BoySetsFire al Transilvania.
Bello.

Qual è stato l’ultimo programma che hai visto in televisione?
Il Tour de France che sto seguendo adesso.
Vai Gibo!

Cosa ti ferisce?
Mi feriscono un sacco di cose anche se non credo di darlo molto a vedere.

Prendi medicine?
Ormai non tantissime. Antistaminici più che altro.
Una volta ero dipendente da Aulin.

Che maglietta hai addosso?
Sono a petto nudo per via del caldo.

Qual è il tuo negozio preferito?
Assolutamente il Virgin Megastore di Piccadilly Circus. Tuttavia amo molto anche i negozi di vestiti dove abitualmente compro.
Adoro comprare vestiti.

Qualcuno che non vedi da un po’ e che ti manca?
Bazzu, più che altro perchè non è stata mia scelta non vederlo più. Tutti le altre persone uscite dalla mia vita non le vedo più perchè non ho interesse a vederle, quindi in realtà non mi mancano.
Certamente capita che abbia voglia di rivederle, ma credo che sia solo per sguazzare un po’ nella malinconia.

Ti importa cosa pensano le persone di te?
Dipende da chi sono le persone.
Sono sconosciuti? No.
E’ gente a cui tengo? Allora si.

Usi un PC o un Mac?
Ho un PC a casa e, tra poco, un PC portatile.
Odio i Mac.
In laboratorio ci sono solo Mac.

Usi il mouse o la tavoletta grafica?
Mouse. Non ho motivo di utilizzare tavolette grafiche.

Qualche sito dove vai ogni giorno?
Diversi Blog, qualche forum in cui però non posta più nessuno, Repubblica, Libero e un paio di webzine di musica.

Sei un esperto di computer?
No.
Diciamo che sono un utilizzatore consapevole.

Che tipo di carne preferisci mangiare?
Quella cotta alla brace e senza sale.

Che scarpa infili per prima?
Essendo una procedura mattutina, non ho ricordi a riguardo.
Lo faccio mentre ancora dormo.

Parlando di scarpe, ne hai mai tirato una a qualcuno?
Si, ma non era mia.

Quali gioielli indossi 24 ore su 24?
Gioielli è una parola grossa. Diciamo che, finche non l’ho perso durante la vacanza più brutta della mia vita il primo anno di università, portavo al collo un pipistrello di plastica regalatomi in ospedale quando mi hanno aperto.
Era un portafortuna.
Ora ho sempre addosso i miei braccialetti a sferette metalliche, riminiscenza di una gioventù punk.

Hai dei cereali in casa?
Non più, rubavano minuti di sonno.

Hai mai molestato sessualmente qualcuno?
Credo di aver molestato la Bri.

Sei mai stato molestato?
Sì.
Dalla Bri.
Più volte.

Hai mai visto la/il tua/o migliore amica/o nuda/o?
Amiche, manco a dirlo, no.
Per gli amici è diverso.
E’ un avvenimento epocale vederli vestiti.

Cosa ami fare nel tempo libero se rimani a casa?
Navigare in internet e ascoltare musica.
Quando non dormo.

The day after

E’ passato il giusto numero di ore perchè io possa parlare di ieri sera.
Intendo parlare della mia serata, perchè della partita in se non c’è nulla da dire oltre a quanto ho scritto nel post precedente. E’ anche per quello che a quel post non sarà mai possibile aggiungere alcun commento.
Non serve.
Le emozioni provate ieri, gli episodi e la festa invece meritano di essere annotati, anche se difficilmente potrò mai scordarli.
Come dimenticare l’atmosfera del pre-partita a casa di Simo, le bestemmie a profusione, i rituali scaramantici, la tensione, l’attesa di sapere il risultato da qualcuno vista la scelta di non guardare i calci di rigore* e l’esplosione di abbracci e baci una volta conquistata la coppa?
Impossibile.
Nel 1982 ero troppo piccolo perchè potessi ricordare cosa significa vincere un mondiale.
Ora lo so ed è indescrivibile.
In assoluto la cosa più coinvolgente che io abbia mai visto.
Un intero paese in festa.
Unito.
Splendido.
Questa mattina ho comprato la “Gazzetta dello Sport”.
Non lo faccio mai, tuttavia oggi era necessario.
Andrà incorniciata ed appesa in camera come cimelio così da poter essere conservata e magari riguardata tra vent’anni con il sorriso.
Proprio nel momento di maggiore distacco dal calcio, dopo aver visto i miei due idoli lasciare il Milan, dopo aver appreso di tutte le nefandezze che si nascondevano in seno al nostro campionato, ecco che questo sport è riuscito a regalarmi l’emozione più grande.
E’ proprio vero che il calcio è imprevedibile.
Dopo ieri sera non mi interessa come andranno i processi o la campagna acquisti.
E’ giusto che chi è colpevole paghi pesantemente e se questo significa uno, due o dieci anni in serie B non è importante.
Dopo aver assistito alla vittoria del mondiale sono pronto a tutto.

*guardandoli, a risultato noto, ero comunque un po’ teso.

Let’s talk abuot plus and minus

Sabato mattina.
Sono sveglio da poco e ho appena finito di mangiare.
Tempo di scrivere questa pagina e fare un salto in bagno e sarà ora di andare in laboratorio. Speriamo che la buona volontà venga in qualche modo premiata.
Non ho molto sonno.
E’ vero che sono andato a letto approssimativamente alle cinque del mattino ieri sera, ma è altresì vero che ieri pomeriggio, uscito dal lavoro, mi ero regalato un cospicuo sonnellino.
Non è proprio una sana condotta di vita, ma questo è il massimo che riesco a concedermi.
Tirare l’alba a chiacchierare con Missa era una piacevole abitudine anni fa, ora il suo ruolo è stato ridotto a simpatico diversivo.
Sarà la vecchiaia.
Comunque sia ieri è stato divertente, anche grazie all’Ali e a tutte le sue paturnie.
Giovedì invece sono sato ad una festa a tema Hawaii organizzata da un collega del besta che parte per tre anni alla volta della Germania. Ci sono andato con la Bri e mi sono proprio divertito.
L’ambiente lavorativo in cui mi trovo è decisamente piacevole anche al di fuori dell’orario di lavoro.
Questa è una grande fortuna.
I programmi per questo mirabolante Sabato sera danno in forte ascesa le quotazioni della “Fata Verde” dopo aver seguito la finalina mondiale. Il posto, inspiegabilmente, raccoglie molti consensi tra i miei soci. Dico inspiegabilmente perche si tratta di un locale del tutto fuori da quelli che sono i nostri standard di vita.
Forse è proprio per questo che ci andiamo.
Per sentirci esclusi.
Ho deciso di procurarmi tutte le serie di “Dharma & Greg” in attesa di riuscire ad avere l’ultima di “Dawson’s Creek” e la quinta di “Scrubs”.
Sono tristemente dipendente dai serial televisivi.

One step closer to life

Giungo ora dalla registrazione di Metodi Fisici in Chimica Organica e Chimica Analitica.
Venticinque.
Perfettamente in media.
Il mio compito era l’unico sufficiente su trentaquattro.
Devo ringraziare la professoressa che, sebbene non abbia l’abitudine di fare un orale dopo la prova scritta, mi ha concesso di andare a correggere il compito per migliorare il voto.
Esiste ancora gente degna di ammirazione all’interno dellUniversità.
Tirata quindi la consueta riga rossa sul foglio protocollo che reca l’elenco degli esami del mio corso, mi ritrovo a tre orali ed uno scritto dalla fine.
Come dire che ancora non vedo la luce, ma inizio a sentire dipanarsi l’odore stagnante di chiuso che impregna questo tunnel.
Oggi sono anche arrivati i dati degli esperimenti che ho svolto in questo week-end di lavoro. Neanche a dirlo, sono piuttosto enigmatici.
Credo che appena finito di scrivere queste righe manderò una e-mail oltre oceano al mio capo, chiedendo delucidazioni e possibilmente indicazioni.
Lo stronzo che sputa sulla mia macchina ha colpito ancora.
Era un po’ che non si faceva vivo, il vile, forse anche perchè avevo cambiato parcheggio. Oggi tuttavia sono arrivato tardi al lavoro e l’unico posto disponibile era quello soggetto all’insalivazione dei finestrini. Inutile dire che l’augurio che faccio a questa persona è il medesimo fatto poc’anzi al commentatore anonimo.
In casa continua a non funzionarmi il telefono. Fortunatamente la connessione questa volta funziona, tuttavia iniziano a girarmi fortemente i coglioni. Mio padre mi ha chiesto di informarmi riguardo a Fastweb, ma dalle prime info raccimolate la spesa raddoppierebbe.
Credo sia anche normale, magari con quel 50% in più ci si paga l’eventuale assistenza.
Tra ventisei ore gli azzurri affronteranno la Germania nella prima semifinale mondiale.
Tensione.

E fu

E fu così che andammo dal vecchio a cenare.
Niente di diverso dal solito.
Tanto pesce, tanto vino, tanta voglia di stare bene in compagnia.
Pronostico rispettato appieno.
Eccomi qui, scarsamente capace di percepire la realtà per quello che è, in camera mia.
Solo.
In testa tanti pensieri e poca lucidità per connetterli tutti.
Avrei voluto parlare con qualcuno, ma forse è stato meglio che non ci fosse disponibilità in questo senso.
Spaesato tra ciò che penso e quello che forse dovrei pensare, ma che in realtà è lontano dalla mia mente.
Vuoto.
Tirando le somme sono poche le certezze.
Una è che sono dannatamente innamorato.
Se questo è un bene o un male non è certo il momento per stabilirlo.
Di sicuro adesso senza la gioia di essere totalmente preso da una persona vivere sarebbe ancora più insopportabile.
E allora basta pensare.
Basta riflettere.
Basta scrivere frasi sconnesse che chiunque potrebbe leggere e interpretare in chissà quale maniera.
Credo di desiderare che l’80% delle persone che leggono queste righe non lo facessero.
L’altro giorno mia zia Enza mi ha lanciato una battuta sul blog.
Forse ho frainteso, ma credo di aver capito che i miei ne siano lettori e ne parlino con i loro amici.
Non so perchè ma questa cosa mi fa schifo.
Mi piace l’idea che sconosciuti leggano i miei sproloqui, ma odio pensare che lo facciano persone cui sono così strettamente vicino.
La mia più grande paura è che percepiscano miei eventuali disagi solo leggendo queste righe e non vivendo a contatto con me quotidianamente.
Sarebbe triste.
Come cazzo sono finito a parlare di sta faccenda?
Sto cavalcando l’onda emozionale disinibita che le cene dal vecchio causano sovente e, ad essere del tutto sincero, ora non me ne preoccupo minimamente.
Domani probabilmente sarò imbarazzatissimo da quanto ho scritto.
Sono fatto così e non ci sono parole per descrivere ciò che penso di me.
Forse dovrei rileggere il tutto.
Forse dovrei chiudere e andare a dormire.
Senza dubbio scrivere questa pagina mi è molto piaciuto.
Se qualcuno entrasse nella mia stanza, mi sventrasse e spalmasse su foglio elettronico i miei stati d’animo al momento, sarebbero perfettamente sovrapponibili a questa delirante pagina.
Che immagine orribile.

Google hit list [Giugno 2006]

Giugno finisce oggi e quindi è il momento di stilare la classifica delle “gugolate” più assurde che hanno portato persone su queste pagine. Mattatore del mese è stato sicuramente Tom Delonge, presente in decine di ricerche diverse sebbene nessuna particolarmente degna di nota. In classifica ho inserito la migliore.
Moltissime anche le ricerche inerenti il mio lavoro, tuttavia non essendo divertenti ho deciso di escluderle.
Per finire ho anche estromesso due ricerche che farebbero sorridere unicamente chi conosce i soggetti in questione e quindi non immediate. Vorrei capire tuttavia chi è che finisce sul mio blog cercando “bazzu” o “geometra carlo vergani”.
La gente è strana.
Ecco la classifica.

1 – dulza l’uga
2 – foto di pompini
3 – brugherio satanisti
4 – al mercato dell’arredamento di fizzonasco base musicale
5 – template per blog tom delonge
6 – foto della canalis mentre fuma
7 – balletti imbarazzanti
8 – tartan scozzese annoiato
9 – oi oi oi oi oi oi oi oi pippo inzaghi segna per noi
10 – dormire con bocca aperta