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Waste of time

Checcazzo.
Avrei dovuto essere a letto da almeno un’ora.
Sono cotto da almeno cinque.
Le quattro cose che mi devo portare in montagna sono ancora lì ad aspettare che le metta nello zaino.
I piatti che ho detto avrei lavato un paio d’ore fa sono ancora lì che mi guardano dal lavandino.
Con in sottofondo l’ultimo Coheed and Cambria e l’ultimo Linea 77 me ne sono stato al pc a buttare via il tempo.
Due dischi carini, entrambi meglio dei predecessori al primo giudizio.
Ieri sera sono andato al cinema a vedere “Non è un paese per vecchi”.
Bello.
Sbadiglio.
Perchè non me ne vado a dormire?
Internet è un pusher privo di scrupoli, ti da ciò che vuoi e non si prende responsabilità.
La colpa resta a te, che sei troppo debole per dire di no e che assecondi le tue dipendenze fino a star male.
Ultimo sorso di Santal Nature Mix Blu.
Domani mattina lab meeting alle nove.
Checcazzo.

Photos Manaudou naked – foto della Manaudou nuda

Per tantissime ragioni trovo assolutamente doveroso divulgare una pagina con tutte le foto compromettenti della Manaudou (grazie a Dietnam, as usual).
Provo ad elencare i principali:
– E’ Francese.
– Questo alzerà credo non poco le visite al mio blog.
Detto questo preciso che a mio avviso la Manaudou è un cesso.
Prossimamente su queste reti il resoconto della mia breve ed intensa esperienza a Napoli nonchè le classifiche musicali del 2007 che volge al termine.
Chiudo con il link.

4 Gennaio 2008: l’evento

L’idea è venuta fuori ieri sera durante un ottimo aperitivo al Dynamo, in attesa di sentire l’ultima data acustica di Fabrizio Coppola.
Giusto per completezza: grandissimo live, da pelle d’oca.
Tornando all’idea, beh, spiegarla è molto semplice.
Il tutto nasce dalla volontà mia e di Zetter di cimentarci, dopo l’enorme successo de “Il Signore degli Anelli”, in una nuova impresa cinefila.
Questa volta non si scherza.
Questa volta sarà il turno dell’intera saga di “Die Hard – Duri a Morire”.
Il 4 Gennaio 2008 un gruppo di temerari ancora da definire si ritroverà a casa mia, rigorosamente in canottiera, e si potrà gustare in sucessione “Trappola di Cristallo”, “58 Minuti per Morire”, “Duri a Morire” e l’ultimo “Vivere o Morire”.
Fino a qui nulla di particolarmente innovativo in verità, tuttavia le nostre menti hanno iniziato a galoppare veloci e ne è nato un contest strabiliante.
L’intera maratona verrà trasmessa in streaming su internet e durante il suo svolgimento ci sarà perfino un concorso a premi.
Nota: non è il momento per i dettagli, non voglio rovinare la sorpresa a nessuno, tuttavia posso garantire che nessuna legge sul copyright verrà violata.
Che mi preme al momento è risolvere alcune problematiche organizzative.
In primo luogo le adesioni.
Casa mia non è certo l’Arcimboldi e quindi i partecipanti non potranno essere moltissimi. Pensavo ad un massimo di 6/7 persone compresi il sottoscritto, Zetter e J. Per chi volesse aggiungersi ed essere tra coloro che vivranno l’evento di persona e non dietro un monitor, vale la regola aurea del “chi primo arriva”.
Il numero delle persone è legato non solo alle dimensioni della mia dimora, ma anche alla sistemazione degli ospiti.
Il mio soggiorno è ancora totalmente inarredato. Questo comporta spazio in più, ma minore comfort. Non avendo un divano pensavo all’utilizzo di materassini da spiaggia e roba simile, ma è ancora tutto in fase talmente embrionale che ci sarà modo di trovare qualcosa di più adeguato.
Altro problema è che sono ancora sprovvisto di TV.
Questo però dovrebbe costituire un problema di poco conto, potendo facilmente supplire tramite schermi PC facilmente collegabili a qualsivoglia lettore DVD.
Sarà un grande evento.
Come aperitivo alla maratona verrà proiettato anche “L’ultimo Boy Scout”, pellicola che segna il punto più alto della carriera del Willis attore. La visione di questo ulteriore film non sarà inserita nell’evento e sarà quindi esclusivamente riservata a chi tra i partecipanti “live” volesse usufruirne.
Io me lo guarderò di sicuro, anche per testare l’impianto che verrà installato per la serata.

Fuck you skateamerica.com!

If you are a skater, or a snowborder, or a fuckin’ poser like I am and you live in Italy, probably you may have some problems in finding clothes, band merchandise and shits like these.
Honestly, I have to say that there are a lot of great shops near the place I live and I usually buy there all my stuffs, but sometimes finding what I’m looking for gets quite difficult and so I have to resort to the web.
Surfing the net I hit on www.skateamerica.com.
“Welcome to the #1 Skateboard Mailorder Dealer in the world“.
Wow, I thought, heaven is a place on web!
It was September the first.
I immediatelly asked my friends and my girlfriend if someone would like to order something with me, in order to divide the shipping bill.
Ambra chose a pair of sandals, a belt and a pair of gloves.
I chose a Blink 182 old style t-shirt. I know, Blink are on hiatus since 2005 and the t-shirt I like is a 1999 item or even older, but ehi, skateamerica is the #1 Skateboard Mailorder Dealer and they make impossible to become possible. In fact the t-shirt is available and ready to ship immediately.
Can’t belive me? Look at this. I asked an M size.
Can you see it? Is STILL available and ready for shipping.
Ok, I’ll come back on this later.
Max, a friend of mine, chose a Billabong Shirt and an Atticus T-Shirt.
We made the order on September the sixth.
Skateamerica.com take the payment from my credit card on September the seventh.
Ok, they are fast ‘cause they are the #1 bla bla bla. I thought they will be fast in shipping too.
I was damn wrong.
After about a week, the customer service contacted me telling that the Atticus t-shirt was no more availabe. They told me I have to choose an alternative product.
If a product is no more available I think it has to be cancelled from the order, ‘cause I want that particular product and not another one, but Max is a nice guy and accepted to change the t-shirt.
This time he chose a Volcom one.
After another week, the customer service recalled me telling that even the Volcom t-shirt was no more available. As the last time, Max had to choose an alternative.
Max is a nice guy, but nice guys get sick too.
We asked to delete the item from the order.
We didn’t want any fucking alternative product.
A couple of days and more than a couple of e-mails later they finally cancelled the product from the order, but not from the bill.
Skateamerica wanted me to pay for a t-shirt I will never receive.
The #1 of Mailorder Motherfuckers started to irritate me.
I wrote them a mail telling that paying for a t-shirt that will never be shipped sounds like a fucking rip-off.
Probably I wrote them more than a single mail, but in the end they cancelled the item even from the bill.
This happened October the second.
Today, October the fifteenth, the order isn’t already been shipped.
Why?
Nice question.
I don’t know exactely what the hell is happening to my order, but if I check the Order Status on the skateamerica.com customer page I can see that the problem is my Blink 182 t-shirt.
Yes, the one I linked above.
The one marked as “ships immediately” on that goddam site.
Fuck you skateamerica.com.
I hope people read this post and make you the #1 Out Of Business Mailorder Service.
I dedicate you a line form Propagandhi, maybe you sell their merchandise too: stick the fucking order up your goddam ass, you sonofabitch!

I tried to write these lines in English so guys I’m talking to could understeand.
I know my English is terrible so I’ll accept any kind of hint to make this post get clearer.

Come da programma

Il doveroso saluto a Steps, neoacquisto della comunità blogger e prossima aggiunta alla lista dei miei link, e l’impegno per ora messo nel tentativo di realizzare un Tattoo per la Bri (alternativo a quello da lei deciso) non potranno distrarmi dal vero e preannunciato scopo di questa paginetta.
So straight ahead and let’s talk about music!
Stare al passo di tutti i CD che sono usciti o che ho deciso di procurarmi seppur vecchiotti in questo periodo è impresa titanica.
Troppa carne al fuoco, troppo poco tempo a disposizione, troppo spesso prodotti non convincenti al primo ascolto e quando si hanno tanti dischi da ascoltare, il primo ascolto è decisivo: se il prodotto non convince dal principio è facilissimo accantonarlo per dar spazio ad altra roba.
Spesso mi capita che a distanza di tempo quegli album accantonati con eccessiva fretta mi ritornino per le mani in momenti di stanca o di piattume sonoro, ma nessuno può dire se sarà così anche questa volta.
Vedremo.
Bando alle ciance e via di approccio metodico/analitico.
Potrei addirittura fare un elenco puntato.
No, sarebbe eccessivo, vado per paragrafi.
Spero di riuscire ad essere breve.
Biffy Clyro – Puzzle
Sto letteralmente consumando questo CD e più lo sento più mi convinco che sia uno dei migliori capitatimi per le mani nel 2007, se non il migliore in assoluto. Se dovessi descriverlo direi che suona come il figlio nato dallo stupro dei Jimmy Eat World da parte dei Maximo Park. Per i fruitori della musica indie di questi anni ( che poi di indie ha giusto il nome) probabilmente non sarà nulla di che, ma a me che questo indie proprio non lo sopporto piace a dismisura.
Darkest Hour – Deliver us
Il percorso dei Darkest Hour è giunto al capolinea. La lunga e tortuosa strada che porta dall’hardcore al metal è stata percorsa fino in fondo. Ci sono voluti quattro dischi per passare dal suono di “So Sedated, So Secure” a quello di quest’ultimo lavoro, quattro dischi in cui il demone del trash/death metal ha saputo ritagliarsi sempre più spazio a colpi di riff e doppio pedale rullante, fino a prendere definitivamente il controllo della situazione. “Deliver Us” è il CD più tamarro che si possa reperire in casa mia, almeno da quando ho eliminato “City of Evil” degli Avenged Sevenfold. Io lo odio, il metal, eppure questo disco mi piace e non so che cazzo farci. Questo continuo susseguirsi di assoli mi sta rubando l’anima insieme ai dannati cori melodici che i Darkest Hour hanno deciso di introdurre nel loro sound. Già mi vedo con i capelli lunghi, il chiodo e la maglietta dei metallica. Che schifo.
Silverstein – Arrivals and departures
Qui essere breve è facile. Questo disco è identico al precedente. Drammaticamente identico. Ora, se loro non hanno nulla di nuovo da dire, perchè dovrei io?
MxPx – Secret weapon
Disco sorpresa. Per quanto mi riguarda gli MxPx sono “Life in General” e “Slowly going the way of the buffalos”, tutto ciò che è venuto dopo o prima non l’ho mai considerato più di tanto. Devo ammettere però che quando tempo fa uscì “Panic” dentro di me pensai: “Ok, gli MxPx non sono più loro ormai da tempo, però in quanto a melodie cagano in testa all’80% dei gruppi pop-punk dei giorni nostri raccogliendo un centesimo del consenso”. Questa cosa la penso tutt’ora, anche perchè “Hear that sound” da sola metteva e mette tutt’ora in riga l’intera produzione pseudopunk del nuovo millennio, tuttavia quello che non avrei mai immaginato è che i tre anzianotti potessero tornare a suonare qualcosa che, almeno a me, ricordi così tanto ciò che gli MxPx sono stati nei gloriosi ’90. Questo non vuol dire che “Secret weapon” sia un CD “100% old style”, ma almeno può sembrare suonato dalla stessa band che ho amato da giovane. Può non essere molto, ma a me basta ed avanza per promuovere questo disco a pieni voti.
Mae – Singularity
Sarò sincero, l’ho spento alla quinta traccia. Insulso. Magari questo sarà uno dei casi in cui potrò smentirmi in futuro, ma per farlo dovrei rimettermi nell’ottica di ascoltare questo disco e non credo sia una cosa facile per il momento.
The Used – Lies for the liars
I The Used appartengono alla stessa famiglia dei Silverstein, famiglia con un male congenito che sta facendo avvizzire l’albero genealogico in maniera drammaticamente veloce. A differenza dei cugini però, loro provano a non lasciarsi morire e curano il loro suono con un po’ tutto ciò che di trendy c’è al momento. Non so quanto questo possa essere stato un tentativo disperato ed irrazionale oppure una furba e studiata mossa a tavolino, sta di fatto che l’accozzaglia di suoni che ne è uscita a me piace. Certo, se ripenso al “Self Titled” da loro licenziato ormai troppi anni fa, la voglia è di spezzare il nuovo disco a metà, tuttavia inserito nel contesto attuale del genere è a mio avviso più che dignitoso. In alcune tracce però sembrano i Fallout Boy e questo non posso proprio perdonarglielo. L’ago della bilancia sarà la prova live. Li aspetto al varco.
Fightstar – One day son, this will all be yours
Ok, l’ho ascoltato alle 3 di notte. Avevo sonno. Mi sono addormentato a metà. Questi sono buoni motivi per dargli un’altra possibilità, ma non ripongo nella cosa molta fiducia. Purtoppo la diagnosi è la stessa dei Silverstein: disco fotocopia, idee finite ed una preoccupante tendenza al cliche.
Vanilla Sky – Changes
Spreco di banda dell’aDSL. E pirla io che l’ho scaricato per sentire le tracce cantate da Mark Hoppus. Dio mio, quanto ancora soffro per la fine dei Blink.
Strung Out – Blackhawks over Los Angeles
Disco mezza sorpresa. Dopo “Exile in Oblivion” pensavo non sarei più riuscito ad ascoltare un CD degli Strung Out dall’inizio alla fine e questo nuovo lavoro mi ha smentito. Troppo poco per salvarlo però, quando sull’altro piatto della bilancia ci si mettono “Twisted by design” e “Subhurban teenage wasteland blues”.

Direi che come recensione può bastare. Alla fine la valutazione complessiva delle release del 2007 fino ad ora non è negativa, durante l’estate ho sicuramente avuto roba da sentire a sufficienza.
Il fatto che con tutti questi dischi io mi sia gettato anima e corpo per tutto Agosto su “Rode hard and put away wet” dei Diesel Boy (2001) suscita in me non poche domande.
A tutte queste domande c’è un’unica risposta.
“Me and Kate”.

La posta del cuore

E’ tempo di aggiornare il blog. Troppo è passato dall’ultimo mio scritto e, se ciò è accaduto, è per via di alcune questioni che proverò a spiegare nel vano tentativo di alleggerire il peso sulla mia coscienza. Innanzi tutto gran parte della colpa va ad Emofobia. Sono infatti stato risucchiato nel vortice dei suoi commenti ed ora ogni volta che ho qualche minuto libero do la precedenza a quel “blog”. Grazie alle due ragazze che hanno generato quella “comunity” ho trovato come dare libero sfogo alla mia passione per lo scontro verbale, la polemica e le provocazioni.
Mi sto molto divertendo.
Ok, ammetto che non sia propriamente ciò che si può definire un passatempo intelligente. Direi più che è una sorta di dipendenza la mia.
Sono drogato.
Mi preme riconoscere una certa correttezza nelle due autrici e in alcuni degli assidui frequentatori di quelle pagine visto che per il momento si sono dimostrati disponibili allo scambio di vedute senza cadere nella provocazione e quindi senza lasciarsi andare ad insulti. Se questo da un lato è indubbiamente positivo, dall’altro limita parecchio il mio divertimento, privato in questo modo degli attacchi a testa bassa di chi non ha l’intelligenza per capire che alla fine è tutto un gioco e che a nessuno viene in tasca nulla da tutto questo.
Oggi però anche la mia anima sadica è stata premiata grazie all’intervento di tal Vincent, che al colmo del priprio furore causato dal mio continuo dissentire, ha risposto qunto segue:

“Manq, il TUO discorso non sta in piedi, perchè chi ti ha mai chiesto di dire a qualcuno che è immaturo? Ti ha mai chiesto nessuno di andare in giro a scrivere che odi emofobia? Non vedi che così facendo sei quello che dice di farsi i cazzi suoi e poi va in giro a sputtanare? Sei veramente un ipocrita…e poi, dai, a 26 anni con un blog nero/rosa che usi come diario? vogliamo vedere chi è immaturo o almeno “CHI E’ UN UOMO?” Prima di andare in giro ad esprimere opinioni misere e picchiarci figure ancora più misere, pensa :

 A: da dove vieni;
B: quanti anni hai
C: ti sei mai chiesto se hai ancora gli “attributi” o ti sono caduti insieme al tuo buongusto?
D: da quanto non hai un amplesso con un essere umano femmina?

Io comincerei a rispondere, se ti interessa mi dai la tua email e ti mando un modulo dal titolo:
IO E LA MIA SESSUALITA’: M o F?
e ancora:
QUAL’E’ LA MIA ETA’ MENTALE?

Namaste

Vincent”

Inutile dire che la mia mail gliel’ho data di corsa. Quest’uomo è indubbiamente un genio. La parte che più mi ha entusiasmato è quella in cui mi chiede “vogliamo vedere chi è UN UOMO?”. Avevo seriamente paura mi volesse picchiare, ma poi ho ricordato che non mi conosce e quindi mi sono tranquillizato. Adesso però vivo con il tarlo di sapere quale sia la mia età mentale, oltre che nella vergogna causata dal fatto che mi piaccia l’accostamento nero/rosa.
Spero mi mandi presto i moduli.
Comunque sia visti gli incontri che si fanno da quelle parti non mi biasimo se continuo a perderci del tempo.
Magari qualche vero uomo inizia a commentare anche il mio blog.
Speriamo.
L’altra ragione per cui ho avuto poco tempo per aggiornare è che mi sono nuovamente tuffato nelle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di R.R. Martin. Sono giunto al 4° volume, la Regina dei Draghi, dopo aver divorato letteralmente la seconda metà del terzo. E pensare che la prima metà mi aveva molto annoiato. Comunque sia ora sono presissimo dalle vicende dei vari casati e leggo con avidità pagine e pagine nell’attesa che qualcuno dei personaggi che odio venga ammazzato per mano di qualcuno di quelli che amo. Purtoppo pare che Martin abbia il gusto macabro di far andare le cose esattamente all’opposto, visto chi mi è morto “tra le mani” a poche pagine dall’inizio del nuovo capitolo.
Non saranno libri di chissà quale spessore, ma appassionano e questo è quanto chiedo alle mie letture. Per questo forse non mi sento adatto ad aNobii.
Ora, neanche a dirlo, torno a leggere un po’ prima di dormire.
Magari mentre lo faccio butto lì un ascolto al CD dei Biffy Clyro.
Magari però, non vorrei distrarmi.

Che bello quando qualcosa ti sorprende!

Sono stato al cinema a vedere Transformer. Non avrei nemmeno dovuto andarci perchè sta sera sarei dovuto andare dalla Bri a fornirle del sostegno morale, perchè sono uscito tardissimo da laboratorio e perchè non avevo la minima intenzione di spendere dei soldi per vedere quello che pensavo fosse una solenne idiozia.
Dopo averlo visto sono contento di esserci andato.
Mi sono divertito un sacco.
Ok, è una solenne idiozia, questo non posso certo negarlo, però è una di quelle idiozie che in sala Meagtheater rendono parecchio. La cosa bella poi è aver visto un film divertente come non mi capitava dal primo episodio dei Pirati dei Caraibi, visto anche quello per pura coincidenza.
Il protagonista è un genio assoluto, la protagonista è bellissima, la colonna sonora è per metà tratta dal nuovo degli Used e gli effetti speciali meritano assai.
Sono soddisfatto.
Vado a letto felice.
Oggi mi è anche capitato di fare visita al blog Emofobia e di lasciare un commento. Vediamo cosa ne esce, sono incuriosito dal fenomeno.
Cazzo, sono quasi le due.
Domattina ho lab meeting alle nove e prima di farlo devo riuscire a trasfettare.
Cazzo.

Notte fonda

Volevo scrivere un bel post prima di partire.
Lo giuro.
Eppure adesso che mi trovo di fronte al monitor costretto ad interloquire con le mie idee, sento queste mie intenzioni pretenziose sfuggire da me come scarafaggi alla luce. La causa di tutto questo credo stia nell’aver impiegato una buona mezz’ora ad aggiornare il template del blog. Nuovi link da aggiungere, vecchi ed inutilizzaati collegamenti da rimuovere, nuovo disco del mese da scegliere e presentare. Da quando “hosto” il blog su un server esterno a blogger.com le operazioni di restyling si sono tramutate in massacranti epopee e questo, in accoppiata alla mia perenne disattenzione, mi causa enormi problemi.
Prendiamo il caso odierno: avevo scelto come disco del mese “False Cathedrals” degli Elliott, fresco di acquisto e già consunto dalla vagonata di ascolti. Gli Elliott tuttavia pare non abbiano un sito internet di alcun tipo e siccome non amo fare le cose in maniera approssimativa, ho deciso di esautorarli e rimpiazzarli con i Dillinger Escape Plan. Quale passaggio logico mi abbia portato a sostituire un gruppo come gli Elliott con quella macchina assassina che sono i DEP non mi è tutt’ora chiaro, ma forse è meglio così.
Buttati quaranta minuti per questa faccenda sono passato all’aggiornamento dei link. Sono molto lieto di presentare a tutti il blog della mascotte ufficiale del laboratorio in cui lavoro: Capitan Falcon. Io non sto bene di testa, questo è assodato, tuttavia mi consola sapere che anche le persone con cui lavoro non siano proprio ciò che si suol dire normali. Oggi Paola ha deciso di creare questa mascotte che, sulla falsa riga del nano di Amelie, dovrà essere portata da ciascuno di noi in giro per il mondo. L’idea è molto carina, niente da dire, ed anche il pupazzo in se è riuscito bene, però a 26 anni suonati giocare a costruire amici immaginari non penso sia ascrivibile alla sfera delle così dette normalità.
Sistemate tutte queste cose ho dato il via all’aggiornamento del template.
Esattamente 40 millisecondi dopo aver premuto il pulsante “Ripubblica l’intero blog” mi sono reso conto di aver dimenticato di aggiungere il neonato blog di Aledoni alla mia lista di consigli.
Bestemmie come a piovere non hanno posto rimedio alla situazione, come ovvio che fosse.
Per questo motivo mi ritrovo ancora qui alle 3.11 di notte, a 49 minuti esatti dal suono della sveglia che mi ricorderà l’imminente partenza per il Regno Unito.
Mi si chiudono gli occhi.
Non ho tempo per dormire seriamente.
Devo pubblicare le googolate di Giugno.

Una valida alternativa alla TV

Se utilizzata come si deve, Internet è una grande risorsa. Questa sera ad esempio mi sono ritrovato a casa con nulla da fare. La giornata al lavoro è stata letteralmente massacrante e quindi i buoni propositi di studiare l’articolo da presentare Giovedì mattina ai colleghi sono svaniti nonappena messo piede fuori dal laboratorio. Trovare qualcosa di anche vagamente valido da guardare in TV è ormai impossibile e così, dopo aver ascoltato qualche bomba di calcio mercato e aver assistito al divertentissimo siparietto della telefonata di Berlusconi a Ballarò, sono rimasto privo di occupazione. Mi sono così affidato alla rete. Sabato sera scorso ho installato sul mio computer SopCast, un programma di TV streaming che mi ha permesso di guardare i secondi due quarti di Cavs-Pistons dopo che quel vecchio di Simo mi aveva allontanato dalla sua taverna causa sonno. Anche questa sera questo programma si è rivelato quantomai comodo. Spulciando tra i suoi canali infatti ne ho trovato uno che trasmetteva la versione originale di Grindhouse, il film di Rodriguez e Tarantino uscito ad Aprile. Questa versione comprendeva due film, “Planet Terror” di Rodriguez e “Death Proof” di Tarantino, con in più 4 fake trailer di altri improbabili film, la cui regia è stata curata dallo stesso Rodriguez, da Rob Zombie, da Edgar Wright e da Eli Roth. In sostanza la pellicola vuole rappresentare una tipica serata al Drive-In in cui vengono trasmessi B-Movie horror/splatter anni settanta e mi sbilancio subito dicendo che il progetto è riuscito in pieno. Il tutto infatti è realizzato con maestria e dovizia di particolari: c’è l’ effetto rovinato sulle pellicole, c’è lo stile di ripresa dell’epoca, c’è una colonna sonora fatta ad hoc e ci sono perfino chicche come le finte ombre della gente che passa davanti al proiettore e la pellicola che ad un certo punto si inceppa e prende fuoco.
Solo questo varrebbe la visione del film.
La pellicola si apre con il primo trailer: “Machete”, diretto da Rodriguez. E’ bastato questo perchè tutta l’opera si accattivasse le mie simpatie. Una stigmatizzazione perfetta degli action movie anni 70 che personalmente mi ha spaccato dalle risate. A seguire parte il primo lungometraggio: “Planet Terror”, dello stesso Rodriguez. L’opera vuole essere un manifesto del genere splatter e ci riesce al 100% (almeno dal mio profano punto di vista) combinando ondate di sangue palesemente finto a battute demenziali perfette per il contesto. Voto 10 a Rodirguez, quindi per entrambe le sue parti.
A questo punto, prima dell’inizio di “Death Proof”, passano gli altri tre fake trailer: “Werewolf women of the S.S.” di Rob Zombie, “Don’t” di Edgar Wrigh e “Thanksgiving” di Eli Roth.
Il primo ed il terzo sono assolutamente geniali.
Il film si conclude con il secondo lungometraggio, diretto questa volta da Quentin Tarantino. La visione in lingua originale non mi ha permesso di cogliere appieno quello che rende i film di questo regista geniali, ovvero i dialoghi, quindi non mancherò di ripropormelo in italiano quanto prima per poterlo valutare appieno. Posso però dire che Kurt Russell ha dato veramente una grande prova di se.
Dopo aver visto l’intera opera per come era stata pensata non credo sia stata una buona idea quella di spaccarla in due per l’uscita nelle sale. Da quanto ho capito, il film come l’ho visto io è stato un colossale flop ai botteghini americani e questo probabilmente ha protato al cambio di strategia. Il “Death Proof” che gira adesso nei cinema italiani è una versione extended di quello che ho visto io, ma perde i trailer che non credo verranno accorpati nemmeno a “Planet Terror”, quando e se uscirà. Anche li mettessero però, a mio avviso visti separatamente i due episodi perdono di significato, non riuscendo a trasmettere l’idea del tributo a quel certo cinema anni settanta cui tutto ruota attorno.
La speranza è che prima o poi possa uscire un DVD in italiano della versione originale.

Project: WC

A Maggio avevo ripreso un ritmo decisamente buono di pubblicazioni sul blog. La cosa mi faceva molto piacere e speravo di poter insistere su quella strada, eppure è già dieci giorni che non pubblico nulla, classifica delle googolate a parte. Il motivo principale di tutto questo è che sono stato molto impegnato nel fare diverse cose. Tutto ciò riguardo cui avrei voluto scrivere inoltre non mi sembrava fosse così importante da necessitare per forza di cose uno spazio su questo diario, si trattava di faccende del tutto marginali che sarebbero potute essere raccontate in poche righe.
In effetti, già che sono qui a scrivere, potrei anche elencarle prima di passare al tema centrale del discorso.
Lo faccio:
– Ho rivisto American Pie 1 e 2. Definitivi. Credo siano i due film più intelligenti mai girati sui giovani della mia generazione.
– Sulle ali dell’entusiasmo da primi stipendi sto continuando a comprare CD. Il criterio della scelta è di abbinare qualcosa di nuovo, qualcosa che mi ha appassionato recentemente, qualcosa che ho amato in passato e, possibilmente, qualche chicca. La chicca dell’ultimo ordine è “Short Music for Short People”.
– Sono andato in gita con i miei colleghi. E’ stata una bella Domenica, divertente e soddisfacente sia dal punto di vista paesaggistico che da quello enogastronomico. Senz’altro da riproporre.
– Per una volta che la Bri aveva acconsentito ad accompagnarmi al cinema, non abbiamo trovato uno spettacolo che fosse uno ad orari decenti. Se mi girano le scatole, a vedere “Zodiac” ci vado questo Mercoledì alle 19.00 uscito dal lavoro. Da solo.
– In rete ho trovato l’ennesimo filmato sull’11 Settembre. Come sempre, mi ha lasciato senza fiato.
– LeBron James è Dio.

Bene, ora che ho finito con l’elenco puntato è giunto il momento di parlare di ciò che sta occupando gran parte dei miei pensieri: casa mia.
Il meccanismo che mi vede proiettato alla vita da single (in senso mi auguro unicamente domiciliare) si è innescato ed inizia ad ingranare. Devo ammettere che sono molto eccitato e spaventato all’idea del cambio di domicilio. E’, credo, il mio più grande desiderio nonchè la mia massima aspirazione già da qualche anno e sapere di essere ad un passo dall’arrivarci è a suo modo angosciante. Sono felice, però.
Nell’analizzare la questione non riesco a non riflettere su come sia impossibile andare a vivere da solo per qualunque giovane i cui nonni non abbiano lasciato libero un appartamento, loro malgrado convocati da Mrs Death.
Anche senza affitto o mutuo infatti, l’impresa è tutt’altro che facile da approcciare nonappena si compie il primo passo verso l’arredamento. Personalmente ora mi trovo di fronte alla scelta del bagno e la sfida appare titanica.
Un esempio? Castorama, non certo l’emporio di Philippe Starck, mi ha chiesto uno stipendio per un box doccia.
Surreale.
Ciò nonostante sto comunque provando a progettare una roba decente. Per il momento l’unica certezza, se così si può dire, sono water e bidet, entrambi prodotti Ideal Standard. Avrei individuato anche la rubinetteria che fa per me, ma questa va ancora sottoposta alla prova prezzo. Mi piacerebbe avere un bagno dai mobili bianchi laccati, come le ceramiche, in contrasto con delle piastrelle per pavimento e 3/4 parete molto colorate. Al momento la mia idea è di metterle rosse, ma è giusto un’idea.
Voglio un lavabo da appoggio.
Sabato mattina ho un appuntamento con l’idraulico incaricato di fare i lavori. Insieme andremo dal suo fornitore di mobili da bagno per vedere cosa mi propone e, soprattutto, a che prezzo.
I media non fanno che ripetere che i ragazzi ormai sono mammoni e stanno in casa fino ai trent’anni.
Io ora so perchè e li capisco.