Eccomi qui alla fine del primo giorno di lavoro al rientro dalle vacanze.
Colonia, 10°C, pioggia.
Non ci facciamo mancare un cazzo, noi.
Sarà quindi forse l’atmosfera di questo rientro, sarà stato che quest’anno le vacanze sono state una full immersion nella mia vita e non un modo per evadere dalla stessa, sarà che mi sono divertito non poco, ma sta di fatto che il voto all’estate 2010 non può che essere altissimo. Tre settimane tra viaggi, surf, birra, grigliate, Ibra, fotografia, rapaces, castelli, vino, canard, fantacalcio e mille altre cose che elencare forse neanche serve. Tre settimane che nel loro scorrere parevano volare e che oggi, al rientro, mi son sembrate un’eternità.
Tutto molto bello, davvero, e quindi grazie a tutti coloro che ne hanno preso parte.
Ovviamente l’esperienza dominante è stata il surf.
Fatica a mille, fallimenti incalcolabili, lividi, tutto vero. Ma quando l’onda arriva, ti solleva, ti trascina e per puro caso riesci a prenderla… beh, esperienza totale.
Totale.
Un’altra riga, forse la più significativa, sulla lista delle cose da fare prima dei trent’anni.
No, non andrò in campeggio con i giovani del PD. Ci mancherebbe anche, dopo 13 mesi di attesa sarebbe una bella rottura di cazzo. No, semplicemente quella di quest’anno dovrebbe essere una vacanza all’insegna della democrazia in cui ognuno può far valere la sua posizione e si deciderà tutto sempre e solo a maggioranza.
Se la storia ci ha insegnato qualcosa è proprio che la democrazia non funziona mai, quindi mi aspetto una vacanza scoppiettante sotto ogni punto di vista.
Nello spirito di uguaglianza e parità di diritti che come detto dovrebbero essere le colonne portanti del viaggio si è quindi deciso di creare una bella compilation da sentire in macchina. Qualcosa che possa fare contenti tutti in egual misura. Oppure scontenti, dipende da come la si guarda, la cosa importante è tuttavia l’egual misura. Dieci tracce per ogni partecipante, per un totale di sessanta canzoni che pescano un po’ da tutte le categorie creando un mix esplosivo che dovrebbe accompagnarci per tutto il trip e magari per tutta l’estate.
Una scaletta ai limiti dell’oltraggioso, in cui Lady GaGa e i Jimmy Eat World raccolgono consensi da diversi partecipanti, in cui GG D’Agostino subentra ai Metallica ed in cui i Dire Straits aprono a “Love, Sex, American Express”.
Qualcosa di unico e mistico.
Qualcosa che spero ricorderò con un sorriso.
Ecco le tracce, io vado a preparare la valigia. Che è vero che manca tempo, ma tanto qui non è che ci sia molto da fare.
Disco 1
01 – Bad Astronaut – Linoleum (Bazzu)
02 – The Knife – Like a pen (Giudi)
03 – Lostprophets – The fake sound of progress (Missa)
04 – The Killers – Human (Polly)
05 – Beach Boys – I get around (Manq)
06 – Edward Maya feat. Vika Jigulina – Stereo Love (Simo)
07 – Cypress Hill – Insane in the brain (Bazzu)
08 – Lady GaGa – Monster (Giudi)
09 – Nightwish – Amaranth (Missa)
10 – The All-American Rejects – Paper heart (Polly)
11 – Minnie’s – Milano è peggio (Manq)
12 – Backstreet Boys – Incomplete (Simo)
13 – MxPx – Hear that sound (Bazzu)
14 – MGMT – Time to pretend (Giudi)
15 – Green Day – Longview (Missa)
16 – Biffy Clyro – Bubbles (Polly)
17 – Alkaline Trio – Draculina (Manq)
18 – GG D’Agostino – Tu vivi nell’aria (Simo)
Disco 2
01 – Metallica – Battery (Missa)
02 – GG D’Agostino – Pioggia e sole (Simo)
03 – Brand New – The quiet thing that no one ever knows (Manq)
04 – Rooney – Don’t come around again (Polly)
05 – Meg – Distante (Giudi)
06 – Persiana Jones – Ore e giorni (Bazzu)
07 – Dire Straits – Sultan of swing (Missa)
08 – Cristian Marchi feat. Dr. Felix – Love, sex, american express (Simo)
09 – Coldplay – Yellow (Manq)
10 – Alkaline Trio – Mercy me (Polly)
11 – Mark Ronson feat. Amy Winehouse – Valerie (Giudi)
12 – The Offspring – Want you bad (Bazzu)
13 – Alien Ant Farm – Smooth criminal (Missa)
14 – Hoobastank – The reason (Simo)
15 – Far – Are you sure? (Manq)
16 – GAMBEdiBURRO – Il mio cuore non è uno zerbino (Polly)
17 – Laroux – Bullet proof (Giudi)
18 – Le Luci della Centrale Elettrica – Per combattere l’acne (Bazzu)
Disco 3
01 – New Found Glory – Understatement (Polly)
02 – Subsonica – Tutti i miei sbagli (Giudi)
03 – Jimmy Eat World – Always be (Bazzu)
04 – American Hi-Fi – Flavor of the week (Manq)
05 – David Guetta feat. Kid Cudi – Memories (Simo)
06 – Iron Maiden – Hallowed by the name (Missa)
07 – Persiana Jones – Puerto Hurraco (Polly)
08 – Florence and the Machine – You’ve got the love (Giudi)
09 – System of a Down – Chop Suey (Bazzu)
10 – Coheed and Cambria – Far (Manq)
11 – Bumble B – Crime of passion (Simo)
12 – Good Charlotte – Riot girl (Missa)
Disco 4
01 – Florence and the Machine – Heavy in your arms (Giudi)
02 – Derozer – Alla nostra età (Polly)
03 – Helloween – I want out (Missa)
04 – Lady GaGa – Alejandro (Simo)
05 – Rancid – Black & blue (Bazzu)
06 – Bad Religion – Sorrow (Manq)
07 – The Smiths – What a difference does it make? (Giudi)
08 – Hoobastank – Crawling in the dark (Polly)
09 – Blink 182 – The rock show (Missa)
10 – David Guetta feat. Akon – Sexy Bitch (Simo)
11 – Shaggy – Mr. Bombastic (Bazzu)
12 – Jimmy Eat World – 23 (Manq)
Io e la Polly abbiamo visitato Parigi e la risposta alla domanda è: “Anche no.”.
Cocente delusione.
Sarà che avevo ben altre aspettative, ma l’ho trovata veramente poco affascinante. L’atmosfera “parigina” tanto decantata era impercettibile, pareva di stare in periferia anche quando immersi nel pieno centro. Non saprei descrivere, ma proprio non mi ha preso.
E poi, cazzo, mai avrei pensato che Parigi fosse una città così sporca. Impressionante.
C’è puzza ovunque. Ovunque. Persino l’acqua lascia addosso un odore, dopo la doccia, che tutto è tranne che piacevole.
Vogliamo parlare dei prezzi di Parigi? O della simpatia degli abitanti della città?
Insomma, bella è bella, ma lungi dall’essere il posto idilliaco che credevo.
Per una volta aver fatto le immancabili orrende foto non mi dispiace. Rendono l’idea.
Chiudo con un l’antica usanza del pagellone, giusto per gradire.
Voto 10: alla cenetta che ci siamo fatti io e Paola in un ristorantino scovato dalla Frommer’s in una microviuzza dei quartieri latini. Unica salassata parigina che è valsa ogni euro speso. Chic. Voto 9: alla vista che si può apprezzare dalla sommità della Tour Eiffel al tramonto. Ammaliante. Voto 8: ai quartieri latini, unico posto di Parigi realmente caldo e accogliente, in cui ci si sente in una città e non in un museo a cielo aperto. Vivi. Voto 7: alla soupe a l’oignon gratinèe. Spettacolo quando cucinata bene, buona quando cucinata male. Ovviamente le possibilità di beccare la prima e non la seconda rasentano lo zero, ma anche in questo caso la Frommer’s ha aiutato. Succulenta. Voto 6: alla chiesa Sacre Coeur di Montmartre perchè è bella. Peccato sia gestita da rotti in culo che provano a venderti anche l’aria. Com’era la storia dei mercanti nel tempio? Blasfema. Voto 5: alla Sainte-Chapelle. Ovviamente, dopo due ore di coda per la perquisa, c’è il cartello “attenzione restauro”. Così entri e metà la vedi disegnata sulle impalcature. L’altra metà, già restaurata, ti fa capire che anche al massimo dello splendore non è che sia sto spettacolo. Superflua. Voto 4: al museo Louvre. Ho sempre sentito dire: “Ti serve almeno una giornata per visitarlo”. Io ci ho messo due ore dando spazio anche alla temutissima (ma amatissima dalla Polly) pittura fiamminga. L’unica cosa per cui la gente ci entra, ovvero la Gioconda, te la fanno vedere da cento metri (e non è che si parli di Guernica) e coperta da un vetro che altera i colori in maniera raccapricciante. Sopravvalutatissimo. Voto 3: a Paul il bulangiere. L’unica baguette possa di Parigi la vendono lì. Imbarazzante. Voto 2: alla metropolitana di Parigi. Figo eh, avere la metropolitana più antica d’Europa. Però magari farla funzionare lo sarebbe di più. Obsoleta. Voto 1: all’odore di Parigi. Nauseabondo. Voto 0: alla reggia di Versailles, al suo giardino, a chi l’ha costruita e a tutti i dittatori della storia che non hanno sfruttato l’occasione di abbatterla. Una merda.
Quello appena trascorso è stato un fantastico week-end.
Ci si è divertiti.
La compagnia si è dimostrata eccellente (grazie ragazzi per la visita, davvero), la convivenza più che mai democratica, le trappiste al solito imbevibili ed il waterzooi una prelibatezza come ce ne sono poche.
Riso tanto, camminato di più e dormito poco.
Bello, bello, bello.
E poi Bruges è un posto che va visto, soprattutto dopo essersi gustati il film “In Bruges”.
Bellissima città, veramente mozzafiato, ma effettivamente due settimane lì potrebbero rivelarsi molto vicine al mio concetto di inferno.
Ho scattato qualche foto in questi tre giorni, ad essere sincero più di qualcuna, tuttavia come troppo spesso accade non sono soddisfatto del risultato. Per fortuna c’erano con me altri tre baldi fotografi che non si faranno pregare per inviarmi le loro opere e rimediare alla mia incompetenza.
Sono cotto, vado a letto.
Avrei voluto scrivere di più della gita, ma non riesco proprio.
Aggiungo solo che le praline di cioccolato belga che ho acquistato sono un portento.
E’ finalmente on-line la nuova e tante volte preannunciata sezione del blog.
Si chiama itinerari.
E’ una sorta di guida turistica in cui descrivo gli itinerari dei posti che ho visitato facendo dei tour ed in cui consiglio quello che secondo me vale o meno la pena di essere visto.
Purtoppo l’html ed il php hanno vinto sulle mie capacità e le pagine non sono commentabili, ma mai dire mai.
Alla fine sono abbastanza soddisfatto.
Questo week-end sono stato a Colonia per l’ormai consueto appuntamento con il Mito-retreat. A differenza dello scorso anno, però, in questa circostanza ho avuto anche la possibilità di tenere un seminario, il mio primo seminario fuori dai confini nazionali.
Figo, a pensarci.
Per mettere un po’ di pepe in più alla cosa, Venerdì mattina ho perso l’aereo che avrebbe dovuto portarmi a in loco.
Questo ha comportato il dover riprenotare un volo per la sera, pagandolo una fortuna, ma non mi ha impedito di fare quello che a mio avviso è stato un buon talk la mattina seguente.
Molte domande, molti feedback ed alcuni complimenti.
Per la precisione anche qualche commento “poco fiducioso” sulla possibile buona riuscita del mio progetto, ma credo faccia parte del gioco.
Ad ogni modo, la tre giorni tedesca mi ha fornito il primo reale assaggio di quello che sarà la mia vita nel prossimo futuro, dandomi modo di riflettere sulla decisione che ho preso e di valutarla un po’ meno in astratto ed un po’ più nell’imminenza.
La Germania ha diversi punti a suo favore.
– In Germania i mezzi pubblici funzionano a meraviglia. Per fare un esempio, Venerdì sera sono dovuto andare da Colonia a Schleiden, un paesino in mezzo al nulla, ed avevo a disposizione l’ultima corsa dei mezzi. Persa quella, sarei dovuto andare a piedi, o in taxi. La distanza da coprire era di 100 km più o meno. Atterato alle 21.30 avrei dovuto prendere un pulman alle 21.39 che mi avrebbe portato alla stazione dei pulman di Bonn alle 22.11. Da lì avrei dovuto raggiungere la stazione dei treni e prendere quello per Euskirchen delle 22.17, arrivandoci alle 22.56. Da lì, il treno per Kall sarebbe poi partito alle 22.59 per portarmi alla stazione della stessa Kall alle 23.19, dove avrei poi dovuto cercare la fermata del pulman per Schleiden e prendere la corsa delle 23.25 in modo da arrivare a destinazione alle 23.40. Ce l’ho fatta. Questo dice tutto.
– Il posto dove andrò a lavorare è decisamente una sorta di “paese di Bengodi”, lavorativamente parlando.
– Alcune delle persone con cui andrò a lavorare e che ho avuto modo di conoscere in questi giorni, sono simpatiche e molto in gamba.
– Al momento del trasferimento in Germania viene chiesto di dichiarare la propria fede religiosa, se se ne possiede una, ed a coloro che si dichiarano fedeli lo stato preleva dalla busta una tassa di 50 euro al mese che viene girata nelle casse della Chiesa selezionata. Per coloro i quali sono atei/agnostici/selfreligious lo stato non prevede trattenute. Mi pare equo lasciare possibilità di scelta a chi non ha intenzione di sovvenzionare la chiesa, perchè in quel caso, essendo soldi che altrimenti ti puoi tenere, diventa realmente una scelta. All’apprendere quella notizia ovviamente, da perfido anticristo quale mi dicono essere, ho subito sancito un ultimatum alla Polly: “O paghi, e a quel punto io mi sento legittimato a fare Sky, o non paghi e a quel punto mi sento legittimato a non reputare più così imprescindibile il tuo attaccamento alla maglia (cosa che avrebbe ragionevoli ripercussioni sul mio linguaggio quotidiano).”. E’ stato un bel momento.
– I voli che utilizzerei per i miei spero frequenti rientri in patria sono assolutamente comodi. Il Venerdì sera sarei in casa per le 20.30 ed il Lunedì mattina ripartirei alle 7.00, godendomi appieno tutto il week-end.
– La vita lì sembra costare un po’ meno.
– Convivere porterebbe notevoli vantaggi alla mia vita domestica.
La presa di coscenza del futuro/prossimo trasferimento ha anche però portato a galla alcune paure che fino ad ora ho preferito ignorare:
– I miei hanno solo me. Ok, non sono anziani bisognosi di assistenza, ma è brutto per me entrare nell’ottica di lasciarli soli. Questo è il motivo per cui salvo incredibili ed assolutamente imprevedibili sviluppi, alla fine di questa esperienza tornerò in questo paese orribile e ci tornerò per restare. Che si inculi la carriera, ho sempre pensato di dover lavorare per vivere e non vivere per lavorare.
– Sembra che a Colonia trovare una casa sia tutto fuorchè facile. Trovarla arredata poi, si dice essere impossibile. Questo rompe il cazzo perchè non era certo preventivato che io dovessi comprare altri fottuti mobili.
– Per quanto io sia una persona socievole, in Germania io e la Polly saremo soli. Soli.
– Stare via un anno incasina non poco i progetti di vita che una persona di quasi trent’anni dovrebbe e nel mio caso vorrebbe iniziare a preventvare.
Ad ogni modo ormai il conto alla rovescia è partito.
Si parla di Gennaio 2010.
Praticamente domani.
Pur essendo rientrato ieri mattina in italia, solo oggi riprendo pieno possesso della mia casina.
Caldo, ma tutto sommato ok.
I miei quindici giorni negli States sono stati piuttosto strani e ricchi di sorprese.
La più eclatante è che non sono riuscito a trovare dei CD, cosa che non mi aspettavo.
Oltretutto ho avuto milioni di problemi con le carte di credito, cosa altrettanto inattesa per una gita nel paese che sulle carte di credito si fonda.
Per il resto però, le cose sono andate bene.
E’ stato il classico viaggio “on the road”, per chi sa apprezzare il tanto tempo in auto e le prospettive che questo comporta. Potrei parlare ore dell’assurdo metodo di guida americano, del cruise control inserito all’uscita del parcheggio e rimosso solo all’ingresso del parcheggio successivo, della gente che viaggia su tre corsie alla stessa velocità tagliandosi però la strada senza nessuna ragione apparente, delle interminabili superstrade e dei limiti di velocità surreali. Come detto però, sono stati una parte del viaggio che ho apprezzato quindi lamentarsene sarebbe irrispettoso.
Il tentativo compiuto e portato a termine è stato quello di vivere la Florida, più che visitarla, e direi che ci siamo riusciti.
Ovviamente senza farci mancare perle da turisti come il Magic Kingdom e il JFK Space Center, ma inserendole in un contesto di vita quotidiana ben congeniato, capace di portarci ad esempio al cinema a vedere Ice Age 3 (che, tra parentesi, è spettacolare) o ad ordinare in motel la pizza extra cheese con peperoni e salsiccia tipica dei film e telefilm made in USA.
Bei posti, bella gente quasi ovunque e bella vita, quindi.
A modo suo anche bel mare, se non fosse che prima di partire avevo letto delle Keys come di “isole caraibiche” ed essendo stato a Cuba lo scorso anno ci avevo riposto molte aspettative che poi sono state disattese. Non che siano brutte, per carità, però caraibi per me è un’altra cosa.
La cosa più agghiacciante di questa vacanza è stato lo scontro frontale coi veri segni della crisi.
Ora, è vero che anche qui da noi il problema c’è, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che ho visto lì.
Ho visto le tendopoli.
Ho visto ospedali, grossi ospedali, in vendita. Ma non per dire, proprio con il cartello “for sale” appeso sul cancello.
E ho visto le pubblicità per il pagamento di consulenze atte all’aiuto nella gestione dei debiti domestici.
Cose assurde, insomma.
Cose tipicamente americane che riescono sempre nell’intento di far sembrare l’Italia, con tutti i suoi problemi, un posto decente.
E forse lo è, tutto sommato, e io sono solo troppo critico.
In sostanza quindi è stato un bel viaggio.
Ora che sono a casa, tuttavia, mi godrò qualche altro giorno di ferie prima del rientro al lavoro.
Giorni in cui cercherò di dedicarmi alle mie attività extralavorative, al relax e alla ripresa dei ritmi e dei contatti quotidiani.
Ho già iniziato, in realtà, quest’opera.
Mi sono guardato l’anteprima del nuovo video degli Used, “Blood on my hands”, dall’album “Artwork” di prossima uscita.
Credo sia il video più brutto della storia.
Eccolo.
In attesa di partire e rientrare a casa ho deciso di fare veglia.
Il perchè è semplice: preferirei crollare in aereo e far così volare le troppe ore di volo che mi separano da Brugherio.
Non sapendo bene come impegnare il tempo, ma essendo sicuramente deciso a sfruttare fino all’ultimo ciò che questa notte in albergo ha da offrire, mi sono dedicato a questo blog su tre diversi fronti.
Il primo è facilmente visibile a tutti: ho creato l’album di foto di questo viaggio.
Una volta tanto sono soddisfatto delle foto che ho scattato.
Probabilemente questa sarà invece la volta in cui non piaceranno a nessuno.
Il risultato dei miei sforzi comunque è visibile nel menu qui accanto, come al solito.
Il secondo ambito su cui ho lavorato dovrebbe essere visibile soprattutto ai più attenti.
E’ da poco uscito il nuovo Internet Explorer 8.0 ed il suo avvento ha creato non pochi disastri al mio template.
La cosa buffa è che se utilizzato in modalità “normale” creava alcuni problemi, se invece impostato su “compatibilità con i browser precedenti”, ne creava di diversi che, ovviamente, i “browser precedenti” nemmeno si sognavano.
Dopo questa serata di lavoro spero di aver risolto i problemi della modalità “normale” e di conseguenza il mio blog diventa ufficilamente progettato per IE 8.0. Chi non ce l’ha potrebbe incorrere in piccoli difetti di visualizzazione che ignoro, poichè non ho più modo di controllare. Chi usa Firefox questi problemi li ha sempre avuti e non credo che per loro le cose siano ne migliorate, nè peggiorate.
La terza opera è quella che mi ha occupato più tempo e che, però, al momento non è visibile a nessuno.
Sto continuando la creazione di una nuova sezione del sito che spero possa essere non solo piacevole per chi decida di visitarla, ma a suo modo anche utile.
Ok, direi che per questo aggiornamento dall’Habana Libre Hotel di Miami Beach è tutto.
Appena tornato a casa scriverò qualcosa del viaggio e dell’intervista che i My Own Private Alaska mi hanno gentilmente concesso, intervista che dovrebbe uscire quanto prima su Groovebox.it.
Due ore e trenta al check out.
Quasi quasi due mele le peso comunque.
Alle 10.00 si decolla, destinazione Miami.
Il CD della vacanza è pronto.
La valigia pure.
Porterò il PC, quindi credo si potranno avere mie notizie in questi 15 giorni.
Se così non sarà, tuttavia, non abbiatene a male.
Se non ho capito male, Mel vorrebbe postare delle foto mentre siamo via, indi se siete curiosi occhio a Facebook.
Buon Luglio. Io parto.
Edit from Malpensa:
Volo cancellato.
Si parte domani.
Forse.
Eccomi di rientro dal primo addio al celibato effettuato dalla mia compagnia.
Il futuro sposo è Robi, detto Scipp.
La location è Monaco di Baviera. Ancora.
Il gruppo era composto da me, Robi, Simo, Peich, Bazzu, Uazza, Aui anche detto “Wiener Schnitzel“, Missa anche detto “pene di Sauropoden” e Dani.
E’ stata una due giorni piuttosto intensa, di cui porto ancora i segni in questo Lunedì mattina di solitaria in laboratorio (la Vero è alle cellule, la Polly alle urne, il capo credo in volo). Mi piacerebbe mettere la testa sul bancone e dormire, ma non posso farlo. Però posso prendermi qualche minuto per scrivere un breve resoconto del week-end monegasco.
Innanzi tutto spero che Robi si sia divertito.
Io credo di sì.
Peccato che non abbia mai voluto approfittare dell’offerta “indicane una e noi te la portiamo, consenziente o no”. Io, al posto suo, in alcuni casi avrei indicato.
Per il resto il viaggetto è stato il classico tour a Monaco, con giro forsennato delle birrerie a partire dalle 10.00 del primo giorno, nessun tipo di visita della città (che alla mia settima volta in loco persiste ad essermi semi sconosciuta), pernottamento alla “Penzion Beck mit Kolazione”, visita dello stadio con annessa foto e goliardia in strada utilizzando le varie statue a disposizione: il cavallo detto “caua”, la signorina da palpeggiare e l’om ca l’và a pè.
Aver scelto l’aereo alla fine si è rivelata una mossa assai saggia. Non tanto all’andata, che essendo stata fissata per le 6.55 ha previsto comunque una nottata in bianco ed una certa stanchezza in loco, ma per il ritorno che alleviato del problema della guida ha concesso al gruppo di uscire dall’ultima birreria alle 19.00 per imbarcarsi alle 21.00 sul volo di rientro.
Unica nota negativa della due giorni è stata la scelta poco elegante, poco simpatica, ma forse lungimirante dei camerieri dell’HB che, poco prima del mezzogiorno di Sabato, ci hanno gentilmente detto: “No more beer for you.”
O forse: “No more fucking beer for you, drunk italian motherfuckers!”.
Non ricordo bene com’è andata la cosa.
Ricordo però che alle 12.30 eravamo a bere all’Augustiner con buona pace dei sopracitati camerieri.
Insomma, risate e divertimento come non se ne facevano da un po’, visto che ormai muoversi per un viaggio tutti in compagnia è diventato molto complicato se non impossibile.
Ovviamente una cosa del genere può essere fatta solo con mete esterne al territorio nazionale o comunque caratterizzate da una lingua diversa dall’italiano, se non si vuole incappare in problemi penali.
Chiudo con l’immagine più significativa della trasferta. * Dani @ Augustiner, ore 14.00. Risparmio la foto di Dani @ Cesso della Pensione delle ore 15.00 per non sconvolgere gli stomaci deboli.
Non ho idea del perchè questo mio blog usi i cookies, ma li usa quindi vedi tu come muoverti.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.