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Riflessioni

Nozione scientifica

E’ scientificamente provato che da quattro a cinque volte per notte, dietro le palpebre abbassate, i globi oculari hanno dei movimenti rapidi, coniugati, orizzontali e verticali, isolati o a scariche di qualche secondo.
A me capiterà si e no una volta, visto che sono le quattro meno un quarto e domani mattina dovrò alzarmi alle 7.30 per andare a Torino.

A cuore aperto

Arrivo adesso da una buona ora e mezza di discussione in auto con Aui. Una delle classiche. Una modello seduta dallo psicologo. Ci siamo analizzati a vicenda e, soprattutto, abbiamo potuto spaziare dall’argomento classico delle nostre discussioni* a varie questioni riguardanti la morale, la collettività, la religione e l’amicizia.
Queste discussioni mi restituiscono a me stesso sempre un po’ sollevato e più contento. La sensazione è simile a quando da piccolo vai a confessarti e dopo averlo fatto ti senti un altro.
Libero.
Oggi ho provato ad aiutare Bri in un suo progetto per l’università.
Stasera vado a dormire conscio che non sarei mai potuto essere un buon architetto.
Saccarine Smile
* L’apparenza inganna.

Accade che le parole sgorghino libere, la notte…

E’ notte.
Pensavo di avere un gran sonno. Effettivamente ne avevo.
Arrivato a casa mi sono spogliato e sono andato a letto.
Prendere sonno è stato impossibile.
Ho deciso di scrivere.
Volevo scrivere qualcosa sulle contraddizioni*, sul fatto che a volte penso una cosa e poi l’esatto opposto senza capire quale realmente sia il mio punto di vista. La cosa mi innervosisce alquanto, quando accade. Adesso è uno di quei momenti.
Fuori piove.
E’ bello quando piove la notte e si sente il rumore dell’acqua che cade. Quello scrosciare che ti porta ad avvolgerti stretto nel piumone, come per proteggerti, e ti rilassa agevolandoti il sonno, forte della sicurezza che il caldo del letto e delle mura domestiche ti offrono. Peccato siano state solo poche gocce, il rumore sta già scemando e lasciando spazio al silenzio della mia camera. Il silenzio mi fa esattamente l’effetto opposto del rumore della pioggia. Dovrò romperlo se voglio addormentarmi in fretta. Basterà lasciare acceso il PC e fargli riprodurre un CD, spegnendo unicamente il monitor di modo che la sua luminosità abbagliante non sia d’ostacolo al mio piano. Il CD che ho scelto è “Crimson” degli Alkaline Trio.
Ho fame.
In cucina c’è pronta la teglia di lasagne che mia madre infornerà puntuale domani verso la una. Sebbene ora io abbia una fame spropositata, credo sia meglio tenerla li.
Covarla.
Accudirla e coltivarla di modo che domani, alle lasagne, io possa impartire una sonora lezione.
Credo che solo una persona strafatta di acidi potesse scrivere qualcosa di più sconclusionato.
Certo che è una pipa
* Ho sempre ritenuto questo quadro una merda, eppure ora nel guardarlo c’è qualcosa che mi piace. Forse è proprio questo il significato del quadro. Forse no. Forse il quadro continua ad essere orrendo ed io dovrei semplicemente riposare per tornare a rendermene conto.

Vergognosi

Sono semplicemente schifato da quanto accaduto al Meazza stasera. Certe tifoserie e certe società non dovrebbero stare in vetrina in Europa. Società i cui giocatori si permettono di dire che quanto accaduto è “giustificabile” per via dell’arbitraggio dovrebbero giocare tra i dilettanti.
Mandiamo in europa società e tifoserie belle come quelle della piazza di Palermo.
Non riesco nemmeno a gioire della vittoria.
Questo non è calcio*.
Lo scempio visto dal campo

* Che schifo!

Night’s words

Ho voglia di scrivere.
Questa cosa può sembrare strana visto l’orario, ma soprattutto visto che non ho nulla di particolare da annotare. Eppure ho proprio voglia di scrivere.
Sono a casa ormai da quasi cinquanta minuti, ho trascorso questo tempo controllando la posta ed i classici 3/4 siti che frequento giornalmente. Oltre a questo, mi sono perso nelle pagine di questo mio stesso blog. Ho iniziato a rileggerne alcune parti, senza motivo, per poi lasciarmi trasportare e continuare nella disamina del mio operato. Devo ammettere che sono piuttosto orgoglioso del mio Blog, sebbene quando qualcuno me ne parla di persona finisco per imbarazzarmi. Sta di fatto che rileggerlo mi ha messo voglia matta di scrivere e quindi eccomi qui, alle prese con tastiera e scarsa ispirazione.
La mia serata è trascorsa piacevolmente, tra la cena con i miei volta a festeggiare il mio compleanno e la classica birretta con gli amici. La cosa che più mi è piaciuta è l’aver discusso un po’ con Bazzu di vari argomenti. Capita sempre più di rado che esca con noi nel week end e quindi sono contento di aver “sfruttato” l’occasione per farci due chiacchiere. Il bello di parlare con lui è che si possono prendere in esame argomentazioni di ogni tipo, dall’attualità al gossip, e trarre da ognuna discussioni interessanti. Non esclusivamente serie, non forzatamente idiote, si tratta di tipologie di discorsi piacevoli, che in compagnia posso intrattenere solo con poche altre persone.
Domani sela andlò a mangiale al listolante cinese “Gialdino di Giada”. Al solo pensielo mi viene foglia di infliggelmi una selia punizione colpolale, che siculamente lisultelebbe più gladita della cena in questione. Essendo pelò impossibilitato a schivale l’impegno, ho già intlapleso la via della lassegnazione all’idea. Wanton flitti, liso alla cantonese, involtino plimavela, gelato flitto, glappa di lose e billa cinese. Tutto obbligatolio e assolutamente inevitabile. Una volta messo piede nel locale, il mio destino e le mie oldinazioni salanno segnati nel fato. Cledo che in queste cilcostanze affioli plepotentemente l’idiozia che legna all’intelno della mia compagnia, idiozia liscontlabile appieno nell’assuldo modo di sclivele che ho adottato pel nallale della cena di domani.
Da ieri ho una macchina fotografica digitale mia. Questo potrebbe dare il la ad un invasione di queste pagine da parte di foto più o meno orrende scattate dalla mia mano principiante. Credo che anche le fotografie possano essere un bel modo di comunicare la mia vita e le mie sensazioni, tutto sta a vedere se riuscirò a farne di mio gusto.
Chissà.
Intanto credo siano definitivamente cessate le velleità di costruzione di un template personale. Dopo miriadi di prove non ho ottenuto nulla che mi soddisfacesse, ad eccezione dei piccoli bottoncini rosa a forma di stella che ho ideato, ma che non troveranno mai un contesto grafico in cui essere inseriti. La delusione è solo parzialmente alleviata dal fatto che la livrea attuale ormai sia parte della mia quotidianità e quindi sia diventata di mio gusto.
Per stanotte direi che è veramente tutto, ho scritto anche molto più di quel che pensassi.
Non sono pienamente convinto che questo sia un bene.

Mille cose

Finalmente ho una mezz’oretta per dedicarmi al mio diario virtuale. Questa settimana è pienissima di impegni e non ho ancora la certezza di riuscire a tener fede a tutti. Per il momento sto procedendo bene, ma l’imprevisto è certamente annidato dietro qualche svincolo buio, pronto a farmi la festa.
Oggi è il compleanno di Ambra e quindi le faccio gli Auguri. Spero anche di riuscire a telefonarle e trovarla a casa prima di uscire, così da poter espandere il concetto scrittole via SMS. Per festeggiare usciremo domani sera. Andremo a mangiare fuori nel giorno che separa il suo compleanno dal mio, che sarà Venerdì. Il posto prescelto, su consiglio di Dani e della Vera, è in Brianza, poco prima di California. Sembra ci si mangi più che discretamente e questo è l’importante. L’imperativo della serata sarà infighettarsi. Non so perchè a Bri sia venuta questa idea, forse, come sospetta mia madre, è stufa di vedermi vestito come un imbecille. Sta di fatto che dovrò dare spolvero a giacca, camicia e cravatta. Niente vestito nè scarpino elegante però, perchè anche io ho una dignità. Vinceranno probabilmente le Etnies sempre più vicine al loro pensionamento. Le idee chiare sul vestito compensano una totale assenza di spunti creativi in ambito regalo. Le idee venutemi sono mille, quelle buone si riducono ad una. Peccato che questa sia stata destinata ad essere abortita per cause di forza maggiore. Domani alle 16.00 ho appuntamento con la Kla sull’ultima spiaggia, sperando nell’illuminazione ultima.
Sarebbe stato tutto più facile se oggi non fossi totalmente arso dalla tensione per il Derby di Champions che tra poco più di venti minuti andrò a vedermi dal terzo anello del Meazza. Oggi ho provato di tutto nel tentativo di svagarmi: ho tagliato i capelli (tra l’altro questa operazione mi ha avvicinato notevolmente allo stadio finale di “Emo-Poser” cui ambisco da qualche mese), ho fatto la barba, sto scrivendo sul blog e ho persino provato a studiare. Inutile dire che tutto è stato vano.
Ieri sera sono andato a vedere il live dei Queen, o meglio di ciò che ne resta: Bryan May e Roger Tayolr. Esperienza emozionante. Voglio fare una nota di merito a Paul Roger che si è sobbarcato l’onere di frontman con discreta attitudine, intelligenza e capacità. Bravo. Se non fosse stato per Aui che mi ha gentilmente offerto un biglietto, non sarei mai andato ed ora posso indubbiamente dire che sarebbe stato un male. Grazie.
Domattina spero di riuscire a lavare la macchina, visto che ormai ha forme e colori che non le appartengono. Sarà dura convincere la croppa di polvere ad abbandonare gli interni, ma spero di vincere.
Bene, è giunta l’ora di uscire e andare a soffrire.
Prima però vorrei dire solo una piccola cosa riguardo un avvenimento mastodontico accaduto in questi giorni: la morte del Papa. Sebbene disdegni profondamente il caos mediatico spinto dal denaro che ne è conseguito, un pensiero voglio scriverlo anche io.
Per quel che mi riguarda è stato un grande uomo.

Dopo anni…

… è tornata in mio possesso la figurina di Jenny Garth che io e Peich ci siamo rubati a vicenda dai tempi della prima liceo. Godo.

Seguirono danze sfrenate e rituali pagani di festa protratti fino all’alba seguente.

Sconnessione

Sono tornato dalla gita pasquale. Sto bene.
Ci ho messo un paio di giorni a riassettare il mio bioritmo, ma ora direi che è tutto tornato alla normalità. Appena ne entrerò in possesso, spero di riuscire a postare qualche foto della mia escursione oltr’alpe.
Il mio compleanno si avvicina e con lui quello di Ambra. Tragedia.
Idee regalo al momento non ce ne sono e la situazione ha tutta l’aria di rimanere immutata nel prossimo futuro. Non sono mai stato tagliato per certe cose. Dovrò ricorrere a qualche escamotage, ma la speranza è flebile visto che non ho nemmeno la certezza di come si scriva.
Sbadiglio.
Avrei voglia di scrivere un sacco di frasi e pensieri sconnessi.
Non so perchè.
Ho visto un’immagine del pianeta Terra scattata da un satellite e mi sono sentito sollevato per il fatto che calcoli scientificamente validi danno per molto improbabile l’impatto con l’asteroide che ci passerà vicino nel 2029.
Mi sento un perfetto idiota perchè ho male al mignolo della mano sinistra a causa di un’unghia mangiata troppo in profondità. Penso che dovrei smettere di mangiarmi le unghie, ma non ne sono capace. Credo che la mia forza di volontà sia nulla. Meno male che non fumo e che non mi drogo. Non potrei mai smettere.
Sono combattuto dal guardare o meno “Open Water”. Da un lato sono attratto dal film, dall’altro ho sempre avuto la fobia di restare in acque profonde per paura delle creature che le abitano. Eppure nuotare mi piace. Non vorrei che questo film possa accrescere le mie angosce, tuttavia ho la curiosità che preme per vederlo. Un po’ come da piccolo quando non volevo guardare le scene “impressionanti” del Silenzio degli Innocenti per paura di impressionarmi e poi le guardavo lo stesso incuriosito. Risultato: curiosità appagata e sonno perso.
Sonno che ora, al contrario, è ben vivo in me e preme perchè io lo soddisfi. Non avendo altro da aggiungere, penso sia buona cosa accontentarlo.

Imprevisti e probabilità.

La vita procede.
Spesso la sottovaluto pensando che sia sempre uguale a se stessa quando, in realtà, offre continue sorprese e imprevisti. A volte questi sono piacevoli, altre volte no. Esattamente come accade nel Monopoli. Martedì ho appreso una notizia scioccante, che mi ha totalmente spiazzato. Ho un solo cugino di primo grado, Valerio, figlio di mia Zia Enrica, sorella di mia mamma. Ha trent’anni e siamo cresciuti praticamente insieme visto che entrambi passavamo molto tempo con i nonni. Dopo la morte di questi ultimi, per varie cause indipendenti dalla nostra volontà, ci siamo persi di vista e non ci siamo più sentiti per anni. Martedì ho saputo che l’estate scorsa è stato molto male a causa di una patologia autoimmune che ha ridotto drasticamente il suo livello ematico di piastrine (trombocitopenia). Aveva già sofferto di questi disturbi in infanzia, ma si era curato e credeva risolto il problema. Purtroppo non era così. Fortunatamente ha riconosciuto tempestivamente il ritorno della sintomatologia ed ha fatto gli accertamenti del caso. Ora sta meglio e dovrebbe aver risolto il problema in via definitiva grazie all’intervento tempestivo. L’ho chiamato per sincerarmi delle sue condizioni e l’ho trovato bene, cosa che mi ha fatto molto piacere. E’ brutto risentire una persona dopo tanto tempo solo perchè si scopre che è stata poco bene. Ci siamo salutati con la promessa di risentirci presto, vedremo se sarà così o se, come spesso accade, tutto tornerà com’era prima.
Sempre martedì, dopo aver sentito mio cugino, ho conosciuto i nonni materni di Ambra. Far loro visita e scambiarci due parole mi ha fatto tornare in mente i miei di nonni (probabilmente anche perchè ero ancora scosso dalla questione di cui parlavo prima e i nonni erano come detto centrali nel rapporto tra me e Valerio). Devo ammettere che penso a loro sempre con moltissimo affetto e con un pizzico di malinconia. Erano grandi, i miei nonni.
Passando ad un argomento nettamente più frivolo, mi sono procurato anche la seconda serie di Scrubs.
Una chicca.

Sventola Bionda, mentre abbraccia John Dorian: “Ehi J.D., hai un cilindro di monetine in tasca o sei solo contento di vedermi?”
J.D.: “Ho delle monete. Sai, per la lavanderia…”