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Riflessioni

Pausa pranzo

Oggi, mentre mangiavo, mi è capitato di prestare ascolto ad un dialogo tra tre ragazze. Il tema era la figura della donna nella società. Dopo averne sentito i passaggi principali, mi sono venuti in mente Missa e questa simpatica storiella:

“Una donna sta giocando a golf, quando colpisce male la palla spedendola tra gli alberi. Va nella boscaglia per recuperarla e vi trova una rana intrappolata. La rana le dice: “Se mi liberi esaudiro’ tre tuoi desideri!”. Così è e la donna libera la rana, che aggiunge: “Grazie, tuttavia ho dimenticato di riferirti una condizione. Per qualsiasi desiderio che esprimerai, tuo marito ricevera’ la stessa cosa in valore dieci volte maggiore!”. La donna risponde che le sta comunque bene ed inizia ad elencare le tre scelte. Come primo desiderio chiede di diventare la piu’ bella donna del mondo. La rana la avvisa: “In questo modo anche tuo marito diventera’ l’uomo piu’ bello del mondo, in misura dieci volte maggiore a quanto lo sia tu. Diverrà un adone del quale tutte le donne si innamoreranno!”. La donna risponde: “Non e’ un problema, perche’ io saro’ la donna piu’ bella e lui avra’ occhi solo per me!”. Cosi’, come per magia, ella viene tramutata nella donna piu’ bella del mondo! Come secondo desiderio ella chiede di essere la donna piu’ riccadel mondo. Ancora una volta la rana la avvisa: “In questo modo tuo marito diventera’ il piu’ ricco del mondo. Dieci volte piu’ ricco di te!”. Sicura la donna risponde: “Non importa, perche’ cio’ che e’ mio e’ suo e cio’ che e’ suo e’ mio!”. E così, per la seconda volta il desiderio viene esaudito ed ella diventa la donna piu’ ricca del mondo! Giunti a questo punto la rana le chiede di esprimere il terzo desiderio e la donna dice: “Vorrei avere un LEGGERO attacco di cuore …”
Morale della storia: Le donne sono intelligenti. Non scherzare con loro.

Attenzione lettrici: questa e’ la fine della barzelletta per voi. Fermatevi qui e continuate a sentirvi bene…

Per i lettori maschi:
L’uomo ebbe un attacco di cuore 10 volte più leggero di sua moglie.
Morale della favola: le donne pensano di essere veramente intelligenti. Lasciamole continuare a pensarla in questo modo e gustiamoci lo spettacolo.

P.S. Se sei una donna e stai ancora leggendo dimostri che le donne non ascoltano mai!”

Fretta ariflessiva vs. disilluso e cosciente relax

Sono appena arrivato da casa di Ambra. E’ notte fonda. Tornando a casa, angosciato dall’orario oltremodo tardo, ho disintegrato alcuni dei miei record sulla tratta “Rozzano-Scivolodicasamia”. Tuttavia appena smesso di correre per recuperare tempo, mi sono accorto di non avere la benchè minima voglia di andare a dormire. Non che io non abbia sonno, tuttavia credo che se anche mi andassi a sdraiare avvolto nel mio piumoncino, Morfeo faticherebbe a rapirmi. A questa stregua tanto vale occuparmi un po’ di questo mio diario. Ho aggiunto un altro link, trattasi del blog della Ersaz. Ormai i diari multimediali spopolano anche tra i miei amici. Spero per loro riescano a portarli avanti perchè è sicuramente un’esperienza degna d’esser fatta, sebbene richieda sacrifici spesso difficili da compiere. Scrivere, se lo si vuole fare con una certa serietà, richiede tempo e questo spesso non c’è (salvo in nottate piovose e insonni come questa).
Visto il moltiplicarsi esponenziale dei link, ho avuto un’idea carina per il template, tuttavia devo ancora capire quanto possa essere facile da realizzare e soprattutto quanto possa essere funzionale.
Ho sentito “Uncle” Bazzu. Oltre ad un discreto scambio di mail sono anche riuscito ad intercettarlo in ICQ. Stava per iniziare laboratorio quando io ne ero uscito da pochi minuti. Fiko. Il fuso orario esercita su di me sempre un certo fascino. Se la cosa continua così non faticherò a sentirlo con continuità e questo è un bene. Certo che le distanze ai giorni nostre sono relative, come l’intelligenza riscontrabile in una frase ovvia come quella che non ho ancora finito di scrivere.
Il sonno forse comincia a farsi sentire, quindi è il caso che vada a nanna. Non so se ascoltare per l’ennesima volta “Tell All Your Friends” dei Taking Back Sunday prima di appisolarmi. Questo CD mi sta creando una seria dipendenza ultimamente, sebbene appena uscito lo ritenessi un prodotto mediocre.
Domani spero di andare a tagliare i capelli e spero che il risultato mi soddisfi. Ho voglia di frangia.

A Bazzu

Questa mattina, accompagnato dalla freschezza dell’aria autunnale e da un pacco da 700g di Pan di Stelle, Bazzu* ha lasciato l’Italia.
La sua destinazione è Irvine, California, ed il motivo della partenza è iniziare un progetto di tesi negli States. Il progetto lo terrà via un anno e quindi per dodici mesi circa non sarà dei nostri. Ieri sera abbiamo organizzato una festicciola in suo onore qui “alla panca”, in modo che potesse salutarci tutti. L’organizzazione è stata un po’ approssimativa per via di alcuni inconvenienti, ma l’impegno c’è stato e la speranza è di aver fatto una cosa bella. Prima che mi cappottassi del tutto ho fatto due chiacchiere con lui sul partire che, per citarlo, “è un po’ morire” e ne sono usciti alcuni concetti interessanti. Effettivamente prendere e mollare tutta la propria vita per un anno, accettandone una nuova a scatola chiusa, non dev’essere una scelta facile. Giorni fa, pensandoci, avevo avuto come l’impressione che Bazzu lo facesse perchè, in fondo, una nuova vita la stava cercando sul serio. L’idea che aveva iniziato a ballarmi per la testa era che se una persona vive stretta nella sua quotidianità, staccare e andarsene via sono concetti a cui ci si approccia in manera molto più sicura. Partire è un po’ morire. Effettivamente è vero, perchè è l’unico modo per cambiare vita concretamente e radicalmente. Ieri tuttavia Bazzu mi ha detto essere stato piuttosto triste di dover lasciare l’Italia e credo non stesse facendo facile retorica. Mi ha anche detto però che pian piano che la partenza si avvicinava, la sua mente si concentrava sempre più su ciò che stava iniziando, piuttosto che su quanto stava finendo. Ed in effetti deve essere proprio così che vanno le cose, una volta entrati nell’ottica di fare questo passo. Credo sia una cosa molto emozionante.
L’altra faccia della medaglia è ovviamente occupata da chi rimane. Inutile dire che l’impatto è diverso per ognuno di noi, dagli amici, ai parenti, ai semplici conoscenti, e non voglio certo lanciarmi in facili sentimentalismi, non è il caso. Da qualche anno il “buon vecchio Bazzu” non viveva certamente al centro della compagnia e usciva di rado con noi. Per questo credo che non sarà certo il sabato sera che mi accorgerò del fatto che è partito. Credo invece me ne accorgerò quando vorrò fare due chiacchiere serie con qualcuno. In quel caso si che la sua figura susciterà in me un po’ di nostalgia.
Bando alle ciance, questo vuole essere un mio personalissimo saluto e un grande “In bocca al lupo!” a Bazzu. Ci rivedremo tra un’anno e, anche se non è poi molto, sicuramente entrambi saremo diversi da ora. Cresciuti.
Chiudo con un messaggio diretto: “Goditela negli States, perchè quando tornerai non avremo dimenticato che per alcuni mesi ce l’hai fatta sotto il naso. I “commisari di gara” sapranno come agire.”
Buon viaggio!
La truppa al completo
* A Bazzu. Perchè il suo viaggio lo conduca esattamente dove vuole andare. Cin.

Favola moderna

Parlerò un po’ di calcio.
Mi pare giusto, in fondo, visto che l’ultima volta che ho toccato l’argomento su queste pagine il mio cuore stava sanguinando copiosamente.
Il calcio è bello perchè totalmente diverso dalla vita. Se un anno è pessimo, quello dopo può essere il migliore della storia senza che nulla di particolare accada per modificare la situazione. Ogni volta si ricomincia da capo, tutti alla pari ed ognuno con le sue possibilità di farsi valere. C’è sempre una seconda opportunità, nel calcio. Tutto questo è talmente irreale da sembrare una favola.
Una favola moderna.
E così anche quest’anno eccomi li ai blocchi di partenza, sperando di ottenere il tanto agoniato lieto fine. La trama di quest’anno, però, non mi piace proprio. Sono molto deluso.
Il Milan di inizio stagione è raccapricciante. Realmente raccapricciante.
D’altronde non saremo certo noi a permettere al “Maiale col 32” di vincere qualcosa.
Nota positiva: stasera lo Shalke 04 mi ha fatto divertire parecchio, pur non essendo mai nemmeno lontanamente vicino al controllo del match.
Sicuramente in queste prime pagine di fiaba la compagine tedesca si aggiudica il premio di “Miglior Attrice non Protagonista”.

Ogni tanto…

… la mia vita mi fa schifo.
Credo siano le persone che mi circondano a rendere questi momenti non troppo frequenti.
Tuttavia quando si è da soli, in macchina, di notte, queste persone non ci sono ed è in quei momenti che il peso dei pensieri si fa insostenibile.
Cosa ne sto facendo della mia vita?
Credo di aver scelto il meno peggio dei modi per realizzare le aspettative che altri pongono su di me. Riuscirò a non deluderli? Boh. Magari si, anche se in questo momento mi sento particolarmente propenso al fallimento. Se anche dovessi farcela, sarò contento? E se lo sarò, lo sarò per loro o per me?
Sento forte una pressione che probabilmente nemmeno esiste.
Bisogna reagire e passare oltre l’ostacolo. Come le altre volte. Una volta di più.
Lo farò domani, ora credo di non poter fare altro che piangermi addosso.
E questo non porta ad altro che a continuare a farmi schifo.
Inesorabilmente.

Dubbio

Treno. Posto finestrino.
Sono le 19.10 e sto tornando da laboratorio quando il convoglio arresta la sua corsa. La stazione è quella di Sesto S. Giovanni, unica di inframezzo tra dove sono salito e dove scenderò.
Si aprono le porte.
Fa il suo ingresso un ragazzo. Lo conosco? Si. Bene? No.
Gli sguardi si incontrano abbastanza a lungo da rendere noto ad entrambi che l’altro è un viso conosciuto. Si siede affianco a me.
Dubbio.
Gli parlo? Ok, potrei, ma poi che gli dico? Odio quando ti trovi a parlare con una persona cui non hai nulla da dire e scende tra i due un silenzio imbarazzante. Odio ancora di più quando pur di non cedere all’evidente penia di argomenti si inizia a parlare di cose che non interessano a nessuno.
E se invece lui non mi avesse riconosciuto? Potrei salutarlo e vedermi guardare con la faccia interrogativa di chi fruga nella memoria cercando l’identità del suo interlocutore. Perchè mettere in imbarazzo una persona? Come detto lo conosco di vista, questa possibilità è tutto fuorchè remota.
Che fare quindi?
Gli parlo? Lo saluto? Lo ignoro?
Tramite Muvo, gli Alkaline Trio continuano ad isolarmi dal mondo, dandomi un alibi. Lo sguardo è fisso all’infinito, oltre il vetro del finestrino. Il tempo passa ed un altro fattore interviene. Se lo salutassi ora, dopo tutti questi minuti, sarebbe del tutto normale per lui chiedersi come mai io abbia atteso tanto. “Perchè non voleva salutarmi?”, penserebbe. In questo caso l’imbarazzo sarebbe assolutamente inevitabile.
Dubbio.
Alla fine mi decido, non lo guardo e gli parlo: “Permesso.”
Sono arrivato. Scendo dal treno.
Percorrando la strada verso la macchina penso: “E Lui? Avrà avuto tutti i miei dubbi o semplicemente non aveva idea di chi fossi?”
Dubbio.

Work in progress

Il lavoro in laboratorio procede, direi anche piuttosto bene.
Il risultato è che sono stanco come poche persone, uscendo di casa alle 8 per rientrarvi dopo dodici ore. Dovrei dormire di più.
Invece no.
Riassettare il bioritmo riportando la notte al suo ruolo di ristoro per corpo e mente sarà un lavoro lungo, mi ci vorrà un po’ di tempo. Devo ammettere che arrivo già con difficoltà oltre la 1:30 di notte, mentre un tempo (nemmeno poi così remoto) non riposavo gli occhi prima delle 2 passate. Magari tempo un mese sarò uno di quei bravi ragazzi che vanno a letto prima della mezzanotte. Una sorta di Cenerentola, se non fosse che i miei topi non diventano cocchieri, ma modelli viventi per lo studio di patologie umane.
Se i ritmi circadiani ancora non si sono adattati alla mia nuova vita, la dieta lo ha fatto prontamente. Niente consulto degli esperti, purtroppo, tuttavia l’impegno c’è e già adesso regnano nelle mie abitudini alimentari i Frosties e le insalatone. Come queste ultime possano saziare un uomo credo sia uno dei misteri di Fatima, ma posso garantire che è tutto vero. Come direbbe una delle massaie intervistate nelle televendite: “Neanche io ci credevo, ma poi ho provato: l’insalatona funziona!”
In questi giorni non ho potuto scrivere perchè sono stato in Liguria a prendere un po’ d’acqua. E’ stato molto bello. Un grazie ai nonni di Ambra che mi hanno ospitato, ma che soprattutto mi hanno fatto rivivere il ricordo dei miei nonni. I miei nonni erano fantastici. Mi mancano. Tanto.
Concludo con quella che ho deciso essere l’ultima foto tratta dalle mie vacanze oltre Manica, allegarne altre a queste pagine sarebbe ridondante.
Vorrei poter dipingere i miei stati d’animo. Userei certamente un sacco di colori.

Foto del giorno N°15 – Italians do it better!
La truppa al completo
* Eilan Dolan Castle, Oban (Scotland): 4.75£.
L’italiano all’estero, si sa, è babbo, ma riesce sempre ad arrangiarsi…

Perplesso

Well, I’m not okay
I’m not o-fucking-kay!

Foto del giorno N° 12 – Untitled
Tristezza
* forse con le foto del giorno mi fermerò a 15. Spero che oggi piova…

Agonia

Altra giornata di fine estate.
Ogni anno cerco di perpetrare accanimento terapeutico nei confronti di questa stagione, cercando di tenerla in vita anche quando ormai sarebbe da mettersi l’anima in pace e riprendere con la vita di tutti i giorni.
Non ne ho voglia.
Tra poco inizierò con la tesi, anche se ancora dal laboratorio tutto tace.
Di sicuro dovrei mettermi sotto a studiare.
Magari domani.
Sempre che l’agonizzare delle vacanze cessi una volta per tutte.

Foto del giorno N°7 – The Masterpiece
Invernes
* non so perchè, ma tra tutte le 800 foto questa la trovo sconvolgentemente bella. Indubbiamente la migliore tra le quasi 300 fatte da me.