Toga!
Impossibile non scrivere almeno due righe sulla serata di Sabato.
Iniziamo con un giudizio secco: voto 10.
A seguire, ecco le motivazioni, rigorosamente per punti:
– Il posto. Il magnolia è veramente un gran bel locale ed in chiave estiva raggiunge il suo massimo splendore. Le argomentazioni a suo favore sono molteplici, soprattutto se analizzate nel contesto milanese. Non si paga l’ingresso, il che per una discoteca non è certo consuetudine. A questo si aggiunge il fatto che una volta entrati occorrono solo 4 euri per una birra media e grazie a questa combo il locale risulta paragonabile ad una sorta di oasi felice nel grigiume “too much expansive” della Milano da bere. Altra cosa da menzionare è la clientela. Credo sia uno dei pochi posti in cui si trova realmente un po’ di tutto e tutte le varie etnie metropolitane riescono a convivere discretamente. Poi c’è da citare la musica, mai fastidiosa e decisamente varia, capace di coinvolgere più o meno tutti. Riflettendoci non so se quest’ultima cosa sia la causa della varietà di clientela o se l’avere una clientela varia porti a dover passare un po’ di tutto.
Credo che questo dilemma fosse la versione primordiale del più recente: “E’ nato prima l’uovo o la gallina?”.
Bene, riguardo al locale credo di aver già detto tutto.
No.
Birra a 4 euro.
Andava ripetuto.
– La compagnia*. Una festa, per quanto bella, senza l’adeguata compagnia non può essere apprezzata. Per questo nel votone portato a casa dal Toga Party non poco ha pesato la fiumana di gente accorsa all’evento. C’eravamo io e la Bri, il The-O, Lale & Ivan con dei loro amici, la Simo, la Ro’, Aledoni, Robi Burro e la Meggie, Raffaele, Giacomo Burro e (credo) consorte, Peich, Odri e Bazzu. Insieme abbiamo ballato, scattato foto ridicole alle nostre toghe, bevuto qualche buona birra (solo 4 euro! Incredibile), chiacchierato e riso. Tanto. Peccato per Ciccio ed il fratello di Ale che hanno paccato vergognosamente, si sarebbero divertiti. Solo Peich in versione “Jack Sparrow” (virgolettato perchè poteva al più ricordare Malgioglio) è valso la trasferta. E poi The-O in versione nazzarena. E Ale avvolto in una bandiera dell’argentina. E…
– La toga. Amo le feste a tema. Mi divertono e mi piace esserne parte costituente. Ribaltare casa per trovare un lenzuolo ed un modo non troppo imbecille per avvolgermelo attorno è stato molto divertene. Così come sradicare una pianta dal giardino della Bri per creare una pseudo corona d’alloro. Sissì, amo i travestitismi.
Ok, le ragioni principali del successo della serata sono state snocciolate.
Per farlo credo di aver scritto uno dei post più brutti di sempre.
Tremo all’idea di rileggerlo.
Quantomeno, la foto con cui chiudo mi piace molto.
*Da sinistra: Ale-BU, Bri, Manq, The-O, Peich e Odri.