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Riflessioni

Lettera aperta al Ministro della Difesa

Caro Ministro La Russa
Le scrivo queste righe nel tentativo di comprendere le affermazioni da Lei fatte durante la puntata di “Annozero”, in risposta all’intervento di uno studente.
Riporto il video, per completezza.

Prenda questa mia lettera per quello che è, ovvero un’innocente e sincera richiesta di spiegazioni. A tal proposito infatti, pur fermamente convinto di posizioni molto lontane dalle Sue in merito a quanto accaduto a Roma il 14 Dicembre, voglio per un momento partire dai Suoi stessi presupposti e quindi mettermi nelle stesse condizioni da cui Lei è partito quando ha avuto quello scatto in diretta TV.
I giovani studenti, in toto, hanno sfogato la loro delusione e la loro rabbia in atti di violenza.
I giovani ragazzi delle forze dell’ordine, incolpevoli, ci sono andati di mezzo.
Ok, presupposti chiari. Anche così fosse però, non ritiene che i vigliacchi, quelli che frappongono giovani ragazzi incolpevoli per evitare di essere presi a sassate dal popolo incazzato, siate Voi? Voi intesi come Governo, come classe politica di cui I’Italia bipartisan è chiaramente stufa, Voi ladri di futuro così distaccati dalla realtà da non comprendere neanche il perchè certi fatti succedono, ma semplicemente impegnati a strumentalizzarli in una direzione o nell’altra?
In sincerità sono pronto a scommettere che nessuno degli studenti in piazza, anche quelli partiti con le peggiori intenzioni fin da casa, potendo scegliere una valvola di sfogo fra Lei ed un poliziotto, avrebbe optato per il poliziotto.
Quindi, prima di dare del vigliacco a chi sta in piazza disposto a prendere manganellate che magari non gli spetterebbero pur di far sentire la sua voce, rifletta un po’ sulla posizione Sua e dei suoi colleghi, così sfacciatamente non curanti del popolo che dovrebbero rappresentare da arrivare a barattare voti e scambiarsi preferenze senza minimamente tenere conto delle persone che li hanno votati.
Ah no, mi scusi, dimenticavo che in Italia ormai deputati e parlamentari non vengono più nemmeno votati dal popolo.
Ve li scegliete da soli.
Con rispetto, ma senza la minima stima.

Manq

EDIT: ho provato a cercare il contatto per scrivere direttamente al Ministro, ma non l’ho trovato.

Identificati i Black Block presenti oggi a Roma: erano 314.

Prima di addolorare tutti con la sua dipartita, Cossiga ebbe il tempo di rilasciare un’intervista il cui testo è tutt’ora presente negli archivi del Governo Italiano.
L’intervista, datata 23 Ottobre 2008, era a cura di Andrea Cangini e di seguito ne riporto uno stralcio.

AC: Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
FC: Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.
AC: Quali fatti dovrebbero seguire?
FC: Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno.
AC: Ossia?
FC: In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…
AC: Gli universitari, invece?
FC: Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.
AC: Dopo di che?
FC: Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
AC: Nel senso che…
FC: Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.
AC: Anche i docenti?
FC: Soprattutto i docenti.

Queste parole mi sono venute in mente oggi vedendo quanto stava accadendo a Roma. Poi ho pensato a quanto successe a Genova, ma non quando Ivan il Serbo ed i suoi amici hanno demolito una città ed uno stadio imperterriti, bensì a qualche anno prima. Per qanto mi sforzassi a riflettere non riuscivo proprio a comprendere il perchè quell’intervista mi fosse tornata alla memoria. Poi ho visto questo video e tutto è stato più chiaro.

Life on Mars?

L’articolo apparso su Science in questi giorni e di cui riporto l’immagine qui sopra ha fatto molto parlare di se. Vivendo all’estero ed essendo parte della comunità scientifica non riesco a giudicare l’impatto che la notizia può aver avuto sulla popolazione, quindi mi prendo qualche riga per parlarne. Il succo della scoperta qui riportata è che alcuni batteri possono utilizzare l’arsenico al posto del fosforo come elemento con cui costruire ciò di cui gli esseri viventi si compongono, dal DNA alle proteine.
L’arsenico esiste in natura con stato di ossidazione 3 e 5: in stato 3 è altamente tossico, in stato 5 altamente instabile in presenza d’acqua. Da quanto ho capito (non ho ancora avuto modo di leggere il paper, mi è stato presentato in un talk da un collega) questi batteri riescono a vivere proprio perchè non utilizzano l’acqua. La conseguenza è quindi che ci può essere vita senz’acqua.
La questione merita sicuramente un approfondimento ed è certamente molto interessante, tuttavia la prima cosa che ho pensato nel sentire di tutto questo è che tutti coloro che hanno insultato M. Night Shyamalan dopo aver visto il finale di Signs dovranno al regista un bel po’ di scuse.

La peggio di tutte

Silvio Berlusconi ha fatto un sacco di cose pessime che non è certo necessario stare qui ad elencare.
La peggiore di tutte però è stata l’avermi fatto apprezzare, anche solo per un breve periodo, Gianfranco Fini. Uno che dopo sedici anni di prostituzione intellettuale verso il nuovo messia venuto da Arcore capisce, come solo i grandi politici italiani sanno fare, che è il momento di cambiare aria. Scendere dal carro che fu del vincitore e scappare dalla nave che imbarca acqua. Come i topi.
La cigliegina sulla torta poi è il modo in cui sta scappando, con grandi parole di distacco e ancor più grandi azioni che le smentiscono. Tipo il voto con la maggioranza sul lodo Alfano dopo aver gridato per mesi ai quattro venti: “Legalità o morte”, o il voto con la maggioranza per la riforma Gelmini dopo aver messo la parola Futuro nel nome del nuovo partito.
Eppure sono talmente convinto che Berlusconi sia un tumore maligno al colon* di questo Paese che a Fini è bastato prenderne le distanze, come detto più che altro a parole, per tramutarsi ai miei occhi in un potenziale salvatore. E la colpa di tutto questo è mia, certo, ma anche di Berlusconi reo di avermi esasperato al punto da farmi trovare simpatico un fascista. E questa proprio non posso perdonarla al presidentissimo. Proprio no.
Chiudo citando un articoletto di Giovanni De Mauro apparso tempo fa sull’Internazionale, nella speranza di aiutare chi come me in questo momento difficile si attacca agli appigli sbagliati.

Calcolare il numero di anni in cui è stato alleato di Silvio Berlusconi (sedici). Memorizzare almeno un paio di sue frasi famose (“Mussolini è stato il più grande statista del secolo”, La Stampa, 1 Aprile 1994; “Ci sono fasi in cui la libertà non è tra i valori prominenti”, La Stampa, 3 Giugno 1994).
Elencare i nomi dei deputati per cui ha negato l’autorizzazione a procedere o all’arresto (Cesare Previti; Marcello Dell’Utri; Gaspare Giudice; Amedeo Matacena; Umberto Bossi, accusato per la frase “Col tricolore io mi pulisco il culo”).
Trascrivere i numeri di due delle leggi di cui è stato promotore (189/02, primo firmatario con Umberto Bossi della legge sull’immigrazione clandestina; 49/06 primo firmatario con Carlo Giovanardi della legge che elimina la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere e tra consumo e spaccio di droga).
Tradurre la frase del Guardian a proposito della sua presenza nella questura di Genova durante il G8 del Luglio 2001 (“He has never been required to explain what orders he gave”).
Esercizi da fare per resistere alla tentazione di non trovare poi così male Gianfranco Fini.

* Silvio, questo è l’unico cancro che puoi sconfiggere. Cerca di metterci meno di tre anni…

Diritto di replica

E’ una situazione strana, quella del mio Paese. Ogni giorno si fa un gran parlare del diritto di replica, ma la cosa buffa è che a richiederlo siano sempre e solo le persone che la possibilità di parlare già ce l’hanno. Le giornate trascorrono tra commenti e repliche degli stessi agli stessi, in un circolo vizioso che onestamente mi ha decisamente stancato. Ieri era Maroni che, in qualità di Ministro degli Interni, sentiva la necessità di far sentire la sua voce sorvolando sul fatto che la sua carica questa possibilità gliela fornisce a prescindere. Oggi è il comitato per la Vita a voler replicare alle storie di vita di Welby ed Englaro. Come se alla Chiesa mancasse una voce. Come se non ci fosse il Papa tutte le domeniche su tutti i telegiornali. Cosa ci sia da replicare poi ad un racconto di vita, resta un mistero. Il concetto è che questa gente sente di continuo il bisogno di dire la sua su tutto, sempre. Non conta quante volte l’abbiano già fatto e quanto spazio già abbiano, vogliono di più. Vogliono parlare sempre, vogliono spazio sempre. Si impongono. Non credo qualcuno possa affermare che Berlusconi non abbia possibilità di esprimere le sue opinioni, però è necessario che intervenga a Ballarò per farlo una volta di più.
Ancora e ancora.
Il pretesto come detto è sempre lo stesso: il diritto di replica.
Ho citato questi tre casi, ma ce ne sarebbero molti altri ed il fatto che questa maggioranza lo faccia in modo più “violento” non le da comunque l’esclusiva. Gli altri fanno altrettanto e non certo con meno frequenza.
Esistono però persone cui il diritto di replica è negato, sempre, e forse è il caso che qualcuno dia loro questa possibilità. Sempre che queste persone non decidano di prendersi da soli il diritto di replicare, utilizzando mezzi che in qualunque caso il sottoscritto non si sentirebbe di criticare.
Prendiamo ad esempio questa ragazza. Le verrà data la possibilità di replicare al suo amico carabiniere?
Oppure si potrebbe chiedere di replicare ai cittadini che hanno devoluto il 5×1000 quest’anno e che ne sono stati derubati.
Credo sarebbe anche giusto far replicare un po’ di votanti di qualsivoglia colore e chiedere loro se il Parlamento parlasse davvero in loro vece quando oggi, praticamente all’unanimità, ha deciso di non rinunciare il vitalizio. In giorni in cui non si raggiunge la maggiornaza su nulla o quasi, vedere il voto compatto di 498 deputati fa una certa impressione.
Insomma, non vado avanti con la lista perchè poi finisco per innervosirmi ancora di più, però direi che di esempi di diritto di replica mancato ce ne sono a bizzeffe, quotidianamente.
Alcuni si organizzano e salgono sui monumenti per farsi sentire, ma c’è chi pensa che andrebbero menati per questo.
Ecco, questo post è essenzialmente volto a ringraziare il signor Giuliani per aver fatto valere il mio diritto di replica.

USA-hole

Avrei passato volentieri la serata a veder perdere il Milan, ma non posso farlo perchè anche lo streaming mi ha abbandonato. Di conseguenza chiudo questa giornata non felicissima dando libero sfogo a qualche riflessione.
In tutto il mondo ridono dell’Italia perchè il nostro presidente sembra un personaggio dei film di Vanzina. Ci sta. Se si considera che il cinepanettone tutti gli anni sbanca al botteghino non c’è da stupirsi che Berlusconi stia al governo, le persone che fomentano i due fenomeni sono le stesse. Sono gli italiani, o quantomeno una larga parte di questa categoria, gli artefici di questa situazione e ci sarebbe da incazzarsi con questi ultimi più che con chi cerca di fornir loro il prodotto che richiedono. Il prolema è che non si ha il coraggio di prendere le distanze da una popolazione che esige a gran voce elementi come Berlusconi dietro cui nascondersi. Il popolo non è mai colpevole, è colpa della televisione che non lo informa o che lo indottrina. Al sottoscritto, in sincerità, questo alibi inizia ad andare un po’ stretto.
In realtà chi ci governa è chi vogliamo ci governi. Punto. Perchè se la gente non volesse farsi indottrinare farebbe come me, si informerebbe altrove. Invece alla gente sta bene che le cose vadano così quindi smettiamola con tutte queste stronzate dello scoop del presidente che va a troie o che fa i festini con la droga, come se si fosse tirata fuori chissà quale verità scomoda e malcelata con incredibile abilità giornalistica. Son cose che sanno tutti, che son già uscite due anni fa con interpreti diversi e che comunque non smuoveranno un’opinione pubblica che, per questo o nonostante questo non fa differenza, continuerà a dare fiducia a gente come Berlusconi.
E se anche è vero che non siamo messi bene, noi del bel Paese, ne ho pieni i coglioni di farmi fare la morale da tutto il mondo. Me ne fotto di cosa scrive la stampa estera di Berlusconi.
Se il New York Times non si capacita di come in Italia Berlusconi continui a governare nonostante tutte le stronzate che combina, mi chiedo come possa capacitarsi di un popolo, quello americano perlappunto, che sfiducia pesantemente un Presidente reo solo di aver provato a garantire a tutti il diritto dell’assistenza sanitaria. Una roba che qui da noi c’è da sempre.
Da estraneo ai fatti l’idea che ho è che per una volta gli Stati Uniti abbiano un uomo vero come presidente. Uno che pur di perseguire gli ideali in cui crede accetta di perdere consenso. Uno che dopo aver perso le elezioni dichiara non solo di essere conscio della sconfitta, ma se ne prende pure la colpa. Echi l’ha mai visto uno così in Italia? Negli USA però mica l’hanno votato per quello. L’hanno votato perchè era di colore, per lanciare al mondo il messaggio di quanto siano evoluti. Però nonappena si sono accorti che le cose che diceva di voler fare non erano le classiche storielle da campagna elettorale, bensì un programma VERO, si son subito preoccupati di tirare il freno a mano.
Il problema è che le classi dirigenti rispecchiano il popolo ed il popolo, nella maggior parte dei casi, fa schifo.

Chiedo venia

Oggi, a caldo, come reazione alla nuova, ennesima, esternazione imbecille del mio Presidente del Consiglio ho scritto uno status di Facebook che recita così: “Essere omosessuale è meglio che essere Berlusconi.”.
Dopo qualche ora, credo di dovermi scusare perchè rileggendo la frase non posso non trovarla offensiva nei confronti della categoria degli omosessuali. Già perchè, per come è scritta, pare si vogliano equiparare due disgrazie di cui una gode di una leggera preferenza rispetto all’altra.
Ovviamente non è quello che intendevo, quindi adesso elencherò dieci cose che sono realmente meglio di essere Silvio Berlusconi.
1- Essere calvo o avere dei capelli palesemente finti incollati in testa è meglio che essere Berlusconi.
2- Essere dominato dalla necessità di apparire giovane, bello, forte, ariano e terribilmente uomo è meglio che essere Berlusconi.
3- Essere ignorante è meglio che essere Berlusconi.
4- Essere idiota è meglio che essere Berlusconi.
5- Essere anziano, probabilmente impotente e sviluppare un atteggiamento ossessivo compulsivo nei riguardi della figa, magari giovane, è meglio che essere Sivlio Berlusconi.
6- Essere una persona dal dubbio passato, che ha costruito il suo impero sull’illegalità come solo le grandi associazioni criminali sanno fare, è meglio che essere Berlusconi.
7- Essere un arrogante liberticida con il pallino per la dittatura è meglio che essere Berlusconi.
8- Essere il principale responsabile del declino sociale e culturale di una nazione è meglio che essere Berlusconi.
9- Essere un amico intimo di persone che si dilettano col genocidio è meglio che essere Berlusconi.
10 – Essere basso, incredibilmente basso, è meglio che essere Berlusconi.
Una bella lista, direi. Tra l’altro essere anche più di queste cose insieme è meglio che essere il Premier. Avere nove dei dieci difetti elencati sarebbe comuqne da preferirsi all’essere il nostro Presidente del Consiglio. Solo nel caso ci si ritrovi in tutte e dieci le definizioni non si potrebbe dire di essere meglio di lui, ma è una cosa che può succedere solo ad una persona.
A Silvio Berlusconi.
Pare impossibile? Faccio un esempio: Mussolini si ferma a 9/10.
Lui, almeno, non era incredibilmente basso.

Uno che se lo mandi “a fare in culo” rischi di farlo contento.

Questo post parte dalle conclusioni, che sono le seguenti.
Essere Rocco Buttiglione è eticamente e moralmente sbagliato.
Votare o aver mai votato Rocco Buttiglione dovrebbe essere civilmente e penalmente perseguibile.
Il motivo per cui affermo tutto questo lo si può capire in pochi secondi leggendo questo articolo.
Il pezzo tratto dal Corriere offre tuttavia al sottoscritto non uno, ma tre spunti di riflessione.
Il primo, ovviamente, riguarda l’equazione omosessualità=pratica moralmente sbagliata. Anzi, citando il presidente dell’UDC, “pratica oggettivamente sbagliata”. Per quello che mi riguarda certe affermazioni, nel 2010, si commentano da sole. Passiamo le giornate a condannare i talebani, i palestinesi e tutti gli integralisti religiosi con cui viene quotidianamente riempito il TgN (mettete un numero a caso) e ci teniamo in parlamento gente che non si fa esplodere solo perchè troppo attaccata al proprio culone nonchè alla poltrona su cui si poggia. Bene così, perchè gli integralisti son sempre gli altri quando uno ha “oggettivamente” ragione. Che poi, detto tra noi, non sono mica sicuro che il buon Rocco non paghi profumatamente qualche trans clandestino per farsi profanare dalle parti dell’osso sacro (a quelli come lui piace dire così, ano è volgare e la volgarità offende il Signore), ma si sa che i politici che lo prendono dai trans non sono gay, ma semplicemente troppo tempo lontani da casa, chiesa e famiglia, quindi va bene anche questo. Da queste dichiarazioni ad ogni modo è subito nato un polverone mediatico di quelli tipici all’italiana: sfdegno sui social network, sui blog, sui giornali. L’affermazione è senz’altro grave, ma leggendo lo sbobinato messo a disposizione dai giornalisti Rai la cosa che mi colpisce è un’altra e a questa offro il secondo spunto di riflessione.
Butt-iglione (cit. da Accento Svedese. Genio.) ascrive l’omosessualità alla categoria di cose “moralmente sbagliate, ma che la legge non deve perseguire” e fa degli esempi: adulterio, mancata carità verso i poveri, evasione fiscale, … ehhhhh? Fatemi rileggere. EVASIONE FISCALE? L’evasione fiscale è un atto moralmente sbagliato che la legge NON DOVREBBE PERSEGUIRE????? Ma stiamo dando i numeri?
Eppure su questa cosa nessuno commenta, tutti sorvolano. Io capisco lo schierarsi a favore dei gay quando una persona fa un’uscita che definire infelice è niente, ma questo non deve distogliere l’attenzione dal resto.
E’ un po’ come se Hitler avesse detto “Arresterò gli omosessuali e sterminerò gli ebrei” e la gente avesse replicato solo alla prima metà dell’affermazione. A mio avviso che un cattolico integralista bacchettone e intellettualmente prossimo alle mosche giudichi “morlamente sbagliata” l’omosessualità non è che ci sia da stupirsi o scandalizzarsi più di tanto. Ma se una persona che ripetutamente ha rivestito e forse riveste ruoli istituzionali sostiene che evadere il fisco, ovvero rubare i soldi di tutti, non debba essere legalmente perseguibile è decisamente più grave.
Cazzo è immensamente grave, puttana bastarda la miseria.
Il terzo ed ultimo spunto di riflessione investe il tenore della risposta dei giornalisti RAI. Non ho molto da dire se non che li ho trovati geniali.
Vabbè, vado a gustarmi cotechino e lenticchie.
Se Buttiglione nel contempo dovesse farsi saltare in una chiesa Valdese qualcuno me lo faccia sapere.

Folgorato sulla via di Bresso.

E’ possibile che, il giorno dopo la diffusione di una mia riflessione in prima serata per bocca nientepopò di meno che di Roberto Saviano*, io trovi altro di cui scrivere?.
Sì, perchè alla fine io sono modesto ed umile e a certe cose neanche ci bado.
Oltretutto in questo post ho deciso di occuparmi di argomenti più alti, già perchè dopo aver discorso a lungo Domenica sera con Mauro, Miriam, Elena, il Po’, Aui e la Polly ho deciso di abbracciare la teoria di Mauro ed iniziare a credere.
Da Domenica io credo in Gesù Cristo, l’uomo del futuro che è tornato indietro nel tempo.
Prima di allertare le autorità e far partire le operazioni di scomunica nei miei confronti attendente almeno che illustri la riflessione che mi ha portato a dare credito a questa teoria. A farmi scomunicare fate sempre in tempo (e giuro che non mi opporrò).
Che la figura di Gesù sia realmente esistita è storicamente provato, fin qui quindi niente per cui necessiti avere fede.
Quello che è arrivato sino a noi è che fosse una persona speciale, in grado di compiere miracoli, nonchè portatore di un messaggio di pace ed uguaglianza rivoluzionario per quel tempo. Da qui c’è chi ha dedotto fosse figlio di Dio (più degli altri uomini, intendo).
Interpretazione forse un po’ ardita e coraggiosa, ma incontrovertibile.
La tesi che Mauro mi ha proposto, invece, è decisamente più affascinante, meno teologica ed altrettanto indiscutibile: e se Gesù fosse semplicemente un uomo venuto dal futuro? Uno che, magari volontariamente e magari no, si è trovato catapultato nell’anno zero e che una volta lì ha pensato che la cosa più giusta da fare fosse quella di far passare un messaggio che poteva, come effettivamente ha fatto, rivoluzionare il corso della storia?
Perchè se un uomo del futuro si ritrovasse catapultato nel passato, parecchio nel passato, non è così vero che avrebbe la possibilità di diventare signore e padrone di tutto sfruttando le sue conoscenze, come molti pensano.
Con tutta la teoria di fondo che si vuole, mancherebbero comunque gli strumenti per creare realmente qualcosa capace di far dominare i popoli. L’unica cosa che si potrebbe sfruttare è il pensiero e far quindi passare concetti etici e morali che realmente possono cambiare la società in meglio.
Sì, io parto dal presupposto che Gesù fosse/sarà una brava persona.
Ed infatti, pensandoci, il messaggio dato era realmente rivoluzionario per quel periodo e sicuramente ha segnato un grosso passo nell’evoluzione etica e morale che l’umanità ha compiuto fino ai giorni nostri. Tanto precorreva i tempi e tanto era difficile per allora capirne il concetto, che una volta lasciato il tutto ai posteri, ovvero alla Chiesa di Roma, questi sono stati capaci di buttare tutto in merda fino ad arrivare a mortificarne la memoria più di quanto possa fare io, chessò, guardando il derby. Parlare di uguaglianza e amore del prossimo non è facile oggi, figuriamoci…
Tornando a Gesù, per farsi ascoltare aveva bisogno di riscuotere credito nei confronti del popolo e quale miglior modo se non sfruttare qualche conoscenza per compiere gesti che agli occhi di persone N mila anni indietro possano apparire come miracoli? Perchè arrivare nell’anno zero e costruirsi una pistola, per esempio, capace di soggiogare chiunque non è cosa semplice. Anzi, è quasi impossibile per un uomo solo anche dotato della più grande conoscenza. Però è già più semplice mettere insieme qualche piccolo trucchetto da alchimista o piazzare qualche cura miracolosa. Distillare del disinfettante è decisamente più easy, sempre per fare un esempio. E così la voce si spande e Gesù diventa quello che cura i malati. Poi è ovvio che in duemila anni i miracoli siano diventati cose enormi. Se un aneddoto lo racconto in compagnia e lo richiedo dopo un mese agli stessi, già è diventata una storia epica. E nella mia compagnia non succede mai un cazzo di straordinario, quindi siamo capacissimi di ingigantire il niente. Figuriamoci se c’è davvero qualcosa di pazzesco da raccontare.
Ecco, la storia dei miracoli dev’essere nata più o meno così.
Credo quindi che il buon Gesù sia uno che è tornato indietro nel tempo e che ha deciso di usare questa esperienza per fare del bene.
Probabilmente non è stato l’unico a fare una roba del genere, magari ce ne sono stati anche altri il cui impatto è stato minore, o semplicemente diverso.
Ora non mi addentrerò nella spinosa questione del viaggio nel tempo, con paradossi e quant’altro, perchè ancora non saprei scegliere tra le due teorie scientificamente più gettonate (“Back to the future” vs. “Terminator”), il succo è che trovo questa ipotesi come la più attendibile.
Giuro che non sto facendo del sarcasmo. Lo credo davvero.
Ed è un messaggio di speranza, perchè significherebbe che un domani la gente sarà più libera e moralmente integra di oggi. Mica facile crederlo, leggendo i giornali.

Ah, dimenticavo. Come parte della blogosphera credo non mi sia concesso continuare a tenere aperto questo spazio seza esprimere il mio pensiero sul nuovo disco di Vasco Brondi aka “Le luci della centrale elettrica”. Non l’ho sentito nè intendo farlo. Non è roba per me. Spero nessuno se la prenda a male, ma se tu lettore non volessi più leggere questo blog, beh, potrei capirlo.

* il riferimento è alla questione dei volumi, Saviano ha preferito non citare i Nofx.

La rivincita dei nerd

C’era un po’ da aspettarselo.
Se si decide di dare il premio Nobel per la medicina a colui che ha inventato la FIVET non ci si può non immaginare che dalle parti del Vaticano la cosa venga presa maluccio. Ed infatti non sono mancate le risposte polemiche da parte di prelati, filosofi, bioeticisti, luminari e dell’ a me tanto caro comitato Scienza e Figa Vita.
Per quel che mi riguarda trovo la cosa abbastanza divertente perchè, dal mio punto di vista, è inusuale veder rosicare tutta quella masnada di braccia rubate all’agricoltura. Non so. E’ quello spirito peccaminoso ed immorale che ti fa godere quando finalmente qualcosa va di traverso a quelli che la mandano sempre di traverso a te. Quella pruriginosa soddisfazione che ti da vedere qualcuno che finalmente decide di non piegarsi a novanta ogni volta che questa gente apre la bocca. Insomma, quel gusto di rivincita che si prova quando nei film il buono finalmente spacca il culo ai cattivoni prepotenti, con l’unico rammarico dato dal fatto che in questo caso il film dura da sempre e che da domani i cattivoni prepotenti saranno di nuovo li a spadroneggiare.
Già perchè adesso che il Silvio ha deciso di bestemmiare in pubblico sarà necessario ripareggiare i conti con l’amico Vaticano concedendo qualcosina. Come sempre. Qualche bella leggina ad hoc e pace fatta.
Chissenefrega se stiamo parlando di un adultero blasfemo che da vent’anni combatte la legalità (e non lo dico io eh, ma Fini, l’uomo che gli è stato più vicino da che è in politica), perchè finquando questo farà i Family Day, firmerà le leggi 40, aizzerà putiferi intorno ad eventuali casi Welby o Englaro, finanzierà le scuole private e si straccerà le vesti in nome dei crocifissi nelle aule tutto sarà concesso.
Come a dire, sia fatta la volontà di Dio, anche se poi ad attuarla è il diavolo.
Ecco perchè, oggi, sono così contento del Nobel a Edwards. Non solo perchè da scienziato non posso non riconoscere la grandezza di un personaggio che ha reso possibile la nascita di più di 4 milioni di bambini (un po’ più dello Spirito Santo, da che ne so io) curando di fatto una patologia tremenda come l’infertilità, ma soprattutto perchè da cittadino laico troppo spesso intrappolato ai piedi del Vaticano una rivincita ogni tanto da gusto.
E adesso forza Internet!