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Riflessioni

Roma 2020 e altre cose di cui avrei potuto scrivere

Oggi pomeriggio al lavoro è noia pesa.
Siccome ho già provato ad impegnare il tempo facendo ogni sorta di lavoro e ho tirato al massimo un’oretta, ho deciso che potrebbe essere un buon momento per aggiornare il blog. Magari con un post vero, non con una di quelle ciofeche da tre/quattro righe che pubblico ultimamente.
Tra tutti gli argomenti che ho a disposizione (e che sono tantissimi), deciso di spendere due parole in merito all’ormai quasi ufficiale veto di Monti ad Alemanno per la candidatura di Roma alle olimpiadi 2020.
Se in Italia parlare di pudore avesse ancora un senso, ci si chiederebbe chi s’è portato via quello del sindaco di Roma che, a pochi giorni dalla manifesta incapacità di gestire qualche centimetro di neve, se ne esce autocandidandosi all’organizzazione dell’evento sportivo mondiale per antonomasia. Una roba tipo Schettino che domani chiama la NASA e si auto-candida per pilotare il prossimo Shuttle. E conta poco che probabilmente nessun comitato olimpico (vado a braccio eh, non ho idea minima di chi sia poi incaricato a scegliere tra le candidate) prenderebbe in considerazione Roma (e l’Italia) sulla scia di quanto stiamo mostrando in giro ultimamente, il NO di Monti sarebbe ampiamente giustificabile anche solo per una questione di dignità. “No, caro Alemanno, oggi come oggi il permesso per farci bocciare l’ennesima volta non te lo do. Stiamocene buoni per un po’ e vediamo se ne usciamo.”
Il dramma vero è che la debacle di Roma nella sua sfida alle intemperie, pur essendo indicazione sufficiente a far nascere legittimi dubbi sulle capacità organizzative della capitale, non è nulla paragonata a quanto verificatosi l’ultima volta che a Roma s’è avuto in gestione un evento sportivo rilevante. Perchè ci ricordiamo tutti vero, quello che è successo in occasione dei mondiali di nuoto 2009? Ora, io non dubito che un alone di corruzione aleggi intorno più o meno a tutti i grandi eventi di questo genere, in tutti i paesi del mondo. Ci sarà sempre chi alle spalle di una macchina miliardaria come l’olimpiade (o i mondiali, gli europei, l’expo e via dicendo) troverà il modo di arricchirsi. Non dovrebbe capitare, ovviamente, ma capita e sono convinto non solo qui nel bel Paese. Il dramma è che da noi il tutto è esasperato. Oggi leggevo in twitter che intorno a Napoli ci sono dei lavori in corso per un’uscita della tangenziale appaltata per Italia ’90. Non mi ci metto nemmeno a verificare se l’nformazione è vera, perchè è credibile e tanto basta. Insomma, c’è un’attitudine italiana alla tangente che già spaventa a priori, c’è il precedente, proprio a Roma, di una situazione analoga, più piccola, e finita malissimo e ci sono un sindaco ed una giunta che dimostrano il loro non essere pronti al minimo inconveniente e il non saper farvi fronte. In aggiunta, come ciliegina, siamo in una situazione economica che dire precaria e puro eufemismo (oggi c’è chi dice che la crisi Greca iniziò con l’olimpiade e, non avendo le basi, non posso nè confermare nè smentire).
Con questi presupposti, il NO di Monti non solo è legittimo, ma auspicabile.
Che poi, Alemanno, è sicuro di avere abbastanza parenti per farsi carico di un evento del genere?
Ecco fatto, il post è scritto e il blog torna, per una volta, sul pezzo.
Giusto per conoscenza, ecco gli altri argomenti che avrei potuto trattare:
Il nuovo singolo di Jovanotti ha una base che è plagio plagissimo della colonna sonora di Drive. Così, a muzzo, senza che io verifichi chi è uscito prima e chi poi.
Il nuovo singolo di Madonna ad un certo punto (minuto 2:20 del video, per apprezzare appieno) piazza un breakdown di chiara matrice hardcore. L’unica spiega plausibile è che nel 2012 i produttori siano gente che ascolta bella musica e questo porterà inevitabilmente ad un mondo migliore. (vedi parentesi al punto precedente).
– Su radio 105 gira un pezzo che pare fatto mischiando insieme tutta la discografia dei Jimmy Eat World. Non avendo uno smartphone dalle mille applicazioni utili, non ho idea di chi siano gli autori. Sono solo sicuro non si trati dei Jimmy Eat World. Nel nome della band potrebbero esserci le parole Pedro o Leon, ma non si tratta dei Pedro the Lion.
– Il PD perde le primarie a Genova e la sindachessa uscente si incazza su twitter dicendo che è tutto dovuto al suo essere donna. Stando al ragionamento, quattro anni fa probabilmente non lo era.
– Google celebra S.Valentino con un cartoon in cui si omaggiano tutti i tipi di coppie. Google non ha mai omaggiato, ne mai omaggerà Giovanardi. Il passato, prima o poi, ci lascerà liberi.
– Si vocifera di una possibile mossa del governo volta a rivedere le esenzioni ICI per i beni immobiliari della Chiesa. Bravi. E’ vero, son gli stessi che provano quotidianamente a cancellare i diritti dei lavoratori, ma un governo normale non fa mai solo cose giuste o cose sbagliate. Quello di Monti è un governo normale. E’ che non ci siamo più abituati.

EDIT: Il pezzo che frulla cinque dischi Jimmy Eat World e finisce per passare in radio è Cough Syrup degli Young Giant. Da li a capire perchè avessi in mente Pedro e Lion ne passa una vita.

Ne parlavamo tanto tanti anni fa


Oggi compie vent’anni “Hanno ucciso l’uomo ragno”.
Tipo che ci sarebbero milioni di cose da dire e scriverci sopra, ma alla fine si può benissimo evitare e limitarsi all’omaggio ad uno dei capolavori di quello che, per me, è e sarà sempre il più grande cantautore italiano. Grazie Max!
E comunque, sembra ieri.

Due o tre robe da dire

In aereo, rientrando dal week-end a Colonia, ho pensato che potesse essere il caso di aggiornare il blog.
Avere un blog oggi è cosa complicata, specie se si tratta di un blog come il mio: specchio della mia vita e cassa di risonanza per le mie riflessioni. Le nuove abitudini e la pigrizia infatti spingono perchè io la smetta di scrivere lunghe pagine qui sopra in virtù di lapidari e brevissimi status di Facebook o ancor più trendy Tweets.
E’ così che va il mondo ed è così che credo, prima o poi il mio blog morirà.
Ma non oggi.
Oggi aggiorno, dopo quasi due settimane, dando spazio ad un po’ di pensieri sparsi inerenti a fatti sparsi accaduti in ordine sparso negli ultimi tempi.
– L’FBI ha deciso di chiudere Megaupload e Megavideo. Ora, che quei due siti fossero utilizzati anche in modo illegale è credo incontestabile. Ci sono però un sacco di cose legali che la gente può usare per infrangere la legge senza che l’FBI si metta in mezzo. Tipo: non credo l’FBI chiuda General Motors perchè una parte delle persone che usa le automobili infrange i limiti di velocità. Insomma, mi pare un po’ l’abbiano fatta fuori dalla tazza. Sicuramente chi l’ha presa male son stati quelli dell’Anonimous Group che in prima istanza hanno hackerato qua e la siti di enti governativi statunitensi e di importanti colossi del music and video business e oggi hanno deciso di mettere online, anche simpaticamente (cit.), l’intero catalogo Sony Music. Io, volendo rimanere estraneo a queste lotte, mi limito a chiedermi se non sia forse il caso di rivedere la politica alla base della questione invece di continuare con guerre e rappresaglie che non porteranno mai a nulla. Perchè che di analoghi a Megaupload e Megavideo ce ne sono a bizzeffe non credo sia un segreto.
– Sicuramente l’argomento del momento è il dramma della Costa Concordia. Ora, non volendo entrare nel dettaglio della questione, mi limito a provare una certa pena per la questione Schettino, non tanto per l’uomo che stando a quanto si legge pare abbia sicuramente delle responsabilità, ma per la classica reazione italiana del “tutti fenomeni” per cui anche chi in vita sua non è mai riuscito a tenere a galla un materassino si permette di andarsene in giro a dire come un capitano si dovrebbe comportare e cosa avrebbe dovuto fare nella fattispecie. Io ho sentito la telefonata con la capitaneria di porto e ho visto un po’ di articoli qua e la. Che Schettino probabilmente non fosse il più integerrimo tra gli uomini di mare è una sensazione che difficilmente troverà smentite, tuttavia son sempre dell’idea che il capro espiatorio sia un male colossale perchè riduce problemi seri (la politica delle compagnie di crocere, per esempio, o i rischi di questo tipo di situazioni) alla macchietta di un disgraziato. In sintesi: che ci sia interesse a far finire il tutto in “Schettino era un coglione” mi pare ovvio. Io però verificherei se la cosa è vera e se, anche fosse, sia quella l’unica causa alla base del disastro.
– Venerdì è morta Sarah Burke dopo un brutto incidente mentre si allenava. Io lo capisco che non è Simoncelli e che non è certo il caso di fare a gara di popolarità tra giovanissimi ragazzi morti mentre inseguivano il loro sogno di sportivi, però ecco, due righe sui quotidiani nazionali potevano pure scriverle (Gazzetta esclusa, che ne ha parlato). Ad ogni modo, dispiace tanto.
– Ho visto i primi due episodi di Alcatraz, nuova serie TV in cui c’è lo zampino di JJ Abrams e della Bad Robot. Nonostante le premesse, pare per nulla male. E’ in sostanza identica a Fringe, solo senza le minchiate scientifiche da quattro soldi. Penso seguirò con attenzione. E’ anche iniziata la quinta serie di Californication, ma dopo due episodi non s’è vista nemmeno una tetta e questo non è un buon segno.
– Chiudendo col botto, è di questa sera la release del nuovo disco dei Fine before you came. Si intitola “Ormai” e io non l’ho ancora sentito, ma in battuta penso sia buona cosa per voi scaricarlo (qui) e ascoltarlo.

My German years

Data astrale 22-12-2011.
Dopo ventitrè mesi, Manq lascia le terre teutoniche per il rientro in patria a tempo indeterminato. Sono stati due anni lunghi, per certi versi, ma sono comunque trascorsi in un lampo.
Non sempre è stato facile vivere qui, non sempre è stato bello relazionarsi con la gente del posto, ma spesso lo è stato e questo alla fine, un po’ di malinconia addosso me la mette. La scelta di rientrare non è mai stata in discussione e non c’è dispiacere alcuno nell’essere riusciti a metterla in atto, però come ogni volta che qualcosa di importante finisce, resta quel sapore salato di ricordi, momenti belli e brutti, atmosfere, persone, vita.
Martedì ho messo in ordine tutte le mie cose in laboratorio, classificando scrupolosamente sei anni di protocolli, risultati, reagenti, foto, video. Alla fine ero commosso. Ci sta.
Da Gennaio si ricomincia da capo: casa nuova, lavoro nuovo e vita nuova. Già perchè è ovvio che nulla sarà esattamente com’era prima che partissi. Due anni son passati per tutti, quindi bisognerà riabtuarsi alla proprie abitudini, rientrare nella routine abbandonata, risalire su un treno da cui son sceso per un po’, ma che ha ancora a bordo tutti i miei bagagli.
Bon, finiamola qui con sto post pretenzioso e malinconico.
Chiudo con una piccola raccolta di immagini, istantanee di quello che più o meno per me son stati questi due anni.
2010-2011: My Germa years.
Cius!

Io voto la fiducia

Che io non sia un particolare sostenitore di banche e assicurazioni non è un segreto.
La finanza ha generato questa crisi folle costruita in anni di speculazioni, dubito si possa dissentire in merito, ma per farlo ha potuto usufruire di decenni di lasciva noncuranza (ndM: eufemismo) da parte della politica. Per usare dei numeri, tanto cari agli economisti, ripartirei in questo modo le responsabilità: 60% finanza, 30% politica e 10% alla gente che, per quanto si cerchi di nasconderlo al fine di non generare dissenso, le sue gravi responsabilità ce le ha sempre.
Questo popò di cappello introduttivo ha lo scopo di chiarire la mia posizione nei confronti della questione, nonchè per dare un’idea all’ipotetico lettore di quanta stima io possa mai avere nei confronti di Monti.
Però.
C’è un gigantesco PERO’.
Innanzi tutto al “premier to be” va riconosciuta competenza. Lo so bene che è triste essere contenti di una cosa come questa, che dovrebbe essere lo standard, però io arrivo da diciotto anni di Berlusconi (DI-CIOT-TO. Uno, otto. Quasi due decenni. Ecc.) quindi con buona pace di tutti mi rallegro nell’avere un po’ di competenza laddove serve.
In secondo luogo, andando al nocciolo della questione, mi pare sia un po’ tardi per stravolgere le regole del gioco. Siamo in una situazione critica in cui la finanza ci ha trascinati e non se ne può uscire, credo, esautorando la finanza ora. Siamo arrivati fuori tempo massimo ai vari “Occupy Wall Street” e via dicendo. Era un sistema di merda, lo è tutt’ora, ma finchè si stava bene nessuno è parso accorgersene ed ora che sta per implodere non c’è semplicemente modo di uscirne illesi. Facciamocene una ragione. E non è una questione Italiana, ovviamente, ma di economia globale per cui anche sperare nella nomina di qualcuno che possa rimuovere l’italia da questo meccanismo economico e ridonarle nuova vita, come fosse un’entità a sè stante rispetto al mondo e alla world economy, mi pare oggettivamente segnale di scarsissima adesione alla realtà.
E allora, dal mio ignorantissimo punto di vista, non ci resta che affidarci a uno come Monti nella speranza che, essendo ben conscio di come la partita viene giocata, possa farci fare qualche punto e tenerci in gara fino all’ultimo, invece di uscire in prima mano. E’ chiaro che questo comporterà manovre impopolari e che bisognerà valutare effettivamente cosa questo nuovo esecutivo proporrà prima di potergli dare o meno fiducia, tuttavia c’è una cosa su cui mi piacerebbe puntare l’attenzione: io sarò contento se Monti saprà scontentare tutti. Non solo i precari. Non solo gli operai al minimo salariale. Non solo i pensionati. Tutti. E l’impressione che ho, almeno al momento, è che voglia andare in quella direzione, anche solo per la guerra che vedo muovergli dalle pagine de Il Giornale.
Il problema però è che per governare c’è bisogno di una maggioranza parlamentare, eletta dai partiti (e non dal popolo) che fa il gioco dei partiti e che rischia di far saltare il banco ancora una volta non nell’interesse del Paese, ma nell’interesse di un establishment che nonostante tutto non vuole rinunciare al proprio status.
In questa direzione vanno lette le dichiarazioni di chi vuole un governo “a tempo”, di chi chiede a Monti ed ai suoi ministri la garanzia che “non si ricandidino in seguito” e di chi chiede di non avvalersi di esponenti politici o di partito, ma solo di tecnici. Il messaggio, chiaro e tutto sommato bipartisan, è: “Facciamo fare a Monti il lavoro sporco e le riforme sega-consensi, ma stiamo attenti in caso davvero riesca a risollevare l’Italia, perchè potrebbe diventare un avversario politico.”.
Questo baillame ovviamente si ripercuote sui mercati, perchè è ovvio che non basti dire “Incarichiamo Monti” per far rialzare le borse e segare lo spread, se poi guardando bene le possibilità che Monti governi davvero son ridotte al minimo.
Tirando le somme quindi, quello cui stiamo assistendo è in parole spicce un golpe da parte dei cosiddetti “poteri forti” che, utilizzando i mercati, hanno fatto in due settimane quello che il PD (colpevole) e la giustizia (incolpevole) non sono riusiti a fare in quasi vent’anni e hanno messo al timone uno di loro.
La politica in toto esce sconfitta dallo scontro e spara le ultime cartucce per difendere lo status quo.
L’Italia continua la sua rotta verso la deriva.
A questo punto faccio una lista dei pro e dei contro e valuto la mia posizione.
Contro: E’ parte del sistema che ha generato la crisi, non è stato eletto dal popolo.
Pro: E’ competente, non piace alla politica, non è stato eletto dal popolo.
A conti fatti, Monti ha la mia fiducia. Ora rilasciasse un programma di governo sarei felice di leggerlo.

In diretta dalla Camera

Tramite il sempre puntuale blog Piovono Rane apprendo che un deputato del PD, Andrea Sarubbi, è solito pubblicare via Facebook e Twitter dirette da ciò che avviene alla Camera. Iniziativa lodevolissima che merita molta della mia stima.
Ad ogni modo, non me ne voglia il buon Gilioli, ma il resoconto di quanto Sarubbi ha riportato oggi voglio postarlo anche io perchè per dirla alla Scilipoti “la gente devono sapere”.

  • Apertura di seduta tutta dedicata alle alluvioni in #Liguria. Ora in teoria ci sarebbe l’art. 41 Cost., ma faranno retromarcia.
  • Piazzata di Reguzzoni contro la partecipazione di #Fini a #Ballarò. Urlano: dimissioni, dimissioni. Applausi anche dal Pdl.
  • Dopo 2” Reguzzoni svela il vero motivo dell’indignazione: @gianfranco_fini ha attaccato la moglie di Bossi.
  • Granata urla contro i leghisti, si sfiora la rissa. Seduta sospesa, commessi in azione per separare Fli e Lega. C’è un leghista rimasto quasi senza giacca. Tutto questo davanti agli occhi di una scolaresca.
  • @rosy_bindi chiede scusa e sospende di nuovo la seduta fino alle 12.30.
  • Commessi ancora in assetto da combattimento, fanno il cordone tra Lega e Fli. Granata ora più calmo, ma continuano a litigare il leghista bloccato (e quasi spogliato) dai commessi era Rainieri. Il picchiatore di Fli credo fosse Barbaro.
  • Nonostante la seduta sospesa, si continua a gridare. Barbaro (Fli) urla a un leghista (mi pare D’Amico) di uscire fuori.
  • Ci sono 11 commessi (maschi, ma poco palestrati) a separare Fli e Lega. Situazione più calma, Bocchino smanetta sul palmare.
  • Arriva @gianfranco_fini e riprende la seduta. La Lega urla: dimissioni. Lui fa finta di niente. Ora parla Bocchino.
  • Mentre parla Bocchino, dalla Lega gli urlano: Ape Regina! (la Began, naturalmente).
  • I commessi sempre lì. Bocchino continua a minimizzare.
  • Er sor Cicchitto: “Eravamo sicuri che si sarebbe arrivati a questi incidenti, @gianfranco_fini rifletta”.
  • Er sor Cicchitto richiama l’art. 8 del regolamento: “Il pres. della Camera rappresenta la Camera nel suo complesso
  • Cicchitto: a questo punto andremo da #Napolitano . Applausi da Pdl e Lega.
  • Parla Donadi (Idv) e confonde Reguzzoni con Cota. La Lega si arrabbia.
  • Donadi (Idv): parlate di decoro delle istituzioni, poi fate il dito medio e il bunga bunga. Parlate voi di stile?
  • Pierferdinando: mai visto neppure un presidente del Consiglio che espelle un presidente della Camera dal suo partito
  • L’ex finiano Moffa attacca @gianfranco_fini. Per lui, però, la colpa è di aver partecipato a una trasmissione di sinistra
  • Si stanno riscaldando di nuovo gli animi. Reguzzoni cerca di tenere calmo il finiano Raisi.
  • Moffa rimpiange la presidenza di Nilde Otti. Ha detto Otti
  • Ora parla @gianfranco_fini: avete fatto osservazioni di carattere politico, ma qui non posso rispondere politicamente.
  • Ancora @gianfranco_fini : risponderò in altra sede. Urla dalla Lega: a Montecarlo!
  • Seduta sospesa. Ci hanno tenuto una mattina ad occuparci di @gianfranco_fini , mentre l’Italia affonda. Basta!
  • Nonostante la seduta sospesa, Barbaro sta ancora lì dalle parti dei leghisti. Ecco, ora si menano.
  • Il leghista Rainieri urla come un ossesso, scappa pure una povera commessa.
  • Concia: fatela finita! Montagnoli (Lega): vai a cagare! In tutto questo, è ancora sospesa la seduta.
  • Ora la Camera si è svuotata e la rissa si è placata. Là dove non poté l’educazione, poté il digiuno.

Da tutto questo, non so voi, ma io ho tratto un grosso insegnamento: il mio lavoro ideale è fare il commesso alla camera per un giorno. Nella confusione, sai le sberle soddisfazioni…

Preso malissimo


Poche tragedie sportive mi han preso male quano la morte di Simoncelli.
Tipo che son stato lilì per piangere.
Ok, non c’è molto altro da dire, se non che tutti i giornali che sbattono in prima pagina “guarda il video e la fotosequenza dell’incidente” dovrebbero vergognarsi ed andarsene affanculo (l’ho visto un po’ ovunque: Repubblica, Corriere, il Giornale. Pure la Gazzetta. Che schifo.).
Dio, se m’ha preso male sta cosa.