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Politica

I nodi, prima o poi, dovranno pur venire al pettine.

Ho sempre più problemi a relazionarmi col mio paese.
Il primo dei problemi è che ormai non riesco a parlare della situazione che mi circonda senza arrabbiarmi.
Ma arrabbiarmi pesantemente.
Prendiamo il caso Eluana, tanto per cominciare.
Evidentemente non era sufficiente spargere in giro disinformazione e far passare il concetto che alcuni torturatori comunisti volessero uccidere la povera Eluana con una straziante e dio solo sa quanto lunga privazione da cibo ed acqua.
Sarà necessario creare apposta un decreto legge che impedisca di dare a Eluana, dopo 17 anni di coma vegetativo e rianimazioni forzate che le hanno letteralmente disfato il cervello, la morte che le spetta di diritto. Questo perchè nel nostro paese ormai non conta più nemmeno quello che stabiliscono i palazzi di giustizia. Il nostro presidente (a cui per inciso auguro una morte lenta e dolorosa possibilmente perpetrata ad oltranza per l’eternità da medici incoscenti, politicanti da quattro soldi e prelati dei miei coglioni) può decidere di alzarsi una mattina e creare leggi apposta perchè le cose vadano come vuole lui.
Ok, il nostro presidente ha sempre fatto queste cose, ma di solito se le faceva per lui.
Girava il cazzo comunque, ma quantomeno non ci rimetteva la salute di nessuno.
La cosa agghiacciante, oltretutto, sono le motivazioni che lo spingono.
Prendiamo il papa, lui almeno ha una motivazione ideologica seria e radicata per portare avanti le stupidate che predica. Non capisce un cazzo in materia, ha l’apertura mentale di un secchio di letame, però quantomeno è spinto da degli ideali in cui crede e di questo, solo di questo, non posso fargli certo una colpa.
Berlusconi invece non sa neanche chi sia Eluana e di lei gli frega meno di zero. Sa bene, però, che comportandosi così si aggiudicherà il voto di quell’ampia parte illuminata, riflessiva e per nulla strumentalizzabile del popolo cattolico italiano.
Fatti due conti, inchiodarla per altri vent’anni al letto contro la sua volontà vale bene i voti che ne guadagnerà alle prossime elezioni.
Semplice. Molto più semplice della valutazione sul vendere o meno Kakà, per fare un esempio.
Intanto giornali e tv continuano a bombardare il pubblico con la foto di Eluana sorridente e la gente pensa: “Cazzo, ma vi pare il caso di ammazzare una ragazza così giovane e allegra? Tenetela in vita che magari si riprende.”
Io le farei una foto adesso.
Dopo 17 anni in un letto, ridotta ad un vegetale, sarà una piaga unica.
Farei vedere alla gente le condizioni in cui versa oggi.
Le reazioni sarebbero sicuramente differenti.
Il mio più grande rammarico è che ieri mattina, durante il trasporto di Eluana in quel di Udine, non ci siano stati tafferugli con i manifestanti.
Chessò, qualche ferito investito dall’ambulanza.
Avrei apprezzato molto.
Questa però non è l’unica questione per cui sono decisamente indisposto nei confronti del mio paesucolo.
Oggi è passato il Decreto Sicurezza.
Imbarazzante.
I medici dovranno/potranno denunciare eventuali clandestini dopo aver loro somministrato le cure di cui hanno bisogno.
Tralasciamo per un secondo la questione etica e deontologica e guardiamo ai fatti.
Quanti immigrati clandestini ricominceranno a buttare i neonati nei cassonetti per evitare la denuncia?
Ok, dei bambini dei clandestini non frega un cazzo a nessuno nel nostro paese, neanche al Comitato per la Vita.
Però della salute propria sì.
Quante epidemie potrebbero avere origine?
Purtoppo però anche a questo nessuno pensa. L’importante è solo alimentare la paura, che in questo periodo viene facilmente convogliata sugli stranieri e si trasforma in xenofobia. Nessuna sorpresa quindi se poi qualcuno decide di dare alle fiamme un indiano per finire la serata nè se gli amici di questo qualcuno commentano in diretta tv: “Vabbè, ma hanno dato fuoco ad un marocchino, mica ad una persona.”.
E’ tutto già visto.
E’ successo agli inizi del secolo scorso in Germania, quando il malessere e la crisi economica furono usati per coalizzare il popolo a seguire il suo Führer anche quando decideva di mandare a morte gli ebrei.
Hitler aveva semplicemente sbagliato bersaglio.
Noi saremo più furbi, africani e slavi non hanno amici importanti.
E comunque, anche fosse, basta negare.
Per questo serve tenersi buona la chiesa, loro a negare son bravissimi.
Io, dal canto mio, mi limito a segnalare a chi di dovere che se porprio ci tenesse a far vedere che nella bibbia non sono scritte solo idiozie adatte ad imbonire i contadini questo è il momento ideale per un bel diluvio universale.
Non voglio certo candidarmi all’arca, per carità, c’è sicuramente chi è più adatto e meritevole di me.
Però cazzo, se fosse possibile far parte del servizio di sicurezza all’ingresso, terrei volentieri fuori con le mie manine tutta la gente di cui sopra.
Sta sera, invece della preghierina, quasi quasi mando a Gesù il mio curriculum.

A volte è bello sbagliarsi

Per una volta non voglio fermarmi a riflettere su cosa c’è dietro.
Non voglio occuparmi dell’operazione mediatica, dell’imbonimento collettivo e della propaganda gratuita.
Per una volta voglio chiudere anche gli occhi sulla stampa che sta ribaltando la realtà dando il merito a chi non spetta.
Per una volta voglio fare l’italiano medio ignorante.
Kakà resta.
Ha vinto il cuore.
Il più forte che c'è!
*Siam venuti fin qua
siam venuti fin qua
per vedere RESTARE Kakà!

Sui giovani di ieri, i giovani d’oggi ci scatarrano su.

Gli afterhours andranno a Sanremo.
Ho da sempre ritenuto gli afterhours dei buffoni.
Non ho mai ritenuto un reato andare a Sanremo. Tuttavia mi riempie di una certa soddisfazione vedere lo sgomento sulle facce di tutte quelle persone che li hanno idolatrati e che adesso si sentono traditi. Perchè anche di gran parte di quelle persone, in fondo, ho sempre pensato quello che pensavo degli Afterhours. Per quei fan sì che andare a Sanremo è reato. E’ sinonimo di quell’orribile cosa che è la “commercializzazione”.
Molti daranno loro degli incoerenti.
Molti altri diranno che la canzone fa schifo.
Io, probabilmente, farò entrambe le cose.
Premetto che, come già anticipato, a mio modo di vedere l’andare a Sanremo è una cosa che non toglie nulla alla carriera di un artista. E’ un’occasione che capita spesso a chi, come gli afterhours, fa musica da vent’anni (more ro less). Capita perchè i tempi cambiano e adesso gli addetti ai lavori sono i giovani di dieci, quindici anni fa e quindi è normale che i canoni di selezione, i gusti e le scalette si rinnovino anche in un carrozzone statico e a dir poco vintage come può essere Sanremo.
E’ normale che una cosa del genere possa capitare e siccome l’invito è foriero di entrate facili, è altresì normale che di fronte ai soldi nessuno tenda a girarsi dall’altra parte.
E allora perchè mi accanisco?
Perchè questa cosa può farla chiunque, tranne chi fonda una carriera facendo dell’essere underground il suo motto e soprattutto, permettendosi di criticare chi invece non è perfettamente inserito nel loro concetto di “alternativismo”. Se passi una vita a insegnare in giro cosa vuol dire essere alternativo poi a Sanremo non ci vai, altrimenti io ti do del ridicolo.
Com’era la lezioncina?
“Domenica in barca a vela e lunedì al Leonkavallo?”
Mavaffanculo.
Pensavo che qualora avessi deciso di scrivere di Sanremo mi sarei dedicato a quell’ipodotato di mente chiamato Povia.
Quello che è stato gay, ma che è “guarito”.
E che cura avrà mai usato?
Supposte?
Credo che in un qualunque paese civile ci siano persone che la pensano come lui. Tuttavia in qualunque altro paese civile un’affermazione del genere verrebbe ritenuta potenzialmente offensiva e non verrebbe permesso al primo lobotomizzato di passaggio di andare in diretta nazionale, davanti a milioni di persone a gridare questa cagata.
Per evitare di offendere la sensibilità altrui.
Un po’ come se andassi io a Sanremo a cantare una canzone con delle bestemmie dentro (pezzo per altro che in un passato neanche troppo remoto credo di aver interpretato insieme ad una notissima band brianzola). Per quanto milioni di italiani bestemmino cotidie, si riterrebbe offensivo quel tipo di messaggio e non si potrebbe tollerare che questo finisca in diretta TV.
Perchè non si tollerano le bestemmie in tv, mi pare.
E allora perchè a Povia è concesso insultare la gente?
E non mi si parli di minoranze, perchè credo che in Italia oggi ci siano molti più gay che persone che arrivino a sentirsi offese da un moccolo.
L’unica, minuscola, soddisfazione è che quantomeno Povia dimostra cosa vuol realmente dire essere di CL, altro che DJ “Rotten” Francesco.
Se quest’anno a Sanremo ci fossero stati i Finley, avrei consumato 100 ricariche per farli vincere.
I Finley sono dei fighi.

* ho realmente faticato a scegliere il video da linkare. “Sole di Settebre” spacca, ma anche “Domani” e “A Occhi Chiusi” sono ottime.

 

“Sono stato di CL prima di te, sono stato più cattivo io.” [cit.]

In questi giorni di vacanza avrò acceso la TV (per guardare i programmi intendo) si e no due volte.
Una delle due è stato poco fa.
Su All Music c’era un’intervista a Dj Francesco aka Francesco Facchinetti aka DJ Facchinetti aka l’unico italiano con una lista di nomi e pseudonimi paragonabile a quella di Prince.
Non è da me guardare certe interviste, però l’ho beccata all’ultima domanda e me la sono ascoltata.
In 30 secondi di risposta il nostro eroe prima accosta Giovanni Paolo Secondo (aka Santo Subito aka Wojtyła aka il pontefice una volta conosciuto come Karol) ad una rock star per le sue capacità comunicative.
Poi cita Don Giussani.
Ma solo io non sapevo che il “Capitano uncino” è un CLlino?
Ok, non ha detto esplicitamente di essere di CL, però chi altri potrebbe mai nella vita citare Don Giussani senza essere di Comunione e Liberazione?
Comunque in seguito all’intervista mi sono documentato e il buon Francesco ha pure fatto uscire un libro in cui si definisce: “un punk in seno a CL”.
Un punk?
Dj Francesco sarebbe un punk?
Non voglio fare del campanilismo, per carità, però questa cosa mi infastidisce più che altro per una ragione.
Si tenta di far passare il concetto per cui dentro CL c’è di tutto: c’è gente normale, ci sono i giovani e ci sono pure i ribelli.
Non è così e io posso dirlo con cognizione di causa.
Allora che senso ha tutta questa voglia di camuffarsi?
Mistero. [cit.]

L’unica cosa che dirò sulla questione scuola/Gelmini

Pubblico uno stralcio del discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l’11 Febbraio 1950.
C’è di che riflettere.

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasfornare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.”

Acido colico

Oggi sono nervoso.
Parecchio.
Ho lo stomaco chiuso e un nodo in gola, cose che non capitavano veramente da tempo.
Mi piacerebbe essere abbastanza stronzo da fare quella che probabilmente è la cosa giusta.
Mi piacerebbe essere poco orgoglioso al punto da lasciar correre una discussione per il quieto vivere.
Mi piacerebbe avere sotto mano il tipo che mi ha contattato oggi, prima in Facebook e poi in MSN, perchè con lui si che potrei togliermi delle soddisfazioni notevoli.
Mi piacerebbe se chi mi sta vicino non facesse finta di non conoscermi.
Mi piacerebbe saper stare felice per i cazzi miei e sbattermene del prossimo, visto che i momenti in cui sto bene sono già così pochi che guastarseli per i problemi degli altri è proprio da pirla.
Mi piacerebbe aprire una finestra di dialogo di MSN oppure prendere il telefono e liberare il groppo.
Mi accontenterei se altri trovassero la forza di fare quello che io non riesco a fare e provassero a parlarmi.
Al momento però ho bisogno di una valvola di sfogo in cui riversare il mio astio.
Fortunatamente c’è il papa.
Più o meno tutte le persone che conosco oggi hanno trovato modo di accanirsi contro l’ultima sparata del santo padre.
In questo momento vorrei avere di fronte il buon Joseph e sfogare su di lui tutto il mio risentimento, facendo un unico conto, anche sommario, per tutte le puttanate che va avanti a dire da quando l’altissimo ha avuto la malsana idea di chiamare a sè il suo predecessore (e non ti ho detto Voltaire).
Benedetto XVI è il male.
Come tale va combattuto.
Fino a poco tempo fa ero dell’idea che bastasse poterlo ignorare, ora no.
Bisogna proprio osteggiarlo.
Fanculo.
Giornata di merda nel solito mondo di merda.

Mi si accusa di essere fazioso

Ieri sera stavo tornando a casa dal lavoro.
Erano le 20.50 circa.
Mi fermo ad un semaforo e vedo questo manifesto.
Imbarazzante.
“Contro Governo e Padroni”
Padroni? PADRONI?
Per non parlare del tema.
“Non si arriva a fine mese”.
Vero, per carità, ma scendendo in piazza che cazzo risolvi?
Per una volta almeno non si può provare a proporre delle soluzioni invece di continuare solo ad usare i problemi della gente a scopo politico?
Questa è la sinistra in Italia.
Della destra ho già parlato troppo spesso.
Del centro non voglio nemmeno discutere.
In questo scenario non so che cazzo vado a votare a fare.

Ordine

E’ troppo tempo che non scrivo un sano post per punti.
I post per punti sono la linfa vitale di quasi tutti i blog.
Sicuramente di tutti quelli che valgono, e il mio per me vale molto.
Quindi post per punti sia.

– In televisione non c’è mai un cazzo, ma riescono comunque a mettere i bei film solo nelle sere in cui ci sono le partite.
“Point Break” è un film della madonna.
– Serata di campionato, Milan ancora assolutamente discutibile. Però senza Pirlo si vince. Mi accontento.
Domenica sera c’è il derby. Me lo vedrò dal terzo anello blu di S.Siro, biglietto già acquistato. Sono già in ansia.
Per quel che riguarda il fantacalcio, tutto lascia presagire l’ennesima giornata no.
– Sto leggendo “Bar Sport” di Benni. Non mi fa ridere. E’ grave?
– Martedì prossimo provo la sortita al forum con Ciccio. L’obbiettivo è vedere i Coldplay senza spendere miliardi.
– Ho fame.
– Ieri ho seguito la puntata di “Otto e Mezza” con ospite Alemanno.
Alemanno, secondo me, è un pupazzo dentro cui si cela Guzzanti (figlio) che fa l’imitazione di non ricordo chi.
Come tutti i pupazzi non fa ridere e fa un po’ pena.
– Questo week-end ho mangiato come un maiale. Ottima la sagra della patata, meno quella del gorgonzola.
Pregevole la gita a Faggeto Lario con annesso agriturismo, nonostante la carestia di salsiccette.
– In questi giorni continuo ad interrogarmi sul perchè l’antitrust non faccia nulla nei confronti della Carfagna.
La sua legge sulla prostituzione è concorrenza sleale.
Un’altro conflitto di interessi irrisolto.
– Ho ordinato un po’ di cd.
– Sono innamorato. Di nuovo.
– Sono stressato. Di nuovo.
– Ho bisogno di staccare dal lavoro.
– Sto provando a scaricare “Gomorra” e “Il Divo”. Io di film ne scarico parecchi e MAI mi è capitato di fare così fatica.
In rete ci sono solo fake. Io, che sono solito lasciarmi andare alla cultura del sospetto, ci vedo una cospirazione.

Non ce n’è, i post a punti sono sempre bellissimi.
Ordinati come piace a noi Italiani.

S.O.S.

Ok, è ufficiale che ormai su questo blog mi verrebbe da scrivere solo riguardo il nostro sempre più raccapricciante paese.
Non è del tutto colpa mia.
E’ colpa anche dell’informazione.
Calma, calma, non sto affatto facendo la classica sparata da bolscevico in cui dico che in questo paese non c’è abbastanza informazione e che tutti gli organi di stampa sono nel taschino del nostro amatissimo Premier.
Tutto l’opposto.
Mi lamento perchè in Italia di informazione ce n’è troppa.
Ogni mattina accendo il pc, apro il sito di Repubblica e trovo una buonissima ragione per scrivere una paginetta on-line in cui esprimo il mio “disgusto totale per questa società” (cit.).
Tutti i giorni.
Tra il Papa, Alemanno, la Carfagna e il Silvio (che “ha mandato a casa Prodi, ci ha liberati dai comunisti e ha comprato Ronaldinho”. E sì che speravo di essergli grato per almeno una delle tre cose, ma nulla, proprio non riesce a farsi ben volere…) ci sarebbe ogni santo giorno da aprire la valvola delle parole e dare sfogo allo sconforto che provo.
Tuttavia faccio già tanta fatica a trovare il tempo per scrivere qua sopra, mi girano le palle a doverlo fare sempre per lamentarmi del mio paese, quindi oggi vado oltre.
Anche se il fatto che Italia 1 trovi la necessità di censurare il nostro video alle 2.40 di notte solo per riferimenti non proprio canonici alla figura di Gesù meriterebbe un lungo approfondimento.
Ma cazzo, se ti pare che il video sia indecoroso non accettarlo e non mandarlo in onda.
Invece no, la redazione di Talent1 mi chiama dicendo che il video è geniale, che si sono divertiti un sacco e che lo manderanno in onda assolutamente.
Però non accennano al fatto che l’avrebbero tagliato.
Bigotti.
Ok, ok, avevo detto che non avrei parlato nemmeno di questo e non lo farò.
Ulteriormente intendo.
Quello di cui volevo parlare sono le serate nelle discoteche rock.
Sabato sera, non so bene in preda a quale delirio, ho deciso di andare all’inaugurazione dell’Alcatraz di Milano.
A fine serata ho maturato la conclusione secondo cui le discoteche rock sono posti da sfigati.
E lo dico io che ho passato gli anni migliori della mia vita al Rainbow (ok, è vero, io sono uno sfigato, ma non è lì il punto).
Tralasciamo per un momento il fatto che “ballare il rock” è un concetto ripugnante.
Come cazzo può essere che esista gente che tutte le settimane va a ballare gli stessi pezzi, GLI STESSI PEZZI, dal 1999?
Tre quarti della scaletta iniziavano ad essere datati negli anni novanta, come si può avere il coraggio di riproporli ancora oggi?
Imbarazzante.
La cultura della musica sta morendo.
Tra atroci sofferenze, tra l’altro.
L’esempio lo si ha ogni giorno accendendo la TV, dove ormai il messaggio musicale è solo contorno per le nuove generazioni di tronisti che invece di andare da Maria a farsi sbavare dietro dalle trentenni, stanno a TRL a farsi sbavare dietro dalle quindicenni.
Cambia il look, ma il concetto è lo stesso.
Tragica dimostrazione di quanto sto dicendo è stato l’MTV DAY di Genova. Mi è capitato di girare su MTV quattro o cinque volte Sabato pomeriggio e non ho mai, dico mai, beccato qualcuno che stesse suonando.
Per essere un concerto la cosa è quantomeno strana.
Per essere un concerto su MTV no, visto che MTV di musica non ne passa più.
Insomma, forse è il caso di lanciare un S.O.S..
Ecco, sono riuscito a scrivere un altro post di lamentele.
Sono sempre il solito.