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Lavoro

And the winner is…

Il contest ha decretato il suo primo vincitore: Ze.
Grazie al suo aiuto sono riuscito a correggere il più grave errore di compatibilità con Firefox, su cui ora il blog risulta visualizzabile, seppur con qualche imprecisione grafica nell’allineamento delle colonne. La versione del template è quindi passata a 1.1.
Ze ha già detto di accettare il premio che ho in serbo per chiunque si renda utile in maniera cospiqua, quindi entro breve comunicherò di cosa si tratta su queste pagine.
Come detto tuttavia i problemi non sono finiti e quindi il contest resta ancora aperto a tutti.
Per il resto c’è veramente poco da dire.
Domani è il giorno del giudizio per quanto riguarda la mia vita in laboratorio, perchè scoprirò se finalmente le cellule si sono assestate così da poter iniziare a trasfettare. Al momento giacciono nei pozzetti 150000000 Hela e 15000000 NIH 3T3, la speranza è che domani ci siano ancora e stiano bene.
Sul fronte macchina fotografica, ho appena contattato il ragazzo che l’ha investita. Dopo una breve discussione sembra intenzionato a procedere tramite assicurazione. In attesa che mi comunichi gli estremi, domani dovrò far visita ai Carabinieri per sporgere denuncia.
Chiudo con un pensiero a chiunque abbia dedicato la sua vita/parte della sua vita/qualche momento/anche solo un istante alla Chimica Analitica. Capisco il vostro dolore.

Doccia fredda

Sono tutte morte.
Tutte.
Stamattina sono entrato in camera sterile, ho aperto l’incubatore a 37°C, ho preso con cura le mie tre flask T75 e la 24 well plate in cui avrei dovuto trasfettare, le ho guardate a microscopio e ho così preso atto dell’accaduto.
E’ come se mi avessero messo sotto una doccia fredda mentre ancora dormivo.
Avrei voluto tirare il tutto contro il muro e gridare.
Il mio capo sostiene sia un problema di siero, poichè con l’FBS della S***a© era già capitata una cosa del genere ad Elena, la dottoranda che lavora con me. Lei però lavorava su cellule più delicate rispetto alle mie e quindi si è pensato che per me quel siero potesse andare comunque bene.
Evidentemente non è così.
Fortunatamente non ho buttato via troppo lavoro, poichè nella fase in cui sono traslare gli esperimenti di un paio di giorni per ristabilire le colture non è un grossissimo problema, tuttavia quello che si prova di fronte ad uno spettacolo del genere è terribile. Il peggio è che al momento nel mio progetto ci sono già abbastanza interrogativi che, per essere chiariti e dissipati, richiedono prove continue e conseguenti tentativi fallimentari volti a “trovare la strada giusta”. Questo è normale per chi fa un lavoro come il mio, tuttavia non sempre è facile lavorare giorni solo per dire: “Ok, così non va, proviamo in un altro modo.”. La cosa a volte risulta un pochino avvilente, senza che vi si aggiungano imprevisti tipo quello odierno.
Mi hanno detto tutti che sono cose che capitano e che non devo abbattermi.
Non è facile.
Magari domani, se le cellule che ho scongelato e piastrato oggi con un nuovo siero cresceranno, il morale tornerà alto.
Adesso tuttavia sono moderatamente nervoso.

Nottetempo

Freddo.
Ci saranno pressapoco 16° C in camera mia a quest’ora.
E’ normale, i miei dormono ormai da almeno 4/5 ore e il tepore dei piumoni Ikea permette di lasciare i caloriferi spenti durante la notte. Io sono a casa da un’oretta e mi trovo di fronte allo schermo del PC a digitare i freddi e rumorosi tasti della mia Logitech di modo che la pagina che sto scrivendo prenda forma. In sottofondo le note più varie, selezionate rigorosamente dal caso tra tutti i brani del mio catalogo multimediale. Il volume è per forza di cose bassissimo, ma nel silenzio generale il suono è comunque sufficientemente definito da farmi sentire meno solo.
Gran parte del tempo intercorso tra il mio rientro e questa attività è stato dedicato allo studio del nuovo templato. Ci lavoro da veramente molto tempo e sono contento di poter dire che è finalmente finito. Grafica nuova, problemi di compatibilità con risoluzione di 1024×768 risolta (almeno stando ai test effettuati) e conferma delle introduzioni fatte da me al templato attuale. Permane unicamente da fissare il baco per la compatibilità con Browser che non siano IE6, tuttavia questo è un problema di second’ordine che proverò a risolvere, ma che non vincolerà la release. La data di presentazione è già stata decisa.
Mi si chiudono gli occhi.
Voglio scrivere ancora un po’.
Tengo duro.
Domani mattina non lavoro e posso permettermi una notte brava. Il saggio di Renilla Luciferasi ha dato i valori attesi, forse anche prima del previsto. Sicuramente prima di quanto io avessi previsto. Le trasfezioni effettuate fino ad ora sono andate bene e le mie culture cellulari di HeLa sembrano non risentire della mia mano inesperta, continuando a proliferare come da programma. La soddisfazione che si prova ad avere dei risultati sul lavoro è immensa, a mio avviso poco paragonabile a qualunque risultato in ambito di studio. E’ come se una colata di cioccolato caldo mi avvolgesse il cuore.
E’ entrata mia madre. Si è appena svegliata e consiglia caldamente di prendere la via delle coperte.
Credo che le darò asolto.
Tuttavia lascierò iTunes acceso, spegnerò solo il monitor privando la stanza anche dell’ultima luce decisa. Non sopporto i rumori del silenzio che si sentono di notte, tuttavia la luminosità dello schermo del PC non mi permetterebbe mai di prendere sonno. Molto meglio il buio costellato dei led colorati disseminati per la stanza, l’atmosfera che crea è oltretutto anche più affascinante.
Mi alzo.
Tolgo i vestiti.
Oggi è finito.

Buon inizio

Ore 9.00, via Temolo 4, 6° piano, Laboratorio di Biochimica e Genetica.
Manq: “Ciao Elena, buon anno!”
Elena: “Ciao, cosa ci fai qui? Ti aspettavo per il 9…”
Manq: “…”

Foto n°2 – Il Pokerino
Las Vegas ci fa una pippa
* gli elementi indispensabili al gioco: sigari economici, occhiali scuri, fiches del monopoli, cappello da riccone texano e una lama. Per la cronaca ho perso 9 dei 10 euro stanziati.

Tutto è bene ciò che finisce bene

Facendo i debiti scongiuri sembra che la questione Capodanno sia stata risolta in modo che soddisfi tutti anche dal punto di vista della distribuzione dei posti letto. Grazie all’aiuto dell’Ali sono riuscito ad ottenere per me e Bri una cameretta con due letti singoli, uno spazio dove avere un minimo di intimità e poter passare del tempo in pace. Purtoppo non abbiamo quasi mai la possibilità di vivere situazioni di questo tipo e quindi era mio interesse riuscirci almeno l’ultimo dell’anno senza dover rinunciare all’altra parte fondamentale della mia vita: gli amici. Essere riuscito a salvare capra e cavoli mi rende molto contento, anche e soprattutto perchè ora come ora tutti risultano siddisfatti della sistemazione. Il brutto delle discussioni che si verificano in queste circostanze è essenzialmente che ognuno ha le sue ragioni e che sono tutte esattamente valide allo stesso modo. Non c’è quindi chi ha ragione e chi ha torto e per questo venirne a capo spesso crea notevoli impicci. L’importante comunque è essere riusciti a chiarirci.
Ora vado a nanna perchè domani mattina (leggasi Domenica mattina) dovrò andare in laboratorio a “passare” le cellule. Devo farlo perchè in questo modo guadagno un giorno sulla pianificazione e posso permettermi di stare a casa durante le feste. Quel che dovrò fare non richiede molto tempo, quindi la cosa non mi disturba.
L’ultima annotazione riguarda l’elenco di live show che si susseguiranno nei primi mesi del 2006: Thrice, Silverstein, MxPx, Yellowcard, Death Cab for a Cutie, Good Riddance, Lagwagon e Foo Fighters sono alcuni dei nomi delle band che passeranno dal Bel Paese. Alcune le ho già viste e quindi posso escluderle a priori, tuttavia le altre restano tante e vederle tutte sarà difficile. Peccato, perchè un concerto è lo spettacolo più bello che esista, a mio parere, e non rinuncerei mai a nessuna occasione di vederne uno.

Jappa is the reason!

Oggi, arrivato in lab, ho trovato su banq (il banco di Manq) il mio badge ed una busta.
Ho subito capito essere una missiva di Naotada, alias Jappa, il ragazzo giapponese che ha lavorato con me per due settimane. In virtù degli orari particolari che faceva, entrando all’alba e uscendo di notte tutti i giorni anche nel fine settimana, avevo deciso da lasciargli il mio badge per facilitargli la vita. Ebbene il ragazzo se l’è portato con se tornando nel paese del sol levante e me l’ha rispedito via FedEX da li, insieme ad una letterina molto carina*. Dopo aver sorriso per la spesa inumana che deve aver affrontato di tasca sua per rendermi il cartellino nel minor tempo possibile, mi sono soffermato a pensare che un giorno mi farebbe piacere fargli visita e magari lavorare con lui in Giappone.
Chissà, magari in futuro…
A postcard from rising sun
* see you soon, Jappa!

Ozio

Inaspettati come la neve a novembre, ecco che tra le mani mi si materializzano ben due giorni di vacanza. Gli esperimenti di clonaggio in laboratorio sono andati alla grande e questo ha permesso che io potessi passare qualche giorno a casa in attesa che arrivi il kit per il luminometro e che il mio progetto possa proseguire per la sua strada. Una sorta di vacanza premio, se vogliamo, e come tale la sto vivendo: totalmente e incondizionatamente nell’ozio.
Che bella parola, musicale quasi.
Sveglia a metà mattinata, calmo e riflessivo tour della rete volto a leggere la Repubblica, i blog degli amici, i due o tre forum su cui bazzico e la Gazzetta e studio leggero di Chimica Bioinorganica. Ritmi blandi, insomma, nel tentativo di liberarmi dallo stress dell’ultimo mese.
Adesso penso che andrò a gustarmi un episodio della quarta serie di Dawson’s Creek spaparanzato sul mio letto, in attesa del pranzo cui seguiranno i Simpson, ancora un po’ di studio ed un aperitivo con The O, Lale e chissà chi altri.
Ulima cosa: non avendo voglia di scrivere l’ennesima pagina malinconica ed intrisa di tristezza, mi limito solo ad annotare la morte di un’altro gruppo che ha segnato la mia adolescenza in maniera irreversibile. Addio agli Ataris che, seppur continuando a fare musica sotto quel nome (blasfemi) si sono trasformati in una band indie/pop/alterna/sarcazzo da cui hanno preso le distanze sia Mike Davenport, ex bassista, sia Chris Knap, ex batterista e mio eroe assoluto. Se l’alternativa era produrre un altro disco come “So Long, Astoria” ben venga questa dissoluzione tuttavia anche in questo caso una piccola parte di me muore con loro.
Ascoltando ad un volume improbabile “I won’t spend another night alone” mi chiedo se questo 2005 la finirà di seppellire ad uno ad uno i mattoni che hanno costituito gli anni più belli della mia vita.

Melting pot

Oggi è arrivato in laboratorio un ragazzo giapponese che condurrà degli studi presso il Besta per le prossime due settimane. Non dico il nome perchè, sinceramente, sono in dubbio sul fatto che me l’abbia detto. Ho paura che il suo sia uno di quei nomi che estrapolare dalla frase in cui viene pronunciato è impossibile. Il suo arrivo ha portato nella mia vita lavorativa due principali innovazioni:
1- Non ho più il mio badge. Ho dovuto prestarglielo perchè lui arriva al mattino prestissimo e va via la sera tardissimo, quindi ne ha bisogno per entrare ed uscire. Bella fregatura visto che senza badge si resta chiusi fuori dal laboratorio ogni volta che se ne esce.
2- Dovrò parlare in inglese.
La seconda delle novità è, se vogliamo, la più rilevante. Il problema infatti non è solo dovuto al mio inglese pessimo, ma anche e soprattutto al suo. Devo ancora capire realmente se sia balbuziente, dislessico o semplicemente negato per le lingue straniere, tuttavia parlarci è una reale impresa. E’ vero che anche per lui deve essere la stessa cosa, visto che non ho certo una padronanza linguistica da Oxford, tuttavia nella sua maccheronicità il mio inglese possiede una certa limpidezza. Ogni parola, seppur pronunciata all’italiana, è separata dalle altre e distinguibile nel contesto. Le frasi del nipponico invece sono costantemente pronunciate tutte d’un fiato, interrotte solo da farfugliamenti di origine ignota (a meno che non metta il suo nome in ogni frase, perchè allora l’origine si chiarirebbe) e condite dalla proverbiale “L” a sostituire le “R”.
Non fosse per questi particolari, apprezzo molto lo scambio culturale che può innescarsi in un ambiente lavorativo come il mio. Al giapponese infatti si dovrebbe aggiungere Anieska, una ragazza polacca. Ha fatto il concorso per il dottorato e sembra l’abbia passato. Ora tutto sta a capire se vorrà accettare il posto. Dalle poche parole che ho potuto scambiarci quando ci ha fatto visita, pare piuttosto sicura di se. Si dice che addirittura abbia corretto Paola, la neolaureata che lavora con noi, sulla costruzione di un periodo in inglese durante una loro conversazione. Non so come avrei reagito se fosse capitato a me.
Intanto la mia lotta contro l’università procede nettamente appannaggio loro. Dopo la debacle di ieri ho provato a rialzare la testa. Devo assolutamente riuscire a dare un esame prima dell’anno nuovo e per fare questo ho sentito via mail due professoresse, rispettivamente di “Chimica Farmaceutica” e “Chimica Bioinorganica”, chiedendo se fosse possibile fissare un appello in Dicembre. Da noi infatti gli appelli si fissano contattando i professori, cosa che sarebbe anche comoda se realmente fissassero gli esami quando glielo si chiede. Sta di fatto che dopo più di 24 ore nessuna delle due mi ha ancora risposto. Domani telefonerò nei loro studi e proverò a vedere se almeno in questo modo mi degneranno di attenzione. Dubito, ma val la pena di fare un tentativo.
Ecco come sarebbe stato quanto scritto, se avessi dovuto raccontarlo al giapponese. Io infatti ragiono come un traduttore automatico: penso in italiano, traduco mentalmente e poi pronuncio il risultato ad alta voce. Come metodo è demenziale, ma se va bene quando lo fa Google non capisco perchè qualcuno si dovrebbe lamentare se lo faccio io.

Henrietta Lacks never dies!

Mi sento un po’ in colpa nei confronti di questo blog. Proprio ora che quanto scrivo è motivo di vive ed accese discussioni non ho mai tempo da dedicare a queste pagine, aggiornandole solo di rado.
Il torneo che sto organizzando assieme ad alcuni soci è alle porte e tra quello, il lavoro e lo studio non ho veramente un minuto libero. Anche in questo momento per scrivere sto sottraendo tempo alla mia formazione universitara, tuttavia credo che la vita sia fatta di priorità.
Ieri sera sono stato ad una festa “dark” per il compleanno di Silver Fox. Il luogo preposto ad ospitarla era il Midnight, localino metal in quel di zona Porta Romana. Prepararmi per andarci è stato piuttosto fiko, tra lo smalto nero da stendere sulle unghie rigorosamente mangiucchiate e il pittaggio dei miei contorni oculari. Una volta pronto, nel mio vestito rigorosamente nero e dalla cravatta rosso fuoco, ero una sorta di Matt Skiba dei poveri. Non male.
Sono anche riuscito a farmi fare le corna dal DJ del locale che alla mia richiesta di “Fucking Hostile” dei Pantera ha risposto gridandomi: “Sei un grande!”. Certo, detto a me che il metal non lo sopporto potrebbe suonare buffo, ma in realtà stava a significare che mi ero ben mimetizzato e la cosa mi ha fatto piacere. Peccato non essere rimasto fino all’elezione del “più dark” della serata, tuttavia stavo crollando dal sonno e non avrei realmente potuto spingermi oltre. Il mio rammarico è dettato dalla convinzione che avrei vinto facile.
Al lavoro intanto si stanno susseguendo un po’ di novità. In primis ho finalmente iniziato a lavorare sul mio progetto e tempo una/due settimane dovrei poter mettere le mani sulle famose HeLa, cellule di tumore umano provenienti dalla cervice uterina di Henrietta Lacks, morta a causa di questa malattina nel 1951. In realtà non sono così sicuro del fatto che sia morta, visto che le sue cellule continuano a sopravvivere e proliferare (anche in maniera sconsideratamente veloce) in più o meno tutti i laboratori del mondo. Si potrebbe quasi dire che la signora Lacks ormai è immortale. Peccato che per diventarlo abbia dovuto morire e patire atroci sofferenze a causa del cancro. C’è dell’ironia anche a pensare che chi studia perchè i tumori smettano di proliferare nel mondo, non fa che continuare ad ingigantire ed espandere quello della povera Henrietta. Non so se l’opinione pubblica sia a conoscienza di questo fatto che, tengo a precisare, è tutt’altro che tenuto segreto. Probabilmente ne è all’oscuro visto che non ho sentito ancora nessuno lamentarsene in piazza. E di motivi per protestare ce ne sarebbero molti, credo. In fin dei conti ogni cellula del nostro organismo ha al suo interno tutto il patrimonio genico dell’individuo e quindi ne racchiude in se “la vita”. Eppure su questa questione non esiste un “Comitato per la Vita”, non c’è il Ruini di turno a sensibilizzare le coscienze, non vi è una campagna contro il “far west” e non vi saranno referendum entro breve.
Perchè? Io vorrei che qualcuno me lo spiegasse.
Ieri a “Che tempo che fa” è intervenuto Roberto Vacca a proposito dell’illuminismo. Serbo molta stima per quell’uomo, ha capito che l’arroganza si combatte solo con l’arroganza.

Me Vs. TAQ Polymerase

Vittoria!
Oggi, dopo 4 interi giorni di lavoro, è finalmente venuta la mia prima PCR! E’ stata una bella sensazione perchè oltre all’evidenza dell’esperimento riuscito si potevano notare su gel anche i segni della mia precisione e della mia accuratezza. Lavoro pulito insomma. Resta da risolvere un piccolo problema di aspecificità con uno degli oligo, nonostante il DMSO, ma non è un problema dovuto al mio lavoro e questo è positivo. Avrei voluto postare una foto del gel di controllo, ma era troppo complesso riuscire ad avere una copia del file quindi ho lasciato perdere.
Oggi il mio capo non c’era quindi posso prepararmi una frase d’effetto per presentarle i risultati domattina. Pensavo ad una roba tipo: “Guardi il controllo negativo. Un bianco così bianco, non l’avrebbe ottenuto nemmeno con Dash!”.
Devo ancora migliorarmi sulle battute da laboratorio.
Mentre scrivo mi sovviene una riflessione: possibile che io non abbia altro di cui parlare eccetto il mio lavoro? E’ indiscutibile che questo occupi gran parte della mia giornata, ma ci sarà pure qualcos’altro di cui valga la pena scrivere.
Ci provo.
Ultimamente non mi è capitato nulla di realmente interessante e la scelta più emozionante cui ho dovuto sottopormi riguardava il calendario che avrei acquistato per quest’anno (Per la cronaca, ho preso la Palmas. Notevole.). Tuttavia ieri sera sono uscito a bere una cosa con alcuni ragazzi conosciuti su un forum di GdR e uno di loro mi ha messo in contatto telefonicamente con un altro utente che vive a Roma. Questo tipo mi è sempre stato simpatico per quel che traspare dalle pagine del forum, ma ieri in 10 minuti di telefono ha guadagnato un’ulteriore montonata di punti. Tra le altre cose fa uno dei lavori più fighi del mondo: corregge le bozze per una casa editrice. Forse si riesce ad organizzare qualcosa per una delle volte in cui verrà a Milano (la sua ragazza vive e lavora qui). Speriamo.
Per il resto la serata è stata piacevole, non fosse per l’enorme quantità di metal che ho dovuto sorbirmi all’Elf’s Inn di Sesto S. Giovanni (Sì, i GdRisti si devono far riconoscere anche nella scelta dei locali.).
I metalli pesanti sono nocivi per l’organismo, soprattutto al singolare.
Questa, come battua da laboratorio, è già meglio.
Devo segnarmela.