Il vicino
Ieri sera sono stato alla festa di compleanno di Elena, la dottoranda che mi segue durante la tesi.
E’ stata veramente una serata piacevole.
Il tutto è iniziato scoprendo che Paola, la ragazza che divide il bancone con me, è la figlia del capo di Aui. Ovviamente ho già fatto presente al povero Destru le mie intenzioni di utilizzare questa informazione a mio vantaggio lasciandomi andare ai più biechi ricatti.
Non sembrava dare importanza alla cosa.
Cambierà idea.
Tornando alla festa, la mia macchina ha portato in loco me, Andrea e Paola per le 21.20. Elena abita in via Tibaldi al 27. Abbiamo parcheggiato all’ex C-Side. Una volta in casa, chiunque io abbia interrogato su dove avesse lasciato la macchina, mi rispondeva sistematicamente: “Qui sotto.” Non è stato bello apprendere di essere l’unico idiota che, dopo quaranta minuti alla ricerca di un posto, aveva dovuto parcheggiare oltr’Alpe.
Alla festa, oltre a quasi tutti i ragazzi che lavorano da noi, erano presenti anche soggetti di notevole caratura che hanno fortemente contribuito al mio personale divertimento.
Su tutti, l’eroe indiscusso si è rivelato essere il vicino di casa di Elena: atteggiamento da vero appartenente alla Milano bene, parlata milanese con spiccato accento bergamasco e attitudine a reale guest star della serata.
In due parole: un cretino.
Di quelli che però non si può non ammirare. Tempo di fare le presentazioni e ha aperto a trenta perfetti sconosciuti le porte di casa sua. La gente entrava e usciva come fosse lì residente, c’era chi fumava in salotto e chi apriva il frigo per cercare da bere.
Lui, al centro del movimento, si sentiva evidentemente al suo posto.
Due parole vorrei spenderle sulla dimora di questo tizio: casa enorme, ascensore privato che gli arriva in anticamera, mobili settecenteschi e porta della camera da letto a scomparsa all’interno di una enorme libreria in mogano che conteneva, tra i vari volumi, una Treccani da almeno dodicimila euro. Questo è quanto gli ha lasciato il padrone di casa affittandogli l’appartamento. Ora elencherò i tocchi di stile apportati da lui: cartello stradale di obbligo di svolta a destra all’ingresso che punta la cucina, poster di Carletto Mazzone con la scritta “io a Bergamo non posso entrare”, faccia di berlusconi incollata su un dipinto apparentemente antichissimo raffigurante una donna di fine ottocento, modella poco vestita incorniciata e appesa affianco al previa citato dipinto e neon blu in bagno.
Vedendo la casa siamo rimasti tutti piuttosto sconvolti.
La festa come detto è sicuramente ben riuscita, abbiamo apprezzato tutti.
Sono andato a letto alle 2:00.
Stamattina, al journal club delle nove, le nostre facce alla frase del capo: “Oggi ho un po’ sonno” sarebbero state da fotografare.
Chiudo con un paio di informazioni di servizio.
La prima riguarda il secondo vincitore del Template Contest: Max. Mi ha dato un grosso aiuto per la creazione del pop-up che ammorba chiunque da ieri apra questa home page. Ora aspetto che ritiri il suo meritato premio.
La seconda riguarda la scadenza del primo mese dall’iscrizione a ShinyStat. Il monitoraggio alle visite ricevute dalla mia creazione continua e quindi ho deciso di pubblicare le dieci migliori chiavi di ricerca che, in questo mese, hanno portato degli sventurati in questi lidi.
Secondo me sono buffe.
1- alcuni modi per rompere il setto nasale
2- borchie per anfibi
3- mastella
4- frasi geniali
5- “bello quando piove”
6- herpes zoster infettivo isolamento
7- gli hobby di pippo inzaghi
8- bela madunina accordi
9- schemi finestrino golf
10- tasselli fisher