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J. Edgar

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Ieri sera siamo andati a vedere J. Edgar, ultimo film di Clint Eastwood. Film imbarazzante.
Ora, che sarebbe stata una pellicola lenta me lo aspettavo, ma non così. La storia della vita di un cagacazzo (parafrasando Nixon) raccontata più o meno in tempo reale. A questo si aggiunge la personalissima sensazione che il film sia stato montato completamente a caso, con buchi di sceneggiatura notevoli e passaggi temporali indefinibili capaci di rendere confuso il nulla cui si stava assistendo. Di Caprio buono, però mi è piaciuto di più Hammer nel ruolo del suo braccio destro. Secondo me come prova vince su tutti. Unica nota positiva comunque, su un film che a mio avviso ha ben pochi lati positivi.
Mi spiace però, perchè mi aspettavo decisamente di più dal vecchio Clint. Di solito i suoi film non sono male, pur non brillando per ritmo, ma in questo caso la sensazione è di un vero e proprio buco nell’acqua.
Insomma, senza girarci intorno, una cagata.
Fortuna che pomeriggio, su Sky Cinema HD, mi sono sparato “The Expandables”.

Manq’s Awards 2011

Di solito questa cosa delle classifiche la butto fuori gli ultimi giorni dell’anno perchè non voglio perdere neanche un minuto di quelli a disposizione per collezionare materiale, valutare e decidere di conseguenza.
Quest’anno però ho deciso di pubblicare tutto in largo anticipo, convinto del fatto che quasi certamente non vedrò, leggerò o ascolterò nulla di nuovo in queste ultime due settimane. Oltretutto, dal mio rientro in patria non è detto io abbia una connessione internet disponibile nel breve, quindi il tutto rischia di saltare. Certo, potrei scrivere il post e programmarne la pubblicazione per fine anno, ma non vedo l’utilità di attendere sconnessa dalla possibilità di implementare.
Insomma, le classifiche le faccio oggi perchè l’unica cosa che mi premeva era finire un paio di serie TV, cosa che ho fatto.
Ok, il gioco è quello di sempre, quindi bando alle ciance e via con le classifiche, che tra categorie e spieghe di materiale da buttar giù ce n’è in abbondanza.

Migliori dischi
1 – Murder, We Wrote – Life
2 – Thrice – Major/minor
3 – Defeater – Empty days & sleepless nights
4 – Crash of Rhinos – Distal
5 – Face to Face – Laugh now, laugh later
Spiega:
Dal basso. I F2F buttano fuori nel 2011 un disco anni novanta come nulla fosse, come se ad essere fuori posto fossimo noi che siamo andati avanti, e certa arroganza va premiata. I COR fanno più o meno la stessa cosa, ma usando due bassi e centomila linee vocali, quindi step up. I Defeater pubblicano un disco violentissimo ed emozionante dalla prima all’ultima traccia, nonchè l’unica cosa urlata ascoltata quest’anno che non mi sia sembrata inutile. I Thrice sono la miglior band post-hc oggi in circolazione e mettono a referto undici prove documentate che avvalorano questa tesi. I MWW registrano “Falling Down” dopo dieci anni che la aspetto e avrebbero vinto a prescindere contro chiunque.

Peggiori dischi
5 – Blink 182 – Neighborhoods
4 – New Found glory – Radiosurgery
3 – Silverstein – Rescue
2 – Aiden – Some kind of hate / Disguise
1 – Get up kids – There are rules
Speiga:
Dall’alto. Dopo tutto quello che è stato (e che non gli perdonerò mai) nessuno sentiva il bisogno di una reunion, figuriamoci di un disco dei Blink182. Il disco dei NFG non contiene un solo pezzo che si incolli in testa, il che lo priva dell’unico suo possibile significato. I Silverstein hanno semplicemente fatto un disco dei Silverstein e tanto basta. Gli Aiden fanno peggio dei Silverstein perchè addirittura di dischi ne fanno due a distanza di otto mesi e li riempiono pure di cover offensive. I GUK sono stati rapiti dagli alieni e rimpiazzati da dei cloni biorobotici malvagi che, non informati dello scioglimento, hanno buttato fuori un disco raccapricciante facendo crollare la loro copertura e salvando il mondo dalla loro stessa minaccia. Nota a margine: girando per youtube in cerca degli orrendi video per questa categoria ho scoperto “Hoppus on music”, programma di interviste condotto da Mark Hoppus e decisamenete carino. Motivo in più per deprecare la scelta di continuare a fare dischi. Nota a margine 2: Matt Pryor, quello vero, smaschera definitivamente i replicanti.

Migliori libri
Premessa: quest’anno ho letto pochissimo, meno di un libro al mese. Da Novembre mi sono imbarcato in “A Dance with Dragons” in inglese e la cosa si sta rivelando più dura del previsto. Non che io abbia scuse eh.
1 – Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon
2 – Belve – Don Winslow
3 – God hates us all – Hank Moody
Spiega:
Dal basso. Io amo Californication e questo libro/tributo dovevo proprio leggerlo, visti questi presupposti poteva essere molto peggio. Don Winslow è il capo. Il libro di Haddon è la cosa più tenera e commuovente che possa portare un uomo a riflettere su condizioni diverse dalla propria.

Peggiori libri
3 – Un po’ più in la sulla destra – Fred Vargas
2 – Cavie – Chuck Palahniuk
1 – American tabloid – James Ellroy
Spiega:
Dall’alto. Il secondo capitolo della trilogia degli evangelisti di Vargas non è all’altezza degli altri due e l’averlo letto per ultimo non lo ha aiutato. Siccome a Palahniuk voglio bene, mi sento in dovere di dirgli che nello specifico ha scritto una cagata. Ellroy non lo commento nemmeno, non avendo superato il traguardo delle cento pagine prima di sassarlo lontano dal mio comodino.

Migliori serie TV
Premessa: anche quest’anno ne ho viste tantissime, molte delle quali ho scoperto in ritardo e ho recuperato in corsa. In questi casi la valutazione non si attiene solo all’ultima serie, ma a tutto il prodotto che per me è di conseguenza interamente targato 2011.
1 – Game of throne stagione 1
2 – Homeland stagione 1
3 – True Blood
4 – How I met your mother
5 – Romanzo criminale
Spiega:
Dal basso. Le storie della magliana sono un vero capolavoro nostrano e vanno segnalate. “HIMYM” l’ho scoperto tardi, ma fa riderissimo (anche nelle ultime controverse stagioni). “True Blood” è LA droga. “Homeland” unisce terrorismo, complotti, follia, e impulsi anti americani e fa recitare il tutto all’attore di Life. “GOT” vince perchè se aprissero delle cliniche per riabilitare i Martin-dipendenti, io sarei il loro paziente incurabile.

Peggiori serie TV
5 – Grey’s Anatomy stagione 7
4 – The wire stagione 1
3 – Dexter stagione 6
2 – Fringe stagione 1
1 – Breaking bad stagione 1
Spiega:
Dall’alto. “Grey’s Anatomy” è sempre uguale a se stessa, quindi fa sempre schifo ed è al momento l’unico lato negativo del mio matrimonio. “The wire” parla di Baltimora e questo legittima il disinteresse. “Dexter” è diventato un “True Blood” che ha la pretesa di non essere affatto come “True Blood” (sì, il link è uno spoilerone enorme, sorry, è che voglio il male per questa serie). “Fringe” è il modo sbagliato di fare fantascienza. “Breaking bad” prende veramente troppo male.

Migliori film
Premessa: quest’anno, a sorpresa, ne ho visti un bel po’. Giusto per dire che per una volta ho potuto scegliere chi escludere dalle classifiche.
1 – Fast Five
2 – Boris il film
3 – RED
4 – Drive
5 – C’è chi dice No!
Spiega:
Dal basso. Da ricercatore precario, mi piace autocommiserarmi, quindi apprezzo film come “C’è chi dice no”. “Drive” è un film assurdo con una colonna sonora epica e delle scene splendide. “RED” mi ha gasato. “Boris il film” riporta il prodotto ai livelli della prima serie. “Fast Five” è, dopo il primo, il migliore della saga.

Peggiori film
5 – Transformer III
4 – True Grit
3 – Machete
2 – Super 8
1 – Pirati dei Caraibi oltre i confini del mondo
Spiega:
Dall’alto: “T3” è meglio del secondo, ma ancora troooooppo lungo per non stracciare i coglioni. “El Grinta” l’ho visto al cinema in lingua originale e non c’ho capito mezza parola, pur cogliendo la trama appieno. “Machete” è peggio del trailer. “Super 8” ricorda al mondo che Spielberg dovrebbe fare il pizzaiolo e che JJ Abrams, a conti fatti, ci prende meno volte di quante scazza. L’ultimo capitolo dei “Pirati dei Caraibi” l’ho mollato dopo venti minuti e mi sento di avergli già concesso troppo.

Miglior concerto
Premessa: quest’anno ho visto solo tre concerti. Tre. Credo non avvenisse dal 1993.
Millencolin @ E-werk (Koeln)
Spiega:
Tutto “Pennybridge pioneers” dal vivo rende. Poi però è saltata corrente.

Peggior concerto
Persiana Jones @ Carroponte (Sesto S. Giovanni)
Spiega:
Spiace dirlo eh, perchè gli ho voluto bene, ma rivisti oggi il giudizio è impietoso.

Ed eccoci quindi alla fine. A scrivere tutto sto post, con tutto che le classifiche fossero praticamente già pronte, ci ho messo delle ore. Il risultato però mi appaga. Ora posso finalmente andare a letto.

Drive

Lo dico subito, sto post arriva fuori tempo massimo e, anche per questo, può facilmente diventare un plagio di molte delle robe che ho letto in giro a riguardo. Lo dico prima, perchè sono una persona onesta.
Giorni fa mi son deciso a guardare Drive proprio dopo aver letto robe varie in giro per la rete. In realtà neanche tanto varie, perchè chi ne parla peggio grida all’equivalente cinematografico della venuta di Gesù, tuttavia ne ho lette diverse e se la statistica significa ancora qualcosa nel mondo del web 2.0 (cosa di cui a volte dubito) ho pensato che potesse valere la pena di approcciare il film in questione.
La prima cosa da sottolinerare è che questo film ha una colonna sonora eclatante. Che poi son tre pezzi eh, ma son tre pezzi TOTALI. Il primo è quello qui in alto, quello che apre il film, quello su cui vanno i titoli rosa shocking ad inizio pellicola. Diciamo che al sottoscritto è bastata la sequenza iniziale con l’intro, il pezzo in questione e quelle scritte assurde per farsi prendere dall’atmosfera. Non saprei dire perchè, ma è un mix che coinvolge subito.
Il resto sono novanta minuti di immagini e poche, pochissime parole.
Adesso ci scrivo sopra due cose, però prima è bene che vi faccia sentire il secondo pezzo della colonna sonora.

Dicevamo dei novanta minuti di immagini. Io di cinema non è che ne capisca poi tanto. Guardo film che ogni tanto mi piacciono ed ogni tanto no, mi piace commentarli e dire la mia, ma tecnicamente ne so ben poco. Forse per questo non posso dire che Drive sia il mio film dell’anno, perchè novanta minuti che paiono novantamila, i tempi dilatatissimi ed i grandi silenzi, a uno come me onestamente dopo un po’ rompono il cazzo. Le immagini son bellissime, la fotografia ha dei colori assurdi (che però dai titoli rosa shocking in poi, è una cosa che t’aspetti), c’è un sacco di pathos (davvero), ma ogni tanto cadono i coglioni.
Detto questo potrei forse dire di cosa parla questo film, ma non sono sicuro di saperlo fare. Il riferimento che viene in mente al volo guardandolo è Grand Theft Auto: macchine rubate, inseguimenti, violenza estrema e, proprio per non far mancare nessuno degli elementi chiave, ad un certo punto pure qualche stripper in topless. Se però dovessi riassumere la trama farei un po’ fatica. Per quello che mi riguarda Drive è la storia di una persona malata che si innamora, ma che resta una persona malata. Lo so che probabilmente non è sta gran lettura critica, ma come dicevo da me non è che possiate aspettarvi altro.
In giro per la rete non si può evitare di imbattersi in qualcuno che parla della scena del bacio, nell’ascensore, ma a me non ha detto tantissimo. La scena successiva, invece, quella con lei che esce dall’ascensore, secondo me è la roba più figa del film.
Ci ho messo dei giorni a decidermi a scrivere un pezzo su Drive, perchè non sapevo cosa dire e come dirlo. Alla fine, rileggendo, si capisce che metà delle cose che ho scritto le avevano già dette altri e meglio e prima di me, mentre l’altra metà probabilmente non sarà condivisibile per nessuno.
Però un post volevo proprio scriverlo, non per altro, ma per avere una scusa per linkare i pezzi della colonna sonora. L’ho già detto che è la roba più GROSSA del film? Lo ribadisco va.

Il post demagogico-populista

A quanto pare, finanziariamente, in giro c’è un gran casino.
La crisi.
Sta cosa della crisi è il fenomeno mediatico più longevo che io ricordi. Ha seppellito guerre, tsunami, terremoti e pandemie varie. Resta sempre lì, in prima pagina, alternando giorni in cui tutti dicono che non c’è o che è finita a giorni in cui dicono che siamo tutti spacciati.
Io, in economia, sono ignorante come una capra. Davvero, non ci capisco nulla. Però mi pare di non essere il solo a vivere la cosa con forse eccessivo distacco.
Insomma, mi pare ci sia un baratro tra il paese reale che vive, produce e consuma, rispetto agli indici di borsa con i loro più e meno.
Non lo so. Sarà che l’altra sera ho visto “Capitalism: a love story” di Michale Moore. Che poi lo so anche io che quel film va preso con le pinze, che racconta una verità e non LA verità e via dicendo, ma mi resta fortissima la percezione di presa in giro costante cui tutti i giorni mi sento sottoposto.
Tipo oggi, Tremonti che si presenta ai giornalisti e dichiara che il metodo migliore per uscire dalla merda è, in sostanza, esasperare i principi che nella merda ci hanno buttato. Mercato ancora più libero, mercato del lavoro ancora più flessibile, tasse sproporzionate alle entrate (che in italia diventano addirittura opzionali per chi supera un certo reddito) e via dicendo. Sarà veramente che non capisco un tubo, però mi pare la tattica di chi usa tequila come anti-sbornia.
Ad ogni modo la situazione che mi dicono essere crollata in questi giorni a me non pareva rosea nemmeno prima. Ricordo addirittura che quando questa storia della crisi è incominciata la gente mi diceva: “Cazzo, non è possibile, non assume più nessuno. Solo contratti a termine, neanche fossimo utensili.” e io, scienziato wannabe, pensavo: “Scusate, ma che cazzo è cambiato? Benvenuti nel mio mondo.”.
Poi però cos’era cambiato l’ho capito guardando in giro e vedendo quante aziende, piccole e grandi, hanno iniziato a marciarci sopra a questa situazione generando un rinculo decisamente più dannoso del colpo che l’ha causato. Di punto in bianco la gente si è sentita in diritto di non pagare i fornitori dicendo che: “Ehhh, c’è la crisi”, oppure di lasciare a casa metà dei dipendenti in cassa integrazione per far fare gli straordinari all’altra metà (che tanto di avere ancora uno stipendio dovevano essere solo che grati). Il capolavoro vero lo facevano quelle aziende che riuscivano a non pagare le tasse, non pagare i fornitori e far pagare allo Stato una parte degli stipendi senza avere il benchè minimo passivo, se non sulle proiezioni di bilancio. Che tradotto vuol dire, faccio il cazzo che mi pare perchè avevo previsto di chiudere a +11% ed invece probabilmente chiuderò a +5%. Sarà la mia ignoranza nel campo, ma a me pare comunque un guadagno chiudere a +5% e se io fossi nella posizione di decidere non lascerei che dipendenti venissero lasciati a casa solo per poter incrementare l’attivo ai livelli delle aspettative.
Mi piacerebbe davvero qualcuno mi spiegasse A) cosa sta succedendo e B) se davvero non c’è modo di evitare che chi ha causato il casino lo incrementi ulteriormente.
Ad ogni modo tutto questo fa da sfondo al mio tentativo di trovare un lavoro. Forse avrei potuto scegliere un momento migliore, o forse no visto che come accennavo per me la situazione è sempre stata una merda. E mi fermo qui, perchè se penso a cosa deve fare uno per ottenere anche solo uno di quegli schifidi contratti, beh, mi viene il voltastomaco. Prima ti pagavano per lavorare. Poi si è passati a farti lavorare gratis. Poi c’è chi ha iniziato a chiederti di pagare per lavorare (viva i master e gli stage a pagamento.). Ora pare che si debba addirittura pagare solo per poter sostenere un colloquio. Lo dico adesso, se dovessi finire sui quotidiani per aver massacrato di pugni in faccia un ventenne laureato in, chessò, filosofia/sociologia/cazzivari che seduto di fronte a me forte della sua laurea triennale pretende con supponenza (perchè son supponenti sti pezzi di merda) di poter valutare le mie capacità nello svolgere il mio lavoro, beh, gradirei mi venissero perlomeno concesse delle attenuanti.
Su tutte l’esasperazione.
Chi non si esaspera invece pare essere la gente che, proprio per via del fatto che questa crisi è immensa sui giornali, ma ancora (sottolineo ANCORA) quasi impalpabile per gran parte della popolazione, se ne resta tranquilla in casa.
Magari smadonna quando legge il menù del risotrante del Senato ed i relativi prezzi, quando si parla di casta e di costi indecorosi della politica, ma ancora non ha la convinzione necessaria a raccogliere i tasselli del proprio parquet o i bulloni della propria cassetta del bricolage e partire per Roma all’idea di lanciarli uno ad uno in faccia alla feccia che esce dal parlamento.
Che poi io spero che quel momento non arrivi mai, perchè inutile girarci intorno: la mia vita è meglio adesso che in un ipotetico scenario da guerra civile o rivoluzione armata che dir si voglia. Però ecco, sarà che l’odio ormai è viscerale, ma un po’ della mia serentià la sacrificherei per vedere i forconi alla gola di un ministro dell’economia che spara le dichiarazioni di oggi.
“Si formula anche l’ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Anche questo non è detto debba essere oggetto dell’attività di Governo.”
Sono loro, i dipendenti pubblici di cui si parla?

Machete

Ieri sera, causa impegni di lavoro, mi sono ritrovato a casa in modalità single e ho deciso di sfruttare l’occasione per guardare finalmente Machete di Rober Rodriguez. Per chi non lo sapesse, l’idea di questo film nasce anni fa ai tempi di que capolavoro assoluto che è Grindhouse, in cui appariva come uno dei trailer disseminati nella pellicola. Lo dico giusto per la cronaca: per me Grindhouse resta un film unico composto da Planet Terror, Death Proof e i vari trailer. Solo così ha senso, spezzettarlo come è stato fatto in due film separati secondo me toglie molto all’opera.
Ad ogni modo, il trailer di Machete tra tutti era certamente uno dei più riusciti e così si è deciso di farne un film vero e proprio tenendo comunque al suo interno le scene già presentate nel trailer. L’operazione, lo disco subito, non è particolarmente riuscita. Uno perchè le scene del trailer sembrano davvero incollate dentro al film in maniera spesso troppo evidente, due perchè il tutto poteva essere realizzato molto, ma molto meglio.
Insomma, le trashate attese ci sono tutte, con picchi di genio tipo [SPOILER] lo sbudellamento di un tizio e la fuga dalla finestra del quinto piano usando il di lui apparato digerente a mo di liana [/SPOILER], però il tutto tende a diventare ripetitivo troppo in fretta, togliendo entusiasmo in chi guarda e soprattutto gusto per la possibile sorpresa. Insomma, decisamente molti i passi indietro rispetto a Planet Terror.
Nel finale, non si sa se per goliardia o con reali intenti cinematografici, si apre la porta a due possibili sequel, intitolati con somma genialità “Machete kills” e “Machete kills again”. Wikipedia li presenta come già scritti dal buon Rodriguez e quindi c’è forse da aspettarsi di trovarseli di fronte, prima o poi, auspicandoci che vengano realizzati con un po’ più di cura e, perchè no, creatività anche a livello di trama. Insomma, ci si aspettava qualcosa di meglio da sta baracconata che ritorna sui livelli posticci di roba tipo “C’era una volta in Messico”. Che poi, diciamocelo, è anche lì che sta il genio di Rodriguez. Perchè se io provassi a scrivere film così e proponessi di farli recitare a, chessò, Rober De Niro o Johnny Depp, probabilmente mi internerebbero.
Quindi bravo lui e discorso finito. Ah, certo, se nell’ipotetico film da me scritto ci fosse anche [SPOILER] una donna nuda infingarda che tradisce il protagonista e avvisa i cattivi estraendo da se stessa un cellulare [/SPOILER], beh, altro che manicomio…

Teaser

Giusto perchè il video del mio viaggio di nozze sarà il “Chinese Democracy” dei video amatoriali e giusto perchè non si dica che non ci ho nemmeno provato, ecco una piccola anticipazione di quel che sto facendo.
Lo so, qui di video non c’è nulla, son solo foto, ma questa cosa mi serviva per familiarizzare un po’ coi vari After Effects e Premiere. Il difficile, ovviamente, arriverà adesso.
Ovviamente va visto in HD.

Camera Mask


Il primo film realizzato con la fantastica Camera Mask.
E’ ovviamente un film muto, perchè la Camera Mask non ha microfono, ma come prima prova direi che sono soddisfattissimo.
Alla faccia di chi sosteneva fosse una cagata!

Manq’s awards 2010

Eccoci qui, come alla fine di ogni anno, a stilare un po’ di classifiche sul meglio ed il peggio di quello che mi è passato per le mani in questi dodici mesi. Per alcuni aspetti l’anno che volge alla conclusione è stato decisamente prolifico: ho letto tanto e visto molte serie TV, ad esempio, ma per altri si è trattato di dodici mesi di magra. Un dato su tutti: credo di aver visto solo quattro film usciti in quest’anno.
Come di consueto le classifiche riporteranno non solo il meglio, ma anche il peggio perchè io le ho sempre intese così e come di consueto a margine delle scelte ci sarà la classica spiega.
Ah, se qualcuno si chiedesse come mai le mie classifiche non fittino mai, ma proprio mai, con le opinioni della blogosphera (di solito abbastanza compatta nei giudizi), la risposta è che, probabilmente, io sono una brutta persona.
Via

Migliori Dischi 2010
1° Envy – Recitation (recensione)
2° Far – At night we live (recensione)
3° My Own Private Alaska – Amen (recensione)
Speiga:
Il primo, secondo me, è un disco perfetto nel suo mix di post-rock, screamo e post-hc. E poi è in giapponese, cazzo, totale. Il secondo per quello che mi riguarda è il miglior disco emocore uscito quest’anno ed è una bella cosa che una band del calibro dei Far si sia riunita per tirar fuori qualcosa di onesto, genuino e “fedele alla causa”. Soprattutto se si guarda a cosa stanno combinando i Get Up Kids. Il terzo è il disco più interessante dell’anno. Acerbo e seminale quanto si vuole, però interessante e, a tratti, colossale.

Peggiori Dischi 2010
3° Comeback kid – Symptoms + Cures (recensione)
2° Weezer – Hurley (recensione)
1° Rufio – Anybody out there (recensione)
Spiega.
Per i Comeback kid la colpa principale non è tanto l’aver fatto un disco pretenzioso, quando da loro mi aspetto solo e soltanto punk-hc a settecento all’ora, ma l’averlo fatto male. Sui Weezer c’è poco da dire, hanno rotto il cazzo. Grossissima delusione invece per quel che riguarda i Rufio, band che ai tempi avevo amato e che torna insieme dopo anni per dare alla luce un disco di cui si poteva ampiamente fare a meno. Peccato, perchè il tutto inizia con un riff di chitarra che lasciava ben sperare.

Migliori Concerti 2010
1° Joey cape + Tony Sly + Jon Snodgrass @ Underground – Koeln
2° Scooter @ Palladium – Koeln
3° Fine Before You Came + Minnie’s @ Bloom – Mezzago (MI)
Spiega.
Nel primo caso è stata veramente un’esperienza super emozionante, uno di quei concerti che se ne vedono pochi. Il secondo è stata una di quelle robe che, una volta nella vita, bisogna vedere. Il terzo l’ho apprezzato per l’atmosfera che c’era al Bloom, una roba veramente anni novanta.

Peggiori Concerti 2010
3° Nofx @ Festival Radio Onda D’Urto – Brescia
2° Fightstar @ Blue Oyster – Koeln
1° HORSE the band @ Essigfabrik – Koeln
Spiega.
I Nofx non hanno colpa, perchè sfoderano una prestazione eccellente con una scaletta favolosa. Però ascoltare un concerto dei Nofx a quei volumi rovina tutto. Tutto. E, vista la premessa, il giramento di cazzo è doppio. I Fightstar si sono rivelati sorprendentemente mosci e non hanno suonato “Mono”. Direi che basta e avanza per punirli. HORSE the band imbarazzanti.

Miglior Film 2010
The expendables – I Mercenari.
Spiega.
Non serve, direi, però preciso che se anche avessi visto “The social network”, “Inception”, “Toy Story 3” e via dicendo la scelta non sarebbe cambiata. Ecco,resta il dubbio “Machete”.

Peggior Film 2010
Twilight – Eclipse
Spiega.
Non serve, colpa mia che mi ostino.

Migliori Serie TV 2010
1° Californication serie 3
2° House serie 6
3° Big Bang Theory serie 2
Spiega.
Tengo fuori dal podio, ma devo menzionare, la serie completa di Friends che ho finalmente visto per intero, e che becca il premio alla carriera. Per il resto direi che la prima posizione vince con discreto distacco, anche se sia House che la seconda serie di BBT (la terza è pessima) meritano parecchio. Avessi iniziato prima a guardarlo forse ci sarebbe stato spazio per Lost, perchè la seconda serie è veramente bella. La terza tuttavia mi sta deludendo, quindi sospendo il giudizio.

Peggiori Serie TV 2010
3° Dexter serie 4
2° Boris serie 3
1° Life serie 2
Spiega.
Come detto avrei voluto punire anche la terza serie di Big Bang Theory, rea di aver perso di vista le nerdate per dare spazio ad una sorta di friends meno riuscito, ma queste tre cose si son rivelate ancora peggio. La quarta di Dexter, esclusi gli ultimi 5 minuti, butta di nuovo in merda il personaggio. La terza di Boris non fa ridere e la seconda di Life è qualcosa di indescrivibile. Ok che a metà hanno deciso di sospenderla e di conseguenza hanno dovuto rigirare tutto per concludere, ma ne è uscito qualcosa di abominevole.

Migliori Libri 2010
1° L’inverno di Frankie Machine – Don Winslow
2° Vedi di non morire – Josh Bazell
3° Io sono il tenebroso – Fred Vargas
Spiega.
Il primo è il mio scrittore preferito e si prende il premio che avrebbe dovuto vincere anche l’anno scorso con “Il potere del cane”. Il secondo è veramente un libro geniale. Il terzo è forse il miglior giallo/noir letto quest’anno.

Peggiori Libri 2010
3° La Dalia nera – James Ellroy
2° Il simbolo perduto – Dan Brown
1° La trilogia degli Avatar – Richard Awlinson
Spiega.
Ellroy mi ha fracassato i coglioni, Dan Brown ha fatto peggio. Il primato tuttavia va a quella monnezza tratta da D&D che, non so neanche come, m’è venuto in mente di leggere.

Miglior Videogame 2010
Uncharted 2
Spiega.
Ben fatto e appassionante, veramente un capolavoro.

Peggior Videogame 2010
Assassin’s creed
Spiega.
Un’imensa rottura di cazzo, che ti fa ripetere per milioni di volte la stessa identica dinamica di gioco.

Mi pare di aver detto tutto. Ovviamente i commenti sono a disposizione di chi volesse replicare o far sapere le sue scelte.

Remember, remeber the 5th of November

Buona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione. Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione. Ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 novembre, un giorno ahimè sprofondato nell’oblio, sottraendo un po’ di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della verità. E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c’era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere a ciò. Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole.. non c’è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l’avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il Caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale Alto Cancelliere, Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l’equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, ad un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.