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Manq

Enter Shikari

Meditandoci un po’ il live è stato enorme.
Musicalmente ottimi.
Tecnicamente validi.
Padronanza del palco egregia.
Matti furiosi.
HC tirato intervallato da tesissimi interludi techno.
Ho comprato una finger-light della band, merchandise ufficiale.
Ognuno di loro ne aveva una durante il concerto.
Delle circa cinquanta persone presenti al live, il 100% ne aveva almeno una all’uscita.
Sono anche degli ottimi managers.
La mia è blu e ha tre tipi di luce: intermittente veloce, intermittente lenta e fissa.
Decisamente tamarra.
Ora volo alla ricerca del CD.
Al rientro dal concerto mi sono fermato al Libra con Aledoni e abbiamo incontrato Ciccio.
Abbiamo parlato soprattutto delle nostre esperienze newyorkesi e ne è emersa una sola verità: Starbucks rules.

Call me elettro-hc

Se non scrivo è perchè tutto il tempo che ho da dedicare a questo blog lo uso per sistemare le foto e metterle on-line.
Tutte le pagine fino ad ora prodotte sono accessibili dall’archivio.
Ho aderito alla cieca al concerto degli Enter Shikari propostomi da Aledoni.
Ho aderito perchè me li ha definiti così: elettro-hardcore a due voci.
Dopo aver accettato, mi sono documentato.
Questo video spacca.

Il dannato jet lag mi perseguita

Mi sono svegliato.
Non riesco più a dormire.
Tanto vale sfruttare questo momento per scrivere due righe.
Grazie all’aiuto di Max e di Beo, ho iniziato a lavorare alla sezione foto di questo sito. Ho creato la pagina delle foto di New York, per iniziare a familiarizzare col mezzo. E’ stata un’operazione lunga, ma tutto sommato decisamente semplice. Il problema più grosso è stato scremare le foto per non doverne “uploadare” troppe. Ho deciso che non ritoccherò le foto che pubblicherò in queste sezioni per due essenziali motivi: non ne sono capace e non amo le manipolazioni. A questo punto il difficile sarà creare una pagina in cui ci siano link a tutte le sezioni fotografiche che genererò. L’idea che ho in mente è tutt’ora ampiamente oltre le mie conoscenze informatiche, tuttavia fino a questa mattina lo era anche creare la pagina che ho linkato poc’anzi e quindi è poco logico non essere ottimisti.
Oggi ho ripreso a lavorare e devo ammettere che la vacanza, per quanto fisicamente stancante, ha non poco disteso la mia mente.
Ho ripreso con nuove energie, approcciando un esperimento che fino ad ora non mi è mai venuto. Non so se questa volta le cose andranno diversamente, non credo, però lo spirito è quello dei tempi migliori e questo è già un bel risultato.
Sono quasi alla fine de “Il grande inverno”, secondo libro della saga di R.R. Martin. La faccenda inizia a farsi molto appassionante. Se dovessi esprimere un commento su due piedi direi pollice alto per Tyrion Lannister e pollice verso per Sansa Stark, ma è decisamente presto per formulare delle simpatie. Inoltre vista la facilità con cui i protagonisti muoiono da un momento all’altro, preferirei non affezionarmi a nessuno.
La Bri sul suo blog ha postato una sorta di classifica riassuntiva del viaggio a NY. L’idea mi è piaciuta molto e non è detto che faccia anche io una cosa del genere prossimamente.
La Betta sul suo blog ha postato un link ad un test che ha generato per vedere quanto la gente la conosca veramente. L’idea mi è piaciuta molto e non è detto che faccia anche io una cosa del genere prossimamente.
I post che scrivo di notte sono sempre drasticamente frammentati e sconclusionati.

Back from NY

Eccomi a casa.
I miei sette giorni nella grande mela sono stati fantastici.
Al momento il jet lag mi sta distruggendo quindi andrò a letto senza scrivere molto di quanto è avvenuto oltre oceano.
E’ stato un viaggio perfetto pieno zeppo di imperfezioni.
Un viaggio in cui tutto è andato liscio nonostante milioni di contrattempi.
D’altra parte è di questi continui controsensi che vive NY e quindi se non mi fossi trovato anch’io totalmente immerso in questo clima non potrei certo dire di averla vissuta appieno.
Ancora ho negli occhi immagini incredibili.
Colori incredibili.
Situazioni incredibili.
Persoanggi incredibili.
Tutto si mescola come in una delle opere esposte al MoMA e ciò che ne scaturisce è la gioia di aver fatto questo viaggio esattamente così come l’ho fatto.
Oggi pomeriggio ho guardato la mia parte di foto.
Di alcune di queste sono decisamente fiero.
Una delle mie priorità ora sarà creare una sezione foto su questo sito.
Devo trovare il modo di creare questa benedetta pagina in flash.
Devo decidermi a chiedere al fratello della Bri come abbia creato la sua.
Io la vorrei fare esattamente così, con magari una pagina iniziale tipo questa.
Se ora non vado a dormire però, domani in laboratorio non sarà facile.

Si parte

Avrei voluto scrivere del film 300 dopo averlo visto.
Avrei voluto scrivere del concerto dei Linea 77 di ieri sera al Rolling Stone.
Avrei voluto scrivere di tante cose, ma ormai non c’è più tempo.
Si parte.

Google Hit List [Marzo 2007]

Come da copione, come ogni mese, ecco la classifica ufficiale di frasi e parole che inserite in Google portano l’ignaro net surfer da queste parti.
Il cambio di dominio ha avuto qualche strascico poichè risultano diminuite le ricerche che hanno condotto qualcuno al mio blog e questo fa si che sia minore la casisistica da cui estrapolare le dieci vincitrici. Ciò nonostante credo ancora una volta di aver selezionato dieci esempi decisamente degni di nota.
La numero tre è stata messa in classifica e posizionata così in alto unicamente perchè sono un pavone e mi riempie di gaudio sapere che se qualcuno cerca suggerimenti per scrivere qualcosa, viene mandato da Google ad apprendere da me.

1 – eretici-com
2 – gambe di burro reunion
3 – popoli che vivono oggi allo stato primitivo
4 – come fare i ringraziamenti in una tesi
5 – gay the city blog
6 – le parole di “diventerò una star”
7 – che fine ha fatto tiziano crudeli
8 – unipol quartoggiaro
9 – ricostruzione unghie facili da fare
10 – hero: significato

Stacco dal lavoro

Iniziano ufficilamente i preparativi.
Una delle prime cose da fare sarà tagliare la barba.
Che si apra il countdown!

Road to New York

La partenza per New York si avvicina.
Proprio nel momento in cui sentivo le forze abbandonarmi e la stanchezza prendere il sopravvento.
Domenica si vola oltre oceano.
Per prepararsi alla cosa la mia mente già naviga nei sogni, in un mix di tutto ciò che mi immagino questo viaggio possa regalarmi. Le tinte dei pensieri sono acquarellate ed i loro confini indefiniti, tuttavia l’immagine che ne affiora è chiara come poche cose lo sono state nella mia vita.
Ho fatto l’assicurazione sanitaria.
Nello sbrigare questa pratica e soprattutto nel pagare il premio mi sono soffermato a riflettere su come debba essere terribile vivere negli Sati Uniti ed essere povero.
Un povero nel paese a cui tutto il mondo [purtoppo] guarda e tende non può permettersi di ammalarsi. Questa cosa è drammatica.
Io però negli States ci vado carico di tutta l’ipocrisia del turista e quindi butto ideali e politica nel cassetto per sette giorni e dallo stesso estraggo macchina fotografica e contanti.
Al turista piace spendere.
Il turista non si deve far mancare nulla.
Il turista sarebbe più tranquillo se gli avessero versato sul conto lo stipendio, cosa che da Lunedì ancora non sembra essere successa.
Mi piacerebbe molto prendermi un cavalletto per la macchina fotografica. Ne vorrei uno abbastanza scalcinato, perchè ho ancora i piedi ben saldi a Brugherio e qui il cash preferisco non buttarlo alle ortiche, tuttavia senza questo strumento non so come poter fare foto in notturna che rendano giustizia alla grande mela. Sabato mi concederò un tour alla ricerca di qualcosa che faccia al caso mio.
Non so ancora che vestiti portare in America. In realtà è perchè non ho idea di che situazione climatica mi aspetti. L’unico indumento che sicuramente non mancherà in valigia è un paio di pantaloni corti per il Giovedì di Pasqua, giorno che in tutto il mondo apre la stagione degli shorts.
Spero che Giovedì prossimo non nevichi.
Sono [credo] riuscito a creare due pagine in cui si possono ascoltare in streaming due compilation che ho ultimamente ideato e riguardo alle quali forse ho anche già detto qualche parola.
Sono abbastanza contento del risultato ottenuto in entrambi i casi, da volerle condividere. Se qualcuno le ascolterà e vorrà dirmi cosa ne pensa, ne sarà valsa la pena.
Se così non fosse ne sarà comunque valsa la pena perchè ho imparato ancora qualche piccolo trucco dell’HTML.
E’ arrivata mia zia per la cena.
Vado ad aprire.
Ah, dimenticavo, ecco i link alle compilation.

Schegge

Il dannato caffè la sera mi priva del sonno.
Sono stato fino ad ora a discutere con Bazzu in macchina come non si faceva da un po’ di tempo.
Quello che ne è uscito è un triste dipinto.
Tragicomico, forse.
E’ bello tuttavia riuscire a volte a staccarsi dalla tela di quel quadro e quindi ringrazio Bazzu di avermi dato questa possibilità.
Sto tagliando la quinta serie di Scrubs in modo che stia in un unico DVD.
Sto anche lavorando nel tentativo di mettere on-line due compilation che ho creato. La prima è quella utilizzata per il viaggio a Monaco, la seconda invece è quella che la Bri mi ha chiesto di fare per lei.
A me piacciono, spero vengano pronte presto.
Ora sarei dell’idea di andare a dormire.
Dopo la classica stracittadina Brugherio-Melzo percorsa Sabato mattina in bici ho tutt’ora dolori al culo.
Vorrei il mio letto non fosse vuoto.

Torniamo alla vita di tutti i giorni

Questa volta voglio essere frivolo e parlare di stupidate.
Prima però voglio dare l’ennesimo esempio di quanto sostengo da tempo.
Elencherò i fatti senza dare giudizi.
Non serve.
Prosperini è un assessore milanese di AN.
Prosperini si definisce cattolico ed anzi si erige a tutela dei valori cattolici in Italia.
Prosperini oggi ha dichiarato di voler “Garrottare tutti i gay”.
Garrottare vuol dire uccidere per soffocamento tramite corde di cuoio bagnato.
La chiesa non ha mai preso le distanze da Prosperini.
Ok, dicevo di voler discutere di cose meno impegnative e così farò.
Ieri analizzavo con una mia collega la nostra generazione. Di solito quando si fanno queste operazioni, il risultato porta costantemente a sottolineare come la propria generazione sia migliore dell’attuale. Nel caso specifico credo che però questo verdetto sia oggettivo. L’esempio da cui tutto è scaturito è il romanzo generazionale.
Mi spiego meglio.
“Jack frusciante è uscito dal gruppo” vs “Tre metri sopra il cielo”.
Cazzo, non c’è proprio competizione.
Volete mettere il mito del giovane bello e ribelle che rimorchia facile le bambine della società bene in sella alla sua sfavillante moto, contro lo sfigato emarginato per i suoi gusti musicali, che si sposta unicamente in bicicletta e che fila per 300 pagine una che poi non gliela da?
Insomma dai, non c’è proprio pargone.
Anche a livello cinematografico. Lasciando stare il confronto Scamarcio/Accorsi che è assolutamente marginale, volgiamo parlare dell’abisso che c’è tra i Faith no More e le Vibrazioni?
Non c’è dubbio, sono arci contento di essere parte della generazione degli sfigati, di quelli che il “punk” lo dovevano ascoltare lontano dai genitori perchè i Punkreas non erano certo i Finley, di quelli che mettevano le allstar perchè costavano 9.900 lire al Bennet, di quelli che robbosi lo erano tutta la settmana e non solo il Sabato sera, di quelli che per provarci con una dovevano armarsi di coraggio e guardarla in faccia (coraggio che nel 70% dei casi non marcava presenza e nel restante 30% era spesso preludio al fatidico due di picche) e non usare il T9.
Insomma, la mia generazione vince tanto a niente nei confronti delle nuove leve e a loro non resta che dire “mi dispiace, ma ve la siete voluta”.
Chiudo l’escursus con una nota assolutamente generazionale: il 30 Aprile ci sarà un live reunion delle Gambe di Burro al Bloom. Speravo la facessero all’A.R.C.I. di Arcore, ma sarebbe stato addirittura troppo revival. Non mancherò.
Tornando ai giorni nostri, ma continuando a parlare di musica mi piace spendere tre parole riguardo il nuovo CD dei Comeback Kid.
Spacca il culo.
Abbandonate le velleità pseudomelodiche del precedente lavoro, i christian-corers americani piazzano un lavoro violento, corposo, ben strutturato, strabordante attitudine e decisamente completo. I pezzi sono tirati, ma non fanno della velocità e dell’immediatezza il loro punto di battaglia come accadeva in “Wake the Dead”, sono piuttosto complessi e dimostrano come si possa suonare HC senza compromessi anche cercando di staccarsi un po’ dalle linee guida.
Lo consiglio a tutti, ma soprattutto a Federico perchè è giusto non lasciar morire la sua anima accaccì.
Oggi Elena mi ha dato le foto della convencion Telethon di Salsomaggiore e dell’aperitivo che abbiamo fatto per festeggiare la mia laurea.
Sono carine.
Eccone una*.
Lab. Rugarli
* da sinistra: Andrea, Paola1, Paola2, Monica, io ed Elena.