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Agosto 2024

Buoni propositi 2024: Agosto

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Agosto mese particolare, dove di massima succede poco. E infatti è così, ma è anche il mese in cui ho chiuso il primo dei 10 obbiettivi. <3

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
In viaggio l’ho fatto quasi senza accorgermene, a dimostrazione del fatto che il problema non sia tanto del mio bisogno di stare al telefono, ma più del bisogno di evadere la quotidianità. L’impegno comunque continua ad esserci.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Riprendere dopo il Perù e col caldo che c’è qui è stato un infermo. In qualche modo però ce l’ho fatta, quindi adesso devo assolutamente consolidare il ritmo. Nota: ad Agosto ho fatto il mio miglior tempo nei 5km (30′ 49″), non sarebbe male abbattere il muro dei 30′ per fine mese.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
Ultimi due mesi davvero complessi da gestire in questo senso, tra vacanze e festa degli alpini gessatese. Da settembre mi piacerebbe lavorare per limare gli ultimi 2/3 kg che mi tengono sopra la soglia degli 80kg e vedere di stabilizzarmi lì, ma è ovviamente ultra complesso, soprattutto nell’idea di farlo diventare il mio peso standard senza un regime di costanti privazioni. Vediamo.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Fa ridere che io avessi considerato addirittura la possibilità di chiuderli entrambi. Che vergogna.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
Niente di nuovo, resto fermo a 4. Ho però recuperato Adagio di Sollima, che avrei voluto vedere in sala Gennaio, ma che non ero riuscito ad intercettare. Personalmente il peggiore tra i suoi che ho visto.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
Doveva succedere, è successo: ho bucato un mese. Ad agosto non ho visto neanche un concerto, cosa che mi porta perfettamente in media a 8 concerti visti in 8 mesi. Ciò nonostante, ho regalato i biglietti di Max Pezzali a mia moglie per il compleanno e sto bestemmiando su ticketmaster da 8 ore nel tentativo di prendere i blietti per gli Oasis a Manchester. Non conta, ma è comunque qualcosa. Se tutto va bene, settembre parte benissimo coi Gazebo Penguins domani sera a Muggiò.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
E questa l’abbiamo portata a casa. Sono salito in giornata il 16 Agosto, insieme a Bazzu. Il sentiero alla fine non è così complesso, ma è molto duro perchè tutto in pietraia. E’ segnalato per escursionisti esperti, con un tempo di salita di 3 ore, ma noi ce ne abbiamo messe solo 2 usando il passo di chi va in montagna tre volte all’anno.
Una volta in cima, il paesaggio è pazzesco.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Anche questo mese chiudere X mi ha molto tentato, ma ancora una volta non ce l’ho fatta. Sono però convinto che, presto o tardi, succederà.

Questo articolo non verrà inviato tramite newsletter perchè sono sicuro non interessi a nessuno fuorchè il sottoscritto.

Can I scream?

Due paroline sulla terza stagione di The Bear, ma se vogliamo anche la risposta alla secolare domanda:

“E’ forse l’attesa del piacere essa stessa il piacere?”

No, non lo è.
Andiamo però con calma: partiamo dalle basi, diamo un contesto e diciamo anche che proverò a fare un discorso spoiler-free¹.
The Bear è una serie che parla di cucina e di persone che lavorano nella ristorazione, a tutti i livelli. E’ uno show iniziato nel 2022, che quindi ha appena visto mandare in onda la sua terza stagione, e che fino a qui si è distinto per un livello qualitativo semplicemente fuori scala rispetto al panorama attuale.
A livello visivo gode di una regia, una fotografia ed un montaggio che lo rendono semplicemente stupendo, proprio bello da guardare, con tantissimo tempo dedicato alla componente artistica e design del cibo messa in contrasto con il “caos” più o meno razionale e la frenesia di quel che ci sta intorno. Musicalmente poi sta proprio su un altro pianeta, non solo per la selezione degli artisti e dei brani (qui la lista della sola terza stagione, per dare un’idea del livello.), ma per l’uso che fa della musica e l’attenzione che riserva al suo utilizzo. Quando c’è un pezzo te ne accorgi perchè vengono usate solo canzoni monumentali, ma quando non c’è il silenzio ha esattamente il medesimo ruolo che avrebbe la musica e si fa notare con la stessa immediatezza. C’è tutto un episodio meraviglioso nella seconda stagione che con un minuto di Taylor Swift non solo ti fa scoppiare il cuore, ma restituisce al personaggio protagonista uno spessore ed una caratterizzazione che in altre serie non raggiungono neanche con ore di screen time e spiegoni annessi. Quando poi lo stesso personaggio, la stagione successiva, si trova ad un ulteriore passo cardine del suo arco narrativo è naturale ci sia sempre Taylor Swift ad accompagnarlo, ma con un pezzo diverso, perchè un conto è avere classe e un altro è diventare didascalici.
E’ tutto confezionato in maniera sublime, insomma, intorno ad un cast che in ogni singolo secondo spacca lo schermo in due. Non c’è un attore fuori parte, non c’è una scena recitata senza intensità, eppure non si sfocia mai nell’overacting se non nei rari casi in cui serva ad uno scopo preciso.

Insomma, The Bear è una serie che dovreste guardare per farvi un favore e dedicare qualche ora a qualcosa di bello.

Ma.
Questa terza stagione mi ha fatto bestemmiare tantissimo e la causa è una scelta precisa e programmatica degli autori, che hanno portato all’estremo la magistrale creazione del climax narrativo per poi, però, non risolverlo. Una sorta di edging, con la sostanziale differenza che si tratta di ritardare ad oltranza non il proprio piacere, ma quello di altre persone. E magari, tra queste persone, c’è anche chi non apprezza.
E’ un numero che hanno, quelli di The Bear, fin dal principio. Nella prima stagione lo avevano messo in atto in modo molto più sottile, però, solamente con la musica. Per la precisione con New Noise dei Refused. Metto il video, così diventa più semplice argomentare anche coi senzadio che non conoscono il capolavoro in questione.

New Noise, nei primi 67 secondi, ha uno dei più potenti e coinvolgenti climax della storia della musica. Anche al primo ascolto è impossibile non sentire il crescere della tensione, questo riff ricorsivo che pian piano aumenta la sua portata come un’onda che l’ascoltatore sa lo investirà, prima o dopo. E anche i Refused erano bravi in questa cosa del ritardare il piacere, perchè a 46 secondi sembra che di colpo tutto si debba risolvere in niente quando invece

CAN I SCREAM?

Santissimo iddio che roba, ma torniamo al punto.
Nella stagione 1, per ben due volte in episodi diversi, quei figli di buona donna usano i primi 67 secondi per far montare la tensione nello spettatore che assiste al precipitare di alcune situazioni, ma senza dare sfogo al pezzo. E, ve lo garantisco, tagliare quella canzone prima del 68° secondo è peggio che darmi una coltellata. Non riesco proprio ad elaborare la cosa, bestemmio come un fabbro.
Ecco, con la 3° stagione fanno proprio all-in su questa modalità di racconto, costruendo un tot di linee narrative che crescono, crescono, crescono… e non si risolvono in un cazzo di niente².
Dieci episodi alla fine dei quali stai esattamente al punto di partenza, così quando esce la scritta To be continued non puoi fare altro che bestemmiare. Dieci episodi bellissimi, che ti fanno entrare dentro a tutti i personaggi in maniera profondissima e che però alla lunga finiscono per stancare. Non tutti magari, ma me sì. Io ho bisogno di andare a parare da qualche parte.
Gli autori questo lo sanno, sanno che c’è gente come me, e godono nello sbatterci in faccia la loro vittoria.
Mancano 10′ minuti alla fine della stagione e una serie di personaggi sta fissando il cartello “EVERY SECOND COUNTS” che c’è sulla parete della cucina di un ristorante.
E poi lo staccano dal muro.

Maledetti.

1) anche perchè fare spoiler di una stagione in cui non succede niente è davvero complesso.
2) SPOILER, giusto per dare il quadro della situazione elenco le questioni aperte e lasciate pending: carmy/claire, la recensione, Syd e la sua offerta, il bilancio, il matrimonio. Non c’è una questione aperta in questa stagione a cui abbiano dato minima progressione. Devi essere stronzo, dai.


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#LeFollieDeiManq

Quest’anno le vacanze le abbiamo fatte in Perù ed è stato uno dei viaggi più belli e suggestivi di sempre.
Non starò troppo a dilungarmi perchè ho come sempre scritto un corposissimo report che magari a qualcuno interessa leggere.
Come sempre, questo post porta il titolo dell’hashtag ufficiale del viaggio, che quest’anno omaggia quel capolavoro assoluto di Emperor’s new groove.


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