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Luglio 2024

Buoni propositi 2024: Luglio

A fine anno scorso ho deciso che per la prima volta avrei stilato una lista di buoni propositi da provare a centrare in questo 2024. Siccome mi conosco e so di essere particolarmente incapace nel portare a termine qualsiasi piano sul lungo periodo, specie se richiede sacrifici, ho anche deciso che mensilmente avrei esposto i progressi conseguiti in maniera trasparente ed onesta su questo blog. Non perchè la cosa interessi davvero a qualcuno, ma perchè forzarmi ad una rendicontazione pubblica mi impedisce quantomeno di fingere di essermi dimenticato dell’impegno.

Se tutto va come deve andare, questo post uscirà mentre io sarò in Perù e quindi riporterà un resoconto che considera unicamente i primi 20 giorni del mese. Sono sicuro ve ne farete tutti una ragione.

Voglio ridurre la mia dipendenza dal telefono.
La nuova auto aziendale ha Android Auto, che mi permette di scegliere i dischi da Tidal e impostare Maps senza prendere in mano il cellulare. Questa cosa mi pare stia riducendo drasticamente la mia tendenza ad usare il telefono in macchina, perchè prima la scusa era sempre cercare una canzone o guardare la strada e da lì a controllare whatsapp era un attimo. Non so se avere tutto a schermo sia effettivamente più sicuro, ma almeno sullo schermo whatsapp non lo controllo e quindi per me un miglioramento c’è.

Voglio prendere l’abitudine di fare attività fisica 3 volte alla settimana.
Con Luglio mi sono abbastanza rimesso in pista con la canonica frequenza di 3 volte a settimana, regolari. Ho anche regolarizzato il tipo di allenamento, dopo un Giugno fatto di test e prove che non hanno portato molti risultati. Ho alternato anche questo mese sessioni al tapis a sessioni all’aperto, che però mi danno un po’ più di gusto perchè con il caldo che c’è in queste settimane, correndo fuori almeno ti arriva un po’ di aria in faccia. Il setup che faccio ora sono 5 ripetute da 500m di camminata veloce e 500m di corsa e sto sui 6:45 al Km, in media sui 5 Km. Con l’andare del tempo l’idea è abbassare ovviamente il tempo, magari levando 100m al cammino e aggiungendoli alla corsa.

Voglio perdere qualche chilo. Diciamo 7-8.
Le grosse oscillazioni di Giugno si sono stabilizzate intorno a quello che direi è il peso che vorrei mantenere, tra gli 81 e gli 83 kg. Sto sempre abbastanza attento alla misura con cui mangio, ma sto provando a sgarrare un po’ più frequentemente con gli extra, per valutare quanto impattino e quanto sia complesso rimanere in quel delta senza dover sistematicamente rinunciare agli sgarri. Incredibilmente, è piuttosto complesso. L’importante però è saperlo e farci pace, magari imparando a compensare nel corso dei giorni. Il grosso del problema è che quando il peso resta nei margini, la voglia di correre crolla a picco quindi forse sarebbe meglio puntare a perdere qualcosa ancora al rientro dalle ferie.

Voglio chiudere un pop shove it e/o un ollie in skate.
Questa devo leggerla ogni mese per ricordarmi il fallimento peggiore, che è non averci manco provato davvero.

Voglio andare almeno 6 volte al cinema (+2 rispetto al 2023).
A Luglio niente cinema, non c’è stata nè l’occasione nè la volontà di vedere qualcosa che fosse in sala. Siamo comunque messi benone, quindi stiamo sereni.

Voglio tornare a vedere almeno 12 concerti (+4 rispetto al 2023).
L’ottavo concerto in sette mesi è stata la data Punkreas+Derozer+Vallanzaska di cui mi sono già più che abbondantemente lamentato. Ora me ne mancano 4, ma non ho davvero niente all’orizzonte e gli ultimi tour che mi sembravano interessanti pare schivino tutti l’Italia senza troppe remore. Ci inventeremo qualcosa.

Voglio finalmente riuscire a (ri)fare il rifugio Quintino Sella.
Torno dal Perù e inizio a lavorarci, che ormai è tempo.

Voglio chiudere/congelare qualche account social.
Nulla di nuovo da segnalare, ma va bene così.

Questo articolo non verrà inviato tramite newsletter perchè sono sicuro non interessi a nessuno fuorchè il sottoscritto.

Manq si lamenta di cose: il Rugby Sound

Qualche tempo fa mi è capitato davanti agli occhi l’annuncio di una data in cui avrebbero suonato Vallanzaska, Derozer e Punkreas. Potrei stare qui a tirare un pippone di cinquemila parole su quel tipo di lineup, in generale e nel 2024, ma sarebbero cinquemila parole inutili.
Il punto sostanziale è che un concerto del genere è la sintesi perfetta delle estati di una porzione della mia vita, una porzione a cui ho voluto molto bene.
Quando ho visto l’evento in FB ho immediatamente deciso che ci sarei andato e così è stato.

Il concerto si teneva a Legnano, inserito nel programma di un evento piuttosto grosso chiamato Rugby Sound. Ora, a costo di fare l’ennesima figura da anziano che si lamenta delle cose, mi tocca raccontarvi perchè una data con Punkreas, Derozer e Vallanzaska in un prato della provincia varesotta in data Luglio 2024 sia esattamente il futuro distopico di cui avevamo paura nel 1998.
Perchè io posso certamente essere consapevole siano passati 25 anni e che, in un quarto di secolo, le cose siano per forza di cose destinate a mutare, ma fino a che non mi prenderà l’Alzheimer mi toccherà far presente che le cose sono cambiate drasticamente in peggio. E, forse, sempre a costo di prendermi del boomer che rimpiange la sua giovinezza, dovremmo essere proprio noi che abbiamo uno storico ad alzare la guardia, dare la sveglia e spiegare ai giovani che la musica dal vivo non è sempre stata così e che non deve per forza essere questa roba qui.
Adesso vi spiego meglio.
Dicevamo, Rugby Sound di Legnano, un bel contesto all’aperto per un festival anche ambizioso se giudichiamo il cartellone delle serate e il setup dell’area, tra palco gigante e contesto food a corredo. Andando al sodo però, nulla di diverso da una qualsiasi edizione della festa campagnola di Biassono* a cavallo del 2000, solo molti più lustrini e pretese, una sovra organizzazione tra il grottesco e il criminoso e la sensazione che quell’ambizione sia più che altro pretenziosità.
Non sei il cazzo di Reading Festival e credo nessuno ti stia chiedendo di esserlo, quindi ANCHE MENO.

Anche meno serpentine per la coda, anche meno controlli all’ingresso, anche meno “l’autan no perchè è infiammabile” in un contesto gestito dalle zanzare, anche meno “evento cashless” dove per il biglietto meglio se hai i contanti, per il cibo puoi pagare col POS, ma per le bevande devi per forza prendere i token di merda.
Che poi parliamo di questa cosa dei token. Ho detto peste e corna del Carroponte in occasione del concerto dei Nofx, ma quantomeno avevano messo in piedi un sistema intelligente e funzionale per la gestione degli acquisti: QR code collegato a Paypal/Satispay/Salamadonnapay dove ordini dal telefono, paghi col telefono e ritiri in cassa quando è il tuo turno. Più comodo ed efficiente per tutti.
Se invece ti inventi questa cosa dei token, gestita in questo modo, o sei completamente incompetente oppure ho il dubbio tu stia cercando di fregarmi**.  Il taglio minimo per la ricarica del QR code era 5 euro e in tutti i menu, tra cibo e bevande, non c’era nulla, niente, not a fucking thing, che costasse 5 euro. Tutto di più, o di meno.
Vuoi una birra e un’acqua? Sono 11 euro. 7 per la birra (SETTE EURO PER MENO DI UNA MEDIA, MADONNA SPIRITOSA) e 4 per l’acqua. Carica pure 15 e il resto mancia.
Senza voler parlare della parte “food”. Io non ho chiesto a tutti i presenti, ma sono abbastanza sicuro che un eventuale sondaggio tra i microbao con maiale sfilacciato (8 euro, 2 morsi), il piatto con 4 tipiche bombette pugliesi di Legnano (8 euro) o la più classica delle salamelle luride da concerto (incredibilmente assente) si sarebbe chiuso con una maggioranza bulgara. Invece no, lo street food fighetto da Instagram ad festival nei campi con i Punkreas e i Derozer.
Che poi, oltre ad essere una truffa sul piano economico, è pure evidentemente stronzo sul piano della sicurezza. Perchè se io ed un amico entriamo al Rugby Sound con l’idea di vederci un concerto e berci una birra, finiamo per forza di cose a vederci il concerto e berci 5 birre in due.
La birra Baladin poi, Buddah misericordioso. Ma chi cazzo vuole bere “bene” ad un festival? Chi cazzo vuole mangiare fancy ad un festival? Ma perchè non ve ne andate tutti a fare in culo, coi vostri truck di merda ripieni di cibo truffa e pretese di stile? Vi odio.

Il concerto è stato divertente.
Ho realizzato nel parcheggio che il primo gruppo fossero i Vallanzaska e non i Matrioska, con un pizzico di delusione: i Matrioska almeno hanno un paio di pezzi carini, ma potrebbero non esistere più dal 2000 per quel che ne so. Va dato atto ai Vallanzaska però di non aver suonato “Orazio, col cazzo, mi privi del mio spazio” o come si chiamava. Grazie.*** Hanno comunque fatto Keope e va beh.
Ai Derozer voglio troppo bene, ancora oggi quando suonano “Lungo la strada” io perdo la voce, mi viene la pelle d’oca e devo trattenere le lacrime. Hanno suonato qualche pezzo nuovo (per me) con testi impegnati sul disastro dei migranti e roba simile. Tutto giusto, però a me piacevano anche quando venivano al Leonkavallo a suonare col badge della Padania sul basso (Mendez, manchi.). Ci sta che crescendo abbiano rivisto alcune posizioni, però forse mi è sembrato più un sintomo di invecchiamento quello che non Seby con gli occhiali e una crestina brizzolata molto discutibile.
I Punkreas invece mi hanno colpito perchè hanno fatto il concerto che farebbe una band che dal 1994 al 2024 ha avuto una carriera solida e continua, una di quelle che non sta sul palco solo per soddisfare rimastoni e nostalgici dei tempi che furono. Non me lo aspettavo. Anche a loro voglio molto bene e mi fa piacere siano una band ancora viva, ma Paletta senza i rasta è stato comunque un piccolo shock.
I derozer non hanno fatto “No surf”, i Punkreas non hanno fatto “Occhi puntati”, ma a parte queste due mancanze mi sono divertito.

Prezzo del concerto: 10 euro in cassa, 10,16 in prevendita. Sicuramente onesto, anche se parliamo di gruppi che ho visto suonare perlopiù gratis anche quando erano ben più “grossi” di oggi.
Volumi: bassi, soprattutto in un contesto come quello, ma forse è anche che oggi sto diversi metri più lontano dal palco e dagli ampli rispetto a vent’anni fa.
All’uscita volevo andare a farmi rendere l’autan, ma ci hanno fatti uscire dalla parte opposta per una qualche ragione che non è immediatamente chiara a nessuno. Boh.
A mio avviso si può e si deve fare meglio di così. Sicuramente c’è un sacco di gente a cui i concerti strutturati e gestiti in questo modo piacciono e va benissimo sia così, ma io non ce la posso proprio fare.

* scrivendo ho appreso che dopo 40 anni di onoratissimo servizio, il 2024 sarà il primo anno senza festa campagnola. Non ho idea di cosa sia successo (link che non ho letto), ma ditemi ancora che non sta andando tutto a puttane.
** non è vero, non ho nessun dubbio in realtà.
*** poi magari l’hanno suonata mentre io stavo litigando con la tipa dei panini che: “no, questa cassa è solo per pagare col QR, se vuoi usare il pos devi andare all’altra cassa e fare l’altra fila”. “Scusa, ma c’è scritto SOLO RITIRO a quella cassa.” “Eh, lo so, ma il POS ce l’ha solo lui.” “MA E’ IL TIPO DI FIANCO A TE, MALEDETTA LA CEI.”. Punto della serata in cui mi sarei iscritto all’ISIS.


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