Il 25 Aprile per me è da sempre grigliata con gli amici, l’unica dell’anno in cui cerchiamo di esserci tutti.
Niente preparazioni strane, niente tecnica: hamburger, salamelle, pollo e tomini buttati sulla griglia in cottura diretta e via andare. In due o tre ci si alterna al fuoco e si mangia quando si riesce, un po’ per volta.
Se fa caldo partono un’infinità di Moretti, altrimenti mischiamo birra e vino senza soluzione di continuità fino al primo pomeriggio quando scatta, immancabile, il partitone di briscola chiamata.
Oggi fare tutto questo è stato abbastanza complicato, ma ce l’abbiamo fatta comunque ed è stato bello e a suo modo unico.
Il 25 Aprile è anche la festa della Liberazione e questa mattina riflettevo come non sia semplicemente la commemorazione di quel che successe 75 anni fa, ma una liberazione perpetua dalle polemiche che ogni anno vorrebbero l’eliminazione di questa ricorrenza ritenuta da i soliti capovolti wannabe “divisiva”. Beh, io lo sento vivo il bisogno di dividermi dai fascisti, quindi sono contento che il 25 Aprile esista e che sia esattamente com’è.
C’è questo gruppo neomelodico di belle persone che conosco, si chiama LAPPESO e oggi penso ci stia bene chiudere con una cosina loro.