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Diario dall’isolamento: day 1

E quindi alla fine Milano si è dovuta fermare e con lei la Lombardia.
Non fermare fermare eh, se devi andare al lavoro puoi andarci. Se l’azienda lo ritiene, diciamo. Oppure se lo ritieni tu.
Il decreto sul blocco della Lombardia è come il codice dei pirati: più che altro una traccia e noi lombardi, su questa traccia, dobbiamo muoverci.
Oggi quindi è stato il mio primo giorno di quella che sarà, temo, una lunga stagione di isolamento e ho deciso di raccontare qui quello che succederà da queste parti, day by day.
Alla fine avere un diario dovrebbe voler dire questa cosa qui.

Oggi sarebbero dovuti venire i miei a mangiare i pizzoccheri, ma sono stati a casa. Li abbiamo mangiati noi, i pizzoccheri.
Da domani non porteremo più i bimbi da loro, né dagli zii o dalle persone che ci hanno aiutato in questo momento di asili chiusi. Si sta tutti e quattro in casa insieme e io e Paola faremo i turni a star dietro ai figli alternandoci nello smart working (grazie a dio Paola può fare orari molto flessibili).
Non so se ai miei faccia peggio l’ansia del possibile contagio o l’impossibilità di avere un nipotino che riempia loro la giornata. Li chiamo spesso ripetendo allo sfinimento cosa devono fare e anche questo per loro è elemento di tensione perché la mia apprensione probabilmente li fa sentire vecchi.
Non sono sicuro di saper gestire questa cosa.

Nel pomeriggio siamo usciti a fare due passi nelle campagne dietro casa. Giorgio con la sua biciclettina, io e Olly mano nella mano, Paola a spingere il passeggino inizialmente vuoto. Fuori c’era una bellissima giornata e l’aria, paradossalmente, è pulita come in marzo non è da anni, se si trascura il particolare del virus che ci si propaga attraverso. In giro tante persone impegnate a fare due passi all’aperto. Credo questa sia una bella cosa perché non ho visto assembramenti, solo voglia di uscire di casa in una giornata di sole. Certo qualche gruppetto c’era, perlopiù adolescenti, ma che vuoi farci?
Come li tieni in casa i ragazzini, senza nulla da fare tutto il giorno?
Forse se si beccano in tre o quattro al parco non è la fine del mondo. Sarebbe da evitare, ma se c’è una cosa chiara è che questa è una situazione fatta di compromessi, ad ogni livello.
Speriamo di trovare un equilibrio che ci porti fuori con meno danni possibili.

Oggi quindi è stato il mio primo giorno di isolamento forzato.
Tiriamo dritto e speriamo bene.

2 commenti su “Diario dall’isolamento: day 1”

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