Ultimamente sono abbastanza in fissa per sto tipo che si chiama Giorgio Montanini e fa stand-up comedy satirica.
La stand-up è un tipo di comicità molto diffusa nei paesi anglosassoni, che qui da noi è confinata ai margini del panorama comico. Per darvi un paio di riferimenti veloci: Louis CK fa tournè mondiali (viene a fare uno spettacolo a luglio a Milano, in inglese, e i biglietti sono esauriti in poche ore) e Ricky Gervais presenta spesso i Golden Globe.
In Italia abbiamo un altro concetto di comicità, completamente disallineato da questi modelli, ma qualcuno prova comunque a farla anche da noi. Su youtube si trovano video di diversi comici stand-up nostrani e nell’ultimo periodo ne sto vedendo più di qualcuno. Uno di cui si trovano diversi spezzoni è Daniele Fabbri ed è piuttosto divertente. Uno che invece ha pochissimi video su youtube, ma che a me in quelli ha fatto ridere parecchio è Luca Ravenna.
Quello però che mi ha proprio ribaltato è appunto Giorgio Montanini, con questo video qui.
L’ho rivisto ora, mi ha steso di nuovo.
La cosa bella di internet è che se trovi qualcosa che ti appassiona diventa abbastanza immediato approfondire la questione e così nelle ultime settimane ho investito parecchio tempo prima guardando spezzoni di suoi monologhi e poi estendendo ad interviste extra spettacolo.
Ho così scoperto che Montanini non solo è stato uno dei pionieri di questo genere comico in Italia, ma che è addirittura riuscito a portarlo in contesti generalisti. In TV. Quindi probabilmente sono l’unico ad averlo scoperto solo ora.
Ha avuto per due anni uno spettacolo su Rai Tre chiamato “Nemico Pubblico”, per esempio, che però è stato chiuso. Da lì lo hanno chiamato per fare le copertine comiche a Ballarò, dove è durato tre puntate, fino ad una collaborazione con le Iene per lo spazio di “Pregiudizio Universale”, anche quello chiuso prematuramente.
La cosa che reputo interessante è che quando nelle interviste gli hanno chiesto ragione di questa censura, lui ha prima precisato che non è censura, ma legittima scelta editoriale, e poi ha detto che il problema non è tanto suo, ma di chi non ha la forza di portare avanti l’idea di farlo esibire in TV e si trova a dover far marcia indietro subito perchè non abbastanza sicuro o spallato per insistere su un percorso che in origine pensava funzionasse.
Boh, niente, mi sembra un’analisi intelligente.
Metto qui sotto uno dei monologhi fatti per le Iene, prima che li chiudessero. A vederlo non mi risulta incomprensibile la decisione di staccare la spina, ma è evidente il problema non sia nè Montanini, nè l’editore.
Il problema è il pubblico.
PS: Non è che qualcuno ha un paio di biglietti in più per Louis CK a Milano?