E così è finito anche “How I met your mother”.
Ho appena visto il season finale e sono triste e arrabbiato, ma soprattutto arrabbiato. Inizio ad averne un po’ piene le palle di serie che mi accompagnano anni per poi buttare il finale nel cesso, quindi ora parto con una filippica che potrebbe durare millemila battute e contenere ogni genere di spoiler su questa serie o altre serie che ho visto in passato.
Il primo show il cui finale mi ha innervosito è stato Lost, ma io mi sono sparato tutte e sei le stagioni nel giro di tre mesi quindi il risentimento è stato minimo. Vuoi che non ho avuto modo di passare anni a fare ipotesi assurde per domande a cui mai sarebbe stata prevista risposta, vuoi perchè l’impressione avrebbe svaccato era forte da poco più di metà del cammino, non ne ho sofferto particolarmente. Resta un finale dimmerda eh, intendiamoci, ma a bilancio son più i pro che i contro direi. Poi è stato il turno di Dexter, ma anche lì poco giramento di cazzo perchè, sebbene si tratti del peggior finale mai realizzato per qualsivoglia opera televisiva, un po’ tutta la serie ad esclusione della prima stagione (per altro autoconclusiva) e di qualche momento sparso s’era dimostrata ampiamente una merda.
Discorso a parte, quindi, per HIMYM, perchè io a differenza di molti l’ho sempre trovato godibile e ben riuscito, in tutte le sue fasi che pur riconosco altalenanti. Di conseguenza, l’amarezza per questo finale così BRUTTO è quasi ai massimi storici.
Mo parto con un analisi del perchè il finale fa schifo come episodio di HIMYM in generale, proseguo sul perchè la scelta di concludere così la serie sia discutibile, e finisco dicendo la mia sulla storia del “che conta è il viaggio non la fine”.
Via.
L’episodio conclusivo di HIMYM è una porcheria essenzialmente per due ragioni. La prima è che non fa ridere. Ora, la serie a me risulta sia una comedy e, come tale, mi aspetto che possa puntare anche a commuovermi/intenerirmi/emozionarmi, restando chiaro che di base debba però farmi ridere almeno un po’. Dal punto di vista delle battute, delle gag e del divertimento quest’ultima puntata non ha nulla da offire. Zero. In quaranta minuti manco un sorriso. Però non è che sia voluta la cosa, intendiamoci. Non è un episodio pensato per essere amaro, le gag ci sono. Però fanno schifo. Il Playbook vol.2 e Jim Nacho? Seriously? Quindi ecco, a prescindere da tutte le implicazioni sul finale è un episodio venuto male. E’ anche sviluppato male. Quaranta minuti per condensare una quantità spropositata di elementi con cui avrebbero tranquillamente potuto riempire una stagione. Affrontandoli come si deve, magari, e senza dare l’impressione di aver voluto arrabattare tutto per tirare le fila della questione quando ormai non si sarebbe più potuto rimandare oltre. Così assistiamo al personaggio di Barney che in 20′ ritorna sui passi compiuti in, tipo, quattro stagioni. E il gruppo che si sfalda per ragioni che, ok possono starci, ma erano lì da sempre e non hanno comunque mai portato i cinque ad allontanarsi. Tutto di corsa, tutto arrabattato per giustificare un finale discutibile che, però, si sarebbe potuto preparare meglio senza questa folle corsa al “colpo si scena” che, oltretutto, non ha di fatto sorpreso nessuno. Episodio brutto, quindi, ma andiamo oltre.
Discutiamo della scelta finale. A differenza di altri casi, qui non è sulla coerenza che possiamo scagliarci. Per come la serie è stata concepita e portata avanti il tutto ha una sua logica. Fa schifo, ma è coerente. Sono meno propenso di altri però a definirlo come unico finale possibile. Si poteva chiudere con un cazzo di happy ending e io avrei voluto un cazzo di happy ending perchè altrimenti, invece di una comedy, nove anni fa avrei iniziato a guardare un’altra cosa. C’era margine per chiuderla bene, di conseguenza s’è scelto di chiuderla male e per questo io odio profondamente gli autori. I melodrammi tristoni li evito come la peste perchè non sento il bisogno di vederne anche di finti in TV, quindi mi rotea il Cristo se mi vengono buttati in faccia a tradimento. Sta cosa è l’equivalente di Gordon Ramsey che mette la carne nei piatti vegetariani. Ma poi, la madre si ammala e muore giovane? La stessa madre che ben prima di Ted avrebbe dovuto sposarsi con il suo uomo perfetto se questo non fosse stato ucciso da un pirata della strada? #HowIMetLaSFIGA eh. Ah no, aspetta, l’uomo ideale di lei che muore rende the mother in tutto e per tutto uguale a Ted… è quello il punto? Beh, è un punto di merda. Sorvoliamo anche sulle cause di rottura tra Robin e Barney che dire pretestuose è poco e io non ho più sufficiente livore per argomentare. Passiamo al punto tre della disamina.
“La fine non conta, quel che conta è il viaggio”.
Sto. Cazzo.
La fine conta come conta tutto il resto, nell’analisi di un’opera. Questo finale rende meno belli gli episodi precedenti? No, neanche un po’. Rende meno bella la serie? Sì, di brutto. Ne ho pieno il cazzo di dover sempre affrontare un’analisi schierandosi o con la parte CAPOLAVORO IN TOTO o con la sua rivale MERDA SENZA APPELLO. Si può amare una serie riconoscendone i difetti o criticarla sottolineandone i pregi. Si può e si dovrebbe sempre fare così, perchè di serie perfette io ne ho viste poche.
Ok, ho scritto fin troppo e il sonno inizia a farsi strada.
Quest’anno sarà la volta anche del season finale di True Blood, che per me resta una delle cose migliori in circolazione. Magari farà cagare, magari no. Vedremo.
Chiudo con un interrogativo: dopo questo season finale, quante chances ha l’imminente “How I Met Your Dad” di fare anche solo un briciolo di ascolti?
Madonna di Dio la tristezza…