Qui ultimamente si fa un gran parlare di twitter come nuovo strumento di vita on line. Io l’account ce l’ho da un bel po’ (non abbastanza da arrivare prima di Zdeněk Haták, ma da ben prima che ne parlasse La Repubblica, per intenderci), causa la mia abitudine a registrarmi a qualunque tipo di social senta nominare salvo poi dimenticarmene per anni. Eppure non l’ho mai utilizzato perchè mi sembrava una roba piuttosto inutile. Le cose son cambiate recentemente, forse da cinque o sei mesi, quando mi sono finalmente reso conto che se usato in maniera intelligente può essere un veicolo fantastico di informazione e, con le dovute virgolette, di politica orizzontale. Viva twitter, quindi, ma non è di questo che volevo parlare.
Volevo invece dire che, grazie all’uccellino blu, oggi sono venuto a conoscenza di una discussione agguerritissima tra Damian Abraham, il cantante barbuto e di sana e robusta costituzione dei Fucked Up, e la fanbase di Katy Perry. La diatriba, se vogliamo così definirla, riguarda l’ultimo video della cantante, “Part of me”, che metto per benino qui sotto nel post così A) fornisco tutti i presupposti necessari per seguire la discussione e B) tiro un po’ di visite.
La questione verte sull’opportunità o meno di prestarsi, da parte di Katy Perry, ad un maxi marchettone in favore del corpo dei Marines. Perchè il succo del video, che ho visto solo una volta e senza audio, è: “La mia vita sentimentale è una merda? Bene, io divento una soldatessa e sfogo tutto il mio rancore.” Uno spot all’arruolarsi che, l’avessero fatto direttamente i Marines, non sarebbe mai stato così efficace. Bene, la questione viene sintetizzata dal buon Damian in questa maniera:
Ecco, forse non passerà alla storia come esempio di diplomazia, ma se ne accorge da solo e rettifica:
Meglio così? Mica troppo, ma il punto non sta lì. Mi sembra invece che la questione sia, nel suo essere mal posta, sicuramente interessante. A me Katy Perry piace, mi fa anche simpatia, ma non posso condividere il messaggio del video nè lo scopo per cui è stato ideato. Vero che millemila prodotti, tra videogame, film, etc. sono spesso oltre il confine dello spot alla vita militare e considerando a chi sono rivolti, a pensarci la cosa disgusta non poco, ma effettivamente è opera talmente diffusa che rifletterci sopra non capita spesso. Grazie dello spunto.
La cosa tragica però, son stati i milioni di commenti e risposte da parte della fanbase della cantante. Roba così:
Del tipo, chissenefrega del concetto, tu non puoi criticare perchè sei meno famoso. Nello specifico, tu non puoi dire nulla contro Katy perchè non conti un cazzo. Signori e signori, la regina delle argomentazioni idiote.
Non mi sono informato più di tanto su eventuali risposte della cantante in prima persona, magari la questione ha preso poi risvolti diversi con (ipotizzo) la stessa Perry che spiega la sua estraneità ad intenti pro arruolamento, oppure con un flame violento tra i due. Non mi interessa, onestamente.
Il punto è che finchè la gran parte dei ragazzini reagisce ad un commento come quello di Damian con questo tipo di argomentazioni, diventa davvero legittimo pensare che video ed operazioni simili a “Part of me” possano influenzare le scelte dei giovani e portarli a scelte di vita radicali.
In estrema sintesi: la risposta dei fan, secondo me, prova la tesi del cantante.
Così è deciso, l’udienza è tolta.
Ahah.. bello quest’articolo!
Anche se sinceramente non so quanto un video di Katy Perry possa incidere così tanto sulla scelta di alcuni ragazzi di intraprendere la carriera militare: ovviamente non ci trovo niente di male nell’arruolarsi.
Probabilmente Damian ha voluto lanciare una provocazione, sebbene il discorso sia poi un po’ degenerato!
Grazie per la visita, prima di tutto (ho visto anche gli altri commenti ad altri post che hai lasciato).
Io non trovo nulla di male nell’arruolarsi se è un gesto consapevole è rispecchia un modo in cui si vuole vivere la propria vita. Spesso però, come in tutte le cose, si fa leva su motivazioni sbagliate per accattivarsi simpatie da parte di gente che, anche solo per età, non è sufficientemente matura per farlo.
Secondo me il video in questione mostra una situazione sbagliata: una reazione di impulso ad una questione non prettamente drammatica che porta ad una scelta di vita. Ecco non è da queste basi che uno dovrebbe partire per valutare la carriera militare. Come non lo si dovrebbe fare partendo dal fatto che non si trova altro lavoro o che si vuol sfogare una certa rabbia repressa.
Questo tipo di operazioni, come tutti gli spot pubblicitari, sono fatte, diciamo, “in malafede” cercando di mostrare una realtà, quella della vita militare, palesemente distorta.
Poi sono d’accordo con te che non sarà questo video, probabilmente, a far arruolare le ragazzine americane. Però credo sia perchè ci poniamo alla questione per quel che avremmo fatto noi, che siamo evidentemente in grado di analizzare la questione per quel che è. Non tutti, purtroppo, sanno farlo ed i commenti delle fan son lì a dimostrarlo. In quei casi, se non c’è una famiglia seria alle spalle, beh può essere un problema…