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Ninna nanna

[…]
Secoli fa, i marinai che intraprendevano lunghi viaggi erano soliti abbandonare su ogni isola deserta a cui approdavano una coppia di maiali. O una coppia di capre. Così facendo, se mai ci fossero ricapitati, avrebbero trovato una scorta di carne. Queste isole erano intatte. Ospitavano specie di uccelli privi di predatori naturali. Uccelli che non esistevano in nessun altro luogo del pianeta. In assenza di nemici, le piante indigene si evolvevano senza sviluppare spine o veleni. In assenza di predatori, queste isole erano paradisi.
Alla visita successiva, i marinai sull’isola non trovavano nient’altro che branchi di maiali o greggi di capre.
E’ Ostrica che sta raccontando questa storia.
I marinai la chiamavano la “semina della carne”.
Ostrica dice: “Vi ricorda niente? Non so, tipo Adamo ed Eva?”.
Guardando fuori dal finestrino dice: “Vi capita mai di chiedervi quand’è che Dio tornerà sulla terra con una vagonata di salsa babecue?”.
[…]

Nota: aggiornata la sezione letture causa nuova versione di aNobii.

4 commenti su “Ninna nanna”

  1. Eheh…
    Scherzi a parte, per infilare nello stesso periodo Adamo ed Eva e “le piante che evolvono senza sviluppare spine o veleni” devi essere veramente bravo. :D

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