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2009

Harry Potter e gli spoiler di Manq

[…]
“Non hai imparato dai tuoi errori, Riddle, vero?”
Tu osi…”
“Sì oso” rispose Harry Potter
[…]

Ebbene sì.
Ci sono voluti sette lunghi libri, ma a pagina 678 dell’ultimo volume finalmente accade: a Harry Potter spunta il cazzo.
Di colpo, dal nulla, nel bel mezzo di una scenetta penosa a cui tutti abboccano perchè di livello troppo infimo per essere anche solo ipotizzata.
E’ questo l’avvenimento principale di tutta la saga, quelle tre righe traboccanti il testosterone che il piccolo maghetto ha saputo abilmente nascondere per sette anni.
Bastano quelle tre righe e di colpo quello che nella mente del lettore ha da sempre avuto le sembianze di un ragazzino rachitico, pallido e sfigato si trasforma in un Bruce Willis con canotta, sigaretta e bacchetta magica.
Non lo nego, le scene finali intrise di machismo mi gasano sempre una cifra.
Parlando più in generale, tuttavia, con la conclusione dell’ultimo capitolo della saga mi posso finalmente concedere una valutazione complessiva delle avventure di Hogwarts e quindi la sparo subito senza mezzi termini, per poi commentarla in seguito.
Le avventure di Harry Potter mi sono piaciute, tanto da consigliarne la lettura.
Visti i giudizi esposti qui sopra in precedenza potrebbe sembrare che questa valutazione trabocchi di ipocrisia, ma non è così.
Secondo me la trama della saga è molto bella, ma la stesura non è priva di difetti, anche grossi.
In primis è dannatamente prolissa. Ci sono pagine e pagine in cui non accade nulla, all’inizio libri interi. Questo aiuta non poco alla creazione dell’atmosfera, ma di contro spacca tremendamente i coglioni a, credo, gran parte dei lettori sopra i 10 anni. E’ vero che negli ultimi capitoli sapere a menadito come funzioni la “quotidianità” del mondo magico aiuta ad entrare nelle vicende ed il non dover spiegare o descrivere quasi più nulla aiuta il coinvolgimento nella lettura (e questo grazie alle esaustivissime descrizioni fatte in origine), però i primi libri sono veramente scogli difficili da superare.
Oltretutto, sempre nei primi libri, Harry è pervaso di un alone di infallibilità che annoia molto, se non addirittura irrita in certi episodi.
Sul finale invece la saga acquista corpo, velocità e fascino spostando i temi su un piano più “maturo” ed i libri volano, tra i sorrisi delle parentesi sentimental-teen e le lacrime per i caduti che non vorresti. Anche in quest’ambito si potrebbero fare degli appunti, su tutti la morte inutile (ai fini della narrazione) di Tonks e Lupin, fatti cadere in un momento di stanca senza nessun pathos, a differenza di Fred e Dobby a cui invece la Rowling dona una morte degna del loro ruolo.
Come ultima cosa mi preme sottolineare di aver sempre, SEMPRE, creduto che Piton fosse un figo.
Pr convincermi che fosse innocente, alla fine del sesto libro, avevo elaborato una teoria che sembrava assurda perfino a me e che poi si è rivelata l’esatta trama descritta dall’autrice. Per la prima volta ho indovinato tutto, ma proprio tutto, pagine e pagine prima che venisse svelato. Evidentemente, come a volte capita, lettore ed autore possono avere la stessa logica.
Ok, chiudo con un maxi pagellone di questi sette libri, elencando i momenti e i personaggi che secondo me, in bene o in male, compongono la spina dorsale di questa saga o che mi hanno particolarmente divertito.
Voto 10: Sanguini (HP e il Principe Mezzosangue, il vampiro invitato alla prima festa di Lumacorno). Una comparsata di circa 10 righe, non una parola proferita, ma sicuramente la scena più divertente di tutti i libri. Idolo.
Voto 9: Severus Piton. Come già detto, di gran lunga il mio personaggio preferito. Il vero protagonista della storia. L’unico che anche nei primi romanzi prova a rompere l’idea che a Potter tutto sia concesso. Pilastro.
Voto 8: Dobby (L’elfo domestico). La morte di Dobby è il momento che più mi ha commosso e la tomba con l’epitaffio “Qui giace un elfo libero” è tremendamente hardcore. Respect.
Voto 7: Neville in cocaina (HP e i doni della morte). Evidentemente la sua passione per l’erbologia lo ha condotto a scoprire sostanze dopanti perchè nell’ultimo libro si trasforma in una specie di Rambo sbalordendo tutti, in primis sua nonna. Speravo fosse lui ad ammazzare Bellatrix, invece della signora Wesley, ma l’aver abbattuto Nagini è comunque un bel colpo. Poteva essere il protagonista di una nuova saga ed il primo libro sarebbe stato Nevil Paciock e il Giro d’Italia. In botta.
Voto 6: Hogwarts. La scuola di magia è stata creata veramente bene, ricchissima di dettagli che hanno fatto di questa saga il successo che è. Dopo sette libri, per me è come esserci stato ed averla vista. Perfetta.
Voto 5: Ron ed Hermione. Avrebbero dovuto limonare prima. Babbi.
Voto 4: il Quiddich. I capitoli dedicati a questo sport sono i più noiosi, prevedibili ed insulsi di tutti i libri. Se ne sarebbe potuto fare benissimo a meno, non fosse che l’idea di uno sport “ufficiale” dei college per soli maghi fa molto ambientazione. Superfluo.
Voto 3: Cho Chang. Non mi dilungherò molto. Scassacazzo.
Voto 2: la morte di Sirius Black (HP e l’Ordine della Fenicie). A me Sirius piaceva e farlo morire così, come un cazzone, non è stato un bel gesto. Freddato da Bellatrix dopo che le aveva urlato: “Tutto qui? Prova a fare di meglio!”. Mi è sembrato lo sciabolatore alle prese con Indiana Jones e non si meritava una morte del genere. Irrispettosa.
Voto 1: i Mangiamorte. Un branco così folto di idioti credo farei fatica anche io a metterlo assieme. E di idioti io ne conosco tanti. In questo putiferio di cazzoni spiccano per brillantezza i Malfoy, ovviamente. Voldemort non era certo un genio, ma alla fine perde per l’idiozia di Narcissa che, con la scuola caduta ai piedi del suo signore, decide di sperare che un cadavere gli risponda invece di andare da sola a controllare le sorti del figlio, da cui ha evidentemente preso molto. Cottolengo.
Voto 0: la coppia Voldemort-Harry Potter. Lui è l’eroe più babbo di tutti i tempi e Riddle, beh, è riuscito nell’ardua impresa di farcisi sconfiggere, abboccando ad una scenetta che nemmeno all’oratorio feriale se ne vedono di così mal ideate. Si son decisamente trovati. Senza di loro, ma con due sostituti anche solo normali, i libri sarebbero stati molto meglio. Inutili.
Ok, direi che è tutto.
Forse no, forse se non fossero quasi le due del mattino avrei altro da dire in merito, ma adesso proprio non me la sento.
Chiudo però con una considerazione: alla fine di una saga non è come alla fine di un libro. Dopo aver letto diversi volumi a cui sai ne sarebbero seguiti altri, l’idea di non avere mai più a che fare con i maghi di Hogwarts mi mette un po’ di tristezza e nostalgia.
Mi ero affezionato e mi ero abituato alle loro avventure.
O forse sono solo uno che, ogni tanto, ha bisogno di sentirsi malinconico.

Google Hit List [Luglio 2009]

So che solitamente la classifica delle googleate si ritrova in post a sè stanti e su di lei incentrati, ma le tradizioni sono belle perchè possono essere, talvolta, infrante.
Io al momento sono in mood “attesa per il nuovo disco Used” e quindi di questo voglio parlare.
Come detto, il video del singolo (visibile nel post precedente) è uno dei video più brutti della storia.
Fino a ieri avrei detto che anche la canzone fa abbastanza cagare, eppure non mi esce dalla testa.
Credo che come al solito i ragazzi abbiano sfornato uno di quei dischi mignotta che consumi di ascolti per un mese, prima di dimenticarti quasi per sempre.
Il precedente era stato un disco del genere.
A pensarci bene, gli Used riescono ad essere uno dei miei ruppi preferiti avendo sfornato un unico disco bello, il primo.
Ok, trattasi a mio avviso di piccolo capolavoro, però poi da lì in avanti sono diventati imbarazzanti e non si spiega la mia ferrea affezione.
In ogni caso, tornando al nuovo CD, mi preme dire che anche l’artwork di “Artwork” (non è colpa mia il gioco di parole) fa a dir poco ribrezzo.
Una cosa fighissima però c’è.
Il promo.
Eccolo.

Ok, direi che è il caso di dare spazio alla classifica del mese.
La prima classificata è geniale.

1 – sig direttore mi sono rotto il cazzo ppt
2 – frasi spiritose per le macchine in divieto
3 – io,tu e la sveglia
4 – studio ergonomia costruzioni lego
5 – desmet da fa il ciula
6 – l’epecoso
7 – accoppiamenti cravatte
8 – com’è fatto internamente il forum d’assago concerti
9 – posso rompermi il setto nasale a casa
10 – esco dal cancello e mi fermo e subisco un sinistro

Nota: aggiornata la sezione “musica”

Casina

Pur essendo rientrato ieri mattina in italia, solo oggi riprendo pieno possesso della mia casina.
Caldo, ma tutto sommato ok.
I miei quindici giorni negli States sono stati piuttosto strani e ricchi di sorprese.
La più eclatante è che non sono riuscito a trovare dei CD, cosa che non mi aspettavo.
Oltretutto ho avuto milioni di problemi con le carte di credito, cosa altrettanto inattesa per una gita nel paese che sulle carte di credito si fonda.
Per il resto però, le cose sono andate bene.
E’ stato il classico viaggio “on the road”, per chi sa apprezzare il tanto tempo in auto e le prospettive che questo comporta. Potrei parlare ore dell’assurdo metodo di guida americano, del cruise control inserito all’uscita del parcheggio e rimosso solo all’ingresso del parcheggio successivo, della gente che viaggia su tre corsie alla stessa velocità tagliandosi però la strada senza nessuna ragione apparente, delle interminabili superstrade e dei limiti di velocità surreali. Come detto però, sono stati una parte del viaggio che ho apprezzato quindi lamentarsene sarebbe irrispettoso.
Il tentativo compiuto e portato a termine è stato quello di vivere la Florida, più che visitarla, e direi che ci siamo riusciti.
Ovviamente senza farci mancare perle da turisti come il Magic Kingdom e il JFK Space Center, ma inserendole in un contesto di vita quotidiana ben congeniato, capace di portarci ad esempio al cinema a vedere Ice Age 3 (che, tra parentesi, è spettacolare) o ad ordinare in motel la pizza extra cheese con peperoni e salsiccia tipica dei film e telefilm made in USA.
Bei posti, bella gente quasi ovunque e bella vita, quindi.
A modo suo anche bel mare, se non fosse che prima di partire avevo letto delle Keys come di “isole caraibiche” ed essendo stato a Cuba lo scorso anno ci avevo riposto molte aspettative che poi sono state disattese. Non che siano brutte, per carità, però caraibi per me è un’altra cosa.
La cosa più agghiacciante di questa vacanza è stato lo scontro frontale coi veri segni della crisi.
Ora, è vero che anche qui da noi il problema c’è, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che ho visto lì.
Ho visto le tendopoli.
Ho visto ospedali, grossi ospedali, in vendita. Ma non per dire, proprio con il cartello “for sale” appeso sul cancello.
E ho visto le pubblicità per il pagamento di consulenze atte all’aiuto nella gestione dei debiti domestici.
Cose assurde, insomma.
Cose tipicamente americane che riescono sempre nell’intento di far sembrare l’Italia, con tutti i suoi problemi, un posto decente.
E forse lo è, tutto sommato, e io sono solo troppo critico.
In sostanza quindi è stato un bel viaggio.
Ora che sono a casa, tuttavia, mi godrò qualche altro giorno di ferie prima del rientro al lavoro.
Giorni in cui cercherò di dedicarmi alle mie attività extralavorative, al relax e alla ripresa dei ritmi e dei contatti quotidiani.
Ho già iniziato, in realtà, quest’opera.
Mi sono guardato l’anteprima del nuovo video degli Used, “Blood on my hands”, dall’album “Artwork” di prossima uscita.
Credo sia il video più brutto della storia.
Eccolo.

Quasi a casa

In attesa di partire e rientrare a casa ho deciso di fare veglia.
Il perchè è semplice: preferirei crollare in aereo e far così volare le troppe ore di volo che mi separano da Brugherio.
Non sapendo bene come impegnare il tempo, ma essendo sicuramente deciso a sfruttare fino all’ultimo ciò che questa notte in albergo ha da offrire, mi sono dedicato a questo blog su tre diversi fronti.
Il primo è facilmente visibile a tutti: ho creato l’album di foto di questo viaggio.
Una volta tanto sono soddisfatto delle foto che ho scattato.
Probabilemente questa sarà invece la volta in cui non piaceranno a nessuno.
Il risultato dei miei sforzi comunque è visibile nel menu qui accanto, come al solito.
Il secondo ambito su cui ho lavorato dovrebbe essere visibile soprattutto ai più attenti.
E’ da poco uscito il nuovo Internet Explorer 8.0 ed il suo avvento ha creato non pochi disastri al mio template.
La cosa buffa è che se utilizzato in modalità “normale” creava alcuni problemi, se invece impostato su “compatibilità con i browser precedenti”, ne creava di diversi che, ovviamente, i “browser precedenti” nemmeno si sognavano.
Dopo questa serata di lavoro spero di aver risolto i problemi della modalità “normale” e di conseguenza il mio blog diventa ufficilamente progettato per IE 8.0. Chi non ce l’ha potrebbe incorrere in piccoli difetti di visualizzazione che ignoro, poichè non ho più modo di controllare. Chi usa Firefox questi problemi li ha sempre avuti e non credo che per loro le cose siano ne migliorate, nè peggiorate.
La terza opera è quella che mi ha occupato più tempo e che, però, al momento non è visibile a nessuno.
Sto continuando la creazione di una nuova sezione del sito che spero possa essere non solo piacevole per chi decida di visitarla, ma a suo modo anche utile.
Ok, direi che per questo aggiornamento dall’Habana Libre Hotel di Miami Beach è tutto.
Appena tornato a casa scriverò qualcosa del viaggio e dell’intervista che i My Own Private Alaska mi hanno gentilmente concesso, intervista che dovrebbe uscire quanto prima su Groovebox.it.
Due ore e trenta al check out.
Quasi quasi due mele le peso comunque.

Nota: aggiornata la sezione “foto”

Miami? Ancora non so, ma nel dubbio dico sì.

Alle 10.00 si decolla, destinazione Miami.
Il CD della vacanza è pronto.
La valigia pure.
Porterò il PC, quindi credo si potranno avere mie notizie in questi 15 giorni.
Se così non sarà, tuttavia, non abbiatene a male.
Se non ho capito male, Mel vorrebbe postare delle foto mentre siamo via, indi se siete curiosi occhio a Facebook.
Buon Luglio.
Io parto.

Edit from Malpensa:
Volo cancellato.
Si parte domani.
Forse.

Comunicare

Quella di questa sera è stata una serata indubbiamente particolare.
Sarei dovuto andare a sentire i Seventy Times Seven a Vimercate ed invece, per varie ragioni, mi sono ritrovato a sentire i Lost a Carugate.
Sì, i Lost.
Ok, non ero lì per loro. Ero lì per i Minnie’s e perchè Bazzu mi ha chiesto di accompagnarlo a sentirli.
Bazzu, a dirla tutta, era convinto che i Lost suonassero di spalla ai Minnie’s e questo mix di genuinità e buonsenso mi ha subito conquistato. Ero curioso di rivedere i Minnie’s dopo il live semi-acustico di spalla a Kris Roe ed ero curioso di vederli con i pedalini accesi e i suoni distorti di conseguenza. Avrei voluto comprar loro il CD di “Un’estate al freddo”, ma ho scoperto che è andato esaurito. In compenso, dopo lo show, mi sono comprato il nuovo “Esercizio delle Distanze”. Questo perchè dopo averli brevemente conosciuti mi sono risultati simpatici e, soprattutto, perchè il loro set mi è piaciuto. Ora me lo sto ascoltando, mentre scrivo, e lo sto apprezzando. Di solito quando scrivo con un CD mai sentito in sottofondo, mi distraggo dall’ascolto e mi concentro sullo scrivere. In questo caso mi sta accadendo l’esatto opposto, segno sicuramente che il cantato in italiano coinvolge molto e che, soprattutto, il disco mi piace.
Dopo il set dei Minnie’s e l’acquisto del CD, io e Bazzu ci siamo concessi qualche pezzo dei Lost.
Abbastanza per dire che sono imbarazzanti.
Non che avessi dubbi, per carità, però vederli dal vivo è proprio rendersi conto che, parafrasando Bazzu, sono vuoti. Privi di qualsivoglia concetto da comunicare, oltre che della benchè minima voglia/capacità di suonare qualcosa di decoroso.
Penosi.
E penose le ragazzine che strillano. Non tanto perchè strillano ad una band, perchè quello è doveroso che le ragazzine lo facciano, ma perchè sono riusciti a far loro credere di essere diverse da quelle che strillano per Marco Carta.
E’ brutto quando ti privano di personalità convincendoti che nel farlo, in realtà, te ne stiano dando una.
Stop alle digressioni.
Stando a quanto ho scritto fino ad ora però, non c’è motivo perchè io definisca “particolare” questa serata.
Invece alla rotonda dell’Euromercato, tornando a casa, ci imbattiamo nel bassista dei Minnie’s che fa l’autostop.
Ovviamente lo raccattiamo.
Era incazzato.
Nel discutere del perchè lo fosse mi ha dato, personalmente, un grandissimo spunto di riflessione.
Era arrabbiato perchè la sua band, a suo dire, non aveva colto l’occasione di dire qualcosa alle ragazzine presenti, di far passare un messaggio. Il suo punto era che se decidi di suonare davanti a bambine che non sono lì per te, ma che sono il prodotto di una certa omologazione, E’ TUO DOVERE far passare un messaggio. Non farle contente, per quello ci sarà tempo quando arriverà la loro band del cuore, ma comunicare qualcosa. Questo perchè se anche solo poche di quelle ragazzine recepiscono ciò che stai dicendo, hai già cambiato un po’ le cose. Sempre parafrasando, secondo lui è facile far passare certi messaggi al Conchetta o al Leonkavallo, ma lì si sta solo facendo il proprio compitino, senza in realtà essere utili. Chi ti ascolta in quei contesti il tuo pensiero l’ha già recepito. E’ di fronte ad un pubblico come quello di sta sera, invece, che è importante far capire ciò che si è e ciò per cui si suona.
L’idea, ciò che differenzia una band che per suonare a Carugate prende 300 euro da una che ne prende 6000.
Altrimenti, tanto vale mettersi a suonare per i soldi.
Io non so bene cosa avrebbero potuto fare o dire di diverso, questa sera, per perseguire meglio questo proposito.
Ma, cazzo, questo ragionamento mi ha profondamente colpito.
E lo condivido al 1000%.
Ok, il CD è finito ed anche questo post.
Sicuramente i Minnie’s saranno sul mio “CD delle vacanze”.
Resta da decidere con che traccia.

Aggiornamento

In Luglio non ho ancora scritto nulla su questo diario.
E’ una vergogna, effettivamente.
Di robe di cui parlare ce ne sarebbero anche tante, ma nessuna di queste al momento è riuscita a distogliermi dagli altri interessi che sto coltivando.
Di che interessi parlo?
Nulla di trascendentale, ad essere onesti, però tante piccole cose che occupano una marea di tempo.
Devo leggere altre 450 pagine di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” prima di partire per la Florida, dove dovrò leggere “HP e il Principe Mezzosangue” in modo da giungere preparato al cinema al mio rientro in Italia. Ce la farò? Al momento l’impresa appare titanica, ma non ho ancora smesso di crederci del tutto.
Oltre a questo, sto realmente dedicando del tempo alla costruzione di una nuova sezione per questo sito.
E’ una cosa a cui pensavo da tempo e che solo recentemente ho deciso di fare per davvero, sobbarcandomi di una certa qual mole di lavoro di programmazione, disciplina in cui ero abbastanza arrugginito. Nel fare questa cosa mi sono per altro reso conto che la grafica di questo blog inizia a stancarmi. Cambiarla, tuttavia, risulta un impresa titanica che non credo affronterò mai.
Come ultimo impegno, infine, cito la mia “nuova” e brillante idea di trasformarmi in giornalista musicale. Per questo ho deciso di riprovare ad intervistare una band via e-mail, dopo il fallimentare tentativo ottenuto anni fa coi Relient-k. Allora avevo richiesto l’intervista (per altro commissionatami, non avendo io particolare stima per i suddetti) e mi era stata concessa, ma alle domande non era mai pervenuta risposta. Questa volta ho quantomeno scelto io la band, optando per i meno famosi e per questo spero più disponibili My Own Private Alaska. Il risultato però ,al momento è il medesimo: intervista concessa, domande inviate e risposta mai pervenuta. Non è passato molto tempo in ogni caso, quindi non ho ancora del tutto perso le speranze.
Oltre a tutte queste iniziative, poi, ci sarebbero state un sacco di altre cose da raccontare.
Il matrimonio di Robi, a cui vanno i miei migliori auguri.
L’exploit canora di Salvini che meriterebbe ampia riflessione (accenno: ma possibile che quest’uomo dica una marea di stronzate razziste da anni e ci si debba scandalizzare per l’unica volta in cui, ubriaco, probabilmente stava solo facendo il pirla con gli amici senza pensare di essere parlamentare?).
Il mirabolante calciomercato del Milan.
La visione in semi anteprima del film “Outlander – L’ultimo vikingo” e conseguente disturbo della digestione.
Insomma, ci sarebbero come sempre moltissime cose di cui scrivere.
Io però, devo tornare a leggere Harry Potter.

Google Hit List [Giugno 2009]

Devo dire che le ricerche di questo mese non mi hanno entusiasmato, sebbene sulla prima io abbia riso un bel po’.
L’insoddisfazione è accentuata da altri due elementi: il primo è che il disco del mese sarebbe dovuto essere il nuovo Enter Shikari, ma l’aver cancellato gli mp3 dall’HD all’arrivo del CD mi impedisce di caricare il sample, mentre il secondo è che il video dei Fightstar che avrei voluto mettere era quello di “Mono”, ma non ne ho trovato uno in qualità anche solo accettabile.
Tutta questa delusione mi costringe a chiudere qui il post.

1 – nei night club a lugano ci sono ragazze facili?
2 – foto moglie di nofx
3 – frasi per scarico bagno
4 – non ce la faccio piu dottorato
5 – contagio da varicella devolve in zoster
6 – gorgiera con spalle
7 – mi sono tolta uno sfizio
8 – è finita la terza media cosa ho appreso in questi tre anni?
9 – sosia giorgia surina
10 – è riuscito a trovarmi

Nota: aggiornata la sezione “musica”

E’ suonata la sveglia? Naaa, tornate pure a dormire…

La Repubblica – Famiglia Cristiana contro il premier: “Indifendibile, ora parli la Chiesa”

A sto punto le ho viste tutte.
Qualche mini considerazione:
1- Famiglia cristiana oggi sostiene quello che Manq sostiene da anni. Come fa la chiesa a lasciare che uno come il Premier si faccia portavoce dei suoi valori durante ogni campagna elettorale?
2- Famiglia cristiana, come Manq da anni, resterà molto delusa dall’atteggiamento della Chiesa che, come al solito, farà spallucce. D’altro canto, se non si ha la forza di condannare i preti pedofili non si ha la forza di condannare nulla.
3- Famiglia cristiana, come l’Avvenire, come la stampa estera in toto sono tutti giornali controllati da Franceschini (non ho detto Rambo nè tantomeno Carlo Magno). Non mi capacito di come mai un uomo che controlla la stampa mondiale si impegni tanto ad essere il leader del movimento politico più perdente della storia invece di esercitare il suo immenso potere di controllo sulle masse e le opinioni.
Vabbè va, tornaimo a lavorare che è meglio…

Nota: per la prima volta ho condiviso un post di questo blog su Facebook. Il motivo è che l’argomento mi irrita a tal punto che vorrei tutti sapessero quanto mi girano i maroni.