Diventa difficile lasciar passare inosservato, o meglio incommentato, il tragico evento accaduto negli Stati Uniti d’America. Mi riferisco all’ennesima strage avvenuta all’interno di un college per mano di uno studente armato fino ai denti ed intenzionato a farsi finalmente notare dagli altri.
Risulta tuttavia parimenti complicato commentare la dichiarazione dell’NRA (National Rifle Association) secondo cui la tragedia poteva essere evitata se il campus non fosse stato “gun-free”, perchè gli studenti sarebbero potuti essere sufficientemente armati da fermare il loro collega prima che questi uccidesse 33 di loro.
Un quadretto da puro far west, come sottolineava la mia collega Paola oggi.
Non c’è molto da stupirsi, visto che l’associazione di cui sopra è stata presieduta per anni da Charlton Heston.
Certo che sentire in televisione Ferrara appoggiare la tesi dei pistoleri fa riflettere non poco sulla televisione italiana, sul giornalismo italiano, su Ferrara e su tante cose riguardo alle quali riflettevo già a sufficienza senza che mi venisse dato questo ulteriore motivo per farlo.
Probabilmente cercare di limitare l’accesso alle armi da fuoco non è una strategia sufficientemente intelligente per essere presa in considerazione.
Molto più furbo aumentarne la distribuzione in modo da arrivare ad armare ogni singolo cittadino ed autorizzarlo a freddare chiunque intorno a lui abbia intenzioni ostili, comportamenti sospetti, ideologie sovversive, aspetto non conforme agli standard o si ostini a palesare differenze di qualunque tipo con i modelli autorizzati in voga al momento.
Probabilmente solo così si potrà arrivare ad una società perfetta.
Certo potrebbero servire diversi anni ed innumerevoli vittime, ma nessuno pretende di ottenere risultati senza sacrifici.
Tornando al massacro della Virginia Tech, mi stupisce che ancora non siano stati messi sotto accusa i gusti musicali del killer, le sue abitudini ludiche, i suoi gusti sessuali o la sua religione. Sia mai che per una volta un ragazzo che impazisce e trucida diversi suoi coetanei possa essere etero, cristiano, non avezzo ai GdR e fan, chessò, di Robbie Williams. Non credo si saprà mai, tutto ciò che ci è dato sapere di lui è che era di origine coreana.
Meglio ripeterlo.
Era coreano, non americano.
Devo ammettere che dopo essere stato a New York fatico a comprendere come delle persone così gentili possano sopportare una politica tanto rivoltante.
Certo che se ti abbattono sotto il naso due palazzi di dimensioni letteralmente inimmaginabili (io non riuscivo a figurarmi le torri gemelle arrivato in Ground Zero, lì è tutto talmente enorme che immaginare qualcosa di ancora più grande è impossibile) e cominciano a farti avere paura di qualunque cosa ti stia attorno è facile che inizi a perdere il senno.
Indubbiamente gli U.S.A. hanno perso la guerra contro il terrorismo e nessuna bomba sganciata su nessun paese medio orientale potrà lenire la paura che serpeggia in quella nazione.
Se andiamo a guardare a chi questa situazione fa più comodo poi, non servo certo io per dire che è tutta gente senza barba nè turbante che vive ben lontana dalle grotte afghane.
Sto divagando, quindi non è il caso di continuare a scrivere.
Non voglio sembrare uno di quei vecchi che partono per la tangente ogni volta che tentano di affrontare un discorso serio.
Chiudo precisando che il titolo del post è una [dotta] citazione.
Io la dotta citazione l’ho riconosciuta subito. ;)
Ottimo post. Sull’argomento i media hanno detto cose assurde, e soprattutto hanno sottolineato il fatto che il ragazzo era coreano.
Ho visto il filmato che lui ha girato. Un delirio, farneticava di Dio e punizioni divine, sofferenze. Ho subito pensato ad un integralista impazzito perchè tradito dalla ragazza. Non me lo toglie nessuno dalla mente.
mah il fatto in se è ne più ne meno un dimostrazione di quanto sia innata negli esseri umani l’aggressività.
Se poi le condizioni della società in cui si vive forniscono gli strumenti per rendere tale aggressività letale..le conseguenze sono quelle che si vedono.
Non mi voglio soffermare a valutare la società statunitense (che peraltro reputo di impronta decisamente fascista), anche perchè fatti del genere (e anche molto più ecclatanti) capitano in moltisismi altri paesi, solo che la nostra sensibilità di abitanti di una colonia statunitense, ci fa storcere maggiromente il naso in questo caso piuttosto che in altri (che non ci vengono nemmeno raccontati ad onor del vero)..
“ma come..una così grande nazione,come è possibile?”
mi fermo qui anche perchè sennò ne traggo un poema…cmnq bel post Manq
il fatto è che la paura, negli usa, è provata prima di tutto dai contadini degli stati centrali, quelli dove il tuo vicino di casa sta 7 chilometri a sud, e solo in fondo, ma in fondo in fondo, dai newyorkesi.