La compianta monarchia
Girando per la rete non ho potuto fare a meno di notare come moltissimi blogger si siano dedicati a commentare gli episodi riguardanti Vittorio Emanuele di Savoia ed il suo strascico di misfatti.
Fino a quel momento io davo alla vicenda un’importanza pari a quella che per me può avere il campionato di pallamano polacco, tuttavia ho pensato che se in giro era riscontrabile tutto questo interesse per la faccenda, forse sbagliavo a non curarmene.
All’inizio ho faticato a capire da cosa nascesse tutto questo clamore. In fin dei conti di ricchi delinquenti l’Italia è piena, basti vedere Ricucci, Craniotti, Tanzi, Silvio Berlusconi, per non parlare di tutto il marasma che è venuto fuori dal mondo del calcio. Non siamo certo nuovi a queste situazioni. Eppure tutti ne parlano.
Il motivo non risiede neanche nel fatto che l’indagato in questione sia la persona più stupida che la storia mondiale ricordi, eccezion fatta forse per Flavia Vento. Avrei infatti capito se tutti fossero attratti dalle gesta di un demente di cotal spessore perchè pronti a cogliere in tempo reale (ihih) le stupidaggini che racconta in modo da riderne insieme al bar.
E invece no.
Il motivo che tiene tutto il nostro paese attento allo svolgersi di questa inchiesta è che l’accusato è l’erede al trono Italico. Sarebbe già buona cosa chiedersi di quale trono si parli, essendo noi una democrazia, e a quale titolo nobiliare si faccia riferimento essendo la Monarchia Italiana ed i suoi esponenti caduti ed esiliati dal Bel Paese nel dopoguerra.
Eppure, per l’opinione pubblica, il candidato alla 20° nomina consecutiva di “World Greatest Asshole” resta una figura aristocratica e nobile, distaccata, come fosse un gradino sopra noi plebaglia.
Svelato l’arcano di cotanto interessamento mediatico e fermamente convinto che, nella mia graduatoria personale, ora il campionato polacco di pallamano sia di molte lunghezze più in alto, ho avuto modo di fare un’altra riflessione.
Come sarebbe avere ancora la Monarchia?
Intendo una monarchia seria, non sul modello inglese dove i Reali non contano più nulla e sono solo fenomeni per incentivare il turismo.
Un Regno Italico governato dal Re.
Tra i lati positivi, anche qualora fosse l’idiota di cui sopra a portare la corona, vedrei sicuramente quello di non avere responsabilità in merito. Con la Democrazia chi governa è votato dalla gente. In realtà chi governa sul serio è chi ha in mano le redini economiche del paese e questi non vengono certo eletti a suffragio popolare, tuttavia noi eleggiamo gente che poi rappresenta l’Italia e le sue posizioni nel mondo. Se questi sono totalmente idioti, come spesso è accaduto e tutt’ora accade, la responsabilità si riversa su di noi cittadini. Io sento molto questa cosa e ne traggo parecchio disagio. E’ come se mi sentissi responsabile per un problema che in realtà non ho causato.
Con la Monarchia sarei alleviato da questo peso.
E non sarebbe nemmeno più necessario farmi credere che posso essere artefice del mio futuro e delle sorti del mio paese andando a votare. Meglio non avere la libertà ed esserne coscenti, che pensare di averla quando in realtà non la si ha per niente.
Tutte queste riflessioni mi riportano al solito punto d’analisi: se fossi nato pesantemente ignorante vivrei meglio.
In una dittatura poi sarebbe l’ideale.
Farei solo quello che mi dicono di fare, senza pormi problemi nè domande sul perchè farlo. Obbedirei solo perchè non avrei l’intelligenza e la capacità per poter capire che c’è anche la possibilità di non farlo. Vivrei felice con un decimo di quello che ho adesso solo perchè non potrei mai ambire o immaginare di avere nulla in più o di stare meglio.
Un po’ come in Matrix: vive meglio chi è ignaro di tutto o chi si è posto il problema di cercare la verità ed ha scoperto che la verità fa schifo?
Foto del giorno n°7 – Out of Heaven
*All’uscita del Virgin Megastore di Piccadilly Circus…