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Le mie prime diapositive

Sono appena rientrato in casa dal laboratorio.
In attesa che venga pronto da mangiare ho deciso di scrivere due righe su un importante passo della mia vita nel magico mondo della ricerca: oggi ho preparato le mie prime “slides”.
Domani mattina mi attende il turno mensile del labmeeting, incontro settimanale in cui a rotazione illustriamo ai colleghi i progressi e gli intoppi del nostro lavoro, in modo da essere tutti più partecipi dell’operato altrui e, magari, di poterci aiutare insieme a superare momenti di eventuale stallo.
Essendo il mio gruppo di lavoro costituito da sole cinque persone, questa routine mi ha visto protagonista più o meno una volta al mese fin dal mio ingresso nel laboratorio, quindi non è affatto una cosa nuova per me.
Allora dove sta il grande passo?
E’ presto detto.
Essendo queste riunioni molto informali, di solito vengono fatte con fogli, appunti e quaderni, in maniera molto spartana. Il caso ha però voluto che io abbia ottenuto la maggior parte dei dati che domani presenterò nel periodo estivo in cui queste riunioni sono state sospese. Questo ha fatto sì che la mole di cose da illustrare domani sia piuttosto ampia e, quindi, ho deciso di aiutarmi facendo alcune diapositive in powerpoint.
Very professional.
Volendo però mantenere il clima di sobrietà, le ho fatte piuttosto semplici. Ci ho messo solo figure e grafici, senza nemmeno una didascalia o un titolo. Le userò solo per aiutarmi nella spiegazione vocale che spero così non risulti troppo confusa.
C’è comunque un po’ di tensione.
Prima di chiudere faccio un salto dal palo del lavoro alla frasca della politica.
Non amo Prodi.
Oggi però l’ho adorato.
E’ abbastanza scandaloso che in Italia ci debba essere un dibattito politico sul prestare protezione al capo di uno stato confinante deciso a recarsi in visita in un terzo stato ameno. Quando c’è di mezzo il Papa, tuttavia, siamo sempre pronti a dare il peggio di noi e quindi ecco la diatriba serrata sul fornirgli “protezione militare” per la sua visita in Turchia.
Ritenendo inutile precisare il mio parere a riguardo, o forse avendolo già svelato, mi limito a citare il Presidente del Consiglio:
“Protezione al Papa? Ci penseranno le guardie svizzere…”

15 commenti su “Le mie prime diapositive”

  1. LE GUARDIE SVIZZERE!!!DA QUANDO ASCOLTI I LINEA 77!!!!!
    L’ULTIMO NON MI PIACE MA QUESTO è BELLISSIMO!!!!
    MARTEDI INCONTRO I 36 CRAZIFISTS DAL VIVO CHE EMOZIONE E GRAZIE ALLA ROADRUNNER

  2. perchè è il presidente del consiglio,e deve capire il ruolo che copre, il bambolotto di Arcore è andato via non facciamolo diventare il big gim delle due torri!!!!

  3. Presidente del Consiglio vuol dire anche portavoce del paese sulle decisioni di politica interna ed estera, quindi l’uscita che ha fatto è pienamente all’interno dei suoi doveri.

  4. penso che carlo intendesse dire che poteva usare parole un po’ più serie visto il ruolo che copre. E poi quella era una battuta sua e non una decisione del governo l’ha detto proprio lui subito dopo… io personalmente non trovo nulla di scandaloso in quella battuta, può far sorridere. E nemmeno penso che sia obbligo dell’italia la difesa del papa all’estero. Però è innegabile che facendo così prodi rischia di alzare la palla a chi vuole accusare lui (o il governo in generale) di scarsa serietà.

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