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Luglio 2006

The day after

E’ passato il giusto numero di ore perchè io possa parlare di ieri sera.
Intendo parlare della mia serata, perchè della partita in se non c’è nulla da dire oltre a quanto ho scritto nel post precedente. E’ anche per quello che a quel post non sarà mai possibile aggiungere alcun commento.
Non serve.
Le emozioni provate ieri, gli episodi e la festa invece meritano di essere annotati, anche se difficilmente potrò mai scordarli.
Come dimenticare l’atmosfera del pre-partita a casa di Simo, le bestemmie a profusione, i rituali scaramantici, la tensione, l’attesa di sapere il risultato da qualcuno vista la scelta di non guardare i calci di rigore* e l’esplosione di abbracci e baci una volta conquistata la coppa?
Impossibile.
Nel 1982 ero troppo piccolo perchè potessi ricordare cosa significa vincere un mondiale.
Ora lo so ed è indescrivibile.
In assoluto la cosa più coinvolgente che io abbia mai visto.
Un intero paese in festa.
Unito.
Splendido.
Questa mattina ho comprato la “Gazzetta dello Sport”.
Non lo faccio mai, tuttavia oggi era necessario.
Andrà incorniciata ed appesa in camera come cimelio così da poter essere conservata e magari riguardata tra vent’anni con il sorriso.
Proprio nel momento di maggiore distacco dal calcio, dopo aver visto i miei due idoli lasciare il Milan, dopo aver appreso di tutte le nefandezze che si nascondevano in seno al nostro campionato, ecco che questo sport è riuscito a regalarmi l’emozione più grande.
E’ proprio vero che il calcio è imprevedibile.
Dopo ieri sera non mi interessa come andranno i processi o la campagna acquisti.
E’ giusto che chi è colpevole paghi pesantemente e se questo significa uno, due o dieci anni in serie B non è importante.
Dopo aver assistito alla vittoria del mondiale sono pronto a tutto.

*guardandoli, a risultato noto, ero comunque un po’ teso.

Let’s talk abuot plus and minus

Sabato mattina.
Sono sveglio da poco e ho appena finito di mangiare.
Tempo di scrivere questa pagina e fare un salto in bagno e sarà ora di andare in laboratorio. Speriamo che la buona volontà venga in qualche modo premiata.
Non ho molto sonno.
E’ vero che sono andato a letto approssimativamente alle cinque del mattino ieri sera, ma è altresì vero che ieri pomeriggio, uscito dal lavoro, mi ero regalato un cospicuo sonnellino.
Non è proprio una sana condotta di vita, ma questo è il massimo che riesco a concedermi.
Tirare l’alba a chiacchierare con Missa era una piacevole abitudine anni fa, ora il suo ruolo è stato ridotto a simpatico diversivo.
Sarà la vecchiaia.
Comunque sia ieri è stato divertente, anche grazie all’Ali e a tutte le sue paturnie.
Giovedì invece sono sato ad una festa a tema Hawaii organizzata da un collega del besta che parte per tre anni alla volta della Germania. Ci sono andato con la Bri e mi sono proprio divertito.
L’ambiente lavorativo in cui mi trovo è decisamente piacevole anche al di fuori dell’orario di lavoro.
Questa è una grande fortuna.
I programmi per questo mirabolante Sabato sera danno in forte ascesa le quotazioni della “Fata Verde” dopo aver seguito la finalina mondiale. Il posto, inspiegabilmente, raccoglie molti consensi tra i miei soci. Dico inspiegabilmente perche si tratta di un locale del tutto fuori da quelli che sono i nostri standard di vita.
Forse è proprio per questo che ci andiamo.
Per sentirci esclusi.
Ho deciso di procurarmi tutte le serie di “Dharma & Greg” in attesa di riuscire ad avere l’ultima di “Dawson’s Creek” e la quinta di “Scrubs”.
Sono tristemente dipendente dai serial televisivi.

One step closer to life

Giungo ora dalla registrazione di Metodi Fisici in Chimica Organica e Chimica Analitica.
Venticinque.
Perfettamente in media.
Il mio compito era l’unico sufficiente su trentaquattro.
Devo ringraziare la professoressa che, sebbene non abbia l’abitudine di fare un orale dopo la prova scritta, mi ha concesso di andare a correggere il compito per migliorare il voto.
Esiste ancora gente degna di ammirazione all’interno dellUniversità.
Tirata quindi la consueta riga rossa sul foglio protocollo che reca l’elenco degli esami del mio corso, mi ritrovo a tre orali ed uno scritto dalla fine.
Come dire che ancora non vedo la luce, ma inizio a sentire dipanarsi l’odore stagnante di chiuso che impregna questo tunnel.
Oggi sono anche arrivati i dati degli esperimenti che ho svolto in questo week-end di lavoro. Neanche a dirlo, sono piuttosto enigmatici.
Credo che appena finito di scrivere queste righe manderò una e-mail oltre oceano al mio capo, chiedendo delucidazioni e possibilmente indicazioni.
Lo stronzo che sputa sulla mia macchina ha colpito ancora.
Era un po’ che non si faceva vivo, il vile, forse anche perchè avevo cambiato parcheggio. Oggi tuttavia sono arrivato tardi al lavoro e l’unico posto disponibile era quello soggetto all’insalivazione dei finestrini. Inutile dire che l’augurio che faccio a questa persona è il medesimo fatto poc’anzi al commentatore anonimo.
In casa continua a non funzionarmi il telefono. Fortunatamente la connessione questa volta funziona, tuttavia iniziano a girarmi fortemente i coglioni. Mio padre mi ha chiesto di informarmi riguardo a Fastweb, ma dalle prime info raccimolate la spesa raddoppierebbe.
Credo sia anche normale, magari con quel 50% in più ci si paga l’eventuale assistenza.
Tra ventisei ore gli azzurri affronteranno la Germania nella prima semifinale mondiale.
Tensione.

E fu

E fu così che andammo dal vecchio a cenare.
Niente di diverso dal solito.
Tanto pesce, tanto vino, tanta voglia di stare bene in compagnia.
Pronostico rispettato appieno.
Eccomi qui, scarsamente capace di percepire la realtà per quello che è, in camera mia.
Solo.
In testa tanti pensieri e poca lucidità per connetterli tutti.
Avrei voluto parlare con qualcuno, ma forse è stato meglio che non ci fosse disponibilità in questo senso.
Spaesato tra ciò che penso e quello che forse dovrei pensare, ma che in realtà è lontano dalla mia mente.
Vuoto.
Tirando le somme sono poche le certezze.
Una è che sono dannatamente innamorato.
Se questo è un bene o un male non è certo il momento per stabilirlo.
Di sicuro adesso senza la gioia di essere totalmente preso da una persona vivere sarebbe ancora più insopportabile.
E allora basta pensare.
Basta riflettere.
Basta scrivere frasi sconnesse che chiunque potrebbe leggere e interpretare in chissà quale maniera.
Credo di desiderare che l’80% delle persone che leggono queste righe non lo facessero.
L’altro giorno mia zia Enza mi ha lanciato una battuta sul blog.
Forse ho frainteso, ma credo di aver capito che i miei ne siano lettori e ne parlino con i loro amici.
Non so perchè ma questa cosa mi fa schifo.
Mi piace l’idea che sconosciuti leggano i miei sproloqui, ma odio pensare che lo facciano persone cui sono così strettamente vicino.
La mia più grande paura è che percepiscano miei eventuali disagi solo leggendo queste righe e non vivendo a contatto con me quotidianamente.
Sarebbe triste.
Come cazzo sono finito a parlare di sta faccenda?
Sto cavalcando l’onda emozionale disinibita che le cene dal vecchio causano sovente e, ad essere del tutto sincero, ora non me ne preoccupo minimamente.
Domani probabilmente sarò imbarazzatissimo da quanto ho scritto.
Sono fatto così e non ci sono parole per descrivere ciò che penso di me.
Forse dovrei rileggere il tutto.
Forse dovrei chiudere e andare a dormire.
Senza dubbio scrivere questa pagina mi è molto piaciuto.
Se qualcuno entrasse nella mia stanza, mi sventrasse e spalmasse su foglio elettronico i miei stati d’animo al momento, sarebbero perfettamente sovrapponibili a questa delirante pagina.
Che immagine orribile.