Ho dei dati.
Sembra incredibile, ma finalmente ho ottenuto dei dati decenti ed interessanti dal mio lavoro. Il primo dei tre esperimenti cui facevo riferimento qualche tempo addietro, quello di analisi luminometrica di cellule trasfettate con sette diversi costrutti promotoriali, ha finalmente prodotto dei risultati validi e sensati. Sono serviti mesi per liberarmi di problemi legati al lumenometro, al kit utilizzato per l’assay, all’efficienza di trasfezione, al micoplasma e ai clonaggi, ma alla fine sembrerebbe che io ne sia venuto a capo.
L’uso del condizionale è ancora d’obbligo poiché l’esperimento andrà ripetuto almeno altre due volte perché il dato si confermi ed abbia valenza statistica, tuttavia voglio permettermi un po’ di ottimismo e di soddisfazione per quanto fino ad ora svolto.
Sono contento.
A guastare questo mio stato d’animo comunque ci ha pensato la cara e vecchia Università che ha fissato l’appello di Chimica Analitica per Martedì prossimo. Ho quindi addirittura quasi sei giorni di anticipo per preparare adeguatamente il secondo tentativo di approccio alla questione, dopo quello fallimentare di Febbraio.
Per dirla alla Taking Back Sunday, “I’ve got a bad feeling about this”.
Se non bastasse, ultimamente ha fatto la sua comparsa in quel della Bicocca un simpaticissimo figlio di puttana che si diverte a sputarmi sul finestrino anteriore sinistro della macchia. Non ho idea di chi sia, ma la sistematicità con cui opera mi porta a pensare non centri proprio la mia macchina tra tutte per sbaglio. Secondo me l’infame mi conosce, anche se non ne ho la certezza e non mi viene in mente nessuno di tanto vile da prestarsi ad atteggiamenti del genere. Il mondo però è vario e di idioti senza palle ce n’è ogni minuto qualcuno di più, quindi tutto può essere. Il giorno che per fermarsi a sputare verrà falciato da qualche pirata della strada è vicino, quindi sono sereno.
Ieri sera la partita del Brasile è stata orribile. Ronaldinho era l’ombra di se stesso, Adriano ha confermato il suo momento di poca attinenza col calcio, Ronaldo sembrava un manichino di marzapane e tutti gli altri non sono certo calciatori che possono creare così tante aspettative di bel gioco. L’unico a salvarsi è stato Kakà che, pur non giocando una partita sufficiente, almeno si è ricordato che per vincere bisogna tirare verso la porta avversaria. Molta delusione, insomma. Giusto quello che serviva per far calare ulteriormente la mia voglia di mondiali, già seriamente gambizzata da Sky.
Da qui a smettere di seguirli, ovviamente, ce ne passa.
Foto del giorno n°3 – Big City Night
*Questa è proprio bella…
Un yeah per la tesi e la foto. Questa è proprio bella…
complimenti anche da me, anche se non ho capito granchè dei termini tecnici…
per la macchina: piazza una telecamerina digitale sul sedile!