Oggi, dopo una settimana in cui non mettevo muso fuori di casa, sono andato in Balzaretti a sostenere un esame: tossicologia.
Risultato? 19.
Accettato? Sì.
Con la brillante mossa di oggi ho ulteriormente massacrato la mia media, riducendola a 25,1.
Non ho mai avuto velleità di media alta, sono sempre stato nell’intorno del 25 fin dal primo anno, tuttavia durante il 2005 ero riuscito ad innalzarla fino all’esorbitante traguardo del 25,5.
La cosa, devo ammetterlo, mi faceva piacere.
Poi è arrivato il 2006.
Da Gennaio, su tre esami sostenuti, ho collezionato i due peggiori voti della mia carriera universitaria. Il terzo non l’ho proprio passato.
Perchè non ho rifiutato?
Perchè non ce la faccio più. Perchè l’università mi sta togliendo la voglia di vivere ed ogni passo verso la sua conclusione, positivo o negativo, accorcia l’agonia.
Ora mi mancano quattro esami.
Quattro fottutissimi esami da sostenere possibilmente entro fine anno in modo da laurearmi a Febbraio/Marzo 2007 come previsto.
A rendere il tutto più facile l’idea di non poter più sbagliare un colpo senza che la media cali sotto il valore soglia del 25, il non avere ad oggi ancora nulla da scrivere sulla tesi se non i ringraziamenti e forse il titolo ed un simpatico clima casalingo che mi catapulta ai tempi del liceo e dei 4 in latino (quando andava bene).
Che cosa mi sta succedendo?
Non lo so. Forse vedere che dopo la laurea le mie aspirazioni si riducano ad un dottorato od un posto da borsista a termine per 800-1000 euro al mese non mi riempie di motivazioni. Forse vedere assolutamente non ripagati anche i più piccoli sforzi profusi nello studio in questi mesi mi ha ulteriormente demotivato. Forse mi sto accorgendo di avere la vita su binari che non mi piacciono e, ancor peggio, che 25 anni sono troppi per azionare una qualsiasi leva di scambio. Forse ho semplicemente finito le energie.
Sicuramente ho finito le energie.
Essendo nell’anno conclusivo si può essere portati a pensare che le abbia finite troppo presto.
Io inizio a pensare di averle finite troppo tardi.
purtroppo sto notando che dopo le superiori molte università non riescono a indirizzare i giovani verso il lavoro facendogli fare dei corsi che non hanno un futuro!!!!
ce ne sono troppo pochi di biotecnologici rispetto agli studenti!!!!
25 anni troppo tardi per azionare una scambio sui binari della vita??
25 anni è un età prefetta per azionare lo scambio…
penso che per cambiare non ci siano età dipende tutto da noi
mi associo a quanto detto nei comenti precedenti al mio.
e poi ringrazia il cielo se quando lavorerai prenderai quella cifra perchè adesso come adesso è un lusso!!!!!
MANQ, PRVA PER L’ESTERO, ANCHE SE I POSTI SONO VERAMENTE RIDOTTI….
CMQ MI UNISCO AL TUO SFOGO + O – DISPERATO, ANCH’IO NON NE POSSO PIù E MI SONO SCELTA DI FARE ANCHE UN ANNO IN PIù, TROPPO FURBA! POI DOPO LA GIORNATA DI OGGI..
anche io sono convinto che 25 anni non siano troppi per cambiare.
però ci vogliono le palle, e ogni anno che passa ci vogliono sempre più grosse…
un saluto,
fili sconclusionato
Manq, semplicemente questo: ora come ora tu hai davanti a te la possibilità di scegliere senza nulla da perdere. E’ un lusso di cui non sembri accorgerti.
Sono appena tornato da una visita ad Ulm ad un biologo (trentenne) laureatosi con me che ora lavora là con un assegno per 3 anni. Sta prendendo casa. La sua ragazza, (quasi trentenne) che lavora in Italia da anni, mollerà il proprio posto sperando di trovare là qualcosa, senza sapere una parola di tedesco (e fa l’educatrice, per cui la lingua viene utile).
Non mi sembra che a loro 30 anni sembrino troppi per cambiare, specie alla luce del fatto che alla scadenza dell’assegno di lui rischiano di dover ricominciare da zero (in Germania o in Italia che sia).
Insomma, la tua disperazione, oltre che infruttuosa, è anche fuori luogo. Detto ovviamente come uno sprone, non come una critica. :)
In realtà non volevo rispondere e anche adesso che lo sto facendo, non sono convinto di fare la cosa giusta.
Oggettivamente, senza lanciarsi in voli di fantasia, reputo la mia vita impossibile da stravolgere nell’immediato e difficilmente ribaltabile su lungo termine. La vita citata dal collega di Ze e che lui mi porta da esempio è esattamente quella da cui io vorrei scappare. Cambiare binario oggi vorrebbe dire mollare l’università e ritrovarmi in mezzo ad una strada. Ed una volta finita l’università, se mai arriverò alla fine con qualche residua capacità mentale, o continuerò su quella strada o non potrò fare null’altro perchè non ne ho nè i titoli nè le conoscenze. Il difficile non è dire “mollo tutto”, ma farlo senza ritrovarsi in una situazione ancora peggiore. Sarò cieco, ma non vedo possibilità reali e tutti i discorsi fatti mi paiono, senza offesa per nessuno, un po’ fini a se stessi.
In genere non si può avere la moglie piena e la botte ubriaca. A maggior ragione se si è presa una scelta sbagliata (non so se sia il tuo caso o meno).
Rinunciare alle grosse possibilità che una laurea può aprire non è facile. Tuttavia non è detto che uno si ritrovi in una situazione peggiore (sebbene le possibiltà ci siano eccome, visto che è un salto nel vuoto dai ponti che ci si era costruiti fin da pupazzetti). Ad esempio, io adesso mollo tutto e vado a fare l’assicuratore. Guadagno il doppio e me la godo il quadruplo. (ok, è un lavoro che non mi piace, ma ammettiamo che mi piacesse…). Oppure l’insegnante di italiano all’estero. Una pacchia.
Dipende se ti piace di più la tua donna o il vino… la scelta non è facile.
Avrei molte cose da rispondere alla tua risposta, ma sinceramente credo che sia meglio un bello scambio di idee (e di esperienze personali) davanti a una birra piuttosto che scriversi rapidamente nei commenti di un blog, col rischio pure di fraintendersi.
Se mai ti andasse una birra e un paio di chiacchiere, fammelo sapere: sia io sia Cla siamo ben disposti e spero che la nostra frequentazione di questi ambienti di merda possa aiutarti, per quanto minimamente.
;)
io spero preferisca la sua donna…
ah beh, non voglio mettermi in mezzo a nessuno!