Accade che le parole sgorghino libere, la notte…
E’ notte.
Pensavo di avere un gran sonno. Effettivamente ne avevo.
Arrivato a casa mi sono spogliato e sono andato a letto.
Prendere sonno è stato impossibile.
Ho deciso di scrivere.
Volevo scrivere qualcosa sulle contraddizioni*, sul fatto che a volte penso una cosa e poi l’esatto opposto senza capire quale realmente sia il mio punto di vista. La cosa mi innervosisce alquanto, quando accade. Adesso è uno di quei momenti.
Fuori piove.
E’ bello quando piove la notte e si sente il rumore dell’acqua che cade. Quello scrosciare che ti porta ad avvolgerti stretto nel piumone, come per proteggerti, e ti rilassa agevolandoti il sonno, forte della sicurezza che il caldo del letto e delle mura domestiche ti offrono. Peccato siano state solo poche gocce, il rumore sta già scemando e lasciando spazio al silenzio della mia camera. Il silenzio mi fa esattamente l’effetto opposto del rumore della pioggia. Dovrò romperlo se voglio addormentarmi in fretta. Basterà lasciare acceso il PC e fargli riprodurre un CD, spegnendo unicamente il monitor di modo che la sua luminosità abbagliante non sia d’ostacolo al mio piano. Il CD che ho scelto è “Crimson” degli Alkaline Trio.
Ho fame.
In cucina c’è pronta la teglia di lasagne che mia madre infornerà puntuale domani verso la una. Sebbene ora io abbia una fame spropositata, credo sia meglio tenerla li.
Covarla.
Accudirla e coltivarla di modo che domani, alle lasagne, io possa impartire una sonora lezione.
Credo che solo una persona strafatta di acidi potesse scrivere qualcosa di più sconclusionato.
* Ho sempre ritenuto questo quadro una merda, eppure ora nel guardarlo c’è qualcosa che mi piace. Forse è proprio questo il significato del quadro. Forse no. Forse il quadro continua ad essere orrendo ed io dovrei semplicemente riposare per tornare a rendermene conto.